La campagna “Stop Hate For Profit” rivolta in particolare a Facebook e alle sue politiche sui discorsi di odio chiede un boicottaggio della pubblicità sulla piattaforma per il mese di luglio.
Starbucks non aderisce a questa campagna e la pausa pubblicitaria sui social media non includerà YouTube.
Starbucks è l’ultima grande azienda a fermare gli investimenti pubblicitari sui social media.
Si aggiungerà alla crescente lista di società che mettono in pausa la pubblicità sulle piattaforme dei social media, ha detto l’azienda in un post sul blog domenica. Il gigante del caffè dice di essere “contro gli hate speech” e crede che “sia i leader aziendali che i responsabili politici devono unirsi per influenzare il cambiamento reale”.
La scelta di Starbucks di unirsi al boicottaggio
“Metteremo in pausa la pubblicità su tutte le piattaforme di social media mentre continuiamo a discutere internamente, con i nostri media partner e con le organizzazioni per i diritti civili nel tentativo di fermare la diffusione dei discorsi d’odio”, afferma il post del blog, intitolato “Creating Welcoming and Inclusive Online Communities” (Creare community online accoglienti e inclusive).
Secondo un portavoce di Starbucks, la pausa pubblicitaria sui social media dell’azienda non includerà YouTube, e mentre Starbucks continuerà a postare sui social media, non farà promozioni a pagamento.
Starbucks, inoltre, non aderirà ufficialmente alla campagna “Stop Hate For Profit” organizzata dalla Anti-Defamation League, dalla NAACP e da altre organizzazioni di giustizia sociale.
La campagna è rivolta in particolare a Facebook e alle sue politiche di moderazione sulle minacce violente, la disinformazione e i discorsi di odio, e chiede un boicottaggio della pubblicità sulla piattaforma per il mese di luglio.
Unilever, Verizon, The North Face, Patagonia, Ben & Jerry’s, Magnolia Pictures, Honda e Hershey hanno aderito alla campagna Stop Hate for Profit.
Coca-Cola Companyha fatto un ulteriore passo avanti e ha annunciato venerdì la sospensione di tutta la pubblicità digitale su tutte le piattaforme di social media a livello globale a partire dal 1° luglio.
E anche la multinazionale delle bevande Diageo ha preso un impegno simile.
Il CEO di Facebook Mark Zuckerbergha annunciato una serie di cambiamenti la scorsa settimana che non erano direttamente in risposta al boicottaggio degli inserzionisti, che rispondono ad alcune delle critiche alle politiche dell’azienda. “Facebook è l’acronimo di dare voce alle persone, e questo significa soprattutto per le persone che in precedenza non hanno avuto la stessa voce, o il potere di condividere le proprie esperienze”, ha detto Zuckerberg. “È davvero importante che le nostre piattaforme siano all’altezza di questi principi”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/starbucks-social-media.jpg461738Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-06-29 08:50:232020-06-30 12:54:08Anche Starbucks dice stop alla pubblicità sui social media
Anche questa settimana non potevamo lasciarvi a digiuno del nostro consueto recap dal mondo dei social media. Come ogni fine settimana, ecco la tanto attesa Week in Social!
Le Stories su LinkedIn
LinkedIn estende il rilascio delle sue Stories all’Australia. La nuova funzione verticale di aggiornamento temporaneo dello stato, sarà presto disponibile per nuovi utenti dopo Brasile, Paesi Bassi ed Emirati Arabi Uniti.
E dopo i Fleets di Twitter non vediamo l’ora di provare anche queste.
Tante nuove opzioni (e test) per Twitter
Twitter testa una opzione ‘in evidenza’ per i direct message. Si tratterebbe di una funzione simile a quella dei messaggi di Instagram per gli account dei creator.
Tra le novità sul social dell’uccellino anche la ricerca per liste.
Gli utenti hanno ora un modo in più per cercare argomenti rilevanti da seguire, mentre il social si trasforma in piattaforma in cui il follow è legato al topic e non all’account.
Add new voices and conversations to your Timeline using Lists.
You can now: ? make a List ? discover new Lists ? follow a List ? Tweet a List pic.twitter.com/7xhwMXRUWG
Intanto Trump resta osservato speciale su Twitter. Ancora una volta il social è stato costretto a etichettare con un avvertimento uno dei tweet del presidente degli Stati Uniti, per aver violato i termini contro i comportamenti non consentiti.
We’ve placed a public interest notice on this Tweet for violating our policy against abusive behavior, specifically, the presence of a threat of harm against an identifiable group.https://t.co/AcmW6O6d4t
Nel frattempo Twitter sta anche migliorando la reattività dell’algoritmo e sta testando alcune nuove opzioni di presentazione degli ads.
Mondo Google
YouTube testa nuovi ads per prodotti acquistabili.
Per aiutare marketer e aziende a capitalizzare rapidamente, la piattaforma metterà a disposizione una nuova tipologia di annuncio che consente di puntare direttamente ai prodotti del proprio store online.
Arriva anche nuova app in stile Pinterest per Google. Si chiama Keen e permette di condividere interessi e cercare idee e prodotti. Un modo per sottrarre pubblico a quello che sta diventando uno scomodo competitor nelle ricerche online.
Facebook e Microsoft
Microsoft ha chiuso Mixer e ora punta su Facebook Gaming.
Il colosso dei computer ha annunciato che chiuderà la sua piattaforma di gioco e fonderà gli utenti esistenti con quelli sul servizio del social network.
Universo Facebook
Novità per gli inserzionisti su Instagram. La piattaforma infatti permetterà di creare annunci senza doversi collegare a una pagina Facebook. Una bella novità soprattutto per i social media manager!
Il social visuale sta anche aggiornando i requisiti per le opzioni ‘Shopping’. La piattaforma ha pubblicato una nuova policy per aziende e creator che desiderano utilizzare i suoi strumenti di vendita. Entrerà in vigore il 9 luglio.
Aggiornamenti per il live streaming su Facebook: il social sta lanciando alcune novità per la sua piattaforma Live Producer. Tra gli update ci sono le grafiche in sovraimpressione e i commenti durante la trasmissione.
Facebook Live Producer rolls out new tools for broadcasters
1/ Upload graphic packages for on-screen graphics during broadcasts
2/ On-screen comments – queue up comments from viewers to show on-screen
3/ Feature a link on-screen during a live broadcast
Infine, WhatsApp testa gli adesivi animati nelle chat. Si tratta di un altro elemento che si aggiunge al piano di integrazione della messaggistica di Facebook.
TikTok pensa alle aziende
Sì, ve lo abbiamo già raccontato qualche giorno fa: TikTok ha lanciato TikTok for Business, la sua nuova piattaforma globale destinata a ospitare le soluzioni di marketing per i brand.
Già online, è possibile trovare ispirazioni creative, conoscere i formati di annunci disponibili e seguire le ultime notizie.
La piattaforma dei video brevi ha anche aggiunto nuove funzionalità per il mese del pride.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/week-in-social.jpg582899Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2020-06-27 17:09:012020-06-29 11:41:21Week in Social: da TikTok for Business alle novità per gli inserzionisti su Instagram
Consapevolezza, organizzazione e adattamento sono le abilità necessarie per pianificare al meglio il proprio tempo
Identificare le attività “perditempo” e ridurle rispondendo ad alcune domande chiave
Solo chi ha una mente libera potrà trarre benefici dal tempo libero
Si avvicinano le scadenze, l’elenco di cose da fare sembra allungarsi ogni giorno di più – queste esperienze sono fin troppo comuni sia nella vita che nel lavoro. Non mancano i consigli di libri, blog e app, tutti pensati per ottimizzare la gestione del tempo. Questi strumenti presuppongono un insieme di abilità.
In parole povere, il semplice acquisto di una macchina fotografica non fa della persona un fotografo professionista. Allo stesso modo, è improbabile che l’utilizzo di un’app di pianificazione produca risultati positivi senza le competenze di gestione del tempo. Diversi studi hanno dimostrato che sono necessarie alcune abilità per strutturare e pianificare il proprio tempo:
la consapevolezza: trattare il proprio tempo come una risorsa limitata
l’organizzazione: gestire il tempo in maniera strutturata
l’adattamento: il monitoraggio del tempo garantisce l’adattamento delle priorità ed il cambio dei piani
Il concetto di urgenza e importanza
Evita il mero effetto di urgenza. Come riportato da Harvard Business Review, urgenza e importanza sono concetti correlati ma distinti: compiti urgenti richiedono un’azione immediata, mentre compiti importanti hanno conseguenze più significative e a lungo termine.
I compiti che sono sia urgenti che importanti dovrebbero essere eseguiti per primi. Se utilizzi il calendario digitale, etichetta le tue attività con colori diversi per distinguerle a prima vista. Pianifica un lasso di tempo riservato a te stesso.
Inseriscilo nel calendario per assicurarti un tempo ininterrotto da dedicare ai tuoi progetti nel tempo libero.
Rintracciare i “perditempo” per ricavare più tempo libero
Per godere di più tempo libero nella vita, è necessario analizzare i compiti svolti quotidianamente sia a casa che al lavoro, valutandone la durata. Le app di tracciamento del tempo possono essere utili per identificare i “perditempo”.
Stabilisci delle fasce orarie dedicate a te stesso, ad esempio bloccando le notifiche sul telefono.
Limita l’utilizzo dei social e fai una scelta mirata delle pagine e siti che consulterai: scorrere il feed di Instagram e Facebook più volte al giorno potrebbe bruciare del tempo prezioso.
Lo scrittore e productivity coach Matt East suggerisce di usare dieci domande guida per identificare le priorità ogni mattina. I quesiti hanno lo scopo di far fluire le idee:
Se potessi ottenere solo una cosa oggi, quale sarebbe?
Qual è la seconda cosa più importante che devo realizzare?
Qual è la terza attività più importante?
Ci sono altre attività da svolgere?
Cosa potrei completare oggi che mi renderebbe felice riflettendo sulla mia giornata?
Cosa posso fare per avvicinarmi al raggiungimento dei miei obiettivi?
Ci sono progetti o attività di altri che dovrei seguire?
Quali relazioni chiave nella mia vita hanno bisogno della mia energia oggi?
Cosa posso fare oggi per rimuovere lo stress dalla mia vita?
Quali attività posso delegare a qualcun altro oggi?
Matt East consiglia: “Avere chiarezza sulle nostre priorità è un modo per garantire l’efficacia nella gestione del tempo. Tuttavia, gli scienziati comportamentali rivelano che le nostre abitudini occupano il 40% della giornata. […] Il modo in cui siamo intenzionali sulle nostre abitudini può contribuire a far sì che il nostro tempo sia usato nel modo più significativo e produttivo possibile”.
Prendersi il tempo per allontanare i pensieri negativi
Il tempo libero è inteso come tempo realmente libero, libero dunque anche da pensieri, preoccupazioni e dal lavoro. Ognuno è il manager di se stesso, nessuno ci ordinerà di rilassarci o fare attività fisica.
Le incombenze quotidiane o i problemi irrisolti al lavoro possono influire sullo stato d’animo. Quando “staccare” diventa un’impresa impossibile, è necessario trovare una soluzione per favorire la libertà mentale.
Il tempo libero, quello vero, inizia da te. Fino a quando non sarà libera la tua mente, non lo sarà neanche il tuo tempo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/tempo-libero.jpg500937Marina Nardonhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarina Nardon2020-06-27 10:30:072020-06-27 10:13:35Come riorganizzare il tuo tempo e renderlo "più libero"
Nonostante il periodo che vede diversi brand affrontare numerosi tagli lato budget, hanno scelto comunque di dedicare parte delle loro risorse per supportare la comunità LGBTQIA+.
Uno dei temi principali e ricorrenti per questo Pride 2020 sono le difficoltà che si trova ad affrontare la comunità transgender, nel vivere la propria identità liberi da qualsiasi pregiudizio.
Sono passati più di cinquant’anni dall’evento che ha segnato una svolta reale per la comunità LGBTQ+ e il Pride Month è ancora oggi, attuale e più sentito che mai.
La ricorrenza nasce da un’irruzione della polizia fatta in un noto bar frequentato da omosessuali, lo Stonewall Inn, nel Greenwich Village, la notte tra il 27 e 28 Giugno 1969.
Durante quella notte diversi agenti di polizia arrestarono persone con abiti femminili semplicemente perché non in possesso di un documento di identità. Non era la prima irruzione non motivata, e la comunità LGBT, stanca dei soprusi, diede inizio a cinque giorni di scontri con la polizia dove non mancarono, purtroppo, diversi atti di violenza e umiliazione.
Da quella notte ad oggi i passi avanti nel riconoscimento e per il rispetto sono stati fatti, ma sono ancora molti quelli da compiere perché non si parli più di diversità, e perché le persone possano essere libere di vivere se stessi senza la paura del giudizio e del pregiudizio.
Un importante contributo è stato dato anche dai brand, che facendo sentire la loro voce, si sono schierati in passato per i diritti LGBTQ+, e lo fanno tutt’ora.
Anche quest’anno, nonostante il periodo di difficoltà e ai diversi tagli di budget, in molti hanno scelto di celebrare comunque il mese del Pride.
“Non c’è giusto o sbagliato, è il tuo punto di vista”
Il brand di denim americano dedica la propria campagna, con una collezione creata per l’occasione, a tutti coloro che hanno fatto sentire la loro voce per portare un cambiamento nel mondo.
Il tema principale di questo video è quello di incoraggiare le persone ad agire con orgoglio, parlare ed esprimere quello che provano e il loro punto di vista, sottolineando il potere che ognuno di noi ha per ispirare e cambiare l’opinione pubblica.
Da sempre in prima linea per celebrare il Pride Month, Diesel ha creato Francesca a Diesel Film, un video dedicato alla comunità transgender.
La storia è quella di Francesca, di cui viene mostrata la sua quotidiana e la sua progressiva trasformazione per abbracciare la sua vera identità ed inseguire un sogno del tutto inaspettato.
Boy Smells – The non binary scent candle
Quante volte ci è capitato di classificare anche i prodotti per il corpo per uomo e per donna, associando solo un determinato profumo?
Questa è la domanda che i fondatori di Boy Smells si sono fatti, quando nel 2016, hanno lanciato le prime candele dal genere “Fluido”. L’idea è quella che non tutti gli uomini si identificano per forza con profumi di legno, pelle e tutte le donne con un determinato fiore, ma ognuno è libero di scegliere il profumo che più sente adatto.
Per il Pride Month di quest’anno il brand ha scelto di investire non solo in una collezione di Candele Arcobaleno, ma di aprire i propri canali social a sei ambassador della comunità LGBTQ+, cui è stata dedicata una fragranza, con il compito di creare contenuti e stimolare discussioni sul tema delle diversità.
Starbucks – What’s Your Name
La campagna What’s Your Name non è strettamente legata al mese del Pride, ma rimane attuale, emozionante e tratta il tema dell’identità in modo delicato ma diretto.
Starbucks racconta la storia di James, che tutti chiamano Jemma, creandogli una profonda tristezza e inadeguatezza ogni volta che una persona ripete il suo nome.
L’unico momento in cui riesce ad essere se stesso e ad accettarsi, è quando può essere libero di pronunciare quello che per lui è il suo vero nome, e sentirsi per la prima volta chiamare James. Senza alcun pregiudizio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/pride-month.jpg6201240Harukahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngHaruka2020-06-26 15:27:292020-06-26 15:29:59Pride Month 2020, le campagne più belle dai brand quest'anno
La recente figuraccia di easyJet fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Il dubbio da porsi non è più “Content Marketing sì, Content Marketing no”. Piuttosto, in questo mondo sempre più digitale a causa (anche) del lockdown che ci ha costretto a stare a casa e quindi a navigare, leggere e informarci con più attenzione, il quesito oggi è “Content Marketing come?”.
Infatti, la recente figuraccia di easyJet, fra le compagnie aeree low cost più conosciute al mondo, fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Servono tatto, onestà intellettuale, educazione, intelligenza emotiva e una buona capacità di prevedere debacle e analizzare opportunità. In una sola parola: buonsenso.
Ma veniamo al punto della questione: nella sezione ‘Ispirami’ del portale web di easyJet c’è uno spazio dedicato a Lamezia Terme che ha iniziato a fare il giro del web.
Perché? Il Content Manager (o chi per esso) aveva deciso di dedicare queste parole alla città e alla Regione Calabria: «Per un assaggio autentico della vivace vita italiana visita la Calabria. Questa regione soffre di un evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma o Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram. Ma se cerchi un piccolo assaggio della dolce vita senza troppi turisti, allora sei nel posto giusto. Raggiungi le città costiere della costa tirrenica per spiagge sensazionali e mai affollate. Arrampicati fino alla città di montagna di Morano Calabro per panorami mozzafiato e case bizzarre costruite su cime, che dovrai vedere per credere. Potrai essere tra i pochi turisti a conoscere e apprezzare veramente i tre spettacolari parchi nazionali di questa regione».
Le reazioni e la rettifica
Un coro unanime, fatto di associazioni di categoria, politici, amministratori locali e nazionali, e semplici cittadini (calabresi ma non solo), ha commentato con sdegno queste parole così irrispettose e, certamente, false.
La rettifica di easyJet è arrivata sui social dopo un po’ di tempo:
Le reazioni dei professionisti
La nostra Ilaria Cazziol nel gruppo FacebookNinja Marketing Dojo ha posto l’accaduto all’attenzione dei membri e i commenti negativi ricevuti non fanno solo riferimento alla caduta di stile o alla mera questione morale e contenutistica ma, soprattutto, all’aspetto professionale.
C’è chi si è chiesto se fosse un testo tradotto con Google Translate da una fonte estera: in effetti pare che il testo sia stato attinto dal sito Lonely Planet. Ma c’è anche chi si è chiesto quale fosse la unique selling proposition del testo, considerate le argomentazioni molto poco lusinghiere su quel territorio.
Il campo delle ipotesi si è mosso poi dal ritenere un non-professionista l’autore, oppure che questa sia una strategia del brand del “basta che ne parli”. Addirittura alcuni hanno pensato che il copy avesse un intento simpatico o satirico, attingendo da un fondo di verità. Ma questa opzione tendiamo ad escluderla, considerando il solo fatto che l’ultimo terremoto davvero devastante in Calabria risale al 1908.
Cara easyJet, ecco 5 proposte alternative per descrivere Lamezia Terme e la Calabria
Abbiamo quindi voluto approfondire ancor di più l’argomento, tentando di coinvolgere in maniera positiva il nostro pubblico fatto di professionisti e non solo.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Le risposte non sono mancate e abbiamo deciso di regalarle a easyJet, per prenderne quantomeno spunto.
Ilaria C. scrive:
“Questa splendida regione registra livelli di turismo ancora contenuti, anche per un’ingiusta nomea di terra difficile e l’assenza di città eccessivamente inflazionate come Roma o Venezia.
Proprio per questo è la destinazione perfetta per i fan di Instagram che vogliano immortalare luoghi la cui bellezza ancora incontaminata toglie il fiato”.
Ilenia B. M.:
“Se siete alla ricerca di spiagge libere e incontaminate lontane dal caos delle grandi città o sognate montagne da esplorare circondati da immense bellezze naturali, atterrate nel posto giusto: la Calabria.
Un luogo unico, dove poter vivere entrambe le esperienze a distanza di pochi minuti: affacciati come in uno splendido terrazzo sul Mar Mediterraneo, rivivrete le antiche atmosfere dell’Italia autentica e rimarrete affascinati dalle eredità della Magna Grecia: Arte, Miti, Gusto e il vivere semplice che fa di questa terra il luogo più accogliente dello Stivale”.
Secondo Michela:
“Un mix tra arte, cultura, folklore e l’accoglienza tipica del sud, la meta perfetta per vivere una vacanza ricca di emozioni.
Non farti scappare l’opportunità di visitare la Calabria, con i suoi 780km di coste incontaminate bandiera blu, i parchi naturali e il fascino della Magna Grecia che riecheggia nei suoi inestimati manufatti. Dai Bronzi di Riace alla Sila, la Calabria è una terra che ti affascinerà passo dopo passo.
Scoprila con il nostro volo low cost per un viaggio fatto di avventure, movida e relax!“.
Elena F.:
“Appassionati di turismo slow e della ‘buona cucina italiana’? Lamezia ma in generale la calabria offre spiagge incontaminate e piatti tipici insoliti da immortalare e postare subito sui vostri social.
Da non perdere la gassosa al caffè, le sardelle e naturalmente la famosissima ‘nduja. Il caos delle grandi città verrà subito dimenticato da escursioni e lezioni di kitesurf senza dimenticare il relax e il consueto pisolino in spiaggia del dopo pranzo”.
Fabio scrive:
“Storia, natura, cultura, gastronomia. La Calabria è un incredibile viaggio che va dalle splendide spiagge da Tropea a Caporizzuto, passando per Zambrone definito il paradiso dei sub.
Ma la natura regna sovrana anche sui monti della Sila, dove d’inverno è possibile sciare con lo sfondo del mare. 150 Mila ettari che si snodano tra le province d Cosenza, città capitale dei Bruzi e città di Telesio, Crotone, patria di Pitagora e Catanzaro, per tutti la città della seta.
Il viaggio tra la cultura millenaria e le bellezze paesaggistiche stuzzica la fantasia e l’appetito che può essere appagato con le tante specialità come la Frittola e la ‘nduja da assaggiare nelle più svariate sfaccettature durante un tour tra i locali delle città calabresi”.
Hai un altro copy in mente? Inviacelo commentando sui nostri canali social!
E se ti capita di incontrarli, inviaci altri epic fail di questo tipo: è importante mobilitarsi per salvaguardare territori e argomenti, ma soprattutto per riscattare il nostro lavoro.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/easyjet.jpg325552Fabiano Farinahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabiano Farina2020-06-26 12:45:182020-07-06 15:44:075 modi alternativi con cui easyJet avrebbe potuto descrivere Lamezia
Il digitale è stata una grande rivelazione per molte piccole aziende negli ultimi mesi. Imprenditori e proprietari hanno scoperto che restare in contatto con i propri clienti grazie al web può essere non solo un’alternativa al negozio fisico o all’attività face-to-face, ma una parte complementare del business, oggi necessaria più che mai.
Certo, nessuno ha detto che costruire un business online (che si parta de zero, o che si voglia digitalizzare un’impresa esistente) sia un’attività semplice e lineare. Ma partendo preparati e conoscendo tutti gli step e i fattori in campo, questa nuova avventura può trasformarsi nella strada per il successo.
Scopriamo insieme, quindi, le dieci cose che dovresti assolutamente conoscere prima di lanciare un business online.
Scoprirai come sfruttare al meglio le tecniche e gli strumenti del Digital marketing per migliorare la tua presenza online e farti trovare dai potenziali clienti.
1. La scelta dell’hosting
Molte aziende iniziano a costruire la propria presenza online con una semplice pagina Facebook o un negozio su piattaforme come Etsy. Qui, tuttavia, non si avrà il pieno controllo e si avranno dei limiti in termini di possibilità e di attività consentite.
Ecco perché spesso si arriva alla decisione di avere un proprio sito web, magari anche un eCommerce.
Il primo passo per farlo è scegliere l’hosting giusto per le proprie esigenze.
L’host di un sito web (talvolta indicato come fornitore di hosting di siti web) è una società che offre la tecnologia e i servizi necessari per la visualizzazione di un sito web su Internet. Il servizio collega il nome di dominio al provider di hosting in modo che quando gli utenti visitano il tuo indirizzo web, venga mostrato loro il tuo sito.
A seconda del tipo di tecnologia e di supporto scelto i costi di questi servizi possono variare, ma ci sono alcuni aspetti fondamentali da considerare quando si sceglie un hosting.
Hosting condiviso vs. server dedicato. Avere un hosting condiviso significa che si sta condividendo un server e le sue risorse con altri clienti. Il limite maggiore in questo caso sono possono essere le prestazioni limitate del sito, o maggiori rischi rispetto alla cybersecurity, ma potrebbe comunque essere una valida scelta se si è ancora agli inizi e si vogliono testare le performance del proprio business online. Avere un piano server dedicato significa, invece, che la macchina server fisica è interamente dedicata al tuo sito; quindi, tutte le risorse sono dedicate. Tuttavia si tratta di una soluzione in genere più costosa che non tutte le piccole imprese sono disposte a pagare. Infine, esiste una via di mezzo tra i due, ossia il VPS o “server privato virtuale”. Si tratta di un piano hosting che offre il meglio delle due soluzioni, poiché un VPS è una macchina partizionata per lavorare come se si trattasse di macchine multiple, con un prezzo simile a quello di un hosting condiviso, ma con una sicurezza e prestazioni simili a quelle di un server dedicato.
Supporto e assistenza. Nella scelta di un hosting non si dovrebbe dimenticare di verificare anche la possibilità di ricevere supporto telefonico o via chat, in modo da poter essere aiutati rapidamente in caso di problemi. Anche il supporto via email può essere utile, ma in genere richiede tempi di risposta più lunghi e questo può diventare frustrante quando un problema deve essere risolto rapidamente.
L’interfaccia server semplice da usare. Soprattutto per chi è agli inizi e vuole fare tutto da sè senza il supporto di un professionista o di un’agenzia, è molto utile valutare anche la facilità di utilizzo e configurazione del pannello di controllo dell’hosting, in modo da essere certi di poter apportare tutte le modifiche necessarie al proprio progetto.
La sicurezza del server. Come dicevamo, un aspetto da non trascurare in un business online, è la cybersecurity. Ad esempio, per un progetto eCommerce è necessario installare i certificati Secure Sockets Layer (SSL). Assicurati, inoltre, che la società di hosting effettui una regolare manutenzione della sicurezza. Idealmente il protocollo di sicurezza dovrebbe essere pubblico, per poter conoscere come vengono gestiti i server.
2. La scelta del nome dominio
Il dominio è la parte dell’indirizzo web che viene dopo il www. Ad esempio: www.ninjacademy.it
Per un’azienda, un nome a dominio può anche essere legato a un indirizzo e-mail professionale. In questo modo:
support@ninjacademy.it
Diciamo che sto cercando un idraulico a Roma, utilizzando Google digiterò “idraulico a Roma” e otterrò come risposta un elenco di risultati di ricerca che includono siti web rilevanti identificati dai loro nomi di dominio.
Il tuo dominio è l’insegna della tua azienda sul web, quindi fai attenzione a scegliere un nome dominio che rappresenti la tua azienda e che sia facile da ricordare. Puoi seguire questi cinque suggerimenti:
Sii breve, per assicurarti di restare impresso.
Rendilo facile da digitare. Evitate i trattini e le grafie insolite.
Includi le parole chiave. Cerca di usare termini semplici che le persone potrebbero inserire quando cercano il tuo tipo di attività online.
Localizza il tuo business. Specie per le piccole imprese può essere utile includere anche il nome della propria città o della propria regione nel dominio, per attirare i clienti locali.
Scegli l’estensione giusta. L’uso e l’estensione del nome di dominio (la parte che viene dopo il “punto”) dovrebbe essere specifico per il settore o per la zona geografica. In Italia ad esempio, andrebbe scelto il .it o il .com se si tratta di un eCommerce, ad esempio.
Quando stai cercando un dominio, fai una piccola ricerca per assicurarti che il nome che hai in mente non esista già, non sia un marchio registrato, protetto da copyright o in uso da un’altra azienda.
3. La creazione del sito e del suo design
Dopo aver scelto un dominio sarai pronto a iniziare a pensare nel concreto al sito web. Un po’ di pianificazione è fondamentale per garantire che il sito funzioni come immaginavamo e presenti tutti i prodotti o i servizi in modo chiaro.
Parti quindi dagli obiettivi: vuoi che il sito informi, che ispiri o vuoi generare conversioni di vendita?
È sufficiente che il sito web mostri i tuoi prodotti e servizi, o vuoi che i visitatori possano acquistarli direttamente dal sito? Se è così, dovrai progettare un sito eCommerce, prevedendo anche carrello, metodi di pagamento, registrazione del cliente…
Quando avrai ben chiaro cosa vuoi che faccia il tuo sito per il tuo business online, potrai iniziare a costruirlo seguendo gli obiettivi che ti sei prefissato.
Anche se non sei un esperto informatico, potrai utilizzare piattaforme e strumenti facilmente installabili per costruire il tuo website.
Un esempio che avrai già sentito nominare molte volte è quello dei siti web in WordPress. Si tratta di un CMS (content management system) che non richiede la conoscenza di HTML, PHP o altri linguaggi di programmazione, ma che ti consente un ottimo livello di personalizzazione anche se sei non sei esattamente un pro!
Puoi scegliere tra una miriade di temi gratuiti o a pagamento (cioè il design per lo stile generale del tuo sito web). Inoltre hai a disposizione moltissimi plugin per aumentare e diversificare le funzionalità del sito.
In alternativa puoi assumere un professionista o un’agenzia e commissionare la costruzione del tuo sito. In questo caso prevedi con l’esperto che ti seguirà anche le diverse opzioni di assistenza e implementazione: una volta messo online il sito potrai occupartene da solo o avrai bisogno di un’assistenza dedicata costante?
Una volta che avrai pensato alla struttura e al design, ossia al contenitore, potrai iniziare anche a capire cosa metterai dentro il tuo sito, cioè ai contenuti.
Per far conoscere e lanciare il tuo business online, puoi raccontare la tua storia, spiegare come hai iniziato, dire qualcosa di te e del tuo lavoro ai potenziali clienti, spiegare quale problema puoi risolvere per loro, la tua mission e la tua passione.
Tra le pagine da includere tra i contenuti del tuo sito ci sarà la Home (pagina iniziale su cui atterreranno digitando il tuo nome dominio), un Chi siamo, la pagina dei Prodotti/Servizi, i Contatti e se possibile una pagina con recensioni e testimonianze di altri clienti. Quest’ultima comunicherà fiducia ai nuovi potenziali clienti.
Oltre ai testi, dovrai prevedere anche immagini (foto, logo, icone…) ed eventualmente uno o più video.
Cerca di mantenere un tono di voce coerente tra tutti i diversi contenuti, e prevedi anche colori e grafiche coordinate, ricordando che potresti anche condividere sui social le tue pagine web.
5. L’uso della SEO
Una volta creati contenuti rilevanti per i tuoi potenziali clienti, è il momento di fare un passo in più per aumentare la visibilità del tuo business online.
Per farlo devi utilizzare la SEO, vale a dire l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è il processo di perfezionamento di un sito web per ottenere un posizionamento più alto nei risultati sui motori di ricerca e portare visitatori organici al tuo sito, senza pagare per annunci in evidenza.
A differenza degli annunci a pagamento – annunci pubblicitari che vengono visualizzati in aree sponsorizzate – i risultati di ricerca organici sono “gratuiti” e basati, tra le altre cose, sul contenuto del sito e su quanto si avvicina alle parole chiave ricercate. Si tratta quindi di risultati molto rilevanti per gi utenti.
Anche se ogni motore di ricerca ha il proprio set di criteri di posizionamento, tutti guardano agli stessi elementi di base:
Contenuto della pagina rilevante.
Parole chiave.
Meta tag.
Sitemap.
Link building.
Ottimizzazione delle immagini.
6. L’uso dei canali social
Stabilire una presenza commerciale sui social media, cioè lì dove si trovano i tuoi clienti e potenziali clienti, è un po’ come allestire uno stand alla più grande fiera virtuale del mondo.
Certamente anche i tuoi competitor saranno lì, in fila per attirare l’attenzione dei potenziali clienti, con foto, video e offerte. Per questo, il segreto per usare al meglio i social media per comunicare con il tuo pubblico è creare contenuti di valore che ti permettano di costruire una relazione duratura.
Sviluppando un seguito sui social, potrai entrare in contatto con i tuoi clienti e potenziali clienti e condividere contenuti con un gran numero di persone. Il social inoltre rende facile indirizzare le domande o i problemi specifici dei clienti, rendendo le stesse informazioni disponibili anche per tutti gli altri.
Qui avrai anche la possibilità di costruire la tua brand awareness, ossia di condividere informazioni sulla tua attività e di mostrare la tua personalità. Oltre alla possibilità di guidare il traffico verso il sito web includendo link al sito nei post social e nelle varie bio.
Oltre a vendere, potrai renderti credibile. Condividendo contenuti rilevanti ti mostrerai come un leader di settore e creerai una presenza online solida per il tuo business.
Per utilizzare al meglio i social media, dovrai innanzitutto capire qual è il tuo target e scoprire su quali piattaforme spende il suo tempo. Non è detto che tu debba essere presente su qualsiasi social, potresti scegliere anche solo i più rilevanti e concentrarti su quelli.
7. L’advertising online
Proprio come la pubblicità sui giornali o sui manifesti per strada, anche l’advertising online gioca un ruolo importante per farti conoscere sul web. Ovviamente si tratta di un canale a pagamento, per il quale dovrai prevedere un certo investimento, per poter vedere risultati tangibili.
Gli annunci online, i post “sponsorizzati” sui social e tutte le altre opzioni a pagamento sono progettate per mettere le tue informazioni commerciali in primo piano e per guidare il traffico verso il tuo sito web.
Tra i vantaggi della pubblicità online puoi valutare questi di seguito:
è veloce e più economica di quella offline. Gli annunci online costano una frazione degli annunci tradizionali sulla stampa, ed è possibile eseguirli rapidamente.
Pubblico in target. Gli annunci saranno presentati solo a consumatori mirati sui social, sui media online o tra i risultati di ricerca.
È facile da misurare. Avrai a disposizione molte metriche per misurare il successo delle tue campagne pubblicitarie online, per capire cosa funziona e cosa no.
8. La lead generation
Guidare il traffico verso il tuo sito web è fondamentale, ma convertire i visitatori in lead è il modo per far crescere il business online. Questo significa capire chi sta visitando il sito e contattarlo direttamente, in modo da poterlo convertire in cliente.
Includi il numero di telefono o l’indirizzo email della tua azienda in ogni pagina del tuo sito web.
Chiedi ai visitatori di lasciare il loro nome e indirizzo email, per restare in contatto. Questo è tutto ciò di cui hai bisogno per iniziare la conversione, e la maggior parte delle persone sono abituate a dare queste informazioni online.
Per raccogliere informazioni di contatto (sempre nel rispetto delle le linee guida del GDPR), puoi utilizzare i moduli di contatto, ossia form presenti sul sito che vengono compilati ogni qualvolta l’utente vuole porti una domanda, ha bisogno di informazioni e vuole essere ricontattato.
Puoi anche aggiungere un modulo di iscrizione alla newsletter per ricevere informazioni su prodotti e servizi, aggiornamenti, sconti, ecc. o fare un’offerta speciale per l’iscrizione alla mailing list.
Una volta ottenuti i loro indirizzi, l’email marketing ti offrirà un approccio mirato al contatto con i clienti attuali e potenziali.
9. La misurazione dei risultati
Ora che hai un sito web e dei profili sociali, oltre al know-how per guidare il traffico verso il tuo sito, coinvolgere i follwer con i contenuti e generare lead, sei in una posizione ideale per far crescere il tuo business online.
Ma come fai a valutare se sta andando tutto bene? Misurando i risultati ovviamente.
Come dicevamo, nel digital misurare i risultati è molto più semplice e ti permette di capire se hai bisogno di modificare il tuo sito, la strategia social, implementare la strategia di content marketing o la SEO.
Per sapere come sta andando poniti queste domande:
Quali tipi di contenuti ottengono la risposta più positiva?
Quando i tassi di coinvolgimento sono i più alti?
È il momento di provare l’adv a pagamento?
Quali sono i social network che sembrano funzionare meglio per la tua azienda?
In questa fase i tuoi alleati migliori saranno Google Analytics, gli insight delle piattaforme social e Google Search Console.
10. L’implementazione e la manutenzione
Un sito web non dovrebbe essere creato e poi abbandonato a se stesso. Per avere un sito web di successo e far crescere il tuo business online, dovresti sempre manutenerlo e implementarlo.
Per farlo:
controlla i dati della Search Console almeno una volta al mese;
utilizza i dati sul traffico per saperne di più sul tuo pubblico e sui contenuti più ricercati e apprezzati;
utilizza i dati sulle prestazioni per ottimizzare e correggere gli avvisi e gli errori;
assicurati che tutti i software siano sempre aggiornati;
esegui scansioni di sicurezza in modo da sapere se il sito è pulito da malware e non è stato violato;
utilizza gli A/B test per vedere se le prestazioni di un prodotto o di una pagina cambiano con piccole variazioni sulla pagina (copy diversi, tasti di colori differenti…);
continua a monitorare anche la concorrenza;
fai costanti backup del sito in modo da avere sempre una versione aggiornata conservata;
permetti agli utenti di fornirti feedback sul sito e sui prodotti.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/4.jpg443689Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2020-06-26 12:00:342020-06-29 22:09:1410 cose che dovresti sapere prima di lanciare un business online (e come impararle)
Si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa, tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa.
Il binge-watching è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.
Un momento come quello che si sta vivendo regalerà un punto di vista nuovo: è molto probabile che lo stare insieme avrà un significato completamente diverso fra qualche tempo.
Da quando il Covid-19 è piombato nelle vite di tutti i cittadini del mondo, si è modificata la quotidianità di ognuno, in misura differente a seconda del campo di applicazione. È cambiata la percezione del “fattore umano”, dello stare insieme.
Vedere una partita di calcio con i propri amici, riunirsi per una serie tv o bere un drink al bar di fiducia: azioni comuni, ma con la caratteristica di essere uniche e senza possibilità di “stop & play”, ora hanno un significato e un peso specifico rinnovati rispetto a qualche mese fa.
Il “live” di tutti i giorni
Forse proprio queste situazioni, non speciali e alla portata di tutti, hanno fatto sentire di più la propria mancanza nel periodo di isolamento domestico conseguente all’emergenza da Covid-19 e ai due periodi immediatamente successivi.
Probabilmente ci si è resi conto della bellezza insita nella semplicità del messaggio via WhatsApp che recita “ore 21,00 a casa mia, porta qualcosa da bere” da parte di un amico.
Bene signore e signori, questa “cosa” descritta in pochissime parole non ha un nome, ma è una proprietà che conferisce in egual modo autorevolezza e passione, anche ad una situazione comune o di tutti i giorni. Va comunque sottolineato che tale proprietà che dona “ritualità” agli eventi sia quasi sparita molto prima dell’arrivo del Covid-19.
Questa tesi occorre per definire gli ultimi tempi come quelli in cui si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa (nel tempo e nello spazio), tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa: elementi molto importanti in un passato non troppo remoto.
Due domande: in quanti hanno visto negli ultimi 2/3 anni un’intera serie tv in compagnia di uno stesso gruppo, nello stesso giorno della settimana e allo stesso orario? E in quanti, invece, hanno “binge-watchato” negli ultimi mesi (tralasciando quelli in cui si è passato molto tempo fra le mura domestiche)?
Per chi non fosse ancora a conoscenza di questo inglesismo, il binge-watch è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.
Ritornando alle domande. La prima sembrerà una pratica fuori tempo, soprattutto per chi si è affacciato non da molto al mondo delle serie tv. In tanti invece avranno risposto “io” alla seconda.
Il poter vedere un contenuto, quando e dove si vuole, è indiscutibilmente un’importantissima evoluzione dell’esperienza interattiva. Allo stesso tempo, il poterlo vedere, quando e dove si vuole e senza limiti di orario, potrebbe non conferire il giusto valore a quel determinato contenuto. D’altra parte l’attesa aumenta il desiderio.
Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti
Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti: l’entusiasmo di viverle è un collante che può tenere insieme tutti questi elementi. Un momento come quello che si sta vivendo in Italia, come nel resto del mondo, regalerà un punto di vista nuovo: è probabile che, quando tutto tornerà alla normalità, si proverà a recuperare tutto ciò che non è stato possibile fare in compagnia delle proprie persone preferite.
Quando questo avverrà, forse si restituirà un rito anche alle situazioni più comuni. Concedere tempo e rispetto alle conversazioni con la persona che si ha di fronte, magari non interrompendo l’atmosfera con uno sguardo al display dello smartphone.
Non subito: ma ci sarà tempo per delle nuove e stupende avventure “live”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/esperienze-e-contenuti.jpg586903Luca Maucionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuca Maucione2020-06-26 11:42:092020-06-29 22:09:23Le esperienze sono fatte di persone e il "fattore Umano" è il vero collante dei contenuti
In che mese dell’anno, in che giorno della settimana e a che ora l’invio di una email ha maggior impatto sul destinatario? Quali strumenti sono più efficaci tra newsletter e DEM? Quanto incide la tipologia del destinatario e il settore in cui opera sul tasso di apertura?
Tutte domande importanti per compiere azioni di Email Marketing efficaci e raggiungere il proprio target con il giusto timing. Molte risposte le fornisce il primo numero di MailUp Data, Timing and Pressure, che si pone come focus la ricezione e l’apertura delle email da parte dei destinatari.
L’obiettivo dell’indagine è un’analisi quantitativa e qualitativa sulle tempistiche con cui clienti e prospect ricevono e aprono i messaggi delle aziende nell’arco della giornata, della settimana e dell’anno, registrando inoltre lo scarto temporale tra il momento della ricezione e il momento dell’apertura.
Oltre al timing, lo studio si è concentrato sulla cosiddetta pressure – ossia il numero di messaggi che un utente riceve in un determinato periodo – e in che misura questa condiziona tassi di apertura e di disiscrizione.
Vengono così messi in luce percentuali, numeri e andamenti in grado di offrire una visione globale, da una parte, sulle abitudini nelle tempistiche di invio delle aziende e, dall’altra, sulle abitudini dei destinatari nella fruizione delle email in relazione alle frequenze di invio stabilite dalle aziende.
L’analisi dei flussi è stata possibile grazie alle indicazioni fornite dai clienti MailUp che, per ogni ambiente di lavoro, hanno selezionato la tipologia di messaggio (DEM, newsletter) e la tipologia di destinatario (B2B, B2C, misto B2B+B2C) su un campione di 20 milioni di destinatari.
Stagionalità: gli invii durante i mesi dell’anno
In generale
Prendendo in considerazione il quadro generale, non differenziato per audience e tipologia di invio, la prima evidenza riguarda i ridotti volumi di email nei primi mesi dell’anno.
L’attività di invio delle aziende risulta invece nettamente più consistente negli ultimi mesi dell’anno: ogni mese compreso tra settembre e dicembre (inclusi) catalizza oltre il 9% del totale di invii, con la leadership del mese di ottobre (10,79%).
A sé il caso di agosto che – segnando un picco in basso tra luglio e settembre con un risicato 6,3% – si mantiene tuttavia su volumi pari o superiori a febbraio e gennaio.
Il tasso di apertura procede invece in maniera inversa a quella degli invii: le aperture presentano un calo negli ultimi mesi dell’anno, in coincidenza dell’aumento dei volumi di invio rilevato precedentemente. Le aperture sono invece maggiori dove i volumi sono più contenuti: a gennaio – dove registravamo il minor numero di email inviate tra tutti i 12 mesi – troviamo il maggior tasso di apertura (31,8%).
Fa eccezione agosto, dove a volumi di invio ridotti corrisponde un tasso di aperture nettamente inferiore alla media (23,7%); il mese estivo per eccellenza si caratterizza dunque per un’inerzia diffusa, per bassi livelli di attività, sia da parte delle aziende sia da parte dei destinatari.
In base alle differenti audience
Prendendo in considerazione le differenti audience (B2B, B2C, Misto), notiamo che i volumi sono distribuiti in maniera simile. L’unica differenza marcata riguarda il mese di agosto, dove si nota una differenziazione interna pronunciata tra le diverse audience: 4,6% di volumi nel B2B, 5,8% nel misto e 7,1% nel B2C.
Risulta dunque evidente come ad agosto, nel caso di invii destinati ai consumatori, i volumi non presentano il tracollo rilevabile invece nelle altre audience. A pesare molto sulle aperture dei primi mesi dell’anno sono i risultati del B2C, che anche nei restanti mesi dell’anno fa registrare performance delle aperture nettamente sotto la media: si va dal 28,5% di gennaio fino al 23,7% di settembre, intervallato dal 20,4% del mese di agosto.
Per quanto riguarda l’andamento di mese in mese, le tre diverse audience presentano un comportamento simile: le performance migliori comprese tra gennaio e febbraio, le peggiori ad agosto; i mesi che precedono agosto mostrano risultati migliori rispetto al periodo settembre-dicembre.
Giorno della settimana e orario
In generale
Lo studio ha analizzato anche volumi e aperture delle email nei sette giorni della settimana e nelle 24 ore giornaliere. Considerando gli invii complessivi, senza distinzioni di audience e tipologia, emerge che l’attività sia più intensa nelle ore della mattina, per poi calare fino all’ora di pranzo e rimanere stabile fino alle 19.
Guardando le variazioni nell’arco della settimana, si nota che gli invii si concentrano per lo più nei giorni feriali, mostrando un calo molto marcato nel weekend.
Da notare come il venerdì si discosti da tutti gli altri giorni per un secondo picco di volumi in corrispondenza delle 17. Il comportamento delle aperture in relazione all’ora giornaliera di invio mostra una notevole differenza tra giorni feriali e weekend: nonostante una certa analogia delle due curve nelle ore della notte e nelle prime ore della mattina, notiamo che dalle 9 (35% di aperture per i giorni feriali, 25,7% per il weekend) le due curve iniziano a divergere nettamente.
In base alle differenti audience
Nel B2B, coerentemente con il pubblico di riferimento, si rilevano volumi notevolmente maggiori in corrispondenza della settimana lavorativa, da lunedì a venerdì, a discapito del fine settimana. Il canale con i maggiori volumi di invio nel weekend è il B2C (50% il sabato e 55% la domenica), mentre il misto domina i giorni della settimana, catalizzando circa il 50% dei messaggi inviati.
Comuni a tutte e tre le audience sono le ottime performance nelle ore della mattina, seguite da una discesa nel pomeriggio che si mostra particolarmente accentuata nel B2C.
Il B2B, dal lunedì al venerdì, presenta tempi di apertura molto contenuti mentre le altre audience presentano tempi di apertura più dilatati. Il venerdì il canale B2B amplia in maniera vistosa i tempi di apertura attorno alle 17, mentre nel weekend ottiene tempi di apertura molto ampi. A performare meglio nel weekend è il B2C, che presenta tempi leggermente più bassi delle altre due audience.
Come performano Newsletter, DEM, misto
Nella distribuzione per tipologia, notiamo che globalmente le preferenze di invio delle aziende ricadono sui giorni feriali, anche se in misura minore per il comparto DEM, che tuttavia si mantiene su buoni livelli anche nel weekend.
L’invio di Newsletter è più intenso la mattina per poi decrescere e risalire nel tardo pomeriggio; le DEM presentano un solo picco, nelle ore del mattino all’interno della settimana lavorativa mentre nel weekend i loro volumi decrescono più velocemente. Il misto presenta un andamento piuttosto simile a quello delle DEM.
Newsletter e DEM presentano tempi di apertura abbastanza simili, senza particolari differenze tra i giorni della settimana. Il weekend presenta tempi globalmente più lunghi.
La pressione a cui sono sottoposti i destinatari
Ma come rispondono i destinatari alla pressione delle newsletter, ovvero al numero di messaggi che un destinatario riceve in un determinato periodo? Ripartendo gli invii per tipologia di email non notiamo differenze evidenti in termini di pressure: in media si nota una distanza tra un invio e l’altro di 9 giorni per le Newsletter e di 10 giorni per le DEM.
Se si considera invece la tipologia di audience, si rilevano alcune differenze sensibili: nel B2C si ha una pressione minore mentre è più elevata – ed equiparabile – la pressione tra misto e B2B.
La relazione tra pressione e tasso di apertura
Considerando unicamente i destinatari che hanno aperto le email, un incremento della pressure impatta positivamente sul tasso di aperture totali, se invece consideriamo tutti i destinatari – anche coloro che non hanno aperto le email – scopriamo che una maggiore pressione impatta negativamente sul tasso di apertura.
Se ne deduce quindi che una maggiore pressione esercitata sul destinatario da parte dell’azienda produce un maggior numero di interazioni complessive con l’email e, al tempo stesso, un decremento del numero di lettori della singola email.
La relazione tra pressione e disiscrizioni
Molto interessante è la valutazione del grado di incidenza della pressure sul tasso di disiscrizioni volontarie. I dati rivelano che i destinatari su cui si esercita una maggiore pressione (settimanale) sono più propensi a disiscriversi.
Una dinamica che però non deve allarmare, dal momento che un certo tasso di disiscrizione è fisiologico in ogni database aziendale; al contrario una pressure debole – mensile o oltre il mese – mette sì al riparo da un consistente tasso di disiscrizione, ma avvicina il rischio di un mancato coinvolgimento dell’audience nella comunicazione.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/Depositphotos_379380396_s-2019-min.jpg6421000Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2020-06-25 16:08:312020-06-29 22:09:33Timing and Pressure: le tempistiche di invio di Newsletter e DEM e l’impatto sul destinatario
La piattaforma per i video brevi ha appena lanciaro TikTok For Business, il marchio che identifica la piattaforma globale che ospita tutte le soluzioni di marketing attuali e future per i brand.
“Le soluzioni di TikTok For Business sono pensate per offrire ai brand e alle loro direzioni marketing gli strumenti per creare storytelling creativi, in grado di ingaggiare la community di TikTok con il loro messaggio”, si legge nel comunicato di presentazione sul blog.
La creatività a portata di brand su TikTok
Negli ultimi anni, i brand che sono entrati con più successo in sintonia con la community TikTok ci sono riusciti non perché le loro campagne presentassero lo spot più patinato o il testimonial più famoso, ma grazie alla capacità di coinvolgere gli utenti in modo creativo e di creare una connessione con loro attraverso emozioni, azioni e suoni.
Oggi con TikTok For Business gli uffici marketing avranno a disposizione nuovi strumenti per farsi scoprire e connettersi con le community.
Tra gli obiettivi che sarà possibile raggiungere:
Crescita oltre che creatività: per il marketing, oltre che una destinazione imperdibile, TikTok è anche una piattaforma con un potenziale di crescita da valorizzare, basata sull’intrattenimento, che offre sia agli utenti sia ai brand gli strumenti giusti per raccontare la loro storia.
Vista, suono, movimento: con TikTok, il marketing può sfruttare il contesto dei dispositivi mobili, a cominciare dai suoni. E le opportunità di utilizzarli sono molte: musica, effetti sonori, playback, reazioni e molto altro.
Una community inclusiva e partecipe: la ragion d’essere di TikTok è “stare insieme”. Un’opportunità originale per gli esperti di marketing di creare qualcosa che diventa parte della nostra community. Su TikTok, le persone possono farsi coinvolgere e ispirare così tanto da una campagna di marketing da crearne una loro versione. E i brand possono sperimentare dal vivo l’impatto della loro campagna sulle persone.
Conoscenza e cultura per tutti:TikTok è una piattaforma aperta, dove può farsi scoprire chiunque, e qualunque brand. Su TikTok si conoscono cose nuove ogni giorno, in modo aperto e inclusivo.
Soluzioni semplici e senza intoppi: i prodotti di TikTok portano risultati su tutti i marketing touchpoint e consentono uno storytelling ricco e immersivo. Video impeccabili, a tutto schermo, video nativi nell’esperienza dell’utente. Lavorando con molte terze parti leader del settore, stanno inoltre sviluppando una suite di soluzioni di misurazione. Il più recente effetto di realtà aumentata per i brand, Branded Scan, è un nuovo prodotto che consente agli utenti di vivere un’esperienza di realtà aumentata con qualsiasi brand.
Non annunci, ma TikToks
TikTok è una piattaforma progettata per ispirare contenuti creativi autentici che si trovano solo su TikTok.
Per i brand, questo apre una finestra di opportunità interamente nuova di creare contenuti che parlano alle persone, invitando la community a unirsi alla conversazione e “a fare un TikTok”.
Con il lancio di TikTok For Business, l’azienda vuole coniugare la creatività e la positività della community con soluzioni pensate per le aziende in modo che crescano insieme.
Sulla piattaforma è oggi possibile trovare e conoscere soluzioni, strumenti di misurazione e metriche, post di ispirazione, risorse e notizie utili per i brand.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/tiktokfor-business.jpg5371002Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-06-25 13:17:402020-06-25 16:17:54Arriva TikTok For Business, la nuova piattaforma globale per i brand
Il rapporto fornitore-compratore può avere radici più salde utilizzando strategie e annunci meno aggressivi.
Il remarketing anche se non è spam, in alcuni casi, ottiene l’effetto opposto a quello desiderato.
Ci ritroviamo a chiedercelo sempre più spesso: è davvero finito il tempo degli annunci? Anche le ads sponsorizzate possono apparire superate, e forse stanno perdendo colpi. Perché? Il motivo è semplice: spesso, i famosi “post/annunci sponsorizzati” risultano più utili nella fase iniziale delle varie offerte, prodotti o progetti. Così ilcollantetra il pre-lancioe ilpost-lanciopotrebbe non essere più costituito dalle ads, anche se profumatamente pagate. O più semplicemente gli annunci vengono a volte costruiti in modo troppo artefatto rispetto a quanto faremmo nell’organico.
Infatti, in alcuni casi la retention di un cliente può essere più preziosa della sua acquisizione o del continuo remarketing su cold e warm leads.
Non possiamo formulare ipotesi certe, tuttavia, per approfondire i dati dell’andamento complessivo del mercato pubblicitario, è possibile approfondire consultando anche il report Nielsen.
Anche le ads possono fallire
Non sempre le ads (e relative strategie correttive) portano dove vuole l’inserzionista. La prova sta nel fatto che oggi, spesso, quando il cliente commissiona una sponsorizzata, pur affidandosi a un professionista di fiducia, tenderà quasi sempre a chiedersi: “Piacerà davvero? Funzionerà, o avrò solo bruciato i miei soldi?”.
Spesso si ragiona sulla necessità di attivare o meno ads per determinate categorie merceologiche. Potremmo anche arrischiarci in una considerazione che, nei prossimi anni, potrebbe non apparire così irrealistica. Infatti la promozione di offerte, iniziative e servizi diffusa in modo “naturale”, ad esempio attraverso i canali di comunicazione più semplici − stories, stati di WhatsApp, social post −può rendere il marketing meno invasivo e forse anche più piacevole, quasi come un passaparola.
La relazione tra due persone che si conoscono e comunicano costantemente ha radici più salde di un semplice rapporto fornitore-compratore. Ad esempio, se oggi scegliamo un servizio in cloud e acquistiamo uno spazio, ma poi questo servizio si rivela inefficace, il contratto con il fornitore viene rapidamente sostituito con quello di un altro che, magari, propone lo stesso servizio con un quid che risponde di più alle nostre esigenze.
E questo potrebbe portare risultati a lungo termine molto più saldi, a patto − ovviamente − dinon spammare e di non esagerare con la necessità di comunicare troppo, con tante informazioni diverse o martellanti, neppure quando si avverte la forte tentazione di farlo. Un po’ come quando si riceve l’invito a un appuntamento: “Allora, ci sei? Verrai? Quanti siete?“. Se sostituiamo il concetto di “appuntamento” con “prodotto da vendere”, il risultato non cambia.
La promozione libera da sponsorizzate diventa, per così dire, una “promozione organica“.
Facciamo un altro esempio: se sponsorizziamo un contenuto con remarketing annesso, chi ha l’occhio allenato − anche un semplice cliente che acquista spesso determinati prodotti − potrebbe osservarlo da un punto di vista negativo, a prescindere dall’interesse suscitato: “Ah, è solo una sponsorizzata“. Questo vale, ad esempio, per i consulenti che vendono corsi di vario genere che sembrano tutti poco riconoscibili e tutti uguali, e guarda caso sono usciti sul mercato da poco.
Invece, se diffondiamo una promozione con post e stories semplici, o la condividiamo attraverso strumenti comunemente utilizzati, purché con frequenza non troppo elevata, sarà meno aggressiva per chi già conosce la persona che diffonde le informazioni su un prodotto o servizio, e quasi simpatica a chi vuole approfondire – senza troppe pretese – quel contenuto che richiama la sua attenzione.
Supporto spontaneo
Un altro risvolto interessante è che i contenuti diffusi da una fonte già nota possono essere citati, taggati, ricondivisi da chi li ha davvero apprezzati. E senza folli esborsi di budget.Se il contenuto vale, la “customer advocacy” viene sostituita da una fioritura spontanea direlazioni da coltivare. Un po’ come avveniva nelle antichebotteghe delle nostre città, dove i mercanti e gli artigiani stabilivano un rapporto diretto con gli acquirenti.
La perfezione stanca, eppure lapromozione free-budgetprospera anche in tempi bui. E appare meno artefatta, forse più interessante a chi viene “bombardato” ogni giorno dai competitor di una stessa nicchia di mercato che si contendono la sua attenzione stalkerando, di fatto, i suoi interessi.
Potrà esistere un nuovo metodo di “promozione organica”? E se sì, con quali limiti, condizioni e vantaggi? Per il momento non possiamo saperlo con certezza, anche se è innegabile come, finora, e forse anche in ragione della pandemia, le ads abbiano rivestito una considerevole importanza per le imprese.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/promozione-organiza.jpg470571Maria Cristina Folinohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMaria Cristina Folino2020-06-25 11:14:402020-06-25 11:51:17Promozione organica e annunci: una nuova frontiera budget-free
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