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competenze più richieste dal mondo del lavoro

Quali sono le competenze digitali che i datori di lavoro cercano

Le aziende tecnologiche, ma in realtà tutte le organizzazioni dell’economia digitale, sono ben consapevoli che le competenze digitali sono fondamentali per i dipendenti nell’era digitale. È più che mai importante che i dipendenti e i nuovi assunti siano trasversali alle discipline e che abbiano competenze sia hard che soft. I selezionatori cercano, in chi si candida per una posizione aperta, un set di competenze più ampio e un’esperienza più vasta. Questo elenco comprende dieci delle principali competenze digitali che i datori di lavoro cercano oggi e che sempre più cercheranno nei prossimi anni.

Le competenze digitali più richieste dalle aziende

1. Programmazione, sviluppo web e app

professioni più richieste - coding

Il cuore di qualsiasi prodotto tecnologico o servizio digitale è la programmazione. Queste competenze sono regolarmente elencate già da qualche anno nella top 10 delle più richieste dai datori di lavoro su LinkedIn.

Avere un portfolio di progetti che dimostrino le vostre capacità di coding può anche contribuire a convalidare le vostre conoscenze e competenze e aiutarvi a ottenere il ruolo dei vostri sogni. Esempi di esperienze di sviluppo web mobile e responsive vi daranno un vantaggio rispetto agli altri candidati.

Il coding è fondamentale anche per le tecnologie emergenti come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR).

2. Digital Business Analysis

La Digital Business Analysis aiuta le organizzazioni a fare le scelte giuste, fornendo una mentalità indipendente e obiettiva e applicando una serie di tecniche di analisi comprovate per creare un caso aziendale convincente per l’investimento in una soluzione digitale.

Poiché la trasformazione digitale è fondamentale per tutte le organizzazioni, le competenze di Digital Business Analysis sono diventate le più richieste nel curriculum vitae. Gli analisti di business digitali sono l’epicentro dei progetti di trasformazione digitale. Aiutano le organizzazioni a sviluppare un ecosistema digitale di tecnologie che contribuiscono alla trasformazione digitale e alla crescita del business.

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3. Digital Design and Data Visualization

Siti web, applicazioni e servizi digitali hanno una cosa in comune: l’interfaccia utente. Un designer con esperienza nella creazione di esperienze utente efficaci e dinamiche sarà molto richiesto dalla maggior parte delle aziende tecnologiche.

I designer possono anche visualizzare dati complessi per aiutare il management a prendere decisioni aziendali fondamentali. Questa abilità si chiama visualizzazione dei dati. La visualizzazione dei dati è utile per i dirigenti in quanto li porta a ricavare informazioni preziose.

4. Le competenze digitali più richieste: Digital Project Management

competenze più richieste dai datori di lavoro - digital project manager

Il Digital Project Management non è affatto un’attività desiderabile solo per le aziende tecnologiche, ma è una parte vitale dello sviluppo di prodotti e servizi digitali in modo tempestivo e conveniente. La comprensione di una serie di metodologie come SCRUM e AGILE spicca in qualsiasi CV. I Digital Project Manager devono avere una comprensione olistica di come vengono sviluppati i progetti digitali, dall’ideazione al prototipo fino al prodotto o servizio digitale completamente sviluppato.

5. Digital Product Management

Un’altra competenza che non è esclusiva dello sviluppo software, ma che è comunque particolarmente preziosa, è la gestione del prodotto digitale. I servizi software, in particolare, hanno bisogno di un piano di gestione del ciclo di vita. La continua crescita del Software as a Service renderà il Product Management sempre più parte integrante del settore tecnologico.

6. Le competenze digitali più richieste: Digital Marketing

Per promuovere i propri prodotti e servizi le aziende tecnologiche si rivolgeranno al marketing digitale. La comprensione di come ottenere il massimo valore economico dalla più ampia gamma di reti sarà fondamentale in questo caso. Le competenze richieste ai Digital Marketer includono:

  • Conoscenza degli strumenti di marketing digitale
  • Conoscenza degli strumenti di analisi
  • Social Media Marketing
  • Content Marketing
  • SEO
  • UX (User Experience Design)

7. Social Media Management

Alcune delle attività più efficaci di PR oggi vengono svolte quasi esclusivamente attraverso i social media.

Twitter, Facebook, Reddit, Instagram e innumerevoli altre piattaforme consentono alle aziende tecnologiche di arrivare direttamente a clienti, leader di pensiero ed evangelist. I migliori responsabili delle PR tecnologiche hanno skill trasversali che comprendono il mondo del Social Media Management.

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8. Le competenze digitali più richieste: Data Science and Data Analytics

competenze più richieste dai datori di lavoro - analista dei dati

Le aziende raccolgono enormi quantità di dati che possono essere immensamente preziosi se hanno in organico un analista di Big Data in grado di dare un senso ai numeri.

I Data Scientist sono molto richiesti dai datori di lavoro di tutto il mondo e si tratta di un eccellente percorso di carriera per i professionisti dell’era digitale. Oggi la domanda supera di gran lunga l’offerta, rendendo i data Scientist altamente occupabili.

Un recente rapporto McKinsey ha dimostrato che “solo negli Stati Uniti mancano da 140.000 a 190.000 persone con competenze analitiche e 1,5 milioni di manager con capacità di prendere decisioni basate sull’analisi dei big data”. Poiché la “scienza dei dati” diventa un requisito minimo per un numero sempre maggiore di posti di lavoro a livello manageriale, questo percorso vi aiuterà a posizionarvi davanti a molti candidati.

9. Decision Making

Il processo decisionale è fondamentale per i leader nell’era digitale. Secondo il World Economic Forum, per coloro che desiderano rendere la propria carriera a prova di futuro, la costruzione di competenze in aree che difficilmente le macchine potranno affrontare in modo efficace (ad esempio la risoluzione di problemi complessi, la creatività e il problem solving) è probabilmente la migliore ricetta per il successo.

Le organizzazioni hanno bisogno di leader in grado di attingere alle proprie conoscenze ed esperienze per prendere decisioni rapide. L’economia comportamentale è una delle strade percorribili dai professionisti per migliorare le proprie capacità decisionali. L’economia comportamentale studia gli effetti dei fattori psicologici, cognitivi, emotivi, culturali e sociali sulle decisioni economiche di individui e istituzioni. L’apprendimento di questa competenza migliorerà le vostre capacità decisionali grazie all’acquisizione di conoscenze provenienti dai campi della psicologia cognitiva e sociale.

10. Skill che l’azienda non ha mai visto prima

Quando un datore di lavoro deve decidere tra una dozzina di candidati ugualmente qualificati, vorrà vedere qualcosa che lo aiuti a prendere una decisione, qualcosa di unico che un candidato può portare al team.

Potrebbe trattarsi di un lavoro su una tecnologia emergente o di qualcosa di completamente fuori dal campo di applicazione richiesto. Entra quindi in gioco un elemento di unicità: per esempio, l’esperienza di lavoro in team internazionali interfunzionali è molto richiesta dalle aziende tecnologiche di tutto il mondo. Comunicare in modo chiaro ai membri dei team di tutto il mondo e attraverso diversi fusi orari aiuta le organizzazioni a operare in modo più efficace ed efficiente.

Microcopy per macro-risultati: Guida pratica alla scrittura persuasiva

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato al microcopy, scopriremo che cosa sono i micro testi, le caratteristiche principali dei microtesti che convertono ed esempi concreti di microtesti efficaci.

A parlarne con noi  Alice Morrone Head of Omnichannel Conversion Marketing in FIND.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Cos’è il microcopy
  • Le differenze tra Copywriter e UX Writer
  • Caratteristiche dei microtesti che convertono
  • Come valutare l’efficacia di un microtesto

in arrivo il bottone modifica su Twitter

Twitter testa il bottone “Modifica” (ma devi abbonarti a Twitter Blue per usarlo)

Forse ci siamo: Twitter testa il bottone Modifica, l’attesissima e richiestissima funzione per modificare i Tweet pubblicati.

Dopo anni di meme e battute, i tweet modificabili saranno disponibili per alcuni abbonati a Twitter Blue verso la fine del mese. La funzione è attualmente in fase di “test interni” e sembra imitare lo stile di modifica di Facebook, con una cronologia di modifica dei tweet collegata.

LEGGI ANCHE: Twitter collabora con il Ministero dell’Interno per le elezioni del 25 settembre

Twitter testa il bottone Modifica per gli abbonati a Twitter Blue

Secondo un post sul blog di Twitter, i tweet potranno essere modificati alcune volte nei 30 minuti successivi alla loro pubblicazione. I tweet modificati appariranno con un’icona, un timestamp e un’etichetta, in modo che sia chiaro ai lettori che il tweet originale è stato modificato.

L’etichetta di modifica includerà una cronologia completa delle modifiche con le versioni precedenti del tweet modificato. Twitter ha dichiarato che inizialmente sta testando i tweet modificabili con un piccolo gruppo per individuare eventuali problemi iniziali, incluso il modo in cui le persone potrebbero abusare della funzione. “La prudenza non è mai troppa“, afferma Twitter.

twitter testa il bottone modifica

Una volta completati i primi test interni, la funzione di modifica dei tweet verrà estesa ad alcuni abbonati di Twitter Blue nel corso del mese. “Il test sarà inizialmente localizzato in un solo Paese e si espanderà man mano che impareremo e osserveremo come le persone utilizzano Edit Tweet“, spiega Twitter.

Jay Sullivan, vicepresidente dei prodotti consumer di Twitter, ha dichiarato all’inizio di quest’anno che la modifica di un tweet è stata “la funzione di Twitter più richiesta per molti anni“. Se da un lato è molto richiesta, dall’altro c’è stata preoccupazione per un uso improprio. L’ex CEO Jack Dorsey si è opposto a una funzione di modifica dei tweet, affermando nel 2020 che Twitter non l’avrebbe “probabilmente mai” aggiunta.

Facebook, Instagram, Medium e molte altre piattaforme includono pulsanti di modifica e non ci sono molti esempi di abuso di alto profilo. Alex Stamos, ex responsabile della sicurezza di Meta, ha evidenziato all’inizio di quest’anno una truffa di criptovalute che coinvolgeva la funzione di modifica di Facebook, ma si tratta comunque di un esempio raro.

Twitter parla di tweet modificabili solo per il suo abbonamento Blue, che negli Stati Uniti ha recentemente aumentato il prezzo a 4,99 dollari al mese da 2,99 dollari.

Ciò significa che probabilmente non vedremo presto un pulsante di modifica per gli utenti non paganti.

google blocca truth social

Google blocca il lancio dell’app del social di Trump nel Play Store

Google ha deciso di bloccare il lancio dell’app Truth Social sul Play Store per problemi legati alla moderazione dei contenuti.

Secondo Axios, l’azienda ha individuato diversi post che violavano le policy sui contenuti per il Play Store, bloccando di conseguenza l’app sulla piattaforma. Lo stesso tipo di post sembra però essere presente sull’app per iOS sollevando la questione sul perché Apple non abbia preso provvedimenti, dato che le politiche di Apple e Google sono in gran parte allineate in termini di moderazione delle app con contenuti generati dagli utenti.

Devin Nunes, ex membro del Congresso e ora amministratore delegato del social media di Trump, aveva recentemente affermato: “Stiamo aspettando che ci approvino, e non so perché ci stiano mettendo così tanto“, ma pare che la situazione sia diversa: dopo aver esaminato l’ultimo invio di Truth Social al Play Store, Google ha riscontrato diverse violazioni delle norme, di cui ha informato Truth Social il 19 agosto.

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Google bocca il lancio di Truth Social ma lascia una porta aperta

Google ha anche informato Truth Social su come affrontare questi problemi per ottenere l’accesso al Play Store, ha specificato l’azienda.

La scorsa settimana, Truth Social ha risposto al nostro feedback dicendo che sta lavorando per risolvere questi problemi“, ha dichiarato un portavoce di Google. Questa comunicazione tra le parti ha preceduto di una settimana l’intervista di Nunes, che ha invece lasciato intendere che la la questione fosse invece in esame da parte di Google.

Non sono ovviamente mancati i commenti che imputavano una nuova censura da parte delle Big Tech verso i media conservatori e l’ex Presidente degli Stati Uniti.

Il problema in questione deriva dalla politica di Google per le app che contengono contenuti generati dagli utenti, o UGC. Secondo questa politica, le app di questo tipo devono implementare “una moderazione degli UGC robusta, efficace e continua”.

google blocca truth social-2

La moderazione degli UGC con l’intelligenza artificiale

La moderazione di Truth Social, tuttavia, non è solida. L’azienda ha dichiarato pubblicamente di affidarsi a un sistema di moderazione AI automatizzato, Hive, utilizzato per individuare e censurare i contenuti che violano le policy. Sul suo sito web, Truth Social fa notare che i moderatori umani “supervisionano” il processo di moderazione, lasciando intendere che utilizza un mix standard di IA e moderazione umana.

Il fatto che Truth Social utilizzi una moderazione basata sull’intelligenza artificiale non significa necessariamente che il sistema sia sufficiente a renderlo conforme alle politiche di Google. La qualità dei sistemi di rilevamento dell’intelligenza artificiale varia e questi sistemi applicano una serie di regole che l’azienda stessa decide di implementare. Secondo Google, diversi post di Truth Social contenevano minacce fisiche e incitamenti alla violenza, aree che la politica del Play Store vieta fermamente.

L’applicazione Truth Social non è tecnicamente “bandita” da Google Play. Truth Social è ancora in lista per il preordine e, apportando delle modifiche per tornare a essere conforme, potrebbe essere accettata. L’alternativa sarebbe optare per un altro mezzo di distribuzione.

LEGO

5 pubblicità storiche per celebrare i 90 anni di LEGO

LEGO compie il suo 90° compleanno. Il brand dei mattoncini colorati, tra i più conosciuti e amati al mondo, da sempre aiuta i bambini a raggiungere il loro potenziale attraverso il gioco.

Il marchio danese offre infinite possibilità di costruzioni creative e ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua nascita, continua ad ispirare bambini e adulti con i suoi set da collezione. LEGO celebra i suoi traguardi più importanti e ripercorre le tappe principali del suo percorso con un nuovo video di campagna:

Era 1932 quando il falegname Ole Kirk Kristiansen iniziò a realizzare giocattoli in legno di alta qualità per bambini.

lego

La prima linea di produzione LEGO

 

Nel suo piccolo laboratorio a Billund, in Danimarca, Ole scolpì a mano una collezione di veicoli, anatre e yo-yo e in seguito iniziò a sperimentare mattoncini da costruzione in plastica.

Il nome “LEGO” deriva da “Leg Godt”, che significa “Gioca bene” in danese. Oggi come allora il divertimento stimolante e l’apprendimento giocoso rappresentano il purpose del brand.

lego

Fu poi suo figlio, Godtfred, che giocando aggiunse alcuni tubicini per incollare i mattoni, dando così lo spunto per la realizzazione del famoso sistema ad incastro.

LEGO

Il sistema di mattoncini LEGO, come lo conosciamo oggi, nasce ufficialmente nel 1958.

lego

Ecco una piccola rassegna delle migliori pubblicità prodotte nel corso degli anni da LEGO.

Kipper (1980)

Lo spot è degli anni ’80 ed è stato uno dei primi “brickfilms” del marchio, portabandiera di un un flusso di commercial che spopoleranno negli anni successivi. Un annuncio estremamente intelligente, uno sguardo surreale legato all’infanzia e a tutte le cose che si possono trasformare quando si possiede una scatola di mattoncini LEGO.
Narrato da Tommy Cooper lo spot presenta numerosi scontri tra animali e cose, a dimostrazione che ogni giorno il proprio set LEGO può assumere nuove forme.

Castle & Pirates LEGO Maniac (1990)

Iconico anche lo spot del 1990 che lanciava i set LEGO System Castle. Un mix di sonorità nineties con i bambini vestiti da personaggi LEGO che ballano come fossero dei veri rapper.

Qualche anno dopo nel nostro paese andava in onda su Italia1 lo spot dei set LEGO System Pirate e City:

Imagine (2012)

La campagna Imagine è stata concepita in Germania nel 2012 dall’agenzia pubblicitaria Jung von Matt. Una pubblicità pensata per la carta stampata che contiene 8 soggetti. Tutto nasce dall’insight secondo cui se c’è immaginazione non c’è limite alla fantasia. Attraverso pochi LEGO è infatti possibile creare personaggi minimal che richiamano immediatamente il mondo dell’infanzia e dell’intrattenimento.

5 pubblicità storiche per celebrare i 90 anni di LEGO

LEGO

Inspire Imagination and Keep Building (2014)

Mettendo da parte gli stereotipi di genere, questo spot sperava di motivare di più le ragazze a diventare creative con i mattoncini LEGO. Nel periodo precedente il brand era stato criticato per aver indirizzato le sue strategie di marketing esclusivamente ai ragazzi.

Per abbattere gli stereotipi di questo tipo e creare opportunità per tutti nel 2021, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, LEGO ha reinterpretato una sua iconica pubblicità del passato.

La campagna è “What it is beautiful” (1981) che dopo 40 anni chiede alle famiglie di mostrare le potenzialità e gli interessi delle proprie figlie attraverso le loro creative costruzioni e immaginandole già come future donne leader.

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Build The Future (2018)

“Build the future” è stata pubblicata in Thailandia nel 2018. Creata da Ogilvy Bangkok, la campagna stampa contiene 3 risorse multimediali e racconta in maniera emozionante il futuro di 3 bambini.
Inseriti in costruzioni enormi, ancora da completare, i bambini immaginano ciò che vogliono diventare, costruendo il proprio futuro mattoncino dopo mattoncino.

LEGO

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intelligenza artificiale per scovare gli evasori

La Francia sta usando l’intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive

Le autorità fiscali francesi stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per scovare gli evasori. Il software le ha aiutate a rastrellare 10 milioni di euro individuando piscine non dichiarate. La Francia ha utilizzato la tecnologia su base regionale, ma ora la diffonderà a livello nazionale.

Il software identifica le proprietà utilizzando immagini aeree e controlla se le piscine sono state dichiarate e se sono correttamente tassate. Le piscine, sia interrate che fuori terra, devono essere dichiarate perché aumentano il valore della proprietà.

L’implementazione avverrà gradualmente in tutte le regioni francesi a partire da settembre“, ha dichiarato la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP), confermando un articolo del quotidiano Le Parisien.

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Intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive

Il software, sviluppato in collaborazione con la società di consulenza Capgemini e il gigante digitale statunitense Google, è stato testato in nove regioni, Alpes-Maritimes, Var, Bouches-du-Rhône, Ardèche, Rhône, Haute-Savoie, Morbihan, Maine-et-Loire e Vendée, e ha rivelato più di 20.000 piscine non dichiarate, secondo un rapporto della direzione.

Rappresentano quasi 10 milioni di euro di entrate aggiuntive per i comuni interessati per il solo anno 2022“, ha dichiarato la DGFiP.

Di questi 10 milioni di euro, 5,7 milioni di euro sono stati raccolti per rimediare alla mancanza di tassazione negli anni precedenti e 4,1 milioni di euro nell’ambito dell’imposta sugli immobili del 2022, che costituisce una risorsa “permanente” per i Comuni, secondo la DGFiP.

intelligenza artificiale per scovare gli evasori in Francia

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Secondo le stime della DGFiP, “i guadagni in termini di imposte dirette locali dovrebbero raggiungere quasi 40 milioni di euro nel 2023“, una volta che il sistema sarà diffuso in tutto il Paese.

Queste nuove risorse, che saranno in parte ricorrenti per le autorità locali, garantiranno la redditività del progetto a partire dal suo secondo anno di attuazione“, aggiunge la DGFiP, mentre il suo costo è stimato in 24 milioni di euro tra il 2021 e il 2023.

Dopo l’implementazione a livello nazionale del dispositivo per le piscine, la DGFiP prevede a lungo termine di “ottimizzare questo nuovo strumento” per individuare “altre forme di costruzione non dichiarate”, come ad esempio le verande o le grandi tettoie da giardino.

twitter collabora con il ministero dell'interno per le votazioni politiche del 25 settembre

Twitter collabora con il Ministero dell’Interno per le elezioni del 25 settembre

Twitter annuncia oggi la propria collaborazione con il Ministero dell’Interno per introdurre un avviso di ricerca dedicato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Durante il periodo elettorale, Twitter è la piattaforma di riferimento per le conversazioni, i commenti politici e le notizie in tempo reale. È inoltre lo strumento dove i cittadini possono ascoltare direttamente le voci dei politici e il luogo di accesso ai contenuti elettorali. È quindi fondamentale che gli utenti trovino informazioni affidabili e verificate sulla piattaforma

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A partire da oggi, quando le persone su Twitter cercheranno termini relativi alle elezioni, il primo risultato che troveranno sarà un avviso di ricerca che li reindirizzerà a una pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno. L’iniziativa aiuterà gli italiani ad accedere a informazioni verificate sulle elezioni quando cercheranno delle parole chiave associate su Twitter.

twitter collabora con il ministero

Twitter collabora con il Ministero dell’Interno

Siamo lieti di collaborare con Twitter al lancio di un messaggio d’informazione sulle prossime elezioni. Quando i cittadini italiani cercheranno notizie relative al voto del 25 settembre su Twitter verranno indirizzati alla pagina dedicata sul sito del Ministero dell’Interno. Ci auguriamo di portare avanti ulteriori analoghe iniziative per fornire ai cittadini un’adeguata informazione in tempo reale sui canali digitali”, ha affermato il Ministero dell’Interno. 

Per favorire ulteriormente la circolazione di informazioni verificate sulla piattaforma, Twitter ha anche lanciato una Pagina Evento dedicata con tutte le ultime notizie sulle elezioni e le istruzioni su come si vota.

twitter collabora con il Ministero dell'Interno

Inoltre, Twitter ha lanciato oggi una emoji dedicata alle elezioni politiche.

Lo strumento aiuterà gli utenti a trovare i Tweet sulle elezioni in modo da stimolare la partecipazione alla conversazione. L’emoji raffigura un’urna elettorale ricoperta dalla bandiera tricolore italiana, e comparirà sulla piattaforma ogni volta che si utilizzerà l’hashtag #ElezioniPolitiche2022.

emoji elezioni Twitter

Twitter è il luogo dove le persone si ritrovano per informarsi, partecipare alla conversazione e seguire la campagna elettorale in vista delle elezioni. In preparazione al voto, gli italiani utilizzano Twitter per seguire e discutere i principali temi della campagna elettorale e cercare informazioni sulle elezioni. Iniziative come l’avviso di ricerca e l’emoji sono parte del nostro continuo lavoro per rendere Twitter una piattaforma accogliente e sicura anche per parlare di politica, e siamo grati al Ministero dell’Interno per la collaborazione”, ha affermato Silvia Caneva, Public Policy Manager di Twitter.

la metà degli americani non ha mai sentito parlare di NFT

Report: la metà degli americani non ha mai sentito parlare di NFT

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sai cosa sono gli NFT e a cosa servono. Pare che non sia così per ben la metà degli americani. Infatti, secondo un nuovo sondaggio del Pew Research Center, solo circa la metà degli adulti statunitensi ha sentito parlare di NFT e un misero 2% ha osato acquistarne almeno uno.

Il sondaggio ha un margine di errore di 2 punti percentuali.

Gli NFT sono beni digitali che si basano sulla tecnologia blockchain e crittografica per trasformare i media digitali come immagini, arte o oggetti nei videogiochi in qualcosa che può essere venduto, spesso al miglior offerente.

Sebbene il mercato degli NFT abbia subito un forte calo negli ultimi mesi, ogni settimana registra un volume di scambi pari a circa 50 milioni di dollari.

weekly NFT trading volume - parlare di NFT

Metà degli americani non ha mai sentito parlare di NFT. I dati

I dati di Pew mostrano una netta divisione demografica. Le persone di sesso maschile hanno infatti più probabilità delle donne di aver sentito parlare di NFT e i giovani più degli anziani.

Dai dati risulta anche che le persone benestanti hanno una probabilità quasi doppia rispetto a quelle a basso reddito di conoscere gli NFT. Gli intervistati asiatici sono invece più informati sulle tecnologie dei Token Non Fungibili rispetto a quelli bianchi, neri e ispanici.

portion of US adult who have heard about NFTs

NFT e cryptovalute

Circa il 16% degli adulti statunitensi ha dichiarato al Pew Research Center di aver acquistato criptovalute, e il 46% di questi intervistati ha ammesso che il proprio investimento ha registrato una performance peggiore di quella prevista.

Le società di venture capital hanno investito 9,3 miliardi di dollari in startup legate alle criptovalute solo nella prima metà del 2022, una cifra enorme nonostante il perdurante trend negativo delle criptovalute o “inverno delle criptovalute”.

Nel frattempo, i sostenitori della tecnologia blockchain, compresi gli investitori che gestiscono importanti fondi di venture, continuano a predicare il vangelo del web3, un internet decentralizzato costruito sulla tecnologia blockchain e gli e NFT sono una componente chiave di questa visione.

Ma un nuovo ordine tecnologico online richiederebbe un’adozione di massa e una consapevolezza di massa. Sembra che i Non Fungible Token non abbiano ancora né l’una né l’altra. Un futuro web3, se mai sarà possibile per come oggi è stato previsto, sembra ancora molto lontano.

 

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post che non ci interessano su instagram - copertina

Instagram testa nuove funzioni per segnalare i post che non ci interessano

Instagram sta testando nuove impostazioni per consentire agli utenti di controllare il tipo di contenuti che vedono sulla piattaforma e segnalare i post che non ci interessano.

In un post sul blog, Meta afferma che i test includono la possibilità di selezionare più post e contrassegnarli con il pulsante “non interessato”, che dovrebbe segnalare all’app che un utente non vuole vedere contenuti simili. Attualmente gli utenti possono fare clic su un singolo post per contrassegnarlo, ma non c’è modo di farlo su larga scala.

post che non ci interessano su instagram

Eliminare i post che non ci interessano

Instagram inizierà presto a testare anche un modo in cui gli utenti potranno stilare un elenco di parole chiave, frasi, emoji e hashtag nei post consigliati a cui non sono interessati e che non vogliono vedere.

Anche TikTok ha lanciato una funzione simile basata su parole chiave a giugno e ha già dato agli utenti la possibilità di mettere “dislike” ai video per orientare l’algoritmo verso ciò che vogliono davvero vedere.

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I nuovi controlli su Instagram arrivano poco dopo che gli utenti hanno manifestato un consistente malcontento per i cambiamenti che si sono accumulati sulla piattaforma.

Oltre a un numero sempre crescente di visualizzazioni per il formato Reel nel feed, molti utenti di Instagram sono rimasti sconvolti dalla quantità di “contenuti consigliati” di account che non seguono. Sulla questione, il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha però affermato che il numero di questi contenuti non potrà che aumentare in futuro.

Instagram offre già alcuni modi per personalizzare il proprio feed, come lo snoozing dei post suggeriti per 30 giorni e l’aggiunta di persone a un elenco di “Preferiti”, in modo che i post di quegli account non vengano seppelliti dalla quantità enorme di post suggeriti, ma Meta si sta concentrando maggiormente sulla scoperta per competere con TikTok e maggiori impostazioni nella sezione Esplora hanno senso per allenare al meglio l’algoritmo.

connessione satellitare su iPhone14

Apple potrebbe portare la connessione satellitare su iPhone14

Secondo l’analista di Apple Ming-Chi Kuo, l’azienda sta lavorando alla connessione satellitare su iPhone 14 e ha completato i test hardware per questa funzione prima della produzione di massa.

Kuo ha infatti affermato che Apple ha già dotato il nuovo modello del supporto hardware per la connessione satellitare su iPhone 14, ma se il device sarà effettivamente in grado di supportare le comunicazioni satellitari dipende dal fatto che Apple e gli operatori riescano a trovare un accordo sul modello di business.

La questione non è trascurabile perché in realtà, anche iPhone 13 dispone di hardware satellitare, ma la connettività non è stata implementata proprio perché il modello di business non era stato negoziato.

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connessione satellitare su iPhone14 - cosa sappiamo

La connessione satellitare su iPhone14

Secondo l’analista, è difficile prevedere precisamente quando iPhone offrirà servizi di comunicazione satellitare, ma l’opzione è in programma ed è prevedibile che i tempi non saranno troppo lunghi. Quando sarà implementata la connessione satellitare su iPhone14, la connettività sarà utilizzata per gli sms di emergenza e i servizi vocali.

Mark Gurman di Bloomberg ha affermato che gli utenti potranno utilizzarla per segnalare le emergenze alle autorità in aree prive di servizio cellulare e inviare brevi messaggi ai contatti in caso di emergenza.

La partnership con Globstar e la mossa di anticipo di Starlink

Secondo alcune indiscrezioni, Apple starebbe lavorando con Globalstar, e secondo Kuo è proprio questo l’operatore con cui è più probabile che Apple collabori. Tim Ferrar, consulente per le comunicazioni satellitari, ha dichiarato venerdì che si aspetta che Apple e Globalstar rendano l’accordo pubblico a breve.

La scorsa settimana T-Mobile e Starlink hanno annunciato un piano per fornire connettività agli smartphone ovunque negli Stati Uniti utilizzando un servizio “satellite-cellulare”, e la tempistica dell’annuncio potrebbe essere stata pianificata per anticipare l’annuncio di Apple relativo al satellite. Starlink e T-Mobile prevedono di lanciare una versione beta del servizio nel 2023, che probabilmente non richiederà l’acquisto di un iPhone 14.