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  • Week In Social: dai profili rubati su Instagram al down dei social di Zuckerberg

    Tutto quello che devi sapere (anche questa settimana) sul mondo dei social

    16 Marzo 2019

    Con cosa fa rima weekend? Relax, gita fuori porta e… Week in Social! Cos’è successo questa settimana nel mondo dei social? Non perdiamo tempo e scopriamolo insieme. LEGGI ANCHE: I social media hanno aiutato a sensibilizzare sul Climate Change, ma hanno dato spazio anche agli scettici

    Facebook, Instagram e WhatsApp down

    Sono state ore di puro panico, ammettetelo. No, questa non è affatto una novità e possiamo dire con certezza che questa notizia non è passata inosservata. Scene di ansia e utenti smarriti nel mondo reale: dite la verità, quanto è stato bello vivere senza messaggi audio per mezza giornata? A quanto pare, così come spiegato da Menlo Park, vi è stata una riconfigurazione del server. Chiaramente, essendo le tre parte di un unico corpo, il malfunzionamento si è riversato su tutte le piattaforme.  Sul proprio profilo Twitter, Facebook, oltre a scusarsi per il disagio, ha spiegato che il problema è stato legato ai server, specificando che tutte le altre ipotesi (e certezze) messe in circolazione non erano altro che dicerie. Ecco a cosa serve ancora Twitter! LEGGI ANCHE: Telegram ha guadagnato tre milioni di nuovi utenti durante il Facebook down

    Profili chiusi e rubati su Instagram

    La piattaforma del momento è in pasto anche ai malintenzionati. Non sono pochi infatti i profili chiusi e rubati sia su Instagram che su WhatsApp. Una pratica becera ma sempre più diffusa. Su questo, interviene Luca La Mesa, docente delSocial Media LIVE Programdi Ninja Academy:
    “Gli attacchi hacker per rubare profili instagram e poi ricattarne il proprietario sono sempre più frequenti. Il mese scorso abbiamo recuperato gli account di due personaggi pubblici famosi e abbiamo documentato le strategie che gli hacker usano per impossessarsene. Spesso non si limitano a levarti il profilo ma ti ricattano se trovano nei Direct (messaggistica privata), dei messaggi compromettenti. All’interno del Social Media LIVE Program ho raccontato i casi più eclatanti come quello di un’amica della tv che ha perso il profilo poco prima del matrimonio e rischiava scocciature di vario tipo dato che aveva preso alcuni accordi commerciali in cambio dei post che avrebbe pubblicato su Instagram. Esistono molte regole di buon senso per tutelarsi e tutti dovrebbero farlo”.
    LEGGI ANCHE: Stupro virtuale, cyberbullismo e revenge porn: a che punto siamo con l’educazione civica digitale

    Facebook e i messaggi a tempo

    “Le persone dovrebbero essere a loro agio e non dovrebbero preoccuparsi di ciò che condividono”, ha dichiarato Zuckerberg. E Facebook potrebbe presto offrire agli utenti la possibilità di eliminare automaticamente i messaggi dopo un anno, un mese o anche pochi secondi e interrompere la memorizzazione dei metadati dei messaggi per un determinato periodo. Come afferma Luca La Mesa:
    “L’annuncio di un cambio di rotta è sicuramente forte e studieremo con attenzione che misure concrete verranno messe in atto per proteggere la nostra privacy“.
    In effetti, dopo tutte le speculazioni sulla privacy che hanno coinvolto Facebook, è il momento per Mark di dare una bella sferzata alla sua piattaforma. Cosa accadrà? Lo vedremo. LEGGI ANCHE: Fuga dai social, i teenager usano Google Docs per chattare sotto il naso di genitori e insegnanti facebook

    Una nuova influencer che viene dall’Inghilterra

    In barba alle fashion blogger, a tutte le cantanti d’oltreoceano e agli artisti emergenti. Niente nuovo che avanza, niente scoop, niente di oltraggioso.
     
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    Today, as I visit the Science Museum I was interested to discover a letter from the Royal Archives, written in 1843 to my great-great-grandfather Prince Albert. Charles Babbage, credited as the world’s first computer pioneer, designed the “Difference Engine”, of which Prince Albert had the opportunity to see a prototype in July 1843. In the letter, Babbage told Queen Victoria and Prince Albert about his invention the “Analytical Engine” upon which the first computer programmes were created by Ada Lovelace, a daughter of Lord Byron. Today, I had the pleasure of learning about children’s computer coding initiatives and it seems fitting to me that I publish this Instagram post, at the Science Museum which has long championed technology, innovation and inspired the next generation of inventors. Elizabeth R. PHOTOS: Supplied by the Royal Archives © Royal Collection Trust / Her Majesty Queen Elizabeth II 2019

    Un post condiviso da The Royal Family (@theroyalfamily) in data:

    Nel profilo Instagram ufficiale della Famiglia Reale, un post  è stato firmato dai piani molto molto alti. La Regina Elisabetta, alla veneranda età di (quasi) 93 anni, ha voluto dare il proprio contributo al mondo digital. La reazione del web non si è fatta attendere: numerosi commenti e like con conseguenti articoli di giornale sulle svariate testate. Tutto per un post di Instagram. LEGGI ANCHE: Il debutto su Instagram della Regina Elisabetta è un successo che fa concorrenza ai più quotati influencer

    Addio Google Plus

    Manca poco alla fine di Google Plus. A partire dai primi di aprile dovremo fare a meno del social di Google. Ve lo abbiamo già annunciato, ma essendo la data in prossimità della “fine”, non possiamo fare a meno che ricordarvelo.

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