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  • Video e sondaggi VS post statici: chi vince la sfida dell’engagement sui social media

    Il 2023 vede il ritorno in auge dei contenuti statici, sebbene i video restino una componente importante

    13 Settembre 2023

    Che siano carousel, post statici oppure reel, i marketer di tutto il mondo infiammano la rete alla ricerca della ricetta perfetta per i social media. Di quel contenuto capace di diventare viral e di portare la maggiore visibilità possibile al proprio brand. La lotta sui social media molto spesso si gioca tra contenuti statici e contenuti video. E se la rapida ascesa dei contenuti video di breve durata ha eclissato i post statici all’inizio del 2020, quando TikTok e Reels hanno conquistato la cultura popolare, vediamo ora un ritorno in auge dei post statici. Con post statici intendiamo tutti quei contenuti più semplici, che mancano di movimento e non sono quindi interattivi. Includono foto, infografiche, meme e screenshot. A differenza dei contenuti dinamici, quelli statici non catturano il movimento e non consentono l’interazione diretta dell’utente come invece avviene con video di forma lunga o breve, quiz e sondaggi. Tuttavia, le immagini statiche sono fondamentali per i social media quanto lo sono gli hashtag o il pulsante “mi piace”, e possono essere coinvolgenti tanto quanto un video. I post di immagini statiche hanno rivoluzionato il nostro immaginario collettivo, le dinamiche di condivisione delle immagini online e le modalità di relazione tra un brand ed il suo pubblico. Ma questo vale davvero per tutti i brand? LEGGI ANCHE: Gli orari migliori per postare sui social media nel 2023

    La rivincita dei meme

    Partiamo dal più diffuso dei luoghi comuni: i post statici non devono per forza essere noiosi. Il meme marketing è un’opportunità per promuovere il proprio brand sui social media con un touch diverso. Noti per la loro capacità di fare ridere, i meme sono anche contenuti diretti ed estremamente virali, molto utili nella costruzione del feed di un brand. Ogni marketers può, sulla base delle caratteristiche del prodotto, del servizio oppure del brand, sperimentare un mix di contenuti più culturali, accompagnati da meme, o altri contenuti più entartaintment, che vadano a raggiungere il proprio pubblico con il giusto tone of voice.

    Sui social media i formati statici funzionano per fare educational

    Se i meme sono la chiave per essere virali, altri formati statici – come i caroselli e i grafici – possono rivelarsi molto utile per sfruttare lo storytelling ed educare il pubblico di un brand oppure per sensibilizzarlo ad una causa. Il formato carousel consente di condividere fino a 1o contenuti nello stesso post concentrati sullo stesso tema, ed è quindi diventato uno dei mezzi più utilizzati dai brand sui social media per creare engagement e interazioni. Proprio questa caratteristica lo rende ideale per supportare cause o fare educational. Perché far scorrere un’immagine da sinistra a destra è come sfogliare un libro, far evolvere una storia con tutti i suoi capitoli. E tutto ciò in modo assolutamente libero, quando vuole l’utente. LEGGI ANCHE: 10 consigli per un copywriting efficace sui social

    I video non sono più l’unico fattore di coinvolgimento.

    Tutto questo ci porta a vedere come le esigenze della produzione di video stanno mettendo a dura prova i creatori e i marketers, costretti a massimizzare la loro coerenza nella speranza di essere favoriti da algoritmi in perenne evoluzione. Sembra infatti che il pubblico sia meno interessato nella fruizione di contenuti video, suggerendo che anche loro potrebbero soffrire di stanchezza da video. Secondo la ricerca della piattaforma Sprout Social, anche l’anno scorso, il 61% delle persone trovava che le immagini statiche fossero i contenuti più coinvolgenti nei feed. Jackson Alder, Senior Digital Strategist di PFLAG National – la più grande organizzazione nazionale dedicata al sostegno, all’educazione e alla difesa delle persone LGBTQ+ e di coloro che le amano – giustifica lo spostamento verso la statica come conseguenza di un cambiamento in ciò che è coinvolgente e che incrementa l’interazione sui social media. “Penso che lo spostamento [verso la statica] sia dovuto al fatto che il video era la tendenza precedente che faceva fermare le persone e le coinvolgeva“, afferma Alder. “Oggi sembra che non sia più un fattore di coinvolgimento, quindi stiamo cercando di trovare ciò che lo è“. LEGGI ANCHE: Dimensioni immagini social 2023: la guida aggiornata

    Social media: trovare il giusto mix

    La maggior parte dei social marketer sta quindi interrogandosi sulla strada giusta da seguire per la gestione dei social media, aumentando gli investimenti in contenuti statici e video. La risposta è proprio questa: entrambi sono fondamentali per il successo complessivo di un brand. Tuttavia è bene ricordare che un sondaggio di Sprout pulse del secondo trimestre del 2023 ha rilevato che il 59% dei marketer si concentrerà maggiormente sulle immagini rispetto a quando fatto fino ad ora nel 2023. In confronto, il 53% ha dichiarato che quest’anno aumenterà la quantità di video da 5-15 secondi e il 49% creerà più video da 16-30 secondi. Diventa quindi essenziale per i marketers riuscire a individuare il giusto mix di contenuti ideale, valutando passo passo i pro e i contro di ogni tipo di contenuto statico oppure dinamico.