Il Growth Hacking è il processo di sperimentazione rapida sul prodotto e sui canali di marketing per trovare il modo più efficiente per far crescere un business. Questo però non sarebbe possibile senza strategie di Growth Hacking ben precise.
Eccone dieci proposte da Andrew Lermsider, imprenditore, consulente e Direttore Marketing di Q-Link Wireless, che ha portato l’azienda in meno di sei anni da zero a 1.7 milioni di clienti.
1. L’offerta irresistibile
L’offerta è la chiave di tutto anche delle strategie di Growth Hacking. Qualsiasi cosa decidi o deciderai di vendere infatti, che sia prodotto, servizio o informazione, tanto più sei disposto a
creare l’offerta intorno a esso tanto più avrai possibilità di successo.
Cosa rende un’
offerta irresistibile?
- Chiarezza e concisione. Le persone confuse non comprano, assicurati quindi di sviluppare e diffondere un’offerta chiara facendo molta attenzione alle parole usate. Nella formulazione dell’offerta le abilità di copywriting saranno fondamentali;
- Mostra riprove sociali a testimonianza del prodotto es. “dicono di noi..” o recensioni utenti e case history;
- Offre un valore. Il tuo obiettivo è vendere questo è chiaro, ma non puoi chiedere senza offrire un valore al tuo possibile cliente. Il rischio è un successo labile e non duraturo.
- Indirizza a un problema e ne fornisce la soluzione. Che effetto ti fa leggere un annuncio su un problema che ti riguarda direttamente? Generalmente la voglia di cliccare, poi guarda caso per magia trovi la soluzione. Cosa fai a quel punto? Compri!.
- Propone garanzie come “soddisfatti o rimborsati” riducendo nella mente del customer il fattore di rischio per un acquisto sbagliato;
- Ha una call to action degna di nota in grado di attirare anche i più restii. In proposito ti consigliamo anche l’articolo sulle landing page dove affrontiamo l’argomento da un punto di vista grafico e testuale;
- Usa la scarsità per ricevere una risposta immediata. “I posti a disposizione sono limitati. Prenota subito per non perderli”, di scarsità parla ampiamente Robert Cialdini nel libro “Le armi della persuasione” e fidatevi farebbe alzare dal divano persino i target più pigri.
Come creare un’offerta irresistibile?
Non è per nulla facile rispondere a questa domanda, soprattutto nel momento in cui entra in gioco il
target. Per fare un’offerta irresistibile, si dovrà infatti conoscere il proprio target alla perfezione, il
mercato e i
competitor.
2. User experience
Alzati dalla sedia, esci dalla tua azienda e “affronta” il
customer journey con gli occhi del cliente. Come ti sembra la user experience proposta? Quanto è efficace il tuo sito nel convertire? È abbastanza veloce e facile da navigare? L’esperienza da mobile com’è?
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La user experience è fondamentale tra le strategie di Growth Hacking. Se la user experience è debole non solo non convertirai, ma perderai anche posizioni
SEO. Google ha infatti
dichiarato che la user experience è uno dei più importanti fattori di
ranking.
Cosa puoi fare per migliorare la user experience nel
funnel?
- Rimuovi gli elementi non necessari e che recano distrazioni
- Assicura al cliente uno spostamento veloce tra le pagine
- Non creare interruzioni nel funnel (es. rimandi ad altri siti)
Non hai idea della user experience e del customer journey della tua
target audience? Più semplice di quello che sembra, basta
chiederlo direttamente al customer. Parlare con le persone ti permetterà di uscire dal mondo delle idee calandoti in quello della dura realtà fatto di un’infinità di
variabili impazzite.
3. Attira Lead con contenuti di valore
In media la maggior parte delle persone non acquista alla prima interazione, ma servono
tra i 90 giorni e i 18 mesi per concludere un acquisto (dipende ovviamente dal tipo di prodotto o servizio che si vuole acquistare e relativo costo). Il tuo obiettivo? Esserci quando avranno deciso di cliccare “Compra”.
Tra le strategie di Growth Hacking, puoi attirare
lead offrendo contenuti di valore e costruendo una relazione nella quale ti presenti all’utente come “figura autorevole”. Non chiedere prima di dare e impara a chiedere quando è il momento. Ascolta
i bisogni della tua audience e fornisci consigli o soluzioni ad un problema (es. Tutorial o articoli “come fare per..”), anche al di fuori del tuo business. Gli utenti ricorderanno che è stato il tuo
brand ad averli aiutati.
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A questo punto potresti dire, “non ho tempo per creare contenuti di questo genere né soldi da investire in una figura che se ne occupi”. Puoi provare allora in modo semplice e chiaro a
documentare la vita o cosa fa la tua azienda o startup ogni giorno. L’obiettivo è far capire con
trasparenza la
qualità del tuo lavoro e creare
autorevolezza. In questo modo renderai anche il tuo brand definito e riconoscibile.
4. Alimenta le sottoscrizioni usando le email
Le email sono morte? Assolutamente no! Le
email piacciono ai clienti, che nel
72% dei casi le ritengono lo
strumento preferito per comunicare con le aziende e nel
91% dei casi gradiscono la ricezione di offerte, promozioni, informazioni tramite mail.
Le email sono importanti anche nelle strategie di Growth Hacking, si rivelano infatti uno strumento
economico,
ricco di dati e per questo altamente
personalizzabile. Ciò non significa “usiamo solo mail e stressiamo il cliente”, ma creiamo piuttosto una
relazione equilibrata tra proposte di acquisto e valore fornito.
Nelle email inoltre rivolgiti ai tuoi utenti come fossero persone che conosci bene e con cui hai instaurato una lunga relazione, usa per esempio formule come Caro, P.S., e proponi
messaggi chiari e
concisi.
5.Concentrati sulle conversioni e sull’ottimizzazione
Costruire un’offerta seguendo i principi di marketing farà la differenza tra una strategia di successo e un possibile “poteva andare meglio”. Per convertire è necessario avere un
funnel di vendita e un sito ottimizzato. Puoi usare strumenti come
Google Analytics per tracciare le conversioni o costruire tutto il funnel con software come
ClickFunnels.
6.Segmenta la tue liste basandoti sui comportamenti
C’è una distinzione tra i messaggi inviati tramite
sito web,
email,
social e ce n’è un’altra tra utenti che hanno interagito con un messaggio rispetto a quelli che non l’hanno fatto.
Non si possono trattare gli utenti nello stesso modo, ma è necessaria, tra le strategie di Growth Hacking, segmentazione e personalizzazione dei messaggi.
Strumenti come
CRM o Analytics ti permetteranno di differenziare l’offerta e far crescere i volumi delle tue vendite.
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7. Re-marketing e re-engaging
La maggior parte dei consumatori non acquista alla
prima interazione, ma come abbiamo detto in media lo fa dai 90 ai 180 giorni.
Cosa puoi fare?
Esserci quando decideranno di farlo e nel frattempo ricordare che sei lì e che li aspetti.
Lermsider suggerisce di essere aggressivi con il re-targeting e re-engaging per i primi
14 giorni, non oltre per evitare di passare per stalker.
Per il re-marketing e re-engaging puoi affidarti a strumenti come il
Facebook Pixel o Google pixel.
8. Customer Life Time Value tra le strategie di Growth Hacking
Molti imprenditori pensano a breve termine nella relazione con il cliente, quindi non oltre la transazione. Altri più lungimiranti invece capiscono le potenzialità del
Customer Life Time Value (LTV) e implementano strategie per
monetizzare i clienti lungo tutto il percorso.
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Del resto è noto che mantenere
clienti felici e fedeli è 5 volte meno dispendioso che acquisirne di nuovi e la probabilità di un loro riacquisto è intorno al
60-70% rispetto al 5-20% di un nuovo cliente. Ti consigliamo quindi di prestare attenzione a Customer Service, personalizzazione, idee originali e una visione user centric verso i tuoi clienti.
9. Migliora la velocità del tuo Sito
Non tutto il mondo ha a disposizione il 4G o la banda larga e accedere a notizie con un caricamento lento (oltre 3 secondi da una
ricerca Google), comporta
l’abbandono del sito per il 53% degli utenti. La velocità è importante tra le strategie di Growth Hacking e anche per Google, che ne fa un fattore di ranking e introducendo le pagine
AMP così come Facebook con gli Instant Article. Puoi testare la
velocità del tuo sito con uno strumento di Google chiamato
Page Insights o
mobile speed tool.
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10. Valuta con cura i dati
Chi sono i customer? E da dove vengono? Quanto tempo rimangono sul sito e quali pagine visitano di più? Più si hanno informazioni in questo senso più sarà facile prendere decisioni che aiuteranno la crescita del business e ad attuare le strategie di Growth Hacking.
Utilizza queste informazioni per capire dove si interrompe il funnel e per migliorare la user experience. Puoi utilizzare strumenti come come
Crazy Egg per testare la creatività e i dati sul sito web. Crazy Egg restituisce infatti una
mappa termica in cui vengono presentate le
aree di maggiore interesse per gli utenti, su cui fare leva per ottimizzare il conversion rate. Inoltre, registrando i movimenti dell’utente e le pagine sequenzialmente visitate nel sito permette di ottimizzare il
customer journey.
Altri strumenti utili possono essere
truconversion.com o
hotjar.com