Il mobile marketing è, ormai, diventato una nuova frontiera di comunicazione e le aziende lo hanno capito benissimo. Infatti, rappresenta uno degli strumenti più efficaci ed in forte crescita. Ecco i suggerimenti di Lorenzo Viscanti, docente del Master in Web Marketing e Social Media Communication della Ninja Academy.
Quello del mobile marketing è un trend in continua crescita. Ormai le aziende avranno imparato a sfruttare il suo potenziale, vero?
Per esperienza personale abbiamo tutti capito bene quanto usiamo il mobile come strumento di accesso all'informazione. Quante volte hai usato lo smartphone da stamattina? Pensando a questo dato è impossibile non rendersi conto dell'importanza di essere presenti su piattaforma mobile. Però rispetto al web desktop cambia tutto. La navigazione comincia sempre meno da un box di ricerca web, ma semmai da un menu pieno di app oppure da una notifica che abbiamo ricevuto. Così non si parla più (solo di) seo, ma appunto anche di notifiche e meccanismi di engagement. Catturare l'utente su mobile è difficile, trasformarlo in un utente affezionato, che torna e usa con continuità il nostro servizio è ancora più diverso che sul web desktop. Per chi fa web marketing il mobile è il 2.0, un nuovo paradigma di acquisizione dell'utente e di ottimizzazione dei nostri servizi.
Quando arriva per un'azienda il momento di fare un'app?
Quando ci poniamo la domanda: “È ora di fare una app?” molto probabilmente sul web esistiamo già, magari con un sito e una presenza sui social. Quindi nessuna fretta, vale la pena di fare una app quando siamo in grado di offrire tramite questa app un servizio e una esperienza in più rispetto alla presenza che già abbiamo. Pensiamo alle caratteristiche principali di una app rispetto ad un sito: innanzitutto la capacità di fare push all'utente, quindi non aspettare che sia l'utente ad aprire la app, ma stimolarlo per aumentare le interazioni tra l'azienda e il possibile cliente. Ancora, le app permettono di raccogliere dati sui comportamenti dell'utente (interessi, posizione geografica e mille altri dati); la capacità di analisi di questi dati per offrire servizi personalizzati (come offerte ad hoc o informazioni specifiche) può fare la differenza nel rapporto tra azienda e consumatore.
E come può promuoverla?
Facebook, Google, Twitter e i network di advertising sono ottimi strumenti per fare installare la nostra app. Ma la competizione su mobile fa schizzare in alto i costi velocemente, e allora bisogna investire con cognizione di causa. Infatti non basta far installare la app, bisogna farla aprire, possibilmente più di una volta sola. Il mobile marketing non finisce con l'installazione di una app, ma ha come obbiettivo il reale utilizzo da parte degli utenti della app. Ragionare in termini di engagement e non soltanto di utenti è lo spunto giusto per promuovere la nostra app in modo efficace.
Quali sono gli errori più comuni e, assolutamente, da evitare quando decidiamo di sfruttare gli strumenti offerti dal mobile marketing?
Mobile marketing non è solo app. Se già abbiamo un sito mobile e facciamo una app che lo ricalca nelle funzioni e nelle informazioni presenti probabilmente stiamo solo perdendo tempo e soldi.
Quale superpotere trasmetterai ai partecipanti del master?
Passeremo dal concetto di presenza sui terminali mobile al concetto di utilizzo sui terminali mobili. Non basta esserci sugli smartphone, bisogna portare gli utenti ad aumentare l'utilizzo della nostra offerta da mobile. Il nostro obiettivo è realizzare app (e servizi) che abbiano successo! Non basta arrivare sugli store, lo smartphone deve diventare uno dei canali di accesso principale al servizio che usiamo. D'altra parte, se sugli store esistono quasi tre milioni di app, farsi notare è un obbligo per essere ninja del mobile!
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