Advergame Mondial Assistance per chi perde la valigia in aeroporto

Ogni volta che si parte per un viaggio, si staglia imponente una domanda: “Riuscirò a non perdere la mia valigia in aeroporto?” E spesso a questa domanda riceviamo una risposta molto netta e impegnativa per tutti: “No!”

Mondial Assistance, operatore internazionale nell’assistenza, nell’assicurazione e nei servizi ai clienti, ha pensato di rendere questo enigmatico dilemma un’opportunità per vincere dei premi.

Il concorso online “Ritira il bagaglio e vinci!”, che termina il 16 settembre, prevede che chiunque si registri e compili un questionario oppure acquisti una polizza assicurativa, può avere diverse occasioni per vincere nell’advergame del sito Mondial Assistance. Il montepremi è costituito da 195 carte scalari Easy Gift Media World, partner dell’iniziativa.

Il gioco è a estrazione e sul sito l’utente visualizza un tappeto portabagagli dove potrà scegliere un bagaglio ed eventualmente vincere una carta Easy Gift per acquisti online o sul punto vendita Media World.

Se vi capita di perdere la valigia, non disperate, giocate all’advergame di Mondial Assistance per cercare di rifarvi almeno un beuty case nuovo.

Il marketing cinematografico (nella categoria inseriamo le promozioni per le serie televisive di cui parliamo in questo post) in questo periodo offre spunti sempre più interessanti. Abbiamo detto tanto della strategia costruita per Batman “The Dark Knight”, con una serie di operazioni online e offline davvero sensazionali per qualità e ricettività. Inoltre, per Batman “The Dark Knight” si è dovuto far fronte alla morte di Heath Ledger, costruendo, grazie ad un team dedito alle emergenze, un’operazione promozionale che noi abbiamo definito di death marketing. Adesso per l’uscita di un nuovo film, l'idea è sempre più quella di non affidarsi la marketing tradizionale ,ma di optare per le dinamiche e le strategie del marketing non-convenzionale al fine di realizzare di una campagna penetrante e da ricordare. L’emittente televisiva Hbo ha sfornato una nuova serie, Bloodycopy, che prende il via a settembre. Protagonista un villaggio in Louisiana dove vampiri e umani convivono nutrendosi di sangue sintetico made in Japan (wow... il soggettista qui si è sbizzarrito).'>

Non-conventional per Bloodcopy di Hbo

Il marketing cinematografico (nella categoria inseriamo le promozioni per le serie televisive di cui parliamo in questo post) in questo periodo offre spunti sempre più interessanti. Abbiamo detto tanto della strategia costruita per Batman “The Dark Knight”, con una serie di operazioni online e offline davvero sensazionali per qualità e ricettività.

Inoltre, per Batman “The Dark Knight” si è dovuto far fronte alla morte di Heath Ledger, costruendo, grazie ad un team dedito alle emergenze, un’operazione promozionale che noi abbiamo definito di death marketing.

Adesso per l’uscita di un nuovo film, l’idea è sempre più quella di non affidarsi al marketing tradizionale ,ma di optare per le dinamiche e le strategie del marketing non-convenzionale al fine di realizzare di una campagna penetrante e da ricordare.

L’emittente televisiva Hbo ha sfornato una nuova serie, Bloodcopy, che prende il via a settembre. Protagonista un villaggio in Louisiana dove vampiri e umani convivono nutrendosi di sangue sintetico made in Japan (wow… il soggettista qui si è sbizzarrito).

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Di social network ne abbiamo parlato a fondo in questi ultimi tempi, soprattutto snocciolando dati per quel che riguarda l’utenza e le possibilità del marketing attraverso queste reti di condivisione e scambio. I nomi che sono venuti fuori sono stati spesso gli stessi: Facebook, MySpace, youtube, ecc., in pratica i colossi americani del social network affermatisi ormai da anni sul “mercato”, i cui canali sono i privilegiati per diffondere contenuti promozionali. È giusto adesso parlare di un social network che soprattutto in Italia sta mietendo grandi successi di utenza e per questo da considerare molto interessante da un punto di vista commerciale per le nostre aziende. Sto parlando di Habbo, la community internazionale di Sulake, presente in 32 paesi nel mondo, che recentemente ha annunciato il traguardo dei 100 milioni di iscritti. Nel nostro paese ci sono quasi 3 milioni di iscritti, il 70% dei quali ha un’età che varia dai 13 ai 16 anni. Le visite giornaliere sono 100 mila e 60 milioni sono le pagine visualizzate. Inoltre, ogni utente trascorre nella community circa 40 minuti al giorno, dimostrando fedeltà. '>

Il social network Habbo sfida i colossi

Di social network ne abbiamo parlato a fondo in questi ultimi tempi, soprattutto snocciolando dati per quel che riguarda l’utenza e le possibilità del marketing attraverso queste reti di condivisione e scambio.

I nomi che sono venuti fuori sono stati spesso gli stessi: Facebook, MySpace, youtube, ecc., in pratica i colossi americani del social network affermatisi ormai da anni sul “mercato”, i cui canali sono i privilegiati per diffondere contenuti promozionali.

È giusto adesso parlare di un social network che soprattutto in Italia sta mietendo grandi successi di utenza e per questo da considerare molto interessante da un punto di vista commerciale per le nostre aziende.

Sto parlando di Habbo, la community internazionale di Sulake, presente in 32 paesi nel mondo, che recentemente ha annunciato il traguardo dei 100 milioni di iscritti. Nel nostro paese ci sono quasi 3 milioni di iscritti, il 70% dei quali ha un’età che varia dai 13 ai 16 anni. Le visite giornaliere sono 100 mila e 60 milioni sono le pagine visualizzate. Inoltre, ogni utente trascorre nella community circa 40 minuti al giorno, dimostrando fedeltà.

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Renault comprende la freschezza del virale

Un po’ datato ma me gusta e ve lo ripropongono, dato che qualcuno se lo sarà perso.
I piloti non possono distrarsi nemmeno un attimo. Inaccettabili sono le situazioni in cui ci si distrae, il che può creare gravi danni alla propria e alla altrui incolumità.

La Renault però ci mette di fronte al motivo più frequente di distrazione al volante a cui nemmeno un pilota esperto può sottrarsi.

Il brand dà un tocco di originalità e freschezza alla sua immagine, viralizza il discorso estendendolo nella rete e mostra che i danni alle Reanault non sono poi così gravi.

Mtv e Tim lanciano Mtv Mobile powered by Tim

Mtv Italia e Tim hanno lanciato durante questa estate il brand Mtv Mobile powered by Tim, che inaugura un servizio di telefonia mobile pensato per un target giovanile.

L’idea è potenziare al massimo le tre aree chiave della comunicazione e del mondo dei ragazzi: messaging, musica e internet.

Si ha a disposizione, oltre agli sms, Windows Live Messenger direttamente sul proprio cellulare; autenticandosi con le proprie credenziali Msn gli utenti si ritrovano la propria buddy list anche in mobilità e impostando account di posta elettronica sono sempre connessi.

Per quanto riguarda la musica digitale, semplicità di trasferimento dei file musicali da pc a cellulare e memoria di 4Gb. Possibilità di navigare in rete grazie ad un browser di ultima generazione e abbonamento flat a costi contenuti.

Inoltre dal cellulare si può accedere al mondo Mtv con la messa a disposizione di contenuti speciali: video, musica, suonerie, wallpaper, screensaver, flash game e visione dei programmi del palinsesto Mtv e accesso free a eventi live.

LG sfida l'Iphone con l'ambient marketing

Il fiato sul collo all’iPhone. Forse impossibile, ma LG ci prova con l’ambient marketing.

Per battere il meglio (pubblicizzato come tale, poi ognuno può dire la sua), LG ha installato un telefonono gigante su una parte dell’aeroporto di Lisbona.

L’idea è semplice: la telecamera ad alta definizione del telefono LG riprende i passeggeri che possono rivedersi ingigantiti sullo schermo di fianco che dà un’immagine perfetta.

Come detto, l’idea non è geniale però crea interesse e curiosità, cercando soprattutto di mettere in luce gli aspetti di qualità superiore del prodotto.

Google ha lanciato Knol, un sito su cui si può scrivere di argomenti in cui si è competenti ma che, a differenza di Wikipedia, non permette interventi anonimi. “Siamo convinti che sapere chi ha scritto cosa, aiuti il lettore a fidarsi del contenuto, ha spiegato Cedric DuPont, product manager di Knol. Il nome del servizio deriva dalle singole “unità di conoscenza”, chiamate appunto “knol”. Si tratta di pagine di blog, in cui gli autori sono invitati a far rientrare tutto quello che vogliono scrivere su un argomento, e che non vengono aggiornate cronologicamente. Allo studio c’è anche la classificazione degli interventi in base alla popolarità per incoraggiare la competizione. Per esempio, il primo knol sul “Diabete di tipo 1 è stato redatto da Anne Peters, direttore del Clinical Diabetes Programs della University of Southern California. Quando altri professionisti scriveranno una pagina sull’argomento, gli interventi saranno classificati in base ai voti degli utenti, recensioni e numero di riferimenti che ottengono in rete. '>

Knol, la social generated enciclopedy d'autore

Google ha lanciato Knol, un sito su cui si può scrivere di argomenti in cui si è competenti ma che, a differenza di Wikipedia, non permette interventi anonimi.

“Siamo convinti che sapere chi ha scritto cosa, aiuti il lettore a fidarsi del contenuto, ha spiegato Cedric DuPont, product manager di Knol. Il nome del servizio deriva dalle singole “unità di conoscenza”, chiamate appunto “knol”. Si tratta di pagine di blog, in cui gli autori sono invitati a far rientrare tutto quello che vogliono scrivere su un argomento, e che non vengono aggiornate cronologicamente.

Allo studio c’è anche la classificazione degli interventi in base alla popolarità per incoraggiare la competizione. Per esempio, il primo knol sul “Diabete di tipo 1 è stato redatto da Anne Peters, direttore del Clinical Diabetes Programs della University of Southern California.

Quando altri professionisti scriveranno una pagina sull’argomento, gli interventi saranno classificati in base ai voti degli utenti, recensioni e numero di riferimenti che ottengono in rete.

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Bikini Zone alla moda giapponese

Lo ammettiamo in questo video non c’è nulla di non-convenzionale o virale, come lo intendiamo noi, ma le pubblicità giapponesi con la voce di quel tale alla Mai dire Banzai restano sempre dei riferimenti.

Bikini Zone depila dove gli altri lasciano peli o schifezze varie. Questo è il messaggio, ma il rito dell’advertisign dell’estremo oriente riempie tutto di allegria e leggerezza.

AdRime trasforma il banner in un advergame

Ancora una volta eccezionali le creazioni dell’Agenzia olandese AdRime , autrice negli ultimi tempi di creazioni web davvero interessanti.

Dopo il rich media realizzato per il video game “Bad Company” di Electronic Arts, con guerrieri che, sparando con dei leaderboard, cadevano nello skyscraper e da qui interagivano con gli altri personaggi, l’ultimo lavoro è stato fatto per Axe.

L’idea è aprire tutto con delle ragazze ricoperte solo dal claim di campagna “Axe Dry. Blasts away wetness”, che si alternano nel leaderboards per poi saltare, una volta vestite, nello skyscraper alla destra della pagina.

Il navigatore può interagire con questi formati cliccando sullo skyscraper che si espande mostrando una sorta di videogame: un ragazzo, protagonista della campagna, deve colpire le ragazze che saltano nello skyscraper a colpi di ascella guadagnando punti e godendosi lo spettacolo delle ragazze con la maglietta bagnata, facendo attenzione a non farsi colpire dallo spray delle ragazze stesse.

Passare da un banner statico ad una così coinvolgente è un passo avanti decisivo per la promozione web.