Udite udite, oggi, finalmente, dopo tante richieste vi sveleremo l’arcano: qual è il segreto che rende virale un video in rete. Dopo decine di pubblicazioni americane in merito (e qualcuna anche italiana) arriva la formula bomba che cambierà il modo di fare, pensare e guardare la pubblicità. In questi giorni siamo relatori del ciclo di eventi Next Mediterranean all’interno del RING. Terremo due Workshop parlando sia di Marketing Non-Convenzionale che di Societing e Marketing Mediterraneo. Chi mi conosce sa bene che il tema del Mediterraneo mi stuzzica ed è oggetto delle nostre ricerche e di interessanti progetti futuri. Visto l'interessante parterre di invitati, con piacere, anche nei momenti di socializzazione, mi piacerebbe parlare di decrescita, societing, marketing mediterraneo… invece, tra un coffee break ed una cena, molti tra i pubblicitari intervenuti (tra relatori e pubblico) mi si avvicinano chiedendomi (quasi sottovoce) qual è il segreto per siglare un successo virale in rete!'>

Alex Giordano è impazzito: svela il segreto della viralità

Alex_Giordano_è_impazzito_svela_il_segreto_della_viralità_1Udite udite, oggi, finalmente, dopo tante richieste vi sveleremo l’arcano: qual è il segreto che rende virale un video in rete.

Dopo decine di pubblicazioni americane in merito (e qualcuna anche italiana) arriva la formula bomba che cambierà il modo di fare, pensare e guardare la pubblicità.

In questi giorni siamo relatori del ciclo di eventi Next Mediterranean all’interno del RING. Terremo due Workshop parlando sia di Marketing Non-Convenzionale che di Societing e Marketing Mediterraneo.

Chi mi conosce sa bene che il tema del Mediterraneo mi stuzzica ed è oggetto delle nostre ricerche e di interessanti progetti futuri. Visto l’interessante parterre di invitati, con piacere, anche nei momenti di socializzazione, mi piacerebbe parlare di decrescita, societing, marketing mediterraneo… invece, tra un coffee break ed una cena, molti tra i pubblicitari intervenuti (tra relatori e pubblico) mi si avvicinano chiedendomi (quasi sottovoce) qual è il segreto per siglare un successo virale in rete!

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NinjaModa: Trends Donna Autunno/Inverno 2008-09

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Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dello stile e delle nuove tendenze grazie alla competenza e alla passione del nostro collaboratore Marco Santaniello. Vediamo quali sono le tendenze per il prossimo inverno. Anche se non soprattutto questo fa marketing.

L’estate è ormai conclusa… di certo lo è per noi fashionisti che stiamo già scalpitando per degustare le prossime fashion week… manca pochissimo, intanto ecco le nuove proposte invernali.

Tuffiamoci nel prossimo inverno con uno stile New Folk (lett. Nuovo folk, riferito alle tradizioni popolari e al nuovo folcrore) tra ricami, stampe e applicazioni, con la lunga veste in fantasia floreale, adornata da un corpetto collo alto in pelo variopinto, da Pollini by Rifat Ozbek; il trend smuove anche un classicista come Ralph Lauren che presenta un cappotto in lana, con ampia scollatura, in stile peruviano; e, sempre sulla scia delle Ande, gli stivali al ginocchio scamosciati con chiusura a zip laterale e gancetti frontali di Trussardi; il fattore etnico è ancora più accentuato dall’outifit proposto da Anna Sui, giacca e shorts con ricami e piume.

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Spostandoci in tutt’altra direzione, le passerelle femminili ci indicano che la società è sempre in continua trasformazione e che la donna davvero si sta avviando ad una totale emancipazione; questo è sottolineato nell’abbigliamento dalla voglia di indossare capi in stile praticamente maschile, un po’ alla garçonne. Questo fattore è esasperato dall’abito in pelle di Yohji Yamamoto, dalla divisa da generale, con tanto di medaglie e riconoscimenti al seguito, dell’estroso Moschino; dal tailleur-pantalone e papillon, total black, di Karl Lagerfeld; dal minimalista outfit, giacca a spalla importante, lupetto e pantalone, in marroncino per Veronique Branquinho; dal doppio-petto che troviamo in modo rigoroso da MaxMara e in modo più ludico dalla estroversa Junya Watanabe.

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Dalle continue ricerche e dalle ultime scoperte del fantastico mondo spaziale, gli stilisti prendono occasione per sbizzarrirsi creando abiti che ci danno l’illusione che la vita tra i pianeti è possibile, ma anche su Marte bisogna pur sempre essere trendy: Krizia sfoggia una tunica nera a pieghe con fascia in vita che nulla ha da invidiare ai famosi personaggi di Star Trek; mentre i boots di Viktor & Rolf sono alti con 4 gigantesche chiusure a strappo; per non parlare della rivoluzionaria proposta di Gareth Pugh che, come sempre, scardina i principi della moda cambiando posizione al tacco!

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Quando si parla di inverno si parla di lana e di maglia. Il knitwear continua ad essere sempre più curato e sofisticato dalle lavorazioni patchwork per il cappotto di D&G, passando per la lavorazione jacquard del vestito bianco e cortissimo con collo ad imbuto e cinturone metallizzato in vita, da John Richmond; per arrivare alle trecce del vestito di Antonio Marras e di Antonio Berardi. I maxi colli ad anello, le paillettes e le frange fanno da decoro, regalando alla maglia un posto da protagonista.

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Sofisticati e semplici, si ripropongono i tubini, che ogni volta rimandano la nostra mente indietro nel tempo e precisamente a New York, dove la bellissima Audrey Hepburn degustava un dolce osservando la vetrina di Tiffany; ornato da bottoni a mò di doppio petto da Tommy Hilfiger; minimale, in grigio, con colletto per Calvin Klein Collection; in nero, con fasce incrociate al collo, che formano un sexy decolté, da Narciso Rodriguez.

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L’oversize è ormai parte della cultura della moda, portato ed esasperato in tempi recenti da stilisti giapponesi come Rei Kawakubo e Yohji Yamamoto, si trovano su questa scia Antonio Berardi con un trench/vestito e mega tasche applicate; Trussardi, con un vestito scollo a V, retto in vita da cinta, che si apre ampiamente verso l’orlo sotto uno spolverino semi trasparente altrettanto over.

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È praticamente immancabile ormai la presenza del tocco british, dal tartan alle stampe check, su gonne mini e maxi e soprabiti: Dsquared2 presenta una gonna a vita alta semi plissé nel classico tartan rosso e verde cosi come sul vestitino di D&G con rouche su giacca aperta; fantasia pied-de coq in giallo e nero sul cappotto di Requiem; check arancio e rosso per il corto robe bustier su maglioncino arancione di Vivienne Westwood Red Label; e ancora vivaci colori (celeste-giallo-rosso) per l’abbinamento giacca e ampia gonna da Romeo Gigli.

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Danzano con grazia, femminilità e sensualità le balze e i plissé che decorano bluse, cocktail dress e top: come da Giorgio Armani, dove la sua blusa è un raffinato imbroglio di pieghe su pantalone di velluto, in blu notte; ancora più ingarbugliata la troviamo da Sharon Wauchob; Sportmax propone un vestito senza spalle balzato e plissettato in grigio con intrusioni dorate; una serie di balze forma interamente il vestito monospalla di Lanvin; mentre per Boudicca solo una gamba presenta due balze ornamentali che decorano il vestito/tuta aderentissimo in bianco, alquanto futuristico.

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Sensuale, retrò, gotico, il vedo-non-vedo si tinge di oro e di nero. Il protagonista in questione è il pizzo: nero sul vestito bustier con gonna a campana di Alexander McQueen; sulla vestaglia di Stella McCartney e sul sexy mini abito di Balmain; il dorato è prediletto da Derek Lam sul tubino e da Prada sul vestito con rigoroso abbinamento di borsetta tutta “pizzata”; totalmente goth il vestito di Luella, sposa cadavere.

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Usato negli anni sessanta dai giovinotti che scorrazzavano su lambrette e vespe special 50, il parka si ritaglia un ampio spazio per quest’inverno; la base è sport chic ma usato su gonne a tubo, camicie in chiffon, fuseaux e stivali: con cappuccio in pelliccia color lucente blu scuro su vestitino varipinto, per Matthew Williamson; su gonna a tubo con spacco centrale per Jean Paul Gaultier; in verde militare su minigonna jeans per Fornarina.

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Il tailleur è in tweed e bouclé, micro e dai tagli design, classici e iperdecorati: avanguardista quello, con gonna, presentato dal giovane brand 6267, con maniche a palloncino e fiocchetto sul collo; classico solo nel taglio, col suo materiale sfilacciato, il tailleur di Chanel; in pied-de poule bianco e nero da Dior; con falsa chiusura ad incrocio sul davanti e collo ad imbuto, adornato da tasche e bottoni dorati, per Valentino.

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Egg shape o forma d’uovo, un nuovo modo di interpretare il quotidiano, forse ancora un po’ ridicolo per l’occhio umano ma di certo non per noi fashionisti e allora ammiriamo i cappotti di Sophia Kokosalaki, color argento ignifugo con colletto spaziale; o il modello “larva” di Mila Schon; lo spiritoso piumino di Basso & Brooke; o il candido e bianco vestito a bolla di Gianfranco Ferrè.

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si ringrazia per le foto il sito: www.style.com

Articolo di Marco Santaniello.

Le pillole di Aprilia per svegliare gli spiriti vacanzieri

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Aprilia, marchio del gruppo Piaggio dà a tutti una carica di energia nuova al rientro delle vacanze. E di questi tempi l’energia non si infonde né con l’allenamento del corpo né con l’elasticità della mente, ma solo attraverso le pillole magiche che ci fanno sentire più forti.

Per questa campagna, Aprilia si affida all’Agenzia vanGoGH al fine di svegliare gli spiriti assopiti dei ragazzi post-vacanzieri e farli ritornare nelle concessionarie per provare i nuovi modelli di scooter e moto soprattutto delle linee Scarabeo e Sport City.

L’idea è diffondere delle pillole energetiche firmate “Aprilia Energy Days” che servano a ricaricare gli appassionati dopo un periodo di pausa. Questa per adesso è solo comunicazione web che ha coinvolto soprattutto siti specializzati quali Moto.it e Infomotori.com, ma l’idea di mettere in commercio almeno negli showroom Aprilia queste pillole energetiche è il passo successivo di questa campagna tribale.

Qualcuno lo sperava, qualcuno lo attendeva, qualcun altro invece lo temeva, ma tutti noi, indiscutibilmente, siamo più ricchi. Dal 1 settembre è partito anche in Italia nella sua versione ufficiale Agoravox, il primo e più famoso citizen journal europeo, user generated e condiviso da una redazione allargata e da una marea di reporter. Agoravox, creato in Francia da Carlo Revelli con la collaborazione di Joel de Rosnay, ha raggiunto oltralpe un’importanza fondamentale nell’allargamento dello spettro dell’informazione, in vista di un giornalismo puro e non filtrato dalle veline che cadono sulla testa di tutti i giornalisti di tutti i giornali. Nessuno escluso. Dopo tre anni di attività in Francia conta un milione di visitatori al mese, 35.000 reporter e 1000 moderatori-redattori che filtrano e “passano” per la pubblicazione ogni mese circa 700 dei 1100 articoli che arrivano alla redazione. L’idea del citizen journal è stata riportata in Italia e grazie all’ottimo lavoro di scouting e organizzazione interna del project manager dell’edizione italiana, Francesco Piccinini, agoravox.it sta avendo dei risultati già lusinghieri. '>

Nasce agoravox.it: il primo citizern journal europeo sbarca in Italia

Nasce_agoravox.it_il_primo_citizen_journal_europeo_sbarca_in_Italia_1Qualcuno lo sperava, qualcuno lo attendeva, qualcun altro invece lo temeva, ma tutti noi, indiscutibilmente, siamo più ricchi. Dal 1 settembre è partito anche in Italia nella sua versione ufficiale Agoravox, il primo e più famoso citizen journal europeo, user generated e condiviso da una redazione allargata e da una marea di reporter.

Agoravox, creato in Francia da Carlo Revelli con la collaborazione di Joel de Rosnay, ha raggiunto oltralpe un’importanza fondamentale nell’allargamento dello spettro dell’informazione, in vista di un giornalismo puro e non filtrato dalle veline che cadono sulla testa di tutti i giornalisti di tutti i giornali. Nessuno escluso.

Dopo tre anni di attività in Francia conta un milione di visitatori al mese, 35.000 reporter e 1000 moderatori-redattori che filtrano e “passano” per la pubblicazione ogni mese circa 700 dei 1100 articoli che arrivano alla redazione.

L’idea del citizen journal è stata riportata in Italia e grazie all’ottimo lavoro di scouting e organizzazione interna del project manager dell’edizione italiana, Francesco Piccinini, agoravox.it sta avendo dei risultati già lusinghieri.

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Seat si affida al genio di Magritte

Le cose che non possono fare le altre aziende di automobili, alla Seat è concesso per il mondo di valori che la sua marca ha diffuso nel panorama internazionale. Marca giovane e calda, d’avanguardia ma con un occhio all’estetica.

Se questi sono i valori di fondo del marchio, succede che i creativi dell’azienda fanno un semplice ragionamento di semiosi parallela e mettono in rete questo video virale creando giusto e spiegabile interesse presso il pubblico maschile, ma non solo.

Eccezionale il richiamo magrittiano di inizio video. Si sviluppa lo stesso ragionamento del grande artista belga: qualcosa è tale per i nostri sensi più che per il nostro logos.

Video eccezionale e ci sono anche culi e tette. Che vogliamo di più.

Conoscete la Ryder Cup? Beh, in effetti è una cosa che riguarda il golf e questo sport, se non sei miliardario e te lo devi far piacere per forza, non è tutto sto’ spasso. Sarebbe meglio una Coppa Davis o una cosa del genere per attirare di più gli utenti. Ma la scelta del nome è ricaduta sulla Ryder Cup di golf e dobbiamo attenerci. La Ryder Cup è un torneo di golf che si svolge ogni due anni a partire dal 1927 fra la nazionale statunitense e la selezione dei migliori giocatori europei, di golf s’intende. Questo per cominciare ad intendersi sui fatti. Buzz Canuck, eminente riferimento americano per quanto riguarda il marketing non-convenzionale, ha creato la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral. Ha ripreso in pratica l’idea del torneo golfistico e ha stilato due formazioni, una statunitense e l’altra internazionale (non solo europea come per il torneo di golf), dei migliori siti e blog che hanno come tematiche principali i temi del passaparola online, le dinamiche del marketing virale e lo studio delle strategie usate dalle aziende per creare interesse e fedeltà verso i brand. I blog che si fronteggiano sono 36 per parte e la lotta è acerrima. La scelta di prendere in considerazione blog che trattano queste tematiche è ben spiegata dagli autori: “A differenza della maggior parte dei siti classici o dei blog dedicati esclusivamente alle nuove tecnologie e al marketing tradizionale, questi blog si sono distinti per la loro capacità di accompagnare l’utente nella comprensione delle campagne non-convenzionali, a partire dall’idea online e off-line, ed inoltre riconoscono l’importanza che le notizie diffuse e propagate sul web 2.0 hanno sull’immagine e la vita dei diversi brand. '>

Ninjamarketing.it partecipa alla Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral di Buzz Canuck

Ninjamarketing_partecipa_alla_Ryder_Cup_of_Word_of_Mouth_Buzz_and_Viral_di_Buzz_Canuck_1Conoscete la Ryder Cup? Beh, in effetti è una cosa che riguarda il golf e questo sport, se non sei miliardario e te lo devi far piacere per forza, non è tutto sto’ spasso. Sarebbe meglio una Coppa Davis o una cosa del genere per attirare di più gli utenti.

Ma la scelta del nome è ricaduta sulla Ryder Cup di golf e dobbiamo attenerci. La Ryder Cup è un torneo di golf che si svolge ogni due anni a partire dal 1927 fra la nazionale statunitense e la selezione dei migliori giocatori europei, di golf s’intende.

Questo per cominciare ad intendersi sui fatti.

Buzz Canuck, eminente riferimento americano per quanto riguarda il marketing non-convenzionale, ha creato la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral. Ha ripreso in pratica l’idea del torneo golfistico e ha stilato due formazioni, una statunitense e l’altra internazionale (non solo europea come per il torneo di golf), dei migliori siti e blog che hanno come tematiche principali i temi del passaparola online, le dinamiche del marketing virale e lo studio delle strategie usate dalle aziende per creare interesse e fedeltà verso i brand.

I blog che si fronteggiano sono 36 per parte e la lotta è acerrima.

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SuNova del Sole 24 Ore pre-vacanze, Luca Dello Iacovo e Alessandro Longo aprivano l’allegato con un articolo sulle nuove frontiere che Internet davvero globale può e deve aprire dal 2009. A Luglio, i governi dei Paesi Ocse a Seul hanno dichiarato che Internet è sviluppo in tutte le direzioni e per questo è uno dei fondamenti per far progredire i Paesi dei mondi altri. A Seul, oltre questa dichiarazione, che sembra una fesseria da convegno internazionale ma è l’affermazione chiara che un media di massa serve per far crescere i popoli (e non è poco), si è anche appurato che vi è un divario mostruoso tra i paesi del primo mondo e quelli dei restanti per quanto riguarda lo sviluppo della rete internet e il suo utilizzo a 360°. Proprio in questo senso però diverse organizzazioni che puntano alla diffusione totale delle reti mondiali, promettono, a partire dall’anno prossimo, di recuperare parte dei ritardi accumulati in quelle che gli autori dell’articolo chiamano zone d’ombra del panorama mondiale. Un processo che avrà grande eco è l’attivazione di cavi sottomarini in fibra ottica. La rete parte dall’Europa e dagli U.S.A., attraversa l’Atlantico e arriva in Africa e Sud America, mentre sarà potenziata anche la cablatura che attraverso il Pacifico connette l’Est Asiatico alla costa occidentale del Nord America. Il progetto simbolo è denominato Imewe, un cavo tra Mumbay e Marsiglia che sarà completato nel 2009. '>

Internet davvero globale e il Marketing del futuro

Internet_davvero_globale_e_il_marketing_del_futuro_1Su Nova del Sole 24 Ore pre-vacanze, Luca Dello Iacovo e Alessandro Longo aprivano l’allegato con un articolo sulle nuove frontiere che Internet davvero globale può e deve aprire dal 2009.

A Luglio, i governi dei Paesi Ocse a Seul hanno dichiarato che Internet è sviluppo in tutte le direzioni e per questo è uno dei fondamenti per far progredire i Paesi dei mondi altri. A Seul, oltre questa dichiarazione, che sembra una fesseria da convegno internazionale ma è l’affermazione chiara che un media di massa serve per far crescere i popoli (e non è poco), si è anche appurato che vi è un divario mostruoso tra i paesi del primo mondo e quelli dei restanti per quanto riguarda lo sviluppo della rete internet e il suo utilizzo a 360°.

Proprio in questo senso però diverse organizzazioni che puntano alla diffusione totale delle reti mondiali, promettono, a partire dall’anno prossimo, di recuperare parte dei ritardi accumulati in quelle che gli autori dell’articolo chiamano zone d’ombra del panorama mondiale.

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Balanzza elimina l'overweight charge inaspettato

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Esistono due tipi di persone, quando si tratta di preparare delle valigie per un viaggio. Ci sono quelli che preparano le proprie valigie giorni, se non settimane prima. Organizzano le proprie cose scrivendole su di una lista. Le catalogano, le ordinano, e via via le depennano. Ogni maglietta nel proprio sacchettino. Ogni pantalone nella propria busta. Tutto perfettamente piegato. Tanto che all’uscita potrebbero aprire un premium fashion store in loco e nessuno potrebbe obiettare sullo stato dei prodotti.

E poi esistono quelli che procrastinano la valigia fino ad un’ora, un’ora e mezza prima della partenza/check in. E di ritorno a casa, iniziano a prelevare roba a caso e lanciarla nella valigia. Così alla cieca: bermuda, camicia classica, jeans skinny, felpe, abito della prima comunione, vestito dei power rangers. Vittime del “non si sa mai/può sempre servire”.

Per gli appartenenti a questa categoria, spesso, quella della valigia è una pratica del tutto inutile. Basterebbe infatti applicare delle maniglie al guardaroba per risparmiare tempo e fatica.
Riconoscere i due tipi è facilissimo. Soprattutto in aeroporto. I primi sono perfettamente sereni, sorridenti, in attesa del check in, sicurissimi – dopo aver controllato in farmacia, dallo zio, dal cugino e dal nonno il peso della propria valigia – di non dover pagare per l’overweight del proprio bagaglio. I secondi invece sono lì che si mangiano le dita, sbattono le gambe, contano le persone, adocchiano il processo di imbarco. Perchè si, forse si rendono conto che lo snowboard, la tavola da sci, il tostapane e la lavatrice insieme, nella valigia, proprio non rientrano nei 15kg limite del bagaglio.

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Per tutti quelli come me, che ogni volta all’aeroporto rischia di rimetterci le coronarie al momento dell’imbarco del bagaglio, soprattutto in un periodo di cambiamenti per le tariffe aeree, Balanzza è un simpatico “pesavaligia” tascabile che, per la modica cifra di 25 dollari può evitarvi brutte sorprese pre-partenza. O almeno vi aiuterà ad abituarvi all’idea di richiedere un mutuo prima del volo.

Articolo di Keigo (Giuseppe Corvino)

Dairy Milk-Wonderbra: video virali paralleli

Bella messa in comparazione dei video virali per la Dairy Milk della Cadbury da una parte, con protagonista uno scimmione batterista, e per Wonderbra dall’altra, con protagonista, per sineddoche, due poppe che sobbalzano a ritmo di cassa rullante.

Chi ha copiato chi per quale motivo e con quale recondito rimando?

A voi la risposta.

Per cercare di ridurre le zone in cui il divario digitale in Italia è chiaramente dimostrato e per aumentare l’alfabetizzazione in questo senso, è nato da pochissimo in Italia il progetto Codice Internet. Il progetto è partito a settembre, anche se è già online da tempo il sito costruito sotto forma di social network. L’idea è definire un luogo dove discutere del web e delle sue potenzialità contribuendo al suo sviluppo in Italia. Ognuno può aprire il proprio blog ed esporre le proprie idee e proposte. È prevista poi una serie di eventi che si protrarranno fino a tutto il 2009, quando a Milano ci sarà la prima “Internet Week” durante la quale le strade di Milano si coloreranno di web; un po’ come per il Festival della Scienza di Genova o il Salone del Mobile con il Fuori Salone, dedicato al 100% alle tematiche della rete. '>

Codice Internet: progetto per abbattere il digital divide

Per cercare di ridurre le zone in cui il divario digitale in Italia è chiaramente dimostrato e per aumentare l’alfabetizzazione in questo senso, è nato da pochissimo in Italia il progetto Codice Internet.

Il progetto è partito a settembre, anche se è già online da tempo il sito costruito sotto forma di social network. L’idea è definire un luogo dove discutere del web e delle sue potenzialità contribuendo al suo sviluppo in Italia.

Ognuno può aprire il proprio blog ed esporre le proprie idee e proposte. È prevista poi una serie di eventi che si protrarranno fino a tutto il 2009, quando a Milano ci sarà la prima “Internet Week” durante la quale le strade di Milano si coloreranno di web; un po’ come per il Festival della Scienza di Genova o il Salone del Mobile con il Fuori Salone, dedicato al 100% alle tematiche della rete.

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