Conoscete la Ryder Cup? Beh, in effetti è una cosa che riguarda il golf e questo sport, se non sei miliardario e te lo devi far piacere per forza, non è tutto sto’ spasso. Sarebbe meglio una Coppa Davis o una cosa del genere per attirare di più gli utenti.
Ma la scelta del nome è ricaduta sulla Ryder Cup di golf e dobbiamo attenerci. La Ryder Cup è un torneo di golf che si svolge ogni due anni a partire dal 1927 fra la nazionale statunitense e la selezione dei migliori giocatori europei, di golf s’intende.
Questo per cominciare ad intendersi sui fatti.
Buzz Canuck, eminente riferimento americano per quanto riguarda il marketing non-convenzionale, ha creato la Ryder Cup of Word of Mouth, Buzz and Viral. Ha ripreso in pratica l’idea del torneo golfistico e ha stilato due formazioni, una statunitense e l’altra internazionale (non solo europea come per il torneo di golf), dei migliori siti e blog che hanno come tematiche principali i temi del passaparola online, le dinamiche del marketing virale e lo studio delle strategie usate dalle aziende per creare interesse e fedeltà verso i brand.
I blog che si fronteggiano sono 36 per parte e la lotta è acerrima.
La scelta di prendere in considerazione blog che trattano queste tematiche è ben spiegata dagli autori: “A differenza della maggior parte dei siti classici o dei blog dedicati esclusivamente alle nuove tecnologie e al marketing tradizionale, questi blog si sono distinti per la loro capacità di accompagnare l’utente nella comprensione delle campagne non-convenzionali, a partire dall’idea online e off-line, ed inoltre riconoscono l’importanza che le notizie diffuse e propagate sul web 2.0 hanno sull’immagine e la vita dei diversi brand.
Secondo la nostra opinione, questi blog possono meglio far comprendere gli scopi e i benefici del marketing di tutta una serie di nuovi media, del web 2.0, delle strategie di co-creation, dei social network e di molti altri fenomeni culturali e sociali.
Sono tra i migliori a capire l’arte e la scienza del buzz, non ossessionando gli utenti con le quisquilie da Silicon Valley, con le tattiche di una promozione ormai antiquata e con l’arrovellarsi sulle minuzie tecnologiche, senza peraltro mortificare la notizia per una mai chiara etica giornalistica o per comuinicare “sensazioni politiche” dietro la creazione delle idee e dei contenuti”.
Questa è la prima vera e propria lista “autoriale” di blog che trattano il WOM, perché spesso questi siti o sono inseriti in liste di marketing non-convenzionale più generale oppure rientrano nella categoria dei social media.
Gli autori hanno stilato la loro lista, ma hanno lasciato la porta aperta alle segnalazioni degli utenti, con 6 spazi vuoti da riempire con i siti che secondo i lettori hanno maggiore credibilità riguardo argomenti quali il WOM, il marketing non-convenzionale e di persuasione, il mondo delle community, il buzz e l’experential e viral marketing.
Questo è il fatto, arriviamo all’orgoglio. Scorrendo i blog americani ci troviamo di fronte a mostri sacri come Andy Sernovitz e Walter Karl, arrivando alla squadra internazionale poi eravamo tutti occhi per capire quali siti tengono botta nel mondo a questi straordinari spazi di notizie e riflessioni.
Beh, dire che non lo credevamo oppure che non ci speravamo è ipocritica, ma trovarci all’ottavo posto dell’International Team, un posto dietro The Power of Influence di Ian McKee e davanti 1000 heads di Mike Rowe è una grande soddisfazione che volevamo condividere con tutti nostri lettori, dicendogli (forse questo non lo abbiamo mai fatto abbastanza) che è soprattutto grazie al loro competente interesse che possiamo raggiungere traguardi così importanti.