Su Nova del Sole 24 Ore pre-vacanze, Luca Dello Iacovo e Alessandro Longo aprivano l’allegato con un articolo sulle nuove frontiere che Internet davvero globale può e deve aprire dal 2009.
A Luglio, i governi dei Paesi Ocse a Seul hanno dichiarato che Internet è sviluppo in tutte le direzioni e per questo è uno dei fondamenti per far progredire i Paesi dei mondi altri. A Seul, oltre questa dichiarazione, che sembra una fesseria da convegno internazionale ma è l’affermazione chiara che un media di massa serve per far crescere i popoli (e non è poco), si è anche appurato che vi è un divario mostruoso tra i paesi del primo mondo e quelli dei restanti per quanto riguarda lo sviluppo della rete internet e il suo utilizzo a 360°.
Proprio in questo senso però diverse organizzazioni che puntano alla diffusione totale delle reti mondiali, promettono, a partire dall’anno prossimo, di recuperare parte dei ritardi accumulati in quelle che gli autori dell’articolo chiamano zone d’ombra del panorama mondiale.
Un processo che avrà grande eco è l’attivazione di cavi sottomarini in fibra ottica. La rete parte dall’Europa e dagli U.S.A., attraversa l’Atlantico e arriva in Africa e Sud America, mentre sarà potenziata anche la cablatura che attraverso il Pacifico connette l’Est Asiatico alla costa
occidentale del Nord America.
Il progetto simbolo è denominato Imewe, un cavo tra Mumbay e Marsiglia che sarà completato nel 2009.
Inoltre l’Africa, che avrebbe bisogno di altri 52mila chilometri di cavi per i collegamenti con il resto del mondo, avrà un posto d’onore nella serie di iniziative messe in cantiere per il 2009.
In questi progetti rientra fortemente anche il ruolo del wireless, complementare allo schema dei cavi. Anche le reti mobili devono poggiare su cavi in fibra per reggere il traffico dei dati, offrendo soltanto un collegamento da ultimo miglio o come ponte radio dove la rete fissa manca o è scadente. Nei Paesi in via di sviluppo e in Africa si usa il Wimax o l’Hiperlan; in misura minore Gsm/Umts.
Posti questi dati interessanti che riguardano i processi di sviluppo della interconnetività globale su scala davvero totale, agli esperti di marketing sorge un dubbio: queste trasformazioni apporteranno delle innovazioni alla diffusione delle dinamiche del marketing, o meglio, il marketing come deve fare fronte all’allargamento delle nuove porte di percezione dei propri processi?
In questo post lasciamo la parola agli utenti. Più in là cercheremo di capire anche noi come andranno le cose.