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Crypto economy: perchè devi capire la blockchain per prepararti al Web 3.0

Bentrovati a questo nuovo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja, il nostro obiettivo è condividere con voi insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento.

Per questa puntata abbiamo cambiato lo scenario, il tema è la Crypto economy: perchè devi capire la blockchain per prepararti al Web 3.0.

Mirko Pallera, founder di Ninja, ha intervistato Gian Luca Comandini, direttore The Blockchain Management School.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Cos’è la Blockchain: min 06,20
  • Come funziona Bitcoin: min 09,50
  • Cosa sono gli Smart Contract: min 16,55
  • Differenze tra Web 2.0 e Web 3.0: min 20,30
  • Cos’è Ethereum 2.0 e cosa rende possibile: min 26,26
  • Quali nuovi prodotti e opportunità per il marketing: min 33,50

brand su clubhouse

Avvertenze per brand su Clubhouse: come usare il nuovo canale senza lasciarsi travolgere

La corsa a Clubhouse di queste ultime settimane ha polarizzato la discussione sui nuovi strumenti per interagire e restare in contatto con gli altri, ma anche su come questa nuova, entusiasmante piattaforma possa essere o meno destinata a sottrarre tempo e visibilità ad altri social media più longevi e affermati, come Facebook e Instagram.

Nella frenetica apertura alla room, è bene però non dimenticare che l’esposizione online genera conseguenze, più o meno importanti. Per questo, seguire alcune regole basiche può aiutarci a rendere l’esperienza di utilizzo del mezzo più piacevole e totalmente esente da rischi.

Al di là delle semplici indicazioni universali riguardo alla tutela dei propri dati durante la navigazione e delle consuete norme di educazione da seguire, online e offline, quando ci si approccia a un nuovo strumento, una delle operazioni propedeutiche più utili da fare è quella di analizzare con attenzione i Terms of Service della piattaforma; passaggio che viene spesso saltato a piè pari quando il buzz rimbalza da un feed all’altro e veniamo trascinati con foga in un nuovo servizio.

A cosa devono fare attenzione i brand su Clubhouse

brand su clubhouse

Se questa considerazione è importante per ciascuno di noi, assume rilevanza ancora maggiore quando sono i brand a entrare in contatto con il pubblico attraverso un nuovo strumento di comunicazione.

Per dirla con le celebri parole di Warren Buffet, “Ci vogliono vent’anni per costruire una reputazione e cinque minuti per rovinarla“. Una citazione mai troppo abusata, che anzi vale la pena di ricordare soprattutto in relazione a realtà come Clubhouse, in cui la mancanza di un filtro tra produzione del contenuto ed esposizione dello stesso può tradursi facilmente in gaffe indesiderate. “È il bello della diretta“, direbbe un altro famoso comunicatore italiano. Sì, ma non sempre è così bello.

Ecco quindi cosa è importante sapere e alcuni consigli utili per conoscere a fondo le regole di Clubhouse e avviare una strategia di inserimento del tuo marchio senza correre rischi inutili.

Le conversazioni sono temporaneamente registrate

Usando Clubhouse, acconsenti al fatto che il tuo audio venga temporaneamente registrato nel caso in cui venga segnalato un incidente di trust & safety.

In pratica, la piattaforma registra l’audio criptato degli speaker di una stanza mentre è in corso la diretta (non quello degli speaker o del pubblico col microfono chiuso, quindi). Se durante la diretta uno o più utenti segnalano una violazione, Clubhouse “trattiene” la registrazione per il tempo necessario a investigare su quanto successo per poi cancellarlo a indagine conclusa. Diversamente, se nel corso del live streaming non ci sono state segnalazioni, l’app cancella l’audio appena la stanza viene chiusa.

Ecco che per un brand diventa quindi importante la possibilità di monitorare le conversazioni e il sentiment sul proprio marchio all’interno delle room. Attualmente, non esistono però strumenti di Social Media Monitoring in grado di raccogliere e analizzare le mention in Clubhouse tutelando così la reputation delle aziende.

La grande domanda quindi è: cosa dicono le persone del tuo brand quando lasci la stanza o non partecipi alla conversazione? A meno di utilizzare costosi strumenti di speech detection basati su AI e certamente non alla portata di tutti, la questione è (almeno per il momento) destinata a rimanere senza risposta.

Tutti gli iscritti devono essere reali

Social media manager unieuro

Registrandoti al servizio, accetti di fornire informazioni vere, accurate, aggiornate e complete su te stesso. È quindi vietato fornire dati fasulli ma anche impersonare altre persone (magari famose), aziende o entità.

In realtà, manca un vero e proprio strumento di certificazione che garantisca che stiamo conversando proprio con Elon Musk, per esempio, e non con un suo clone digitale. Al momento, data l’assenza di un “certificato di autenticità” (il bollino blu che compare accanto al nome delle pagine su Facebook, per intenderci), chiunque potrebbe impersonare un top CEO e causare danni di reputazione all’azienda.

Di sicuro, è più semplice riconoscere Elon Musk da una sua foto che dalla sua voce.

No alla pubblicità indesiderata

I messaggi promozionali e commerciali indesiderati sono vietati un po’ ovunque e Clubhouse non fa eccezione e, anzi, estende il divieto anche all’organizzazione di contest di vario genere.

Se un brand partecipa alla creazione della stanza o alla divulgazione dei contenuti, sarà quindi buona norma segnalarlo espressamente con i consueti mezzi che vengono utilizzati sugli altri social e media, quindi sì ai TAG come #adv, #pubblicità e #sponsorizzato da, e a formule chiare come “powered by” e “branded content“, così come stabilito dall’Agcm, l’Authority garante del commercio e della concorrenza

Vietato registrare le conversazioni (senza il consenso degli speaker)

brand su clubhouse

Una delle caratteristiche che ha agevolato la rapida diffusione di Clubhouse come piattaforma per lo scambio di opinioni è la regola generale che riguarda le conversazioni. Diversamente da un post pubblicato su Facebook o di un tweet, che rimangono visibili e possono essere condivisi e commentati, le conversazioni delle room dovrebbero rimanere assolutamente private.

È vietata, quindi, la registrazione dello streaming salvo disporre del consenso scritto di tutti gli speaker partecipanti. La regola è chiara, ma ha un limite ben preciso: l’impossibilità di invitare sul palco chi non abbia precedentemente acconsentito, per iscritto, alla registrazione.

Il carattere stringente di questa norma interna ha spinto organizzatori e moderatori a cercare delle scorciatoie per acquisire il consenso dei partecipanti senza dover ricorrere alla forma scritta e sottostare ai lunghi tempi necessari al ricevimento del documento, che poco si integrano con l’immediatezza dello strumento Clubhouse.

Una emittente radio molto conosciuta in Italia ha inserito, nel titolo della room, l’avvertenza che il flusso audio sarebbe stato trasmesso in diretta. Altri amministratori integrano nel nome della stanza un pallino rosso, simbolo comune per indicare la registrazione in atto.

Queste precauzioni saranno sufficienti per essere compliant coi termini di servizio?

No alla condivisione di informazioni e quote contrassegnate come “off the record”

Come abbiamo già avuto modo di capire, le conversazioni all’interno delle room sono riservate ai partecipanti e non possono essere registrate. Ma neppure divulgate, se uno degli speaker fa espressa menzione di non essere d’accordo o non gradire la condivisone di quanto detto.

Alcuni speaker, nella loro bio, hanno fatto riferimento espresso alle Chatham House Rules. Secondo questa regola, i partecipanti a un meeting o a una riunione sono liberi di utilizzare le informazioni emerse dalla discussione, ma non sono autorizzati a rivelare chi ha detto cosa. La regola trova la sua ragion d’essere nella possibilità di partecipare a dibattiti su argomenti controversi senza rischiare di esserne penalizzati.

Pare invece che Marc Andreessen, co-fondatore della società di VC Andreessen Horowitz, e finanziatore di Clubhouse, abbia bloccato diversi giornalisti, impedendo loro di ascoltare il discorso-evento di Elon Musk.

Anche in questo caso vige il principio generale di rispettare la sensibilità di speaker, organizzatori e moderatori e seguire le regole che vengono stabilite da chi amministra lo spazio virtuale.

Clubhouse potrebbe non intervenire nella tua controversia

brand su clubhouse

Al momento è difficile stabilire quale sarà il rapporto tra Clubhouse e i brand, in mancanza di chiare indicazioni in questo senso da parte della piattaforma.

Quello che è certo è che, come accade su diversi social media, il peso di un brand all’interno di Clubhouse potrebbe essere molto diverso rispetto a quello dei “normali utenti” presenti sull’app.

I grossi marchi, anche in ragione degli enormi investimenti pubblicitari che riversano sulle piattaforme sociali, dispongono spesso di canali preferenziali per le comunicazioni con chi amministra i sistemi, sicuramente diversi da quelli messi a disposizione per l’utenza consumer.

Infatti, Alpha Exploration Company, società proprietaria del social network, si riserva il diritto, ma non l’obbligo, di venire coinvolta nelle dispute tra gli utilizzatori del servizio. Clubhouse deciderà quindi in modo assolutamente discrezionale quando vi sia l’opportunità di “schierarsi” dalla parte di uno dei due contendenti oppure lasciare che la problematica venga risolta tra le parti.

Conclusioni: perché un brand dovrebbe provare Clubhouse (e perché non c’è nulla di cui preoccuparsi)

Anche se lo strumento è relativamente nuovo ed è necessario seguire alcune regole per regalare ai propri follower una piacevole esperienza, Clubhouse è potenzialmente un terreno di conquista ideale per brand e aziende.

Solo pochi giorni fa, Burger King ha aperto una room ufficiale sul social audio del momento, definito, con le parole del Global Chief Marketing OfficerRBI , Fernando Machado, “una piattaforma autentica, reale, onesta, trasparente”.

Se Burger King è la prima multinazionale ad aver aperto la conversazione con i suoi fan e clienti attraverso la stanza dedicata “Open Kitchen”, anche noi Ninja abbiamo avviato una collaborazione con Peroni per la giornata di San Valentino, durante la quale le due realtà hanno commentato insieme le più belle campagne dedicate alla giornata degli innamorati.

Un chiaro segnale che l’ingresso su Clubhouse non è affatto sbarrato per i brand che hanno voglia di mettersi in gioco e sperimentare, raggiungendo i propri fan in modi sempre nuovi e attuali.

In questa prospettiva, la regola aurea è quella di evitare assolutamente l’improvvisazione e rivolgersi a player qualificati per condurre in porto un progetto così ambizioso. Oltre, naturalmente, a rispettare tutte le regole.

Clubhouse conquista Burger King. Una room per dialogare con i consumatori

Tutti pazzi per Clubhouse. La nuova social App ad inviti, disponibile solo per IOS ed impostata sulla voce, conquista tutti, anche Burger King, la prima grande multinazionale che apre la conversazione con i suoi consumatori, sfruttando le potenzialità della piattaforma.

“È nuovo. Proviamo”: così Fernando Machado, Global Chief Marketing Officer RBI, la casa madre di Burger King, Popeyes e Tim Hortons, ha annunciato su LinkedIn la creazione della room “Open Kitchen” in collaborazione con “Restaurant Brands International”, dedicata al dialogo con i propri clienti.

“Sono un grande fan di Clubhouse. È una nuova piattaforma che stiamo ancora imparando e tentando di conoscere, per capire come sfruttarla. È molto autentica, molto reale, molto onesta. Le persone presenti sul social sembrano creare ottimi contenuti. Quindi non c’è da meravigliarsi che ci siano così tanti esperti del settore”, spiega Machado, l’uomo che ha stravolto le regole del marketing di Burger King, genio inarrestabile dell’advertising ed ispiratore per i marketer.

LEGGI ANCHE: Fernando Machado, l’uomo che ha cambiato il marketing di Burger King (sul palco di N-Conference)

Un fenomeno social da scoprire per Machado

“Non solo marketing, brand e pubblicità. Si può trovare davvero qualsiasi cosa su Clubhouse. Ho partecipato attivamente a due stanze, in cui abbiamo parlato un po’ del Super Bowl. E ne abbiamo creata una, con Restaurant Brands International, per parlare del nostro brand e dei nostri piani, dedicata ad una sorta di intervista con il nostro CEO José Cil e il team della comunicazione di Burger King per gli Stati Uniti e il Nord America. È incredibile osservare il livello di impegno e di partecipazione da parte delle persone. Avevamo circa 200 utenti collegati alla stanza, con domande frequenti sui nostri sforzi nel marketing e nella sostenibilità, ma anche sul background dei relatori”.

Una piattaforma molto interessante per Machado: “Stiamo ancora imparando tutti. Credo che Clubhouse sia molto autentica, molto reale, onesta, trasparente. Penso sia questo il motivo del successo in questo breve arco temporale”.

Clubhouse è stata lanciata ad aprile dello scorso anno, ma è diventata il fenomeno social delle ultime settimane, emergendo come App di social networking da tenere d’occhio. La piattaforma offre chat room che consentono agli utenti di avere conversazioni su una varietà di argomenti. Sebbene sia ancora in fase beta, disponibile solo su iOS, è passata rapidamente da 600.000 utenti a dicembre a 2 milioni il mese scorso. Una rapida ascesa che ha destato l’attenzione delle principali figure del settore tech e digital, tra cui Elon Musk e Zuckerberg, tanto da far crescere la sua valutazione, ad oggi stimata intorno ad 1 miliardo di dollari, secondo quanto riportato da The Information.

“Se ci apriamo agli investitori e ai giornalisti ogni 3 mesi per presentare i risultati finanziari, perché non fare altrettanto con altri che potrebbero essere interessati?”,

insiste Machado nel post di annuncio della call con il CEO José Cil.

Burger King su Clubhouse: marketing, brand, adv e non solo

‘Open Kitchen’ ha permesso ai consumatori e ai professionisti del marketing di chiacchierare con i vertici di Burger King, il CEO Cil, Machado, il chief corporate officer di RBI Duncan Fulton e il CMO Ellie Doty lo scorso 12 febbraio, dopo la presentazione dei risultati dell’ultimo trimestre 2020, con vendite in calo dell’8,6% a causa degli effetti della pandemia, a fronte di una quota delle vendite digitali globali pari a 6 miliardi di dollari come confermato dal rapporto sugli utili.

La “Cucina Aperta” è diventata così un’opportunità per i marchi RBI per rafforzare la propria attività e la propria presenza sui canali digitali.

Clubhouse combina funzionalità di chat di gruppo di piattaforme come Slack e Zoom e il contenuto audio dei podcast, amplificando tendenze di consumo accelerate dalla pandemia.

In attesa di Twitter Spaces, per ora in beta test con 3mila utenti, sembra che anche Facebook stia implementando una piattaforma audio per competere con Clubhouse, secondo quanto riferito dal New York Times. Facebook già in passato ha fatto crescere il suo brand acquisendo aziende giovani, tra cui Instagram, WhatsApp e Oculus, nel tentativo di emulare funzionalità dai suoi concorrenti, come l’introduzione di Stories e Reels per Instagram, in risposta a Snapchat e TikTok.

Banca Sella lancia la “Sella Data Challenge”, una competizione rivolta a startup e scaleup

Una competizione rivolta a startup e scaleup fintech per individuare nuove soluzioni che, attraverso l’utilizzo e l’analisi dei dati, consentano di personalizzare l’offerta di prodotti e servizi ai clienti. È Sella Data Challenge, l’innovativa iniziativa lanciata da Banca Sella nell’ambito della propria strategia di open innovation che vede la banca collaborare con le realtà digitali al fine di co-creare nuovi prodotti e servizi, grazie anche alle piattaforme di open banking che permettono di accedere alle informazioni relative ai conti attraverso API (Application Program Interface). La “Sella Data Challenge” è organizzata in collaborazione con il Fintech District.

L’ottimizzazione del processo di valutazione del lifetime value, un indicatore chiave per l’analisi del comportamento di acquisto dei clienti, o l’adozione di nuovi modelli di pre-scoring, ossia di valutazione preventiva nelle richieste di finanziamento, sono solo alcuni degli esempi di processi che possono essere innovati grazie ad un migliore utilizzo dei dati e sui quali i partecipanti alla challenge potranno lavorare.

La sfida di Sella Data Challenge

ufficio

LEGGI ANCHE: Starlink, la connessione internet satellitare di Elon Musk apre in Italia. Copertura entro il 2021

Startup e scaleup potranno quindi mettersi in gioco per elaborare nuove soluzioni partendo dall’analisi dei dati dei clienti, messi a disposizione in forma anonima da Banca Sella sulla “data sandbox” di Fabrick, piattaforma di open banking su cui la banca ha pubblicato le proprie API. Si tratta di un vero e proprio ambiente di test e sviluppo, coerente con le normative a tutela della privacy, che consente ai partecipanti di accedere al portale, visualizzare i dati che sono stati resi anonimi e che possono essere quindi utilizzati per effettuare le analisi desiderate. 

I partecipanti selezionati avranno due mesi e mezzo di tempo, a partire da metà marzo 2021, per realizzare e presentare la loro idea, attraverso un prototipo funzionante, una demo, una applicazione o semplicemente un “proof of concept”. Durante la challenge saranno supportati settimanalmente da un team di professionisti di Banca Sella, Fintech District e Fabrick, che li aiuteranno nello sviluppo del loro progetto.

L’adesione

La candidatura alla challenge dovrà essere inviata entro il 15 marzo 2021 utilizzando il portale dedicato, illustrando la propria idea sull’utilizzo dei dati e il progetto che si vuole sviluppare. Le idee raccolte verranno poi selezionate in base al loro potenziale sul mercato, al contributo innovativo nella gestione dei dati e alle reali potenzialità di sviluppo dell’idea presentata. I partecipanti riceveranno le credenziali per accedere alla “data sandbox”. Alla fintech che si aggiudicherà il primo posto verranno riconosciuti 15mila euro per sviluppare e testare con Banca Sella la soluzione individuata.

canali eCommerce 2021

Canali di crescita per l’eCommerce Marketing nel 2021

Con l’inizio del 2021 siamo finalmente pronti a guardarci indietro per capire cosa è accaduto in uno degli anni più difficili fino ad oggi. Con una grande attenzione agli insight del commercio elettronico, SEMrush ha segnalato le tendenze e i cambiamenti nel panorama dell’eCommerce durante l’intero anno.

Ciò che vogliamo ora, invece, è dare uno sguardo al futuro e vedere quali tendenze daranno forma al nuovo volto dell’eCommerce, il settore che probabilmente ha visto il maggiore impatto in seguito alla pandemia.

Tendenze emergenti nel marketing per l’eCommerce

Complessivamente, l’eCommerce si sta espandendo a un tasso senza precedenti, in crescita del 23% su base annua, con vendite previste per il 2021 che raggiungeranno i 4,5 trilioni di dollari.

La pandemia di COVID ha solo accelerato questo processo, si prevede che nel 2023 la quota delle vendite digitali raggiungerà il 22% degli acquisti globali.

Oggi, con la proliferazione di punti di acquisto – dal social commerce ai marketplace online – la gamma di canali di marketing dell’eCommerce sembra infinita, ma ce ne sono solo alcuni che possono davvero rendere il business online scalabile.

Prima di passare ai suggerimenti su come gestire i clienti in cima e in fondo al funnel, scopriamo quali tendenze dell’eCommerce cambieranno il panorama del commercio elettronico negli anni a venire.

canali ecommerce 2021

Crescono le aspettative dei consumatori

Con Amazon che porta i clienti ad aumentare le aspettative nei confronti degli eTailer, probabilmente vedremo più richieste di spedizioni in due giorni, più carrelli abbandonati e i costi di marketing digitale alle stelle.

Google non è l’unico in gioco

Sebbene la ricerca organica e a pagamento siano ancora uno dei più potenti driver di traffico nell’eCommerce, possiamo vedere una crescente concorrenza per l’attenzione dei consumatori da parte di Amazon, Facebook, Instagram, Bing e canali di traffico alternativi, come Pinterest, Snapchat, TikTok.

La diversificazione

Non riguarda solo le piattaforme, ma anche i canali di scoperta dei brand. Gli annunci di Google e Facebook continuano a giocare un ruolo dominante, ma i marketer degli eCommerce dovrebbero ora prestare attenzione anche a indici specifici, come il local, le immagini e la ricerca su YouTube, che offrono un pubblico più piccolo ma spesso una tariffa più conveniente.

Prendersi cura della base di clienti esistente è la nuova tendenza

Molti brand esauriscono in fretta la loro base netta di nuovi clienti, per cui rivolgersi ai clienti esistenti è più importante che mai. E questo apre la strada a strategie e canali di attivazione dei clienti.

L’ eCommerce marketing omnicanale ora implica una commistione più stretta tra offline-online

Le vendite al dettaglio in negozio superano ancora le vendite online e, nonostante l’adozione accelerata della spesa digitale, sono i punti vendita a garantire una vasta crescita del business. Pertanto, superare il divario online-offline è fondamentale per rendere scalabile il tuo brand.

canali ecommerce 2021

Suggerimenti per la crescita del business sui principali canali di eCommerce marketing nel 2021

Le tendenze sopra menzionate stanno influenzando il modo in cui pensiamo ai canali che portano alla crescita dell’eCommerce. Pertanto, la sfida più grande per i marketer è allineare le tendenze e tutti i canali di acquisizione dei clienti con gli obiettivi aziendali e portare tutto in un unico funnel.

Principali canali eCommerce per aumentare la Brand Awareness

Costruire la brand awareness significa favorire la scoperta del marchio.

Solitamente, per gli utenti top-of-the-funnel che sono all’inizio della fase di considerazione, dobbiamo pensare a promozioni che non menzionano il marchio.

I motori di ricerca sono un grande punto di scoperta del brand, soprattutto se rispondi alle ricerche per categorie di prodotti. Tuttavia, prestare attenzione all’elenco generale potrebbe non essere così importante come prendere in considerazione gli elenchi locali se si dispone di punti vendita fisici, perché la ricerca locale implica un maggior intento di acquisto.

Anche la ricerca per immagini di Google può portare un traffico economicamente più conveniente.

tendenze di ricerca 2021

Anche i social media sono uno strumento potente. Tuttavia, con piattaforme come Facebook sempre più sovraffollate, nel 2021 prova ad aggiungere altri canali social al tuo marketing mix per l’eCommerce. I social media che offrono ricche esperienze visive e CTA dirette, come Instagram e Pinterest, sono la nuova tendenza per i marketer dell’eCommerce, poiché sono il posto perfetto per mostrare il tuo prodotto su piattaforme gremite di persone con un elevato intento di acquisto.

Un altro strumento di cui puoi aspettarti di vedere un grande successo nel settore eCommerce sono i live streaming: TikTok sta diventando sempre più un ottimo posto per le demo dei prodotti, quindi potrebbe avere senso considerare di collaborare con TikToker se il tuo potenziale pubblico passa del tempo sulla piattaforma.

Per il benchmarking di mercato, potresti anche voler capire su quali piattaforme i tuoi concorrenti stanno scommettendo. Prendiamo ad esempio la nicchia della lingerie e, con l’aiuto dello strumento Market Explorer, diamo un’occhiata a quali canali portano il traffico più elevato ai competitor:

trend di ricerca 2021

Canali di eCommerce marketing per aumentare la Lead Generation

Nella lead generation, se ci pensiamo in termini commerciali/di acquisto, più che in qualsiasi altra parte del funnel, è importante impiegare canali con l’intento di acquisto più elevato.

  • Avendo ottime funzionalità di scoperta visiva, su Pinterest e Instagram è possibile trovare persone con un alto intento di acquisto – dopotutto, una persona che fa una ricerca su Pinterest per vedere i mobili che desidera è molto più propensa a cliccare su una CTA, rispetto a qualcuno che incappa accidentalmente in un annuncio di quegli stessi mobili sul feed di Facebook.
  • Anche una keyword strategy incentrata sull’intenzione di acquisto è un ottimo driver di lead generation. I termini di ricerca “nelle vicinanze”/”vicino a me” sono una miniera d’oro per individuare l’intento commerciale, quindi concentra i tuoi sforzi su parole chiave che implicano qualsiasi tipo di intento di acquisto.
  • Spesso, la migliore strategia di crescita dell’eCommerce è migliorare le possibilità di conversione dei potenziali clienti. A questo proposito, la fonte più preziosa di lead è il tuo ecosistema: visitatori del sito e abbonati alle tue email che ancora non sono tuoi clienti. I nuovi clienti tendono ad essere costosi e più difficili da attirare, quindi, pensando ai driver di vendita, sfrutta quello che è già il tuo pubblico. Qui, l’ottimizzazione dell’email marketing è il miglior driver per il flusso di cassa.

Suggerimento

Le email di marketing normalmente hanno tassi di apertura bassi, quindi è meglio catturare l’attenzione degli utenti all’interno di email che sicuramente apriranno. Inserisci le tue offerte di marketing all’interno di email transazionali (email di conferma dell’ordine/spedizione), poiché ottengono tassi di apertura molto più alti e hanno maggiori probabilità di incoraggiare nuovi acquisti.

Strategie per l’incremento delle vendite nell’e-commerce per il 2021

Scendendo lungo il funnel, atterriamo finalmente alla fase di vendita.

I ganci di vendita tradizionali, come il prezzo e le offerte, influenzano ancora notevolmente i tassi di conversione. In questo caso, alcune informazioni sulle offerte dei concorrenti ti aiuteranno a capire cosa stanno offrendo gli altri che tu non offri.

Mentre i dati interni sono qualcosa che puoi ottenere da solo, le informazioni sul pubblico della concorrenza puoi raccoglierle con strumenti esterni come SEMrush. Ad esempio, utilizzando lo strumento Market Explorer possiamo immergerci nelle caratteristiche del pubblico di Victoria’s Secret.

Oppure controllare le pagine web più visitate di Victoria’s Secret usando lo strumento Analisi traffico (report Pagine migliori).

Con gli approfondimenti di Analisi traffico, possiamo vedere che le pagine di liquidazioni ottengono una quota considerevole del traffico di VS, quindi potresti pensare di lanciare una controfferta per battere il brand concorrente.

Tuttavia, il prezzo e la corsa all’offerta non sono illimitati: vediamo alcune cose che gli e-commerce possono fare per mantenere intatti i loro margini di profitto.

Segmentare la clientela per offerte più mirate

La regola delle vendite di un eCommerce è: più mirata è l’offerta, più facile è la conversione. Poiché il 59% dei clienti considera le offerte su misura un fattore cruciale per realizzare un acquisto, la chiave per la crescita del tuo eCommerce è nella corretta segmentazione e personalizzazione delle tue offerte; ed è qui che risiede anche la sfida principale che dovrai affrontare.

L’uso di dati segmentati può aiutare i brand a fornire messaggi altamente personalizzati con un maggiore potere di conversione. Esistono molti strumenti che aiutano i marketer a dividere il loro pubblico in vari schieramenti: Dynamic Yield, Monetate, Richrelevance sono ottimi per segmentare i visitatori ed elenchi di email per generare offerte dinamiche pertinenti.

Suggerimento

Nell’email marketing, sta emergendo una nuova funzionalità che consente la personalizzazione e le offerte dinamiche all’apertura dell’email. Questo risolve il problema dei codici promozionali scaduti (se l’email viene aperta troppo tardi) e delle offerte irrilevanti. La maggior parte dei provider di posta elettronica come Gmail o MailChimp offre ora questa funzionalità.

ecommerce marketing

Ridurre l’attrito con i clienti attraverso UX/UI impeccabili

Ci sono alcuni fattori tecnici che provocano attrito da parte del cliente, come una bassa velocità di caricamento della pagina o un design scadente.

Nel 2021 altre cause di attrito potranno riguardare i tempi di consegna, le spese di spedizione, la politica dei resi, e altre cose del genere. Quindi, pensa alle best practice dell’eCommerce in merito a UX e UI e replicale nell’esperienza digitale che stai offrendo.

Fiducia e credibilità

Credibilità e fiducia sono importanti fattori decisionali quando si tratta di vendite online: la mancanza di fiducia nei confronti di un’azienda è un grosso ostacolo agli acquisti online. Infatti, il 97% delle persone decide se acquistare presso un eCommerce sulla base delle recensioni dei clienti, un modo moderno di pensare al passaparola e alla prova qualità per il tuo marchio.

Tra i molti approcci alla costruzione della fiducia, un’elevata brand awareness rappresenta, senza alcun dubbio, un grande fattore di fiducia. Tuttavia, se non puoi permetterti di investire soldi nella pubblicità, ecco alcune azioni più semplici che puoi intraprendere:

  • Un buon design mostra competenza e amplifica la percezione di affidabilità di un brand. Una fotografia di prodotto attraente e di alta qualità può fare la differenza perché nessuno si fida di un marchio che mostra immagini scadenti del proprio prodotto.
  • Incoraggia le testimonianze, le valutazioni e le recensioni dei clienti, perché la riprova sociale è un grande potenziatore del tasso di conversione. Quindi, includi gli snippet delle recensione nella tua home page, nelle pagine dei prodotti e persino negli annunci.

canali ecommerce 2021

Come acquisire clienti dai canali di traffico a pagamento: i migliori consigli per l’eCommerce

Su ogni canale a pagamento, ci sono clienti ad alto rendimento e altri altamente inefficienti.

  • Dato che Google è la piattaforma su cui si concentra la maggior quota di pubblico, probabilmente qui avrai bisogno di budget maggiori per attivare gli utenti attraverso una combinazione di annunci in vari formati – annunci Shopping, PLA e ads su YouTube.
  • La successiva quota del budget dovrebbe andare a Facebook, ma agisci con cautela, poiché qui i marketer tendono a spendere troppo e ad acquistare traffico a caro prezzo.
  • Per ultimo, mantieni una parte del budget per testare e provare piattaforme che a prima impressione non sembrano avere un ROI elevato: come accennato in precedenza, Instagram, Pinterest e TikTok possono diventare i driver per il traffico a pagamento più preziosi.

Tieni presente che in generale, per l’eCommerce, gli annunci più efficaci sono quelli legati a un determinato prodotto. Per quanto riguarda la creatività dell’annuncio, una splendida immagine del prodotto, insieme all’offerta e alle valutazioni dei clienti, possono indurre gli utenti a cliccare sulla CTA e siglare l’affare.

Starlink, la connessione internet satellitare di Elon Musk apre in Italia. Copertura entro il 2021

Countdown in Italia per la connessione satellitare ideata Elon Musk, Ceo di Tesla e SpaceX. Il servizio di connettività internet Starlink, costituito da una costellazione di migliaia di satelliti miniaturizzati, ha aperto il pre-order anche nel nostro Paese, secondo il criterio dell’ordine di arrivo “first come, first served”, che dovrebbe garantire la copertura entro la seconda metà del 2021.

L’internet satellitare a banda larga ad alta velocità e a bassa latenza, che si prefigge di raggiungere le aree del globo e le comunità rurali più remote con un segnale ultraveloce, superando i limiti dell’infrastruttura terrestre tradizionale, continua a crescere. Prenotazioni in tutto il mondo, sebbene le trattative per l’autorizzazione siano ancora in corso, sia in Europa che in Italia.

 

Un nuovo business per le imprese

Liberalizzazione e bassa orbita sono le chiavi di volta che hanno aperto il mercato ai privati, secondo Gianluca Dettori, presidente di Primo Miglio Sgr, venture capital che tra i suoi fondi attivi registra anche Primo Space, start up del settore spaziale.

«Il rischio di un’oligarchia nelle connessioni satellitari, con il potere concentrato nelle mani di pochi? È ciò che accade per le frequenze terrestri. Esiste un limite di satelliti nell’orbita bassa per la gestione in sicurezza e il numero di satelliti Starlink è talmente ampio da colmarlo. Il problema reale è che nello spazio non c’è normativa, è il far west, terra di nessuno. Come si può garantire l’economia spaziale, come accade per le frequenze? Come facciamo a tutelare l’ambiente dal rischio dei rifiuti spaziali? Sono tante le nuove sfide e gli interrogativi. In Lussemburgo si sta tentando di costruire un corpus normativo, un framework di carattere legale. L’Italia, 34esimo mercato al mondo, è più dura nell’accogliere i nuovi trend. È il regolatore, l’agenzia spaziale, che può generare innovazione ed aprire nuovi settore di business”.

Come prenotarsi per la copertura internet satellitare

“First come, first served”: è il criterio “dell’ordine di arrivo” a regolare la prenotazione del servizio internet di Starlink di SpaceX, disponibile in numero limitato.

Molto semplice la procedura di pre-order: basta aprire l’home page del sito Starlink, inserire il proprio indirizzo email e quello della propria abitazione per verificare l’eventuale futura copertura della zona. Cliccando poi sull’icona “order now”, è possibile accedere al form di compilazione.

I costi

Il costo per l’internet satellitare di Elon Musk prevede 499 euro per la strumentazione hardware e il kit di collegamento necessario (modem, parabola da installare all’esterno dell’abitazione, router e alimentatore), che viene spedito da Starlink al domicilio dell’utente con l’esborso di ulteriori 60 euro per la consegna. Il costo mensile prevede una quota di 99 euro al mese (o 99 dollari altrove). A ciò si aggiungono 99 euro da pagare all’atto della prenotazione: cifra rimborsabile, nel nostro caso di mancata attivazione entro i 6 mesi successivi alla prenotazione o di ripensamento dell’utente.

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Satelliti, quindi, come alternativa ai cavi e alla fibra ottica, o all’ormai obsoleta adsl. Incoraggiante la fase beta di test del servizio, a cui hanno aderito circa 10mila utenti, per lo più nordamericani, con risultati con ampi margini di miglioramento. L’obiettivo di Elon Musk e SpaceX, infatti, è lanciare in orbita 4.400 satelliti entro il 2024, realizzando una velocità di connessione, al massimo delle sue prestazioni, di 1 Gbps (1 gigabit per secondo), ma questo risultato sarà raggiunto solamente nel 2024.

Allo stato attuale, Starlink sta dimostrando di poter fornire connessioni con velocità superiori a 100 megabit al secondo, mentre in upload sfiora i 20 megabit al secondo, con meno di 31 millisecondi di latenza in arrivo e in uscita. La copertura non è attualmente sufficiente a coprire il continente europeo, sebbene l’espansione in Europa sia tra le previsioni di SpaceX. Nel Regno Unito l’Ofcom (l’autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione) ha approvato Starlink, ma è indispensabile la licenza per operare nei singoli Paesi. Le procedure burocratiche sono in stato avanzato in Messico, Germania, Grecia, Francia, Australia, Argentina e Cile. In fase iniziale, ma comunque attivate, in Austria, Spagna, Italia, Irlanda, Nuova Zelanda, Filippine, India, Giappone, Sud Africa, Colombia, Brasile e Caraibi.

Google Timelapse, come è cambiata la terra negli ultimi 30 anni!

Le potenzialità del satellite

«La space economy è una grande opportunità. Il 95% della superficie terrestre non è coperta da connessione internet – continua Gianluca Dettori – Si pensi ai mari e agli oceani. Il satellite offre vantaggi enormi e grandi potenzialità. All’inizio andranno indirizzati alcuni segmenti del mercato digitale. Di sicuro la telefonia non sarà l’unica soluzione possibile, ma saranno tante le applicazioni. La connessione in rete attraverso il satellite non serve per scaricare un video da YouTube sulla cima dell’Himalaya, ma sarà funzionale, ad esempio, per collocare sensori di temperatura per la verifica dell’avanzamento dello scioglimento dei ghiacciai».

 

«La tecnologia cambia, si evolve, viene inventata, ma occorre trovare la maniera per pagarla. I costi per la strumentazione o la connessione posso apparire alti, eccessivi per i singoli utenti, ma sono irrisori se rapportati, ad esempio, alle grandi navi che circolano negli oceani ed hanno urgenza di telecomunicazioni. L’analisi dell’andamento digitale dimostra quanto ognuno di noi si colleghi al satellite attraverso al Gps almeno 30-40 volte al giorno».

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L’evoluzione della infrastruttura tecnologica

E sull’evoluzione delle telecomunicazioni aggiunge: “Lo spazio potrà apparire evocativo, ma nel campo delle comunicazioni siamo in una fase di cambiamento tecnologico. Prima un satellite pesava tonnellate, oggi contiene telecamere miniaturizzate da 300 megapixel, componenti tra le maggiori tendenze dell’industria satellitare attuale. Ci sono nuovi satelliti in orbita, in Europa abbiamo le infrastrutture Copernico e Galileo come riferimento, determinanti per il GNSS (l’evoluzione del Gps), essenziale nella gestione delle auto a guida autonoma, compatibili con il traffico urbano. La tecnologia è un insieme di infrastruttura e servizi: la copertura satellitare del globo è uno dei cicli».

I big data della Space Economy e il loro valore

Non solo satelliti in orbita, perché nella new space economy ruolo centrale sarà svolto anche dai sistemi infrastrutturali terrestri per la ricezione dei dati.

«La vera opportunità per i marketer e per le start up, spesso sottovalutata, è che i satelliti raccolgono migliaia di dati sul pianeta terra – conclude Dettori – Informazioni preziose per definire comportamenti, andamenti, movimenti, tendenze, aggregazioni, in formato open source. Un database immenso di cui poter disporre e da analizzare. Una risorsa incredibile».

app di dating

Sesso, amore e pandemia, la crescita delle app di dating durante il lockdown

  • Definiamo il trend 2020 delle dating app: scialuppe di salvataggio sentimentale o “Love Boat” per relazioni virtuali idilliache?
  • Diffusione di piattaforme per appuntamenti e Virtual Dating, abbiamo chiesto a Marvi Santamaria se è tutto dovuto all’evoluzione pandemica
  • Quali prospettive ci riserva il futuro delle dating app

L’incertezza che la pandemia diffonde nel mondo da circa un anno si riversa su tutti gli aspetti della nostra vita. Sentimenti, bisogno d’amore e appuntamenti romantici non fanno eccezione.

Una cosa è certa. Da circa un anno, la maggior parte di noi ha ridimensionato gli spostamenti al di fuori delle quattro mura di casa. Per contenere la diffusione del virus abbiamo affrontato (e affronteremo ancora) disposizioni di lockdown, smart working, quarantena preventiva o fiduciaria, distanziamento sociale.

Con la progressiva diffusione delle dating app, è difficile credere che i nostri “approcci sentimentali” sarebbero rimasti gli stessi, anche senza l’avvento della pandemia. Matcha. Chatta. Incontra. Tutti noi ci stavamo piacevolmente abituando al gioco dello swipe tra profili Tinder e ricerche su Badoo o Meetic. Finché tutto non è diventato più complicato con il diffondersi del Covid-19.

Non potendosi incontrare, le persone hanno approfondito la conoscenza in chat e nei luoghi virtuali come Fortnite e Animal Crossing (videogames di vita simulata). In quale direzione stiamo andando? New Normality? Terza ondata? Cerchiamo di ricostruire.

Dating app, prima ondata

A dire il vero non era iniziata benissimo. In Italia, Tinder ha conosciuto un notevole incremento di download tra gennaio e febbraio 2020. Ma la diffusione del Covid-19 a partire da marzo, ha decisamente raffreddato i bollenti spiriti.

Dating app confronto trend applicazioni in Italia

Come spiega Craig Chapple, mobile insights strategist Emea di Sensor Tower, “Per numero di download, gennaio (2020 ndr) è stato il secondo miglior mese nella storia di Tinder in Italia. Contando anche febbraio, l’app è stata scaricata 229 mila volte, con un incremento anno su anno del 46% nel primo bimestre. Anche il fatturato è cresciuto, ma non in modo altrettanto massiccio”.

Poi il lockdown. “I download di marzo sono stati circa 46.000. In proiezione, sembra quindi esserci stato un rallentamento, che riporta il dato sui livelli medi del secondo semestre 2019 – specifica Chapple.

Dal 9 marzo, allo scoccare di quarantena e chiusura obbligatoria, Tinder (così come la maggior parte delle dating app) ha subito un consistente calo delle ricerche. Non una vera e propria picchiata, ma un leggero trend al ribasso. Andamento simile anche per le ricerche legate ad altre dating app come Meetic, Badoo, OkCupid, Grind.

Se dovessimo provare a dare una spiegazione a questo intento di ricerca altalenante, gli italiani si sono fatti incuriosire da una nuova modalità per entrare in contatto con persone e potenziali partner approfondendo la conoscenza delle piattaforme di incontri online.

Con lo stretto giro di vite sugli spostamenti, le etichette “affetti stabili” e “congiunti”  hanno fatto storcere il naso a tanti. L’utente di dating app ha così perso interesse nel realizzare un possibile incontro nella vita reale.

Tuttavia, a livello globale, Tinder ha registrato un aumento medio del numero di conversazioni sull’app del +39% proprio durante la quarantena. Segno che gli utenti già iscritti, hanno deciso di investire un po’ più del loro tempo per conoscere meglio potenziali partner.

Nonostante le previsioni in pieno lockdown dessero per spacciati gli incontri scaturiti da un primo appuntamento online – proprio perché le persone preferivano non rischiare il contagio incontrando estranei – il numero di utenti attivi sulle dating app solo negli Stati Uniti ha raggiunto i 26,6 milioni nel 2020.

Un aumento del 18,4% rispetto all’anno precedente. Secondo la società di dati Apptopia, le prime 20 app di appuntamenti negli Stati Uniti hanno guadagnato in media 1,5 milioni di utenti attivi al giorno nel 2020.

Dating app utenti globali complessivi

Così, nonostante lockdown e pandemia, Badoo e Tinder si confermano le piattaforme più grandi al mondo. Se da una parte Tinder continua a crescere per numero di download, Badoo ha perso una fetta di utenti attivi negli ultimi cinque anni. Bumble gioca invece il ruolo di “terzo incomodo” nella corsa alla concorrenza tra dating app, soprattutto nel mercato nordamericano ed europeo.

La tregua estiva ha riportato un minimo d’entusiasmo tra single e cercatori di nuove esperienze sentimentali. Con un progressivo aumento di utenti attivi nei mesi più caldi (e per chi ha potuto, incontri nella vita reale).

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Dating app, seconda ondata

I numeri ci dicono che la prima ondata pandemica non ha sostanzialmente modificato il desiderio di conoscere nuove persone per trovare l’anima gemella. E durante la seconda ondata? Come ci siamo comportati?

A causa del distanziamento sociale, molti si sono adattati nel cercare il partner online. E, in alcuni casi, frequentarlo virtualmente. Chi ha interiorizzato la necessità di ridimensionare spazi e luoghi d’incontro in un momento decisivo per il miglioramento della nostra salute pubblica, ha preferito portare online, non solo la fase di prima conoscenza, ma anche di incontro, scoperta e relazione.

Tutte le dating app offrono l’opportunità di connettersi virtualmente tra utenti. C’è chi, come Tinder, ha modificato il proprio business model per consentire uno strappo alla regola (la funzione “Passport” permette di conoscersi in qualsiasi luogo del mondo) e chi ha installato sistemi di video chiamata.

Abbiamo parlato di questo con Marvi Santamaria, esperta di dating app, fondatrice della community online Match and the City e autrice del libro “Tinder and the City“.

Cosa sta succedendo nel mondo delle dating app? È una evoluzione legata necessariamente alla pandemia o il diffondersi di dating app e incontri virtuali era comunque già scritto?

«Credo che nell’ultimo anno la pandemia abbia giocato un ruolo decisivo. Sia nel dividere coppie già esistenti che per via dei vari DPCM non potevano ricongiungersi, sia coppie che magari si erano nel frattempo formate tramite le dating app.

Se parliamo invece di incontri virtuali intesi come “rapporti a distanza”, allora sì, le dating app hanno dato una accelerata, creando un fenomeno a cui poi è stato dato anche un nome, ovvero “Virtual Dating”: gli appuntamenti al buio in tempo di pandemia hanno cominciato a tenersi anche in videochiamata, sia tramite piattaforme esterne che con funzionalità che alcune dating app hanno implementato velocemente per stare al passo con l’evoluzione del contesto sociale.

Gli utenti apprezzano gli appuntamenti virtuali per diversi vantaggi: mettono meno “ansia da prestazione” come invece accade spesso dal vivo, banalmente non bisogna pensare troppo a come vestirsi e a quanto pare danno l’impressione di poter conoscere più a fondo l’altra persona perchè ci si prende più tempo per frequentarsi prima di incontrarsi.»

Se conoscersi e frequentarsi diventa una “pratica virtuale”, credi sia possibile stilare una “mappa generazionale” per districarsi tra le varie dating app?

«Senza dubbio esistono dating app o piattaforme che attirano target diversi di età, ma di fatto le dating app sono trasversalmente usate dai 18 ai 60+ anni. I target d’età più attivi sono Generazione Z e Millennials.

Tra l’altro la possibilità di filtrare a monte in base all’età – una funzione che è tra le prime a essere impostata nell’app, assieme alla distanza chilometrica – aiuta a profilare la ricerca sulla base delle fasce d’età che più interessano.

Di fatto accade anche che le app, a seconda di come sono disegnate, creino un po’ anche il loro pubblico, quindi ad esempio piattaforme più “old style” a livello di grafica e funzionalità attirano persone meno digitalizzate, che solitamente sono anche persone meno giovani (ovviamente questa è una generalizzazione), mentre app che funzionano diversamente, più complesse, ad esempio OkCupid che contiene un test di profilazione lungo e approfondito tutto in inglese, attira utenti di un certo tipo e viene scartata da altri.»

Insomma, le dating app hanno fortemente favorito il “virtual dating”: se gli incontri sociali nel mondo reale sono attualmente ridotti al minimo, becchiamoci online!

App per incontri: siamo diventati più esigenti

La pandemia cova dinamiche sociali ben più complesse di un semplice appuntamento virtuale. La crescita degli utenti che frequentano le dating app è anche diretta conseguenza di relazioni concluse proprio a causa della convivenza forzata di questi mesi. O, viceversa, di una lontananza obbligata insostenibile.

La crescita del tempo medio di permanenza su Tinder, Badoo, Bumble & Co. può essere associata al fatto che gli utenti a casa hanno più tempo per scorrere il feed. Si accontentano di meno di un primo potenziale match e preferiscono esaminare a fondo ciò che offre la piattaforma.

Quindi è diventato difficile anche concretizzare l’appuntamento nel mondo reale? Durex ci ha fatto una vera e propria indagine demoscopica.

Gli italiani in quarantena hanno fatto meno sesso: è questo il primo, importante dato emerso dalla ricerca di marzo. Infatti, l’83% degli intervistati ha confessato un calo del desiderio e della pratica sessuale durante il periodo di lockdown. Solo il 23% che ha invece sostenuto di aver mantenuto un livello di attività sessuale quasi uguale al periodo pre-quarantena.

Dating-app-ricerca-Durex-lockdown

Anche una ricerca di Inner Circle, dating app mondiale, conferma lo stop agli incontri vis-à-vis, se non in contesti virtuali.

Tra le principali motivazioni espresse dagli intervistati, sono emerse: ansia, paura del contagio, generale stato di tristezza e/o presenza di situazioni di difficoltà emotive. Insieme a presenza di bambini in casa (nel caso di coppie consolidate), interruzione dei movimenti e obbligo di distanziamento sociale (nel caso invece di coppie appena nate, di persone che da poco avevano iniziato a frequentarsi, o di single alla ricerca di relazioni).

Dating-app-ricerca-Inner Circle

 

Scenario sicuramente molto diverso per quanto riguarda i partner conviventi. Solamente nel 65% dei casi hanno visto ridurre la propria attività sessuale. In questo caso, però, il calo si è verificato in seguito ad una progressiva diminuzione del desiderio sessuale, come dichiarato dal 62% degli intervistati.

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Giovani e donne molto più intraprendenti dei maschi

Secondo il servizio di incontri Match Group – il cui portafoglio include più di 45 tra app, siti web e piattaforme come Tinder, Match.com, OkCupid e Hinge – la crescita nell’utilizzo delle dating app a livello globale si è registrata in tutti i gruppi demografici. Sia per gli utenti più giovani che per le donne, i livelli di utilizzo sono rimasti sopra quelli stabiliti in fase pre-Covid.

Maschi più fifoni? Per quanto riguarda gli uomini adulti, la diffusione delle app per appuntamenti aveva addirittura subito una regressione nei primi mesi pandemici. Salvo poi recuperare nei mesi successivi e attestarsi ben oltre i livelli pre-pandemici.

Il numero medio di abbonati a Match.com è cresciuto dell’11% raggiungendo 10,1 milioni, rispetto ai 9,1 milioni dell’anno scorso, secondo i risultati del secondo trimestre 2020 dell’azienda.

Qual è la direzione?

Non si può dire con certezza. In un momento così complesso dal punto di vista sociale, sulle dating app non è possibile fare previsioni certe e a lungo termine. Il mito delle applicazioni digitali come fonte di sesso occasionale continua a rimanere tale. La diffusione del Covid-19 ha amplificato le responsabilità del singolo individuo sui rischi legati a incontri e appuntamenti al buio.

Tuttavia, il distanziamento sociale ci ha dunque trasformati in daters digitali con tanta voglia di creare favole d’amore fantastiche e virtuali. Ciò potrebbe dare vita a un nuovo modo di vivere le relazioni sentimentali . E la Z Gen si è già attrezzata: oggi gli under 25 oggi si danno appuntamento su Animal Crossing!

LEGGI ANCHE: Scoprendo Animal Crossing, il gioco più gettonato della quarantena

San Valentino su Clubhouse? Commenta con noi le campagne più romantiche di sempre

Siamo approdati già da un po’ sul social più chiacchierato del momento: Clubhouse, basato interamente sulla voce, non ha più bisogno di presentazioni. Domani sarà il giorno più romantico dell’anno, San Valentino: un tripudio di fiori, cioccolatini e romanticismo.

Mettendo insieme queste due cose, abbiamo deciso di fare una special edition della nostra ClubHouse Room per analizzare insieme a voi le più belle campagne di marketing dedicate alla festa degli innamorati. Il 14 febbraio infatti è un momento atteso non solo dagli innamorati ma anche dai brand di tutto il mondo che celebrano l’amore e provano a conquistare il pubblico con campagne speciali a tema.

Che siate da soli o con la vostra dolce metà, vi aspettiamo per un aperitivo digitale di mezz’ora dalle 18 in poi in nostra compagnia. Saranno con noi degli ospiti d’eccezione dal marketing team di Birra Peroni: Marina Manfredi (marketing manager Peroni), Camilla Cicerchia (brand manager Peroni), Eleonora Letizia (brand manager Peroni) e Andrea Fusco Head of Social Wavemaker.

L’appuntamento per la room “Ninja Marketing: San Valentino Edition ❤️  by Birra Peroni ?  ” è per domenica 14 febbraio dalle ore 18.00 alle 18.30. 

<<Partecipa alla room “Ninja Marketing: San Valentino Edition ❤️  by Birra Peroni ?”  e commenta con noi le campagne di marketing più romantiche di sempre >>

Ecco qualche anticipazione per gli utenti Android che, ahimé, non potranno partecipare (speriamo tra poco potrete essere dei nostri!) e per arrivare preparati alle campagne che commenteremo durante la diretta:

Google, Parisian Love

Iniziamo con una bellissima campagna del 2010: una storia d’amore raccontata attraverso le ricerche su Google. Parisian Love è stata presentata al Super Bowl ben undici anni fa. La storia emozionante è stata vista oltre 8.2 milioni di volte su YouTube.

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Una birra su Tinder

Secondo il Love Index di Mastercard, il 19% degli italiani si è iscritto a siti di app e incontri nel corso del 2020. Oltre 10 milioni di Italiani si incontrano, si cercano e si trovano su Tinder la popolare app di dating online. E Peroni per il suo 175° anniversario approda su Tinder per… non vi sveliamo altro, ve lo racconteremo in diretta insieme al marketing team dell’azienda.

Peroni x sempre

Il kamasutra montabile di Ikea

Umorismo nordeuropeo, semplice e d’effetto, IKEA raffigura il kamasutra con uno dei suoi più famosi prodotti: una coppia di sedie BORJE in una posizione piuttosto esplicita. 

San valentino ikea

E il resto? Scopritelo insieme a noi

Pronti ad un bellissimo viaggio nell’Amore?

<<TI ASPETTIAMO SU CLUBHOUSE, SALVA L’EVENTO SUL TUO CALENDARIO!>>

TikTok prima app di intrattenimento digitale di UEFA EURO 2020

TikTok, la piattaforma leader per i video brevi da dispositivi mobile, è Global Sponsor di UEFA EURO 2020. Per la prima volta, una piattaforma di intrattenimento digitale sponsorizza un importante torneo internazionale UEFA. TikTok rappresenta una nuova tipologia di partner per UEFA e questo rende questa partnership unica e senza  precedenti per entrambe le parti. 

La partnership con UEFA segna una tappa importante per TikTok, che si conferma come la casa per tutti i tifosi di calcio. Ogni giorno, sono tantissimi gli appassionati che scelgono la piattaforma per condividere la loro passione per questo sport. Come partner ufficiale, TikTok diventerà il luogo perfetto dove seguire i creator preferiti, condividere i migliori contenuti di  calcio, creare i propri momenti speciali, festeggiare e commentare il Torneo con la community. 

In qualità di Global Sponsor, TikTok collaborerà con UEFA per lanciare una serie di funzioni e attività entusiasmanti tra cui effetti AR, Hashtag Challenges, TikTok LIVE e Suoni, per sorprendere e coinvolgere la Community. UEFA, inoltre, darà accesso a TikTok alla sua enorme libreria di video storici per sviluppare contenuti altamente coinvolgenti e innovativi.  

LEGGI ANCHE: Microsoft valuta l’acquisizione di Pinterest per 51 miliardi di dollari

Insieme alla partnership, UEFA EURO 2020 aprirà, prima del torneo, il suo profilo TikTok per ispirare e intrattenere milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo con contenuti esclusivi dietro le quinte e filmati attuali e d’archivio. La partnership  include anche i diritti di sponsorizzazione durante la trasmissione, il logo TikTok sarà, dunque, visibile durante le partite in  diretta di UEFA EURO 2020 su tutti i canali di trasmissione europei. È intervenuto Guy-Laurent Epstein, Direttore marketing UEFA:

Siamo lieti di dare il benvenuto a TikTok come partner di UEFA EURO. TikTok è diventata una delle piattaforme di  intrattenimento digitale più amate nell’ultimo anno e non vediamo l’ora, nei prossimi mesi, di lavorare a stretto contatto per offrire ai tifosi di tutto il mondo un’esperienza UEFA EURO unica e innovativa, che darà loro l’opportunità di connettersi e  condividere la loro passione per uno dei principali eventi sportivi del mondo.

Rich Waterworth, General Manager Europa TikTok ha dichiarato:

TikTok sta rapidamente diventando il luogo dove vivere  il calcio in maniera completamente nuova, godendo di un’esperienza senza precedenti. Sempre più organizzazioni calcistiche, squadre e giocatori arrivano sulla nostra piattaforma per interagire direttamente con i fan. Siamo lieti di essere partner di UEFA EURO 2020, uno dei più grandi eventi sportivi al mondo e poter, quindi, offrire a tutti gli appassionati su TikTok l’essenza  e la passione di questo torneo. La nostra community ama celebrare lo sport in modi creativi, e non vediamo l’ora di vederla interagire con tutti i contenuti imperdibili di UEFA EURO 2020. 

TikTok è una delle app più scaricate al mondo. Disponibile in più di 150 paesi e in 75 lingue, si impegna a sostenere una  community divertente, positiva e accogliente, incoraggiando gli utenti a condividere la loro passione e creatività attraverso  i video brevi.

Microsoft valuta l’acquisizione di Pinterest per 51 miliardi di dollari

Microsoft starebbe valutando l’acquisizione di Pinterest per 51miliardi di dollari, secondo alcuni rumors e fonti internazionali accreditate. Se confermata l’indiscrezione, si tratterebbe di uno dei più importanti accordi per l’azienda leader del settore tech.

Ci sarebbe stato un avvicinamento negli ultimi mesi, ma le trattative non sarebbero al momento attive, secondo il Financial Times, anche perché Pinterest avrebbe più volte sottolineato, in passato, di voler conservare la propria indipendenza.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare la tua azienda su Pinterest

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Satya Nadella CEO Microsoft

La strategia di rafforzamento social di Microsoft

La strategia di acquisizione intrapresa da Microsoft si concentra sulla raccolta di un portafoglio di comunità online attive, per rafforzare la propria piattaforma di cloud computing.

Il social media Pinterest, fondato nel 2009, in cui gli utenti “appuntano” immagini e cercano ispirazione, durante la pandemia ha accresciuto il suo valore di mercato di oltre il 600%, attestandosi a 51 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno, ha guadagnato più di 100 milioni di utenti attivi mensilmente e registra più di 450 milioni di utenti in tutto il mondo. La scorsa settimana, Pinterest ha riferito di aver realizzato ricavi per 706 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2020, battendo le stime degli analisti di 58 milioni di dollari.

L’acquisizione record da parte di Microsoft per 51 miliardi, costerebbe il doppio dell’acquisto di LinkedIn nel 2016 per 26,2 miliardi di dollari.

L’ultima volta che Microsoft ha tentato di acquisire una popolare società di social media risale al 2020, quando era in corsa per impossessarsi dell’app cinese TikTok. La sua offerta, però, è stata rifiutata dal proprietario di TikTok, ByteDance.