Sotto tag Studente di Personas

Personal branding intervista a Luigi Centenaro

Come rimanere competitivi nel mondo del lavoro grazie al Personal Branding, intervista a Luigi Centenaro

Reel, Stories, dirette su ogni piattaforma social. Il mondo tecnologico in cui viviamo ci spinge a una comunicazione rapida, rapidissima. È un fenomeno che riguarda tutti, ma mai come prima le aziende e i lavoratori sono chiamati alla sfida del cambiamento.
Trasformazione tecnologica e crisi pandemica stanno giocando un ruolo chiave nel definire il futuro dell’occupazione: le competenze invecchiano in un lampo, le professioni cambiano e con loro le mansioni quotidiane.
Di fronte a un mercato del lavoro che evolve in questa direzione, soprattutto per quanto riguarda le soft skill e le transferable skill, sarà quindi sempre più necessario lavorare sul proprio Personal Branding, l’immagine professionale, per poter mettere in evidenzia i tratti migliori della nostra personalità e della nostra professionalità.

LEGGI ANCHE: Lavorare nel Metaverso è possibile? Lo abbiamo chiesto al mondo degli HR italiani

Personal Branding nel mondo del lavoro: da dove partire

Digital You è il primo libro sul Personal Branding completamente dedicato a chi lavora in azienda o in ambito organizzativo e vuole valorizzarsi a livello digitale anche partendo da zero.

Ed è qui che Digital You viene in soccorso di chi cerca un’occupazione. Si tratta di un volume utile per dipendenti, manager, collaboratori fissi, executive, venditori e agenti, affinché possano mettere a sistema tutte le caratteristiche della propria identità personale e professionale presentandosi al meglio al potenziale datore di lavoro. Il testo offre anche soluzioni operative scaricabili gratuitamente: quali profili social attivare, come scegliere video, foto e infografiche, che tipo di strategie di networking e che piano di contenuti adottare.

Abbiamo fatto qualche domanda a Luigi Centenaro, docente di Personal Branding e primo Personal Branding Strategist in Italia. Luigi è anche co-autore dell’edizione italiana di Digital You di William Arruda, autore dell’edizione americana e fonte inesauribile di ispirazione sul Personal Branding in tutto il mondo; di fatto, è considerato uno dei principali pionieri e innovatori della materia.

luigi centenaro digital you personal branding

Nel nuovo libro descrivete come il mercato del lavoro sia destinato a cambiare profondamente. Come può il Personal Branding aiutarci a rimanere competitivi?

Destinato a cambiare? Sta cambiando. Anzi, è già cambiato molto…

Megatrend quali il Covid19, il remote working (speriamo diventi anche smart in futuro), la trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie esponenziali ci stanno portando ad un contesto professionale e un mercato lavorativo sempre più complessi e incerti.

Sta cambiando il concetto stesso di carriera che è sempre meno un’entità lineare, ad esempio essere impiegato di banca per  30 anni. Oggi occorre ragionare in termini di progetto: una sequenza di progetti professionali e non per forza nella stessa azienda, settore o contesto.

Una inedita pressione a cambiare costantemente posizionamento, rendersi credibili, autorevoli e attrattivi, soprattutto da remoto, in digitale. Come recita il proverbio? Lontano dagli occhi lontano dal cuore? Come fare a valorizzarsi con qualcuno che non incontriamo dal vivo per mesi? 

Il Personal Branding serve proprio a fare tutto ciò con efficienza. È una nuova importante competenza professionale e serve durante tutta la propria vita lavorativa.

Quali sono le leggi fondamentali del Personal Branding?

Il Personal Branding ci aiuta ad attrarre opportunità, tipicamente lavoro, progetti o clienti.

Nelle aziende, è una parte importante dell’essere promossi, aumentare il successo di un business, e ottenere più soddisfazione personale. Ma avere un’immagine professionale chiara e coerente ci aiuta anche a fare meglio il proprio lavoro in quanto ha a che fare con l’influenza: cambiare, migliorare, elevare l’opinione che qualcuno ha di noi e del nostro lavoro.

Non a caso, la maggior parte delle multinazionali ha creato dei programmi appositi per aiutare collaboratori e leader a sviluppare il proprio brand, aumentando così fiducia, coinvolgimento, rendimento e soddisfazione.

In questo senso vi sono delle leggi fondamentali che valgono per tutti:

  1. Tutti hanno il potenziale per sviluppare un brand forte e appetibile. 
  2. Il tuo brand si basa sull’autenticità – chi sei veramente. Non vorrai promuovere qualcun altro o attrarre le opportunità sbagliate?
  3. Pur basandosi sull’autenticità, il tuo brand deve essere a prova di futuro.
  4. Il pensiero degli altri conta altro che “non curarti di cosa pensano gli altri”: il tuo brand vive nel cuore e nella mente di chi ti sta intorno.
  5. Il Personal Branding si basa sul dare valore, non solamente ottener lo. Non si tratta di egocentrismo o vantarsi. Del resto chi ama coloro che si vantano?
  6. Il Personal Branding non si fa una volta sola. Tu cambi, lo scenario cambia. Tutto intorno a te cambia. Il tuo brand deve evolversi per restare rilevante.

personal branding digital you

Il traguardo finale è non comunicarsi come un bene indifferenziato, un commodity.

Esattamente come il rame o il granoturco! Significa non proporsi come “social media manager” o “project manager” e basta. Portare il proprio Personal Brand da Indifferenziato a Distinto e poi Richiesto (i tre livelli di successo, i principali risultati che si ottengono facendo o meno personal branding che abbiamo spiegato anche nel libro, vedi l’immagine qui sotto).

Che differenza c’è tra fare Personal Branding nel mondo reale e nel mondo digitale?

Il Personal Branding è cambiato profondamente da quando è diventato digitale.

Gli strumenti messi a disposizione dal digitale ci danno l’opportunità di “uscire fuori” e raggiungere in anticipo chi dovrà prendere decisioni su di noi, di dimostrare le nostre competenze, il nostro valore. Guai a trattare i canali digitali come dei curricula!

LinkedIn ad esempio è un vero e proprio robot, che ci disintermedia, lavora per noi: è il nostro ufficio marketing, il nostro dipartimento formazione, ufficio risorse umane, tutto in outsourcing! La vera sfida però è, come spesso ripete William Arruda, farsi percepire in modalità 3D (cioè la nostra persona reale) in un mondo 2D (dietro lo schermo). Lo stesso concetto si trova nel nostro libro.

La sfida è essere capace di tradurre la nostra persona reale (Real You) per il mondo virtuale, trasformandola quindi in Digital You allineato con i nostri obiettivi.

william aruda digital you

Parlaci dello strumento contenuto nel libro, il Digital You Canvas. A cosa serve e come si usa?

Il Digital You Canvas è uno strumento di pensiero visuale molto potente per avere una visione d’insieme della propria strategia. L’abbiamo sviluppato integrando alcuni altri nostri strumenti visuali e con l’approccio e il metodo di William sul Personal Branding.

L’idea è quella di mappare in una sola pagina, suddivisa in blocchi logici ben relazionati tra di loro, tutti gli elementi chiave della nostra strategia. Ciò favorendo la chiarezza e generazione di nuove idee e mettendo in evidenza eventuali aspetti da sviluppare e priorità. Di fatto una mappa per garantire che tutto quello che farai per sviluppare il tuo Personal Brand online sarà coerente con la tua autenticità e con i tuoi obiettivi.

Il libro contiene una versione stampata e cartacea, che fa strano in un mondo digitale!

Ma sul nostro sito si può scaricare gratuitamente anche la versione digitale del Canvas.

Ciascun blocco ha una sua funzione e le domande guida per compilarlo. Noi consigliamo di riportare i concetti chiave su dei post-it (digitali o cartacei), comodi da usare perché si possono sempre spostare o modificare (è normale cambiare idea in un processo così complesso). Il tutto diventa ancora più facile se seguiamo le istruzioni contenute nel libro.

digital canvas you

Quale pensi sia il futuro del Personal Branding?

Il futuro del Personal Branding è già adesso e si concretizza in due concetti fondamentali: remotizzazione e robot.

1) Tutti sono sempre più connessi, e abbiamo l’opportunità di avere più successo imparando a gestire la nostra immagine professionale online.

Mentre quando incontriamo qualcuno di persona abbiamo una presenza fisica che possiamo utilizzare come strumento, negli incontri virtuali lo schermo stesso diluisce questo nostro “potere”. Chi sarà in grado di comunicare realmente il suo brand anche a distanza avrà più successo degli altri.

Questo implica avere un criterio e un obiettivo preciso per tutto quello che facciamo, non possiamo più essere approssimativi. Dobbiamo pensare a come essere più efficaci, a come connetterci a livello emozionale anche se siamo a distanza. Più le persone riescono a farsi ricordare e, quindi, promuovere dagli altri, più il Personal Branding diventa efficace e funzionale a posizionarci realmente, facendoci diventare prima un brand “differenziato” e poi “richiesto”.

2) L’interazione con le Intelligenze Artificiali, i robot moderni.

Come agire quando è una macchina intelligente a scegliere al posto del nostro cliente, manager, collega o datore di lavoro? In alcuni casi, persino quando neppure loro sapranno che è avvenuta la scelta, perché avranno fatto tutto le macchine, senza l’intervento di esseri umani? Fino a qualche anno fa dovevamo essere noi a capire i computer, studiando i loro linguaggi e interfacce. Oggi sono i computer a imparare come capire noi e il mondo che ci circonda: potremmo dovere anche noi… piacere ai computer.

Le capacità dell’intelligenza artificiale moderna la portano a comprendere meglio cosa tu offri veramente e perché scegliere te come migliore opzione per un cliente, con meno opportunità di manipolazione dell’algoritmo (l’IA impara dal passato), maggior ampiezza di scopo (l’IA si occupa di cose che prima non sapeva presidiare), e forti capacità predittive.

La sfida per chi fa Personal Branding in questo contesto è da un lato sviluppare storie, contenuti o profili rilevanti per le persone, dall’altro ottimizzarne la visibilità sui robot: write for humans, design for robots (l’algoritmo appunto).

L’esempio più lampante? Ancora LinkedIn!

glossario degli nft

Glossario degli NFT: le parole chiave da conoscere

La popolarità degli NFT continua a crescere e la loro diffusione aumenterà con l’evoluzione delle tecnologie blockchain. Sapere cosa siano, non è sufficiente: è importante trovarsi a proprio agio con la terminologia utilizzata da chi li negozia quotidianamente.

Glossario minimo degli NFT

Asset

Uno dei termini con il quale viene identificato un oggetto digitale da collezione.

Bitcoin

È la ben nota criptovaluta utilizzata anche quando si comprano o vendono NFT.

Blockchain

Per semplificare, è una sorta di foglio di calcolo aperto e decentralizzato a cui tutti nel mondo delle criptovalute hanno accesso, che registra ogni modifica o transazione.

Bridge

Si tratta di un canale di transazione cross-chain trustless per spostare i token da una blockchain all’altra in cambio di una fee.

BTC

L’abbreviazione di Bitcoin.

Burning

È un procedimento grazie al quale è possibile ridurre la quantità di criptovaluta circolante.

Buyers

Sono le persone che comprano oggetti digitali da collezione al fine di rivenderli ad un prezzo più alto. Corrisponde al trading nel mondo reale.

CAT

È l’abbreviazione di CryptoKitties e sta per Cryptocollectible Asset Token. È uno degli NFT più popolari su Ethereum.

Collectible

Sono NFT collezionabili che hanno un valore in base alla loro rarità, come il corrispettivo digitale di figurine o sneakers in edizione speciale.

Crowdsales

Si tratta di una prevendita di NFT per l’acquisto di nuovi token. I token acquistati vanno agli investitori e agli early adopters.

Crypto

Un altro nome per identificare le criptovalute.

Cryptocollectibles

Beni digitali su blockchain non fungibili perché rappresentano oggetti digitali unici.

Cryptocurrency

Una valuta digitale, come Bitcoin, che utilizza la crittografia per garantire le transazioni finanziarie e controllare la creazione di nuove monete.

DAO

Sta per Decentralized Autonomous Organization. È un’organizzazione governata da codice e programmi informatici e ha la capacità di funzionare in modo autonomo, senza bisogno di un’autorità centrale.

Dapps

Applicazioni che girano su reti decentralizzate (e non solo Ethereum, ma qualsiasi piattaforma).

Decentralized Exchanges (DEX)

Sono exchange che permettono transazioni peer-to-peer senza passare attraverso una terza parte.

DeFi

Un acronimo per finanza decentralizzata.

Drop

Un NFT drop è il rilascio di un nuovo token digitale per la vendita.

ETH

Abbreviazione di Ethereum.

Ether

Un’altcoin con una propria blockchain, come Bitcoin ha con BTC. Ether gira sulla blockchain di Ethereum.

Ethereum

Il nome di una criptovaluta, conosciuta anche come ETH. Supporta Dapps e smart contracts.

Etherscan

Etherscan è un blockchain explorer per la rete Ethereum. Il sito web consente di cercare transazioni, blocchi, indirizzi di wallet, smart contract e altri dati on-chain.

Exchange

È una piattaforma che consente di scambiare cryptovalute. Una delle più famose è Binance.

Farm

Invece di comprare NFT con i soldi, puoi “farmarli” usando la tua GPU per estrarre i token. Il tuo computer si unirà ad altri computer sulla blockchain facendo mining.

Fiat

È il termine per le valute come USD, Euro e GBP. Sono le monete inconvertibili dichiarate a corso legale dallo stato che la emette.

Fungible Tokens (FT)

Sono token intercambiabili e negoziabili, come ETH e BTC.

Gas

Una commissione richiesta per eseguire transazioni in criptovaluta sulla blockchain. Ogni volta che si acquista un asset, si inviano ETH o si imposta uno smart contract, il gas deve essere pagato per eseguire la transazione.

GPU

Si tratta di un’unità di elaborazione grafica, che è necessaria per estrarre alcuni tipi di criptovalute, come Ethereum.

Hashrate

Una misura della velocità con cui la GPU può estrarre i token delle criptovalute.

ICO (Initial Coin Offering)

Una “Initial Coin Offering” è un tipo di finanziamento delle criptovalute vendute sotto forma di token a speculatori o investitori in cambio di denaro tradizionale o di altre criptovalute come Bitcoin o Ethereum.

KYC

È un processo che le istituzioni finanziarie devono rispettare per condurre affari legalmente. È anche conosciuto come Know Your Customer.

Miner

Una persona che usa la sua GPU per estrarre token su una rete blockchain.

Mining

Il processo di risoluzione dei problemi crittografici. Il primo che lo risolve aggiunge il blocco corrente alla blockchain e riceve come ricompensa i token appena coniati.

Minting

Per mint si intende il processo di coniazione che permette ai dati di un NFT di essere inseriti in modo irremovibile e pubblico su una blockchain.

NFT

Acronimo per Non-Fungible Token. È un bene digitale unico e irripetibile che viene memorizzato su una blockchain. Nessun altro token o criptovaluta può sostituirlo.

Non Custodial Wallet

Un wallet non custodial è un portafoglio in cui solo il titolare possiede e controlla le chiavi private.

Noob

Un utente estraneo ai meccanismi della blockchain e che non ne comprende il funzionamento.

Peer To Peer (P2P)

Se hai bisogno di fare una transazione senza passare attraverso un exchange puoi utilizzare il trading P2P. È uno scambio diretto o da persona a persona.

Permanent Records

La blockchain di Ethereum memorizza permanentemente gli oggetti digitali da collezione, quindi i tuoi oggetti cripto non scompariranno mai a meno che tu non li rimuova dal libro mastro.

Private Key

Una password separata dai nomi utente o dagli indirizzi e-mail. Dà accesso alle informazioni o alle proprietà digitali sulle blockchain ed è necessaria per accedere a portafogli o beni memorizzati sulla blockchain.

Proof of Stake (PoS)

Un modo in cui i progetti di criptovalute verificano le transazioni: il possessore del bene digitale viene ricompensato con dei token se li conserva per un certo periodo. Come il mining, anche questo processo richiede una certa potenza di calcolo e l’utilizzo di elettricità.

Proof of Work (PoW)

Un altro modo di verificare le transazioni attraverso la risoluzione di problemi di hashing.

Public Key

Simile alle chiavi private, è una chiave crittografica che permette alle persone di accedere al tuo portafoglio o agli NFT. Non ha bisogno di essere tenuta segreta: viene pubblicata in spazi condivisi in modo che la blockchain sappia chi sei e cosa puoi fare con i tuoi token.

QR Code

Se si utilizza un wallet che supporta la scansione dei codici QR, è il modo più semplice per inviare NFT o Ethereum. Sarà sufficiente scansionare un codice e confermare  prima di premere “invia”.

Quantity

Un termine che indentifica quante unità di un certo bene digitale sono disponibili.

Rarities

Gli oggetti con diverse rarità vengono assegnati con un certo numero sulla blockchain di Ethereum. Avranno ID e metadati unici e saranno etichettati come “Leggendari” o “Mitici”.

Ring Signature

La Ring Signature rappresenta un algoritmo di firma elettronica. Indica che un messaggio è stato firmato da uno qualsiasi dei membri di una lista firmataria, un elenco contenente un determinato numero di persone.

Satoshi

È la più piccola unità di Bitcoin (0,00000001 BTC) che prende il nome da Satoshi Nakamoto, accreditato come creatore anonimo di Bitcoin e primo sviluppatore di blockchain.

Seed Hash

Un valore casuale di 32 byte che permette di rigenerare le chiavi pubbliche e private.

Smart Contract

Un contratto che viene eseguito automaticamente tra due o più parti a determinate condizioni. Sono applicati sulla rete blockchain, irreversibili e non soggetti a modifiche.

Solidity

Un linguaggio di programmazione per smart contract basati su cripto token Ethereum. Sta per “Secure Interoperable Datamarketplace” ed è ciò che viene creato quando le persone progettano qualsiasi nuovo NFT sulla blockchain, includese illustrazioni e modelli 3D. Esprime la storia unica di ogni asset.

Staking

Il processo di bloccare i token in un portafoglio per una certa quantità di tempo. Più ne blocchi, più possibilità hai di guadagnare, a patto che anche altri stakers vi prendano parte. Di solito la pratica ha luogo sulle blockchain PoS dove gli utenti puntano i loro token e vengono ricompensati ogni pochi secondi o dopo aver elaborato un certo numero di blocchi.

Tokenomics

Il ramo dell’economia che si occupa della progettazione, dell’emissione, del commercio e dei regolamenti dei token cripto.

Token

Sono beni digitali che permettono alle persone di raccogliere denaro attraverso protocolli di crowdfunding/ICO, come i token ERC-20.

Wallet

È il portafoglio dove i si trovano i token quando non vengono utilizzati.

festa del papà pubblicità

7 pubblicità per festeggiare insieme la Festa del Papà

Stiamo tornando man mano alla normalità, sperando di lasciarci definitivamente alle spalle il lungo periodo della pandemia.  Anche le pubblicità sembrano riacquisire un tono più leggero. Per la festa del papà, i brand scelgono di celebrarlo mettendolo al centro della famiglia, come parte attiva di un dialogo educativo, costruttivo e di supporto. Ma non solo: i brand ci ricordano di prenderci cura dei nostri papà, allo stesso modo con cui loro hanno fatto, e continuano a farlo, con noi. 

STAYFREE INDIA | It’s Just A Period

Il brand del gruppo Edgewell, dedito all’igiene personale delle donne (come il nostro Carefree) prova a fare un esperimento in India. Una telecamera e due copioni come in un provino per una pubblicità. A leggerli sono diversi padri e relative figlie. Ed è così che i padri con imbarazzo e un po’ di confusione provano ad affrontare un primo naturale dialogo sul ciclo mestruale con le proprie figlie.

Perché parlarne con disinvoltura e naturalezza farà sentire ogni ragazza più sicura. E se a parlarne sono i padri, farà sì che le mestruazioni non siano più un tabù, per nessuno.

DOVE MEN US | Care Father’s Day Taken

Troppi uomini di colore, troppi padri hanno subìto violenze e atti di discriminazione razziale. Padri che nella realtà, dovranno insegnare ai propri figli a pensare in grande ma a lavorare il doppio. Ad affrontare le ingiustizie così da essere preparati a qualunque cosa, anche se un figlio non sarà mai preparato alla perdita del proprio genitore.

Per celebrare la festa del papà, Dove Men+Care insieme alla National Basketball Players Association ha devoluto 1 milione di dollari a sostegno delle famiglie di colore, i cui padri sono stati ingiustamente vittime di razzismo.

Il brand, sempre in linea con la sua mission di abolizione di ogni tipo di pregiudizio sociale, stavolta intende combattere gli stereotipi nei media sugli uomini di colore: per DoveMen è ora di cambiare il modo in cui il mondo li rappresenta e, soprattutto, li discrimina.

 

Aviation American Gin | Ryan Reynolds’ Vasectomy

L’attore Ryan Reynolds interpreta un barista nella pubblicità del brand Aviation American Gin. Ci dà istruzioni su come preparare un buon cocktail dal nome insolito: Vasectomia,drink rinfrescante come la paternità”. Il comico non è nuovo a prestare il suo volto per gli spot di questo brand.

Il cocktail Vasectomia è una simpatica metafora dell’essere genitore, in cui il gin è l’ingrediente che dà sollievo, che “anestetizza” il lavoro più impegnativo del mondo, quello del papà.

 

Amazfit | Father’s Day 2021 Story

La festa del papà è una giornata alcune volte dimenticata ma diventa importante per ricordarci di condividere il nostro affetto con l’uomo che ha fatto del suo meglio per insegnarci tutto il suo sapere.  Anche se lui non è più in grado di farlo.

LEGGI ANCHE: Gli spot più emozionanti per celebrare la festa del papà

HASBRO | Daaaaad!

I papà sono spesso i nostri tuttofare. Riparano, sistemano, ricostruiscono. Che dire di più?

hasbro festa del papà

 

PROSTATE CANCER UK | Keep Dads Dancing this father’s day

Come sarebbero le nostre giornate senza i nostri papà che si improvvisano ballerini, divertenti compagni di giochi e che si prendono cura di noi in ogni situazione? L’associazione Prostate Cancer Uk ricorda a noi figli di prenderci cura dei nostri genitori e proteggerli soprattutto da temibili malattie. L’amore è nella cura ma anche nella prevenzione.

McDONALD’S | Father’s day

La creatività del brand di fast food sembra essere infinita grazie ai sempre diversi usi della sua famosa M.  Per la festa del papà si trasforma in una gamba genitoriale, protettiva e che fa strada ai nostri passi. 

McDonald festa del papà ninja marketing

trend mondo del lavoro

Talent Attraction e Brand Positioning: come attirare nuovi talenti in azienda

In che modo la Talent Attraction sta cambiando oggi il mercato del lavoro?

Le nuove generazioni esprimono una percezione totalmente diversa rispetto al passato riguardo a tematiche come ingresso nel mondo del lavoro, occupazione e carriera.

Se la società cambia, anche il rapporto tra candidato, collaboratore, impiegato e organizzazione si compone di elementi nuovi. Per lo più aspirazioni e necessità che trovano una migliore “narrazione di brand” proprio attraverso azioni specifiche di Talent Attraction.

Abbiamo chiesto a Esther Intile, Head of Employer Branding, People Empowerment di Enel – una delle organizzazioni protagoniste dell’edizione 2022 della Digital Factory di Ninja Academy, insieme a AW LAB e WeRoad – quali sono le principali caratteristiche di una Talent Attraction di successo e cosa fa Enel per rendere ancor più allettante il brand agli occhi dei giovani candidati.

<< Ti piacerebbe metterti alla prova con un project work per Enel? Scopri la Digital Factory di Ninja Academy >>

esther intile enel

1. Cosa distingue l’attività di Recruiting da quella di Talent Attraction? In che modo cambia la comunicazione nei due contesti?

Il Recruiting è un vero e proprio processo per attrarre, identificare e selezionare i talenti e la comunicazione è mirata, mediante pubblicazione di annunci di lavoro su tutte le piattaforme (sito Enel, LinkedIn, online job boards come Indeed, Glassdor etc.). L’attività di Talent Attraction, invece, prevede la messa a punto di strategie per far conoscere il brand, ampliare il bacino di utenti che vedono Enel come lovemark of choice e far sì che i talenti siano attratti da questa realtà.

L’ Employer Branding, in particolare, ha a cuore tutti gli step dell’ Employee Journey, un viaggio che le persone intraprendono entrando in Enel. In questo viaggio il nostro compito è quello di prevenire e limitare lo scollamento tra valori dichiarati e valori agiti. Vogliamo e dobbiamo dichiarare la nostra Ambizione, senza nascondere l’imperfezione intrinseca dell’essere umano, elemento centrale della nostra organizzazione.

Il nostro obiettivo è quello di mantenere la centralità della persona all’interno dell’organizzazione, senza creare una distanza in nessuna fase della sua vita in azienda, mantenendo e amplificando la risonanza emotiva in ogni Employee, lavorando su una comunicazione aperta, che rispecchi un’organizzazione senza confini tra l’interno e l’esterno. In ogni step dell’Employee Journey è fondamentale esercitare un Employer Branding mirato con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di quella specifica fase di vita.

talent attraction brand positioning Ninja Marketing

2. Quali attività di comunicazione ha messo in campo Enel per valorizzare un settore tecnico come quello energetico agli occhi dei migliori candidati?

Le attività sono molte e diversificate anche in base ai canali di comunicazione.

Stiamo implementando progetti importanti e innovativi che hanno come fine ultimo quello di raggiungere il massimo engagement sia interno che esterno.

Un importante progetto che fa parte della nostra strategia è Our Enel, grazie al quale aiuteremo i Top Leader di Enel a diventare Thought Leader sui loro canali social, fornendo loro gli strumenti per costruire un’efficace strategia di Personal Branding capace di generare engagement sia all’interno che all’esterno della comunità Enel.

LEGGI ANCHE: Forum HR 2021, le sfide del mondo del lavoro tra talk, tavoli tematici e streaming

3. Quali tematiche avete presidiato maggiormente per attrarre nuovi talenti all’interno dell’azienda?

Abbiamo identificato 4 Key Words per sintetizzare cosa è fondamentale per noi e cosa possono aspettarsi i talenti che entreranno nella famiglia Enel.

People Centricity: vogliamo mettere la persona al centro, ciò significa renderla in grado di esprimere al meglio i propri talenti e tenere sempre in considerazione il suo benessere psico-fisico. Abbiamo a disposizione molti elementi per fare ciò: forme di lavoro flessibile per garantire un work-life balance ottimale, forme di welfare aziendale, di caring etc.

Sostenibilità: è parte integrante della strategia di business di Enel.

Innovazione: è strettamente legata alla Sostenibilità, tanto che esiste la funzione Innovability. Nello specifico, Enel ha creato 10 Innovation Hub e 22 laboratori in 7 Paesi (Italia, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Cile, Russia) con l’obiettivo di intercettare e supportare le start up tecnologicamente innovative più interessanti.

Inclusione: che per Enel significa aver cura di tutte le dimensioni della diversità, da quelle palesi a quelle più nascoste, e valorizzare i talenti multipli di ogni persona. Valorizzare le diversità significa dare attenzione alle sue molteplici dimensioni, per noi ogni persona è importante indipendentemente da differenze di genere, età, nazionalità, abilità o qualsiasi altra forma di diversità o specificità.

L’obiettivo è quello di mettere le persone al primo posto, farle sentire protagoniste della nostra comunicazione.

4. Quali i principali canali per le attività di Talent Attraction?

Stiamo mettendo in atto una serie di iniziative per migliorare la comunicazione dei nostri progetti strategici attraverso molti canali.

Uno dei più importanti è il sito, infatti stiamo lavorando a un nuovo video motivazionale da inserire nella sezione “Lavora con noi”, per suscitare emozioni e stimolare curiosità e voglia di entrare a far parte di un team e di un progetto con un obiettivo essenziale: mettere il candidato al centro. Vogliamo trasmettere la passione con cui lavoriamo e smuovere quella dei talenti a cui ci rivolgiamo.

Inoltre, un altro canale di comunicazione delle nostre attività sono le scuole e le Università, per le quali si stanno implementando numerosi progetti, tra cui l’Enel Girlz Power Tour o il Back to School.

LEGGI ANCHE: Employer branding: come raccontare un’azienda tramite la comunicazione visiva

5. Quanto ha inciso per Enel una efficace attività di Talent Attraction sull’ottimizzazione complessiva del processo di business? Quali risultati è possibile raggiungere?

L’obiettivo delle nostre attività di Talent Attraction è quello di attrarre le persone e insieme potremo accrescere il loro talento attraverso la costruzione di un noi condiviso al fine di contribuire al successo della nostra azienda.

Inoltre, vogliamo raggiungere il massimo Engagement sia tra le persone che compongono questa grande famiglia, sia tra i talenti che vogliamo attirare. Ci aspettiamo maggiori visite sulle pagine Carriere di Enel e sui principali canali social e di Job Board (LinkedIn, Indeed, Glassdor etc.), maggiori application alle nostre offerte di lavoro e la creazione di una community di professionisti Enel, capace di generare engagement spontaneo intorno ai Trend Topic chiave della comunicazione esterna di Enel Global.

<< Ti piacerebbe cimentarti in una Digital Strategy per un top brand come Enel? Scopri la Digital Factory di Ninja Academy >>

primo casting per gemelli digitali

Metaverso: arriva il primo casting per gemelli digitali

Il prossimo futuro è ormai alle porte? Sembrerebbe proprio di sì, e abbraccerà sempre di più aziende e realtà diverse. QuestIT, azienda italiana specializzata nello sviluppo di tecnologie proprietarie d’Intelligenza Artificiale, dà il via al primo Avacontest. Di cosa si tratta? Vi raccontiamo come nasce il primo catalogo italiano di avatar professionali!

Avacontest: un tuffo nel Metaverso

Trovare testimonial futuristici per consentire ad aziende ed enti pubblici di approdare definitivamente nel Metaverso. Queste sono le parole che descrivono al meglio l’Avacontest, l’iniziativa lanciata da QuestIT. Un’occasione unica in grado di creare assistenti virtuali che possono assumere forma umanoide e instaurare relazioni empatiche con i singoli clienti. Sembra quasi fantascienza ma è più reale che mai!

LEGGI ANCHE: Lavorare nel Metaverso è possibile? Lo abbiamo chiesto al mondo degli HR italiani

Il progetto consiste in un vero e proprio contest, in cui verranno selezionate 50 persone “virtualmente fotogeniche”. Queste, una volta ultimata la prima fase di casting, con tanto di giuria, verranno poi chiamate per essere “avatarizzate” presso uno dei due showroom di IgoodI, la company fondata da Billy Berlusconi e partner strategico di quest’iniziativa, situate a Milano e Torino.

Avatar professionali: un catalogo virtuale

Una volta terminata la digitalizzazione, i candidati entreranno a far parte del primo catalogo italiano di virtual assistant professionali grazie ai loro “gemelli virtuali”. Ma non è tutto. Al termine del processo di realizzazione di tutti gli avatar, la giuria selezionerà i 10 soggetti virtualmente più fotogenici. In seguito, verrà avviato un secondo casting sui social media che decreterà il vincitore finale e che si aggiudicherà anche una rilevante somma in denaro.

Le 50 persone selezionate tramite l’Avacontest entreranno nel primo catalogo degli avatar e avranno la possibilità di guadagnare ogni volta che un’azienda o un ente della pubblica amministrazione le sceglierà come testimonial. Il vincitore del contest sarà proclamato durante un evento ad hoc che verrà organizzato nei prossimi mesi.

Le parole del CEO di QuestIT

Avacontest

Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT, è orgoglioso di questo progetto. Afferma che con questa iniziativa l’azienda entrerà ufficialmente nel Metaverso. In questo periodo storico di vero fermento e in cui innovazione e tecnologia stanno prendendo il sopravvento, aziende ed enti pubblici stanno investendo sempre più nel digitale. In particolar modo stanno sperimentando assistenti virtuali di ultima generazione. QuestIT, in quanto azienda con la tecnologia più avanzata del settore, scende in campo offrendo quindi un’opportunità unica.

Aggiunge poi Di Iorio che la partnership con IgoodI mette in risalto la volontà dell’azienda di consolidarsi come realtà innovativa e, soprattutto, la proiettata verso un futuro sempre più incentrato sulla VR reality e inevitabilmente sul Metaverso.

Le parole del CEO di IgoodI

Billy Berlusconi, CEO e founder di IgoodI non trattiene l’entusiasmo ed è felice che 2 realtà che guardano al futuro, e che hanno gli stessi valori, lavorino insieme per innovare la tecnologia avatar centered.  Abbracciare il Metaverso è diventato ormai obbligatorio per le realtà che vogliono distinguersi. Lo stesso CEO dell’azienda è certo che questo progetto, unico nel suo genere, sarà sia un successo per le 2 aziende sia fonte di utilità e divertimento per i consumer.

Come partecipare all’Avacontest?

Partecipare a quest’iniziativa è molto semplice. Ti basterà compilare questo modulo.

Possono candidarsi tutte le persone con età compresa tra i 18 e i 65 anni. Verranno accettate le candidature inviate entro, e non oltre, mercoledì 20 aprile 2022. Tutti gli iscritti riceveranno un’e-mail di conferma d’iscrizione e successive comunicazioni d’aggiornamento sulla selezione e sull’andamento del contest. Un ruolo importante, in quanto partner, viene ricoperto da IgoodI che mette a disposizione la sua tecnologia per la creazione di avatar fotorealistici e i propri showroom di scansione.

digital tool della settimana

The flipstory, Einote e Cosmos: i digital tool della settimana

Tra i digital tool di oggi troviamo un utile strumento per superare il blocco dello scrittore, ma anche un’applicazione per seguire tutte le informazioni su uno dei temi più mainstream del momento: le cripto valute.

Con la stessa attenzione ai temi caldi del momento, non può mancare una soluzione per organizzare incontri virtuali e fare un vero e proprio salto nel metaverso.

Ecco la selezione di questa settimana!

LEGGI ANCHE: Searchable, MyReaderNumber e Local: i digital tool della settimana

Appunti sul web

Se la cartella dei preferiti non ti sembra sufficiente a salvare le risorse utili online, puoi provare Einote. Si tratta di un’estensione di Chrome che permette di prendere appunti al volo con la voce da qualsiasi pagina web.

Digital tool: riunioni virtuali

Se il metaverso è il tuo pallino fisso, puoi averne un assaggio creando le tue riunioni su Cosmos Video 3.0. Un tool di video meeting che permette ai team da remoto di riunirsi e confrontarsi creando i propri avatar.

Dritto al punto

Paragraphs è la piattaforma di ricerca che ti permette di trovare informazioni tra i tuoi documenti anche se non sono perfettamente archiviati. Digitando una domanda troverai le risposte pertinenti direttamente nei tuoi documenti, senza bisogno di taggare o categorizzare il contenuto per renderlo ricercabile.

digital tool paragraphs

Trovare l’ispirazione

Creare titoli nuovi e accattivanti per i tuoi piani editoriali non è un compito semplice. Portent offre una serie di spunti che possono aiutarti a superare il blocco dello scrittore partendo da una parola chiave. Disponibile solo in inglese, ma facilmente adattabile in italiano.

digital tool portent

Digital tool e crypto-informazione

Se vuoi essere aggiornato sulle notizie del settore, ma con una buona dose di ironia, puoi provare la newsletter di The flipstory, una selezione quotidiana di divertenti notizie cripto da tutto il mondo.

free speech sputnik

Free speech: perché censurare i media russi non è utile a nessuno

The return of history“: il Time ha definito così, con una delle sue copertine iconiche, la guerra in Ucraina.

L’immagine del carro armato sulla strada, con i giovani militari sopra, è un immediato richiamo ai grandi conflitti del passato.

C’è una generazione, la Z, che un tank non lo ha mai visto, nemmeno in TV. Nati dopo la guerra nei Balcani, troppo piccoli per l’Iraq e la Cecenia, hanno vissuto l’evacuazione di Kabul come un episodio lontano, difficilmente collocabile in un ricordo.

Cresciuti con l’idea della pace come elemento acquisito, il risveglio nel mezzo alla storia è stato brusco.

Time Magazine, copertina, 24 febbraio 2022

Quando la comunicazione diventa propaganda

La propaganda in tempo di guerra viaggia parallelamente al binario della censura e anche questo conflitto non si sottrae a questa logica.

Era il 23 aprile 1999 quando, in piena Europa, un missile NATO sfondava il palazzo RTS, sede della Radio e della TV di Belgrado; lo scheletro dell’edificio è ancora là, integrato con i palazzi più moderni, come un drammatico monumento alla memoria.

Belgrado, particolare del palazzo della TV oggi. Foto: David Mazzerelli

Nella guerra in Ucraina uno dei primi obiettivi russi è stata la torre della televisione di Kiev, il più alto traliccio al mondo.

Ma se la propaganda serba con le bombe NATO ebbe una battuta d’arresto, nel 2022 è difficile fermare il flusso della comunicazione in una guerra in cui ogni smartphone documenta l’avanzata dei soldati e le scene di violenza.

Eppure la propaganda russa è stata fermata, almeno all’interno dei paesi occidentali, grazie ad una vasta offensiva di censura partita dall’Unione Europea e accolta dalle Big Tech: Apple (App Store), Alphabet (con YouTube, Google News e Play Store) e Meta (Facebook, Instagram e le app di messaggistica) hanno interdetto i media russi (specialmente Russia Today e Sputnik) dalle loro piattaforme. Anche Tik Tok e Reddit hanno silenziato i canali di Mosca all’interno della UE.

Lo stesso trattamento, se ricordate, venne riservato per l’ex presidente Trump all’indomani dell’episodio dell’assalto al Campidoglio.

Tutti contro Sputnik Italia: chi ha paura delle voci alternative?

Abbiamo raggiunto e intervistato una giornalista di madrelingua italo-russa che lavora per Sputnik Italia. Ci ha chiesto di rimanere anonima, in quanto teme per la sua incolumità.

Un timore comprensibile se pensiamo al clima di crescente ostilità che sta montando in Occidente nei confronti delle persone di nazionalità russa o vicine a Mosca.

logo sputnik

Da quando lavori a Sputnik Italia e di cosa ti occupi?
Lavoro per Sputnik Italia dalla sua fondazione nel 2013. Sono di nazionalità italiana e russa, laureata in interpretariato all’università di Mosca.

Per tutta la vita mi sono sentita appartenere sia all’Italia che alla Russia e ho voluto portare avanti con grande passione e orgoglio una sorta di «missione»: avvicinare le mie due culture, le mie due patrie.

È proprio nel giornalismo che ho trovato un modo per parlare dei rapporti fra i miei due Paesi a un pubblico più vasto. Per Sputnik Italia ho seguito e seguo i rapporti italo-russi e molti temi che vanno dall’economia alla cultura, fino alla geopolitica.

Come lavora Sputnik, avete una redazione in Italia o siete tanti collaboratori? Come decidete quale notizie divulgare e come le preparate? 
La sede centrale di Sputnik si trova a Mosca, ma abbiamo diverse decine di centri redazionali in giro per il mondo.

La redazione italiana si trova anch’essa Mosca, in Italia non c’è una redazione fisica.

Abbiamo però diversi collaboratori in Italia, si tratta di una decina di persone a Mosca e di sei autori in Italia. Diverse redazioni di Sputnik in altre lingue hanno anche degli hub nei paesi europei, alcune redazioni hanno trasmissioni radio.

Per quanto riguarda le notizie scegliamo le più pertinenti per l’Italia e sui rapporti fra i nostri due Paesi. Le interviste e gli approfondimenti riguardano questioni di attualità.

Free Speech

Immagine in copertina: l’incontro tra truppe russe e milizia popolare del Donbass vicino a Novoaidar.
Fonte: Milinfolive (Telegram)

Come state vivendo in redazione la censura nei vostri confronti? Sappiamo che la richiesta di oscurare i vostri canali è partita dall’Unione Europea e le principali piattaforme si sono adeguate. 
Ovviamente stiamo vivendo male questa situazione. Posso parlare personalmente per me.

La notizia della censura dei nostri canali d’informazione da parte dell’Unione Europea mi è piombata addosso e la cosa più dolorosa è che dopo 10 anni (cioè un terzo della mia vita) che ho dedicato a questo mestiere mi vedo bloccata e impossibilitata a svolgere il mio lavoro, che amo profondamente.

Da un giorno all’altro ci siamo trovati con il canale Facebook e YouTube bloccati. L’unico social che rimaneva accessibile era Telegram, che fra l’altro è un servizio di messaggistica russo, e anche lì purtroppo, non so come, l’Europa ha bloccato il nostro canale rendendolo inaccessibile dai Paesi europei. Non abbiamo ricevuto pressioni, semplicemente hanno bloccato i nostri canali rendendo inaccessibili i nostri contenuti ai lettori europei. Per il momento il nostro sito è visitabile sul web anche dall’Italia, ma forse è solo una questione di ore.

Ursula Von Der Leyen definisce “tossica e dannosa” la “macchina mediatica del Cremlino”.

Putin ha firmato una nuova legge che impedisce alle testate giornalistiche russe di riferire sulla sua guerra all’Ucraina. In risposta, molti governi (ma non quello ucraino, stranamente) stanno facendo pressioni sui media e sulle società Internet come Starlink per vietare i notiziari russi come propaganda.

Di diverso avviso Elon Musk che ha scritto su Twitter: “Mi dispiace ma sono un assolutista della libertà di opinione“, rimandando al mittente ogni ingerenza dei governi che lo spingevano alla censura.

Elon Musk recentemente ha difeso i valori del free speech. Perché il vostro messaggio è ritenuto così pericoloso e, soprattutto, secondo te esiste una comunicazione giornalistica “tossica” che le persone non dovrebbero mai fruire?
Il nostro media dava fastidio già da parecchio tempo, ancora prima di questa attuale crisi.

Vorrei ricordare che nel 2016 l’Unione Europea aveva approvato una risoluzione presentata dalla polacca Fotyga che accostava sullo stesso piano l’ISIS e le notizie fornite dai media russi Sputnik e RT.

Noi da sempre siamo stati visti di cattivo occhio dall’Occidente perché davamo spazio a punti di vista alternativi rispetto alla narrazione dominante nei Paesi europei sostenuta dagli Stati Uniti. Un conto sono delle risoluzioni, seppure assurde, promosse dagli euro deputati polacchi, che hanno posizioni molto ostili nei confronti della Russia, un altro conto è un blocco totale dei nostri canali, un atto di vera e propria censura.

Il nostro messaggio non può essere ritenuto pericoloso, non abbiamo mai imposto niente a nessuno. I lettori dovrebbero essere liberi di consultare le fonti che preferiscono, è un loro diritto, che oggi l’Ue ha negato.

L’unico aspetto «pericoloso» del nostro media è che proponeva una visione alternativa dei fatti geopolitici, ma ripeto, i lettori hanno il diritto di ricorrere alle informazioni e alle fonti che vogliono per avere più strumenti possibili e giungere alle proprie conclusioni.

A mio avviso non esiste una comunicazione “tossica”. Esiste il giornalismo responsabile, quello che controlla le fonti e che svolge il proprio mestiere con rispetto nei confronti dei lettori. È quello che io e miei colleghi abbiamo sempre cercato di fare.

L’Unione Europea, da anni in prima linea nella battaglia contro i nostri media, ha voluto istituire un «Ministero della verità», atteggiamento pericoloso per la libertà d’espressione. Non può esistere una commissione che decide cosa va letto e cosa meno, ciò che è giusto e cosa non lo è.

Quali rischi possiamo intravedere in prospettiva in Occidente e quale sarà il futuro di Sputnik?
L’oscuramento dei nostri media può essere solo l’inizio di una serie di altri provvedimenti preoccupanti anche nei confronti di colleghi europei e italiani.

Già oggi vediamo come i professori, gli analisti e i giornalisti italiani che esprimono il proprio pensiero senza allinearsi al politicamente corretto e all’informazione «giusta» – per esempio quando criticano oggettivamente la politica espansionistica della NATO – vengono attaccati dagli ambienti universitari, allontanati o bollati come «filo-putiniani».

Il pericolo che corriamo oggi è che non si possa fare dei ragionamenti critici liberi senza essere barbaramente etichettati. Il mainstream vuole che tutti si schierino da una parte o dall’altra senza fare troppi ragionamenti.

Dietro ogni tema, ogni problema e ogni conflitto ci sono diversi punti di vista. Oggi confrontarsi, analizzare civilmente le questioni ha perso di valore, oggi prevalgono le tifoserie da calcio e le censure.

Per quanto riguarda il futuro di Sputnik posso dire che la redazione continua a lavorare, perché è il nostro mestiere, noi andiamo avanti. Devo dire che sono stata inondata di messaggi e lettere di solidarietà da parte dei nostri lettori, che vogliono continuare a leggerci. Questo fa molto piacere.

Il dilemma della propaganda

Se siamo consapevoli in anticipo della faziosità di certi media, qual è il problema nella loro diffusione? Non sarebbe per noi più utile sapere cosa stanno dicendo, anche quando quelle informazioni risultassero per noi sgradevoli?

I cittadini europei sono attrezzati per verificare le fonti, fruire delle notizie da vari media differenti e farsi una propria opinione su ogni tema: non si dovrebbe avere timore di questo, anzi si dovrebbe andare della direzione di incoraggiare la libertà e la pluralità delle fonti.

Una società forte e libera non dovrebbe avere paura di nessuna voce dissonante per quanto fastidiosa, o perfino ripugnante, possa apparire per la propria sensibilità. Recentemente un magazine serbo ha dato addirittura spazio a un editoriale sulla guerra in Ucraina a firma di Radovan Karadzic, criminale di guerra tuttora all’ergastolo per le responsabilità nel conflitto in Bosnia dei primi anni ’90.

La censura politica si intreccia con il problema dei social media e delle grandi piattaforme che, invece di ospitare ogni voce, recitano il ruolo di editori; un tema che torna prepotentemente attuale dopo i fatti delle elezioni americane 2020.

Utilizzare delle circostanze di emergenza come pretesto per bandire alcune voci dalla pubblica piazza ci trascina verso un crinale inquietante e pericoloso per la libertà di opinione.

plinft

PLINFT debutta a Times Square in anteprima mondiale con una mostra di NFT

PLINFT è una piattaforma di marketing e comunicazione innovativa che ha deciso di supportare la community NFT. Il suo scopo è quello di far conoscere i progetti NFT più interessanti servendosi di eventi, organizzati a Times Square nel cuore di New York, e trasmessi su scala mondiale.

NFT: piccolo ripasso

Il termine NFT è un acronimo, il suo significato è non-fungible token e rappresenta qualcosa di unico, inimitabile, non replicabile e nemmeno sostituibile. Sentiamo parlare sempre più degli NFT perché rappresentano un nuovo modo per acquistare e vendere arte e oggetti da collezione in formato digitale.

Qualsiasi media, può essere venduto sotto forma di NFT, e con questi progetti che emergono ogni giorno, il mercato è subito diventato frammentato e difficile da gestire e seguire.

LEGGI ANCHE: NFT Marketing: casi di studio per la strategia del tuo brand

L’obiettivo di PLINFT

L’obiettivo di PLINFT è quello di trovare un modo per focalizzare l’attenzione di chi crea gli NFT e chi li segue ma senza soffocare la creatività e il potere della community NFT.

L’idea è quella di portare il nascente e fiorente mondo NFT nel mainstream, usando il più iconico cartellone digitale di Times Square, come portale. Solitamente appannaggio d’inserzionisti multinazionali, PLINFT sta introducendo un innovativo modello di pubblicità frazionata per permettere ai singoli proprietari di NFT di mostrare a tutto il mondo le proprie creazioni.

PLINFT

L’evento a Times Square

La piattaforma Web3 PLINFT ha annunciato un evento memorabile, in diretta e in live-streaming, da Times Square appunto, il 7 marzo alle ore 19:00.

Più di 20 collezioni, e oltre 500 creatori di NFT si riuniranno per mostrare le loro creazioni sullo schermo più iconico del mondo. L’esposizione di ogni opera non è fissa ma momentanea. La prova della sua apparizione però verrà raccolta e verificata sotto forma di un NFT commemorativo, coniato da PLINFT, e spedito nel portafoglio di ogni partecipante.

NFT e mondo dell’arte

L’ascesa fenomenale del NFT ha catalizzato la più grande esplosione di espressione artistica, produzione e distribuzione in oltre un secolo. In precedenza, l’esclusivo e illustre mondo del collezionismo e della vendita d’arte era qualcosa che generalmente accadeva negli spazi fisici. Con gli NFT significa che il collezionismo d’arte ha potuto spostarsi online, aprendosi a molti artisti, su scala globale, che potrebbero non aver avuto in precedenza la possibilità di vendere il proprio lavoro agli acquirenti.

Allo stesso modo può essere davvero difficile mantenere un reddito stabile senza far lavori saltuari o non correlati all’arte. La stabilità è una crescita lenta che può essere trovata nella propria community, ma se non sei già ben affermato, può essere difficile. L’immediatezza con cui un NFT può generare reddito potrebbe, in teoria, aprire un’ondata di opportunità per un numero enorme di creativi, soprattutto quelli meno privilegiati.

È possibile ottenere davvero l’attenzione giusta?

Come i social media, le piattaforme NFT garantiscono ai designer un accesso immediato a un pubblico globale. Spesso, avere un seguito online preesistente, aiuterà gli artisti a ottenere visibilità nel mercato NFT. La parte difficile per i designer è capire come convertire il proprio pubblico in acquirenti. Questo perché si tratta pur sempre di un contesto in cui l’attenzione delle persone, che è ormai frammentata, si assottiglia rapidamente tanto che diventa impossibile far crescere l’interesse, anche per un’opera eccezionale.

Il ruolo di PLINFT

PLINFT sta quindi sperimentando un modo per accendere l’interesse e ottenere l’attenzione delle persone per queste opere NFT.

Harris Salat, co-fondatore di PLINFT, spiega che gli NFT sono delle opere che rappresentano la vera essenza dell’artista, il proprio spirito e la community d’appartenenza. Ma se restano solo nel proprio portafoglio di criptovalute, nessuno può vederle.

PLINFT è quindi un progetto che vuole aiutare i designer a far conoscere le proprie opere, accendendo un riflettore su questi incredibili progetti per dare loro visibilità in un mercato discontinuo, aggiunge il co-fondatore Nicolas Roope. Inoltre quest’ultimo sottolinea che gli NFT stanno rivoluzionando l’arte e l’espressione creativa e che loro, con PLINFT, sono davvero orgogliosi di contribuire a questo processo.

Piccola curiosità: che significa PLINFT

Il nome PLINFT è ispirato al plinto, un piedistallo per sollevare, presentare e sostenere un’opera d’arte tridimensionale, separandola dal contesto in modo che possa essere vista e apprezzata al meglio.

Possiamo quindi dire che PLINFT sta creando un piedistallo digitale per mostrare le collezioni NFT e le community che le fanno vivere a tutto il mondo.

Creative trends 2022

Giornata Internazionale della Donna 2022: le campagne contro pregiudizi e stereotipi

La Giornata Internazionale della Donna quest’anno propone il tema #BreakThe Bias, promuovendo la rottura di ogni genere di pregiudizio.

Una giornata che fa da eco alla celebrazione di un mondo equo e inclusivo a favore delle donne, una società libera da stereotipi e discriminazioni. Un mondo in cui la diversità non è più messa da parte ma al contrario, valorizzata.

IWD (International Women’s Day) 2022 con il suo tema si focalizza sul combattere i pregiudizi negativi che avvolgono le donne.

Nella società, nel lavoro, nei rapporti sociali. Per questo le immagini simbolo di #BreakTheBias sono quelle di una donna, di una madre, di una lavoratrice, di una manager, che rifiuta questi preconcetti che non la rendono al pari degli uomini.

giornata internazionale della donna 2022

 

Anche i brand hanno celebrato la donna con diversi messaggi di incoraggiamento, spronando ognuna di loro a realizzarsi e ad affrontare tutte le fasi naturali della vita senza mai mettersi da parte.

 

BARBIE | Role Models

Il brand di bambole più famose al mondo è da sempre vicino alle bambine e ai loro sogni. Già nel 2018 ha istituito il Barbie Dream Gap Project, un’iniziativa globale nata per aumentare la consapevolezza sui limiti che impediscono alle ragazze di raggiungere il loro potenziale.

In questo progetto, Barbie si è legata ad organizzazioni senza scopo di lucro, investendo oltre un milione di dollari per incrementare l’istruzione e la capacità di leadership a favore dell’equità di genere.

Per la Giornata Internazionale della Donna 2022, Barbie ha presentato Role Models,  la sua collezione di 12 bambole ispirate ad altrettante donne pioneristiche scelte in tutto il mondo. Attraverso le loro storie di successo, queste donne fungono da esempio per responsabilizzare la prossima generazione di leader femminili. Nei settori di tecnologia, benessere, istruzione, moda, lifestyle, riconosciamo leader come:

  • Sonia Peronaci (Italia) – Fondatrice di “GialloZafferano”;
  • Shonda Rhimes (Stati Uniti) – Fondatrice della società di produzione televisiva americana Shondaland;
  • Ari Horie (Stati Uniti/Giappone) – Fondatrice e CEO Women’s Startup Lab e Women’s Startup Lab Impact Foundation;
  • Pat McGrath (Regno Unito) – Truccatrice e fondatrice di Pat McGrath Labs; Melissa Sariffodeen (Canada) – CEO e co-fondatrice di Canada e Ladies Learning Code;
  • Adriana Azuara (Messico) – Fondatrice di All4Spas; Doani Emanuela Bertain (Brasile) – Docente e Fondatrice di Sala 8; Jane Martino (Australia) – Presidente e co-fondatrice di Smiling Mind; Lan Yu (Cina) – Stilista;
  • Butet Manurung (Indonesia) – Fondatrice e Direttore di SOKOLA; Tijen Onaran (Germania) – CEO e fondatrice di Global Digital Women e co-fondatrice di ACI Diversity Consulting; Lena Mahfouf (Francia) – Creatrice digitale, videografa e autrice di “Always More”.

giornata internazionale della donna 2022_Barbie role models

 

LEGO | Designer Stories

Lego continua il suo progetto “Rebuilt the world”. Per la Giornata Internazionale della Donna 2022 il brand di costruzioni celebra il fondamentale contributo delle donne nel design dei suoi prodotti.

A supporto delle potenzialità femminili delle prossime generazioni, Lego condivide le storie di designer e le difficoltà nel relativo settore dovute ai diversi pregiudizi di genere.

Ci fa notare inoltre l’enorme mancanza femminile nel campo ingegneristico. Partendo da una progettazione non stereotipata si potranno creare prodotti molto più inclusivi e che aiutino il mondo a rispondere al meglio alla necessità di equità di genere.

PREGA NEWS India | #SheCanCarryBoth

Prega News, il brand di test di gravidanza più conosciuto in India, fa di nuovo sentire la sua voce. Quest’anno la sua campagna #SheCanCarryBoth incoraggia le donne a combattere il pregiudizio della gravidanza nel mondo del lavoro. Questo è un argomento molto discusso ultimamente.

Una donna non deve sentirsi costretta a scegliere tra costruire un suo percorso lavorativo e costruire una famiglia, diventare madre. Il brand sprona dunque le donne a rompere gli stereotipi della dicotomia carriera\famiglia.

Nello spot sono rappresentate tre diverse personalità: la prima ambiziosa e dedita completamente alla carriera, un’altra è una neo mamma e l’ultima, indecisa e insicura su una possibile scelta tra i due ambiti.

Ciò che si evincerà è che l’unica scelta giusta è quella di non rinunciare alle proprie aspirazioni e assecondare ogni singola ambizione.

 

ADIDAS | I’mPossible

È  di recente uscita la campagna Adidas per promuovere la sua vasta gamma di reggiseni. Criticata, apprezzata, discussa: sicuramente di grande effetto. Il brand ha voluto dare la sua visione di inclusività nello sport, senza vergogna, senza discriminazione.

I seni mostrati riflettono la realtà di qualunque donna per cui “Niente è impossibile”. A favore delle donne, contro il body shaming. Ogni seno ha bisogno del suo sostegno: #SupportIsEverything.

 

La celebrazione della donna per Adidas continua, regalandoci uno spot le cui protagoniste sono atlete e donne di successo che, nonostante le diversità oggettive, di genere e di identità, sono riuscite ad abbattere le barriere discriminatorie.

Forte il claim che trasforma la parola “Impossible” in “I’mPossible”. Lo sport unisce, costruisce una comunità basata sull’inclusione, crea l’azione “Per me è possibile” contro quella “è Impossibile”.

 

Giornata Internazionale della Donna 2022: VIVO India | #JoyOfEquality

È ora di smettere di dire alle donne come porsi nella società. È ora di combattere quei pregiudizi che le accompagnano. È ora di andare contro una società preconfezionata che si aspetta che la donna rispetti ogni ruolo stereotipato.

Giocare con le bambole, tingersi i capelli, rimanere un passo dietro l’uomo: tutto questo deve essere (eventualmente) una libera scelta e non una gabbia sociale discriminatoria.

Ogni donna ha il diritto di scegliere come porsi: solo iniziando da questo possiamo parlare di equità di genere.

 

LEGGI ANCHE: Le pubblicità più inclusive per la Giornata Internazionale della Donna (2021)

 

CPB LONDON | Imagine

La creative agency di Londra ha collaborato con l’agenzia di ricerca Perspectus Global per capire come i bambini siano ancora influenzati dagli stereotipi sociali e di genere.

La ricerca ha evidenziato come i diversi ruoli vengano percepiti in modo distinto: “I dottori sono uomini, le infermiere sono donne”. Su 1000 bambini tra i 6 e gli 11 anni, il 45% ritiene che il lavoro di infermiera sia prettamente femminile, Il 60% ritiene che un elettricista sia un uomo, il 39% pensa che chi si debba occupare della casa sia la mamma e il 38% ritiene giusto che sia il papà ad andare al lavoro.

CPB ha creato così la sua campagna “Imagine” in cui, date situazioni comuni e ruoli, suggerisce a chi siano rivolte, rispecchiando il più delle volte il pregiudizio sociale.

CPB london Imagine IWD2022_ninja marketing

 

ALEXA | Donna del Giorno

Alexa qual è la donna del giorno?”, basterà fare questa domanda per conoscere ogni giorno, a partire dall’8 Marzo, le eccellenze femminili tutte italiane.

Alexa celebra le donne e ci racconterà di Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Bebe Vio e tantissime altre che si sono distinte nel proprio campo, dallo sport, alla letteratura, alla tecnologia.

giornata internazionale della donna 2022_ninja marketing

 

COCA-COLA Filippine | Kababae mo’ng tao (2021)

Kababae mo’ng tao” significa “Sei una donna” ma… ancora esiste un ma. Nello spot vediamo donne nella loro semplice quotidianità in cui però aleggia il solito pregiudizio di genere e di comportamento.

Sei una donna ma “non comportarti in modo così sconveniente, non tornare tardi la sera”, si sente ripetere nel video mentre scorrono le immagini di donne che lavorano, che inseguono i loro sogni, che si mettono in situazioni pericolose per seguire le loro passioni.

Coca-Cola è fortemente convinta che le donne abbiamo un ruolo fondamentale nella creazione di comunità ed economie proficue. Infatti, il brand ritiene che per creare un mondo più inclusivo ed abbattere le diseguaglianze, sia necessario lasciare spazio alle donne e costruire una società in cui è gli sia possibile raggiungere il successo.