JoinPad è una delle società di Realtà Aumentata più avanzate nel settore industriale, e nel 2011 ha presentato, per la prima volta al mondo, una soluzione indossabile AR per il campo della manutenzione.
Il CEO dell’azienda, Mauro Rubin, è stato uno degli speaker di N-Conference, il Visionary Business Event di Ninja che ha celebrato le Unbreakable Companies, aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.
Al centro dell’evento sono state quelle realtà in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato. Ma è stata anche l’occasione di conoscere e imparare da chi è in grado di trasformare gli ostacoli in opportunità e agire fuori dagli schemi per dominare il futuro.
L’attività principale di JoinPad è la creazione di applicazioni che permettono il riconoscimento dell’ambiente e l’erogazione di informazioni contestuali a quel particolare ambiente, ma la sua è una visione privilegiata su tutto l’ecosistema: l’azienda ha infatti anche una filiale in Cina e la realtà che ha modo di osservare e durante i suoi viaggi di lavoro è ben distante da quella che vediamo tutti i giorni e che ci immaginiamo.
Ad esempio, ci sono aziende dove la Industry 4.0 è ormai il passato ed esistono smart factories dove gli unici esseri umani sono i manutentori, tutto il resto è delegato a robot.
“Pensate che fino a 20 anni fa, non esistevano i supermercati in Cina. Oggi, Alibaba è una delle realtà globali che fattura più di un trilione di dollari. Un’intera generazione di figli di agricoltori e pescatori è diventata una popolazione di ingegneri, una middle class che spende e può investire su una tecnologia a basso costo che noi non abbiamo ancora adottato“.
Come la Realtà Aumentata entrerà in diversi business
La porta di accesso privilegiata per l’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle nostre aziende è rappresentata dai device tecnologici che ci permettono di interagire con un ambiente circostante distante anche migliaia di chilometri.
Attraverso l’utilizzo di due diversi modelli di smart glasses, Mauro ci ha mostrato una piccola parte delle grandissime potenzialità di questa tecnologia.
“Immaginate di essere al lavoro e di dover risolvere una problematica su una catena di montaggio, o magari dover riparare un macchinario“, dice Mauro “e che l’unica persona in grado di farlo sia anni luce lontano da voi. Avete due opzioni: o utilizzare una delle nostre applicazioni, una sorta di assistente virtuale che, attraverso gli smart glasses riconosce la macchina ed è in grado di guidarvi passo passo nella soluzione del problema. L’alternativa, è essere in contatto in tempo reale con il tecnico a distanza che, visualizzando il vostro campo visivo, possa fornirvi tutte le informazioni“.
Ma le frontiere della Realtà Aumentata sono moltissime, basti pensare alle applicazioni di customer care, che possono permettere agli operatori di intervenire in tempo reale sulle problematiche dei consumatori grazie a una tecnologia oggi facilmente erogabile, proprio come gli smart glasses.
Grazie a uno di questi strumenti, JoinPad ha fornito assistenza gratuita a Wuhan durante la prima ondata della pandemia. Perché la forza della Realtà Aumentata sta anche nel rendere l’Intelligenza Artificiale un supporto alle operazioni degli esseri umani, affinché questi possano dedicarsi all’aspetto creativo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/mauro-rubin-copertina.jpg7311291Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-06-22 16:00:582021-06-29 10:25:03Migliorare il business con la Realtà Aumentata, ecco come si fa
Il sostegno simbolico alla comunità LGBTQ+ è ormai diventato onnipresente, in particolare durante il Pride Month.
Le aziende sono ritenute più che mai responsabili delle loro iniziative di diversità e inclusione. Il nuovo imperativo cardine prevede che le imprese coltivino culture in grado di dare più libertà e importanza a coloro che si sono sentiti emarginati o stigmatizzati in passato.
Dal punto di vista del commercio, i consumatori LGBTQ+ sono una delle nicchie meno comprese al mondo, anche se il loro potere d’acquisto totale solo negli Stati Uniti è stimato in 830 miliardi di dollari.
Ma cosa supportano esattamente aziende e marchi? Ancora più importante, cosa succede ai soldi che spendiamo in questi prodotti? Il supporto di un marchio ai problemi LGBTQ+ ha un impatto reale o ha solo un impatto per il marchio? È solo una strategia di marketing o c’è altro?
Microsoft sostiene il Pride 2021 con una campagna globale
Con il claim “Together, we can”, Microsoft lancia una campagna globale per incoraggiare la discussione e la comprensione delle principali tematiche LGBTQIA+, per promuovere attività di supporto e aiutare le persone ad esprimere pienamente se stesse all’interno di una comunità inclusiva.
Focus della campagna il concetto di Intersezionalità, ovvero l’unione (e intersezione) di diverse identità sociali, che vanno oltre l’identità di genere e l’orientamento sessuale e che includono per esempio anche l’etnia, spesso diventata ulteriore oggetto di discriminazione e disuguaglianza.
In Italia, l’azienda partecipa alla nuova edizione del Milano PRIDE, manifestazione dell’orgoglio LGBTQIA+ che quest’anno alternerà eventi in presenza e appuntamenti digitali fino al 26 Giugno.
Per esprimere il proprio supporto virtuale al Pride Month, Microsoft ha messo a disposizione gratuitamente degli utenti una ricca selezione di contenuti speciali per celebrare l’orgoglio LGBTQIA+ online. Una sfilata virtuale di colori con una raccolta di wallpapers firmati Microsoft, sfondi esclusivi per Microsoft Teams e personalizzazioni a tema Pride per le app di Microsoft 365.
Insieme ai dipendenti, nell’ultimo anno Microsoft ha donato più di 2 milioni di dollari alle organizzazioni che supportano le comunità LGBTQI+. Per dare valore al lancio della campagna e dei prodotti Pride 2021, il colosso del software donerà un totale di 150 mila dollari a diverse organizzazioni, inclusa la Fondazione ACLU, impegnata nella lotta per l’equità e l’uguaglianza.
LEGO progetta un set LGBTQ
Dall’inizio di giugno sono in vendita i set color arcobaleno realizzati da LEGO per il Pride Month. “Everyone Is Awesome” è il nome della speciale edizione lanciata dal marchio scandinavo.
Il giocattolo è incentrato sugli 11 colori della bandiera del Pride, con mattoncini e figure in colori monocromatici. Un gesto simbolico a sostegno della comunità LGBTQ.
Secondo Matthew Ashton, Vice President of Design di LEGO, l’azienda voleva creare un prodotto che celebrasse la comunità LGBTQ.
Lo stesso Ashton ha affrontato diverse sfide crescendo da bambino LGBTQ. Ha subito atti di bullismo da parte di altri bambini, ed è stato influenzato da adulti che cercavano di trasformarlo in una persona che non era. “Ero piuttosto effeminato da bambino e mi veniva costantemente detto di fare l’uomo”, dice in un video.
Ashton aveva precedentemente costruito un modello simile a Everyone Is Awesome per decorare la sua scrivania e pensava che il design potesse funzionare bene per questo progetto. Il marchio includeva deliberatamente il nero e il marrone, per riflettere le lotte delle persone LBGTQ, insieme ai colori rosa, bianco e blu della bandiera transgender.
UNO festeggia il Pride Month con un gioco legato all’inclusività
Mattel ha stretto una collaborazione con It Gets Better Project (IGB), un’organizzazione no-profit dedicata a elevare, potenziare e connettere la comunità LGBTQ+ a livello globale.
Il risultato è UNO Play with Pride: il mazzo da 112 carte che presenta una grafica e un packaging a tema arcobaleno che si aggiunge alla vivace collezione del 50° anniversario del marchio.
Ludovic de Saint Sernin x Jack Taylor Lovatt
L’onda rainbow investe soprattutto il mondo della moda, che lancia capsule collection studiate ad hoc, iniziative speciali e accessori ultra cool da sfoggiare durante tutto l’anno, con un forte rimando a diritti e valori come uguaglianza, diversità, inclusione.
Ludovic de Saint Sernin e Jack Taylor Lovatt hanno presentato una nuova collaborazione per festeggiare il Pride Month. È una celebrazione dell’amore, del sesso e della libertà. “Abbiamo più che mai bisogno del Pride Month, per sostenere le nostre comunità, nonché per educare e informare una società più ampia sui danni e sui danni dell’omofobia, della lesbofobia, della bifobia e della transfobia” ha dichiarato Jack Taylor Lovatt.
Una parte delle vendite di queste t-shirt sarà devoluta a un ente di beneficenza selezionato personalmente da Jack stesso che ha la missione di aiutare i giovani a difendere l’uguaglianza LGBTQ+.
Balenciaga celebra il Pride Month con una nuova collezione. La maison di moda parigina continua a promuovere la visibilità LGBTQIA+ con una nuova gamma di abbigliamento.
La collezione vede t-shirt e felpe basic disponibili in due stili.
Il primo presenta lettere in stile college che enunciano “GAY PRIDE BALENCIAGA 2021” mentre l’altro include la parola “GAY” e una bandiera arcobaleno. Il 15% della vendita di questi prodotti andrà al Trevor Project.
La Pride capsule di HUGO BOSS
Per il mese del Pride, BOSS celebra la comunità LGBTQIA+, creando una capsule collection a sostegno di ILGA World (International Lesbian and Gay Association), un’associazione globale che comprende circa 1.700 organizzazioni in oltre 160 paesi e territori che si battono per la parità di diritti per le persone LGBTQIA+.
La nuova collezione presenta i colori della bandiera del Pride e gli slogan su indumenti essential dallo stile unisex, dalle classiche t-shirt alle felpe con cappuccio fino al bodywear.
“Come azienda, vogliamo sostenere le cause che contribuiscono a una società inclusiva, e questo è ciò che sta dietro al messaggio “Love for All”. Tutti noi possiamo fare la differenza” ha dichiarato Ingo Wilts, Chief Brand Officer di HUGO BOSS AG.
Pride in my Calvins
Calvin Klein affronta la ricorrenza del Pride con una nuova campagna #proudinmycalvins.
Il racconto si arricchisce con un parterre di talent e celebrity a livello internazionale: gli artisti Arca e Honey Dijon, il poeta e attivista Kai Isaiah Jamal, il cantante e producer King Princess, l’attore di Élite Omar Ayuso, l’artista, modella e musa Raisa Flowers e infine l’artista brasiliano queer Samuel de Saboia.
La campagna è l’occasione per Calvin Klein di consolidare la sua collaborazione, attiva già da un paio d’anni, con il progetto Trevor, l’organizzazione più grande al mondo per la prevenzione dei suicidi tra i giovani della comunità LGBTQIA+.
Come HUGO BOSS anche Calvin Klein supporta l’ILGA come voce globale per la difesa dei diritti dei membri della comunità LGBTQIA+ che subiscono discriminazioni a causa dell’orientamento sessuale, del genere, dell’identità e delle preferenze sessuali.
Givenchy Parfums lancia un progetto senza precedenti
Per lasciare un segno tangibile durante il Pride Month, Givenchy Parfums dà il proprio supporto alla causa LGBTQIA+ lanciando un nuovo progetto. La Maison ha deciso di collaborare con il gallerista londinese e attivista LGBTQIA+ Amar Singh e gli artisti di Rewind Collective per creare un’opera d’arte digitale che sarà venduta per beneficienza.
Il ricavato sarà devoluto a Le MAG Jeunes organisation, l’associazione nazionale fondata nel 1985 a Parigi come Movimento per l’affermazione di giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Un’iniziativa che riflette molto bene l’approccio della Maison, legato a una creatività disruptive e a continue innovazioni, unite a valori di rispetto e inclusione. Con questa campagna il brand esplora il nuovo mondo dei Non Fungible Tokens, opere digitali codificate che assicurano unicità e autenticità. Givenchy sarà quindi la prima Maison Beauty a lanciare un NFT e a mettere questa innovazione al servizio di una causa sociale.
Absolut Rainbow limited edition
Inclusività, diversità di identità e di opinione, fiducia nel cambiamento sono i valori che ispirano Absolut. Da decenni il marchio è attivo nella difesa della libertà d’espressione ed è a favore di un confronto costruttivo tra le persone.
Per il mese del Pride il brand ha lanciato la limited edition Absolut Rainbow per celebrare i suoi 40 anni di supporto alla comunità LGBTQ+.
“Il concetto del mixing people, da sempre presente nel DNA del brand, riconosce nella diversità degli individui un valore aggiunto e conferma ancora oggi l’impegno dell’azienda nell’affermare che a prescindere dal sesso, dalla religione e dal colore della pelle, siamo tutti liberi e uguali, ma con caratteristiche uniche, differenti che ci rendono chi siamo” ha dichiarato Elena Pedrazzi Brand Manager Pernod Ricard, la multinazionale francese proprietaria del marchio.
Se ami Disney e vuoi saperne di più sul suo sostegno alla comunità LGBTQ+, dovresti dare un’occhiata alla collezione Rainbow Disney. Un assortimento di vivaci maschere per il viso, magliette, peluche e altri gadget per tutta la famiglia.
Il marchio si è anche impegnato a supportare una varietà di organizzazioni LGBTQ nazionali e internazionali, tra cui ARELAS, un’associazione spagnola che offre risorse ai giovani trans, così come Nijiiro Diversity, altra organizzazione senza scopo di lucro in Giappone focalizzata sulla riduzione della discriminazione LGBTQ sul posto di lavoro.
Happy Socks lancia #AlwaysWalkWithPride
Gli stili color arcobaleno delle calze Happy Socks sono stati riprogettati per il Pride Month.
Il marchio si è unito a InterPride per questa collezione, l’organizzazione riceverà il 10% dei profitti da ogni paio di calze venduta.
Dr. Martens: orgogliosi allora, orgogliosi ora, orgogliosi sempre
Tra gli altri brand schierati troviamo Dr. Martens che con i suoi stivali marcia a favore dei diritti LGBTQ+ da molti anni. Un vero e proprio simbolo di ribellione che continua a trarre forza dalle persone.
“Finché avranno bisogno del nostro sostegno – finché ogni singola persona non si sentirà rispettata, al sicuro e vista – continueremo a gridare e a marciare con loro. E continuando a sostenerli in ogni modo possibile” si legge sul sito ufficiale.
L’azienda sostiene varie associazioni di beneficenza LGBTQIA+ in tutta Europa. Quest’anno le donazioni andranno ad akt (Albert Kennedy Trust), un ente di beneficenza per i senzatetto LGBTQIA+, Le Refuge Foundation, un ente di beneficenza per i giovani LGBTQIA+, e Jugend Geden Aids, un ente che affronta lo stigma dell’educazione sessuale.
Reebok celebra tutte le tipologie d’amore
Altra campagna importante nel mondo footwear è quella di Reebok “Fierceness Isn’t Born. It’s Made”.
Un omaggio alla cultura della sala da ballo. Nel video Archie Burnett, Javier Madrid, Aisha Murray, ed Elizabeth Rivera nell’iconica ballroom House of Ninja indossano la nuova collezione “All Types of Love”, realizzata dalla community LGBT+ dei dipendenti Reebok Colorful Soles.
Per l’occasione il brand farà una donazione a favore del Sylvia Rivera Law Project, l’organizzazione che promuove la libertà di esprimere il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, indipendentemente dalla condizione sociale o dall’etnia di appartenenza e senza essere oggetto di molestie, discriminazioni o atti di violenza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/pride-month-1.jpg7301288Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2021-06-22 12:18:332021-06-22 17:28:12Pride Month: come i brand stanno avvicinando le community LGBTQ+
In occasione del Pride, TheFork ha deciso di coinvolgere e sensibilizzare la propria community. Da giovedì 24 a domenica 27 giugno, TheFork attiverà il codice PRIDE che potrà essere inserito in fase di prenotazione di qualsiasi ristorante in Italia.
Se normalmente questo tipo di codice permette agli utenti di guadagnare un maggior numero di punti fedeltà da spendere successivamente su TheFork, in questo caso invece avrà una finalità benefica. Per le prime 3 mila prenotazioni così effettuate, infatti, TheFork donerà 1 euro ad Agedo, un’associazione di genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, + che dal 1993 lavora a sostegno dei diritti della comunità LGBTQ+.
L’alleanza con Agedo però non si ferma qui: TheFork e Agedo hanno lanciato l’iniziativa “Proud to Be Aware” una serie di tre seminari per i dipendenti di TheFork che si stanno svolgendo durante il mese di giugno, volti ad approfondire alcuni importanti temi oggi più che mai fondamentali: il primo seminario affronta il coming out, il secondo il tema della transessualità e l’ultimo si sofferma sulle questioni legate al linguaggio e alle micro aggressioni.
C’è un grande dibattito in corso sulle aziende che sostengono attraverso la loro comunicazione il Pride Month. Riteniamo che ci siano vari livelli per farlo nel modo corretto. In primis, l’inclusione deve essere un valore vissuto ogni giorno in azienda, non solo a giugno. Se – e solo se – questo primo livello è “rispettato”, crediamo sia positivo che le aziende sensibilizzino le loro community verso questi temi. Si vince su entrambi i fronti, perché se è vero che di queste iniziative se ne beneficia in termini di reputazione del brand, allo stesso tempo si agisce da megafono per promuovere messaggi importanti come l’inclusione e la diversità, generando un virtuoso passaparola. Ricordiamo che molte aziende parlano a milioni di persone e sono quindi assimilabili a dei media in questo senso. In ultimo si può fare qualcosa in più e cioè non limitarsi a comunicare, ma anche agire.
Dichiara Damien Rodiere, Country Manager Italia TheFork:
Nel nostro caso ad esempio abbiamo adottato il logo arcobaleno, sensibilizziamo la community, ma sosteniamo anche un’organizzazione Agedo, che dentro e fuori dalla nostra azienda è impegnata tutti i giorni per promuovere i diritti civili e i cambiamenti sociali nel nostro Paese. Un’iniziativa che non si conclude quindi a giugno, ma destinata ad andare avanti. Facciamo per chiarezza un esempio traslato su altro: è assolutamente negativo se un’azienda fa campagne di marketing per la sostenibilità, ma poi continua a inquinare. D’altra parte se va verso la sostenibilità produttiva e in più la promuove, che male c’è?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_rossellina.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-21 17:08:172021-07-26 12:51:36TheFork e Agedo: l’iniziativa Proud To Be Aware per sostenere la comunità LGBTQ+
Ogni blogger conosce bene l’importanza di creare contenuti interessanti, aggiornati e utili. Passiamo molte ore cercando idee, scrivendo e trovando il modo migliore per promuoverli, ma mentre concentriamo tutti i nostri sforzi nel creare nuovi contenuti, spesso non ci curiamo di cosa succede a tutti quei contenuti vecchi, lasciati nel dimenticatoio degli archivi. Quei post, non solo potrebbero non ricevere visite, ma potrebbero influire negativamente sulle performance del sito. Una soluzione intelligente, potrebbe essere quella di trasformare un vecchio contenuto in un post attuale. Questa attività è definita “repurposing content” e fa riferimento a una particolare forma di content marketing che consiste nel reinventare e riproporre un vecchio contenuto, adattandolo a canali e formati diversi da quelli originali.
Perché è importante riproporre vecchi contenuti?
Ci sono diversi motivi: innanzitutto pensiamo a quanto tempo possiamo impiegare per scrivere un buon contenuto: documentarsi, cercare le fonti, le immagini, redigere il testo, correggerlo, si può parlare di diverse ore, ma non solo. Creare un contenuto di qualità e di valore richiede un dispendio in termini di denaro. Per questo, mantenerlo in vita il più possibile, riproponendolo su più canali potrebbe essere un buon modo per ottimizzare la spesa.
In secondo luogo, il repurposing content può aiutare anche a trasmettere comunicazioni mirate e su misura ad audience più verticali e differenziate, a patto che si sia in grado di adattare ogni messaggio al singolo canale tramite cui le si intende raggiungere. Sostanzialmente, facendo un buon lavoro di riproposizione dei contenuti, si può aiutare a rafforzare il messaggio in esso contenuto e a migliorarne la ricezione da parte del pubblico. Inoltre, nel repurposing content, ci sono vantaggi rilevanti anche in ottica SEO: moltiplicare il numero di contenuti riguardo a un cluster di temi aumenta il traffico verso le proprie pagine e la probabilità di posizionarsi bene per uno specifico set di keyword. In più, se si ripropongono i propri contenuti al di fuori dei canali proprietari, è più facile ottenere link in entrata qualificati che fanno sì che il sito ne guadagni in termini di autorevolezza. Infine, è possibile migliorare la credibilità e la brand reputation, dal momento che le persone vedono lo stesso marchio riproposto in diverse piattaforme. Di conseguenza si avrà la possibilità di essere riconosciuti come punti di riferimento del settore ed esperti sul tema.
Tipi di contenuto che potresti riproporre
Prima di riadattare il tuo contenuto ad un nuovo utilizzo, dovresti valutare quale materiale merita di più il tuo tempo e il tuo lavoro. Il primo passo è quello di valutare con attenzione le tue attività attuali: quali contenuti creati in passato puoi riutilizzare?
contenuti evergreen, ossia quei contenuti originali, di qualità, che sono sempre validi e rilevanti, indipendentemente dal passare del tempo. Si tratta ad esempio di articoli che trattano i concetti base di un argomento, oppure guide o how-to;
contenuti che hanno generato maggior engagement e interazioni, in termini di traffico, condivisioni, like, conversioni, etc. (a seconda di quali sono i parametri di riferimento che stai valutando per i tuoi obiettivi);
vecchi contenuti che non hanno avuto il successo sperato, però, se opportunamente aggiornati, modificati, rivisti e adeguati ai nuovi canali a cui li si intende destinare, potrebbero ottenere buone performance.
I post devono essere ri-pubblicati senza essere aggiornati?
Assolutamente NO! Bisogna controllare (e aggiornare) titoli, link interni ed altri dettagli per garantire che il pezzo ri-pubblicato sia attuale e curato. Si consiglia anche di inserire una nota dell’editore che riferisce che si tratta di un post vecchio, ma aggiornato.
Idee ed esempi di repurposing content
Post del blog
Creare nuovi articoli del blog a partire dai vecchi post è forse la via più semplice per riproporre contenuti già esistenti: li si può citare o si può scegliere di approfondire singoli aspetti, specie se al contenuto originale si dà la forma di una guida o di un how to. Creiamo un contenuto testuale completo, originale ed ottimizzato, che sia caratterizzato da un’introduzione, un corpo e una conclusione e sia arricchito di immagini ed esempi. Il titolo, ovviamente, dovrà essere curioso e d’impatto per invogliare chi legge a saperne di più. Una volta che il nostro post è pronto, abbiamo diversi canali a disposizione per la pubblicazione:
blog aziendale
altre piattaforme di blog posting (es. LinkedIn)
guest blogging
Slide o presentazioni visuali
Creare slide è un’ottima idea per riassumere contenuti testuali particolarmente lunghi o per dare risalto a citazioni o statistiche che si hanno in esclusiva. Formati come questi, del resto, si adattano meglio alla condivisione sui canali e all’interno del proprio calendario editoriale sui social. Le infografiche, in particolare, si rivelano un contenuto versatile e piuttosto performante.
E’ necessario individuare i concetti chiave che andranno esposti nelle varie diapositive, insieme ad immagini ed esempi. Per creare le diapositive si può utilizzare qualsiasi programma o piattaforma per la creazione delle slide, come SlideShare, Google Slide o PowerPoint.
I contenuti testuali che riguardano la stessa tematica potrebbero essere raccolti all’interno di un eBook da rendere disponibile gratuitamente al compimento di lead significativi, oppure a pagamento. E’ possibile accorpare più post del blog riguardo a uno stesso argomento, ma è anche suggerito rimpolpare il contenuto con ulteriori esempi, immagini e spunti di riflessione. Dove si pubblica un ebook?
Possiamo realizzarlo in formato PDF e renderlo disponibile per il download:
da nostre risorse (dal sito web, da una landing page, da una newsletter)
da risorse esterne (ad esempio da Kindle Store)
Post sui social network
I social network sono un potente strumento di comunicazione e un “megafono” che ci permette di diffondere e amplificare un messaggio o un contenuto: possiamo farlo utilizzando un contenuto già esistente (linkando un video o un post del blog, per esempio) oppure creando materiale ad hoc. Come? Possiamo inserire i punti chiave del contenuto in un contesto grafico e aggiungere gli elementi tipici di ogni social (hashtag, menzioni, etc.), adattando i formati grafici alla piattaforma social sulla quale verrà pubblicata. Ad esempio, su Instagram dobbiamo usare immagini quadrate, mentre su Facebook è meglio il formato rettangolare stando attenti alle limitazioni sulla quantità di testo scritto che può apparire in un’immagine nel caso si voglia promuovere il post. In questo caso, qualsiasi programma di editing di immagini può fare al caso nostro, tra i più famosi troviamo Photoshop, Canva e moltissimi altri.
I contenuti audio-video sono strumenti molto potenti: sono immediati, coinvolgenti e riescono a spiegare con facilità anche argomenti complessi. Secondo le statistiche sono apprezzati dall’85% degli utenti.
Per questo, può essere utile creare un video partendo da un contenuto già esistente. Possiamo aggiungere immagini, spezzoni di altri video, esempi, grafici interattivi e musica.
La creazione di un video può spaventare in termini di risorse da investire: tuttavia al giorno d’oggi è possibile fare video molto belli utilizzando semplicemente lo smartphone e qualche accessorio in più. Una volta creato il video, la piattaforma per eccellenza sulla quale caricarlo è, ovviamente YouTube, creando un canale dedicato.
I video possono essere pubblicati in diverse sezioni di un sito web: nelle pagine principali, nelle pagine prodotto, all’interno di landing page, etc. Il materiale visuale funziona molto bene anche sui social network: in questo caso è meglio caricare il file del video direttamente sulla piattaforma (e non condividere semplicemente il link di YouTube) perché i video nativi vengono premiati in termini di visibilità sulle varie piattaforme social.
Newsletter
Anche le newsletter tematiche sono un buon modo per far rivivere diversamente contenuti già veicolati altrove. Ad esempio si possono inviare mail di recap con i post del blog più letti nell’ultimo trimestre, semestre o nell’ultimo anno. La newsletter è un messaggio che viene recapitato direttamente nella casella di posta degli utenti: dobbiamo quindi fare in modo che l’oggetto della mail sia interessante e invogli i destinatari a voler saperne di più (aprendo quindi la mail). All’interno della mail non è necessario dilungarsi troppo con il contenuto: possiamo creare una breve introduzione in cui evidenziamo i passaggi principali del messaggio, per poi inserire una Call To Action che rimanda al contenuto originale (post del blog, video, ebook da scaricare, etc.).
Per inviare una newsletter si può utilizzare uno dei tanti servizi di email marketing: uno dei più conosciuti è MailChimp, ma ce ne sono davvero molti (ad esempio Sendinblue o Sendgrid); di solito queste piattaforme sono gratuite fino a un determinato numero di invii e passano ad essere a pagamento una volta oltrepassate queste soglie
Webinar e Corsi online
Se abbiamo creato una presentazione a slide, possiamo pensare di proporre il contenuto anche sotto forma di webinar, inserendo ulteriori esempi e casi pratici per essere maggiormente d’aiuto a chi è interessato all’argomento. Questi seminari online, che possono essere anche registrati e riproposti in un secondo momento, sono disponibili apposite piattaforme gratuite come LiveWebinar.
Nel caso, invece, volessimo fare qualcosa di più strutturato e articolato, possiamo pensare di creare un vero e proprio corso online, ulteriormente arricchito con letture aggiuntive, esercizi pratici, etc. Dopo aver preparato il materiale e registrato le lezioni è necessario caricare il tutto su una piattaforma di Learning Management System, come Google Classroom, Docebo, Eduflow, etc.
Podcast
Questo formato, almeno in Italia, non è ancora molto sfruttato, tuttavia alcune realtà hanno capito il potenziale dei podcast. I podcast possono essere una piattaforma per fornire contenuti “pesanti” in modo digeribile, inoltre sono maggiormente pratici ed accessibili, in quanto possono essere ascoltati anche mentre una persona guida, corre o svolge le faccende domestiche. Se vogliamo trasformare il nostro contenuto in un file audio, comunque, dobbiamo fare attenzione a “compensare” con gli esempi ciò che le immagini non possono aiutarci a trasmettere.
Una volta registrato, un podcast può venire caricato sul sito internet aziendale o su una particolare landing page; in alternativa, possiamo caricarlo su piattaforme dedicate in modo tale che sia a disposizione degli utenti in qualsiasi momento. Gli strumenti più conosciuti per registrare e caricare podcast sono Anchor e Spreaker.
Quiz, sondaggi e test
Possiamo utilizzare i concetti chiave del contenuto che abbiamo creato per realizzare un quiz, un test o un sondaggio con diverse domande sull’argomento: in questo modo gli utenti possono testare la loro conoscenza sul tema interagendo attivamente con il contenuto e imparando dalle risposte sbagliate. Ci sono vari strumenti per creare questo tipo di contenuto, tra i più conosciuti troviamo:
SurveyMonkey, (a pagamento)
Google Form o Microsoft Form (gratuiti)
Come diffondere questo tipo di contenuto? Ci sono tantissimi modi per farlo: pubblicando il link in una newsletter, sui social network, oppure nel blog.
La migliore forma di repurposing content
Non ci sono strade predefinite per fare repurposing content, anzi, originalità e creatività sono necessari per riuscire nel farlo, ricorsivamente. La prima cosa da fare è identificare i canali attraverso i quali vogliamo distribuire il contenuto che abbiamo prodotto e sapere come adattare quel contenuto ai diversi canali che abbiamo scelto. Perché un contenuto va “adattato”?
ogni piattaforma ha le sue peculiarità: sono nate per condividere foto (Instagram), altre permettono di pubblicare solo video (TikTok), altre ancora consentono di catalogare collezioni tematiche (Pinterest), e così via;
ogni piattaforma ha la sua audience: sempre meno giovani, ad esempio, passano il proprio tempo su Facebook, che invece viene scoperto da un numero crescente di persone più adulte;
ogni piattaforma ha il suo linguaggio e le sue regole, ad esempio su Twitter gli hashtag sono elementi fondamentali, molto importanti anche su LinkedIn, mentre su Facebook, nonostante esistano, vengono usati pochissimo.
In conclusione
Riutilizzare i contenuti può essere un grande risparmio di tempo per i creatori di contenuti, inoltre è un’attività che consente di ottenere il massimo in termini di visibilità e utilità.
Quando vogliamo adattare un contenuto già esistente, però, dobbiamo sempre tenere a mente alcune cose fondamentali:
bisogna definire i propri obiettivi
bisogna scegliere i canali giusti da presidiare
bisogna individuare i contenuti da riproporre
bisogna creare materiale che si adatti con facilità alla singola piattaforma
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/riutilizzare-i-contenuti.jpg7331305Monica Brignolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMonica Brignoli2021-06-21 11:41:522021-06-22 12:19:409 idee per riutilizzare i contenuti e riproporli come nuovi
Preparare presentazioni professionali è un ottimo passo per trasformare il temuto lunedì mattina in una piacevole esperienza in ufficio. Servirà a rendere la comunicazione con i colleghi più semplice e diretta.
Naturalmente, poter contare su una squadra affiatata è già una buona base su cui contare. Sai che esistono strumenti digitali anche per questo, cioè per dimostrare apprezzamento ai tuoi colleghi?
Nella selezione di oggi, anche un tool per tornare a incontrare persone, non per scopi sentimentali né per motivi professionali: semplicemente per farci colazione insieme.
Ecco la nostra selezione di utili applicazioni per questa settimana.
Creare progetti e presentazione professionali senza bisogno di ricorrere a un grafico può essere complicato o sembrare addirittura impossibile a volte. Premast presenta una serie di modelli sia per PowerPoint che per Google Slides e ha anche alcune opzioni gratuite.
Team Building
Un team più forte, più sano e più felice si costruisce partendo dalla collaborazione e dalla stima. Con EngageWith puoi mostrare il tuoi apprezzamento verso i compagni di team direttamente sui tuoi canali all’interno di Slack e Microsoft Teams. Celebra le vittorie grandi o piccole, impostando ricompense personalizzabili.
Dieta informativa
Siamo sommersi di notizie e informazioni sui social, ma ci sembra di leggere sempre le stesse cose. Read Something Great raccoglie link ad articoli evergreen su internet e te li serve 5 alla volta. Premendo il pulsante “Change My Reads” ne avrai subito nel piatto altri 5.
Sottotitoli automatici
Sai quante persone guardano i tuoi video in modalità “mute”? Sono tantissime e potresti catturare subito la loro attenzione. Se non sai come fare, Editr è la soluzione per te. Aggiunge automaticamente sottotitoli quasi perfetti ai tuoi video, in oltre 70 lingue.
Caffè e cornetto
The Breakfast non è né un’app di incontri né un’app di networking. È un’app “di persone”. Incontrare di persona e parlare con qualcuno che ancora non si conosce. A colazione.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/digital-tool-della-settimana.jpg7931413Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-06-20 08:25:292021-06-21 13:36:01EngageWith, The Breakfast e Premast: i digital tool della settimana
L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici dell’edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza” alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.
Anche in questa edizione, sono state assegnate sei borse di studio del valore di 20.000 euro ciascuna ad altrettante ricercatrici under 35, sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti nei campi delle scienze della vita e della materia. Il bando di questa edizione ha raccolto 320 candidature da tutta Italia.
Le sei ricercatrici premiate e i loro progetti di ricerca
La giuria, composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla Professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca emerita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dopo un’attenta valutazione ha selezionato le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti nel campo delle STEM.
Livia Archibugi
Progetto – Tumore del pancreas: a caccia di meccanismi molecolari che predicano la risposta alla chemioterapia
Istituto ospitante: ospedale San Raffaele (Milano), Centro di Ricerca Clinica e Traslazionale sul Pancreas, Unità di Endoscopia Biliopancreatica ed Ecoendoscopia
Elisa Pellegrini
Progetto – Moria dei canneti e cambiamento climatico: dov’è il collegamento?
Istituto ospitante: dipartimento Agro-Alimentare, Ambientale e Animale dell’Università di Udine: Laboratorio di Biochimica del suolo
Letizia De Chiara
Progetto – Cellule poliploidi renali: un nuovo strumento per la prevenzione della malattia renale cronica
Istituto Ospitante: Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche-Università degli Studi di Firenze
Ornella Juliana Piccinni
Progetto – Via con l’onda: rilevamento di oggetti estremi come resti di eventi di onde gravitazionali nei dati degli interferometri LIGO-Virgo-KAGRA
Istituto Ospitante: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN)
Natalia Bruno
Progetto – AQTRESS – Atomic Quantum Technologies for Reliable Engineering of Solid State devices Tecnologie quantistiche atomiche per la progettazione di dispositivi a stato solido
Istituto Ospitante: Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO) con sede al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare (LENS) e Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli studi di Firenze.
Lorena Baranda Pellejero
Progetto – Sintesi di molecole funzionali mediata da biomarcatori clinicamente rilevanti attraverso l’uso di sistemi basati su DNA sintetico
Istituto Ospitante: Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie, Laboratorio di Biosensori e Nanomacchine
L’Oréal e UNESCO si impegnano da 23 anni con il progetto “For Women in Science”, il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera ben 3.600 ricercatrici in 117 Paesi. Cinque di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020.
Francois-Xavier Fenart, Presidente e Amministratore delegato di L’Oréal Italia, commenta:
Quest’anno abbiamo tutti avuto una chiara consapevolezza di quanto sia necessaria la ricerca scientifica. È la scienza infatti che ci ha fornito la risposta per affrontare una pandemia globale che aveva congelato le nostre vite. È per questo che quest’anno siamo particolarmente orgogliosi di premiare queste sei giovani ricercatrici, perché possano portare avanti i loro progetti di ricerca in Italia e perché diventino dei role model, degli esempi da seguire e da emulare, per le loro colleghe e per tutte le giovani donne e ragazze.
Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dichiara:
Katalin Karikó, conosciuta anche come KK, è la biochimica e ricercatrice ungherese che ha dedicato la sua carriera alla messa a punto dell’innovativa terapia genica basata sull’mRNA, impiegata per il primo vaccino anti COVID-19. È un’ambasciatrice d’eccezione del nostro motto “Il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne” oltre che un esempio brillante, per le giovani ricercatrici premiate oggi e nelle precedenti edizioni, e per tutte le donne, di quanto sia importante il loro contributo per il nostro futuro.
L’evento di premiazione e l’open talk tenutosi oggi per condividere e approfondire dati, esperienze e proposte sull’uguaglianza di genere nella ricerca scientifica ha ospitato gli interventi di François Xavier Fenart, Presidente e AD di L’Oréal Italia, di Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, di Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, che ha inviato un video messaggio, di Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale per l’UNESCO, della Professoressa Lucia Votano, di Francesca Santoro, Head of the Tissue Electronics Lab IIT, di Linda Raimondo, studentessa di Fisica all’Università di Torino e divulgatrice scientifica in TV e sui social e di Enrico Bucci, Adjunct Professor, Sbarro Institute-Temple University Department of Biology, Philadelphia. L’evento è stato moderato dalla giornalista RAI Alma Grandin.
Secondo l’ufficio statistico dell’UNESCO, complessivamente le donne rappresentano ancora una minoranza nell’ambito della ricerca scientifica, costituendo circa un terzo dei ricercatori a livello mondiale. Se poi andiamo a guardare i riconoscimenti scientifici al talento femminile, il soffitto di cristallo appare ancora piuttosto spesso. Tra il 1901 e il 2020, ad esempio, meno del 4% dei premi Nobel – solo 23 – è stato assegnato a donne, considerando solo quelli per la Fisica, la Chimica, la Fisiologia o la Medicina.
Sono diversi i fattori che ostacolano una donna nell’intraprendere una carriera in ambito scientifico, dall’autostima e valutazione di sé stessi, ai gusti personali, alla conoscenza e consapevolezza delle opzioni disponibili a livello accademico.
A questi fattori si vanno ad aggiungere gli stereotipi di genere con una continua rappresentazione di innovatori al maschile. Senza tralasciare che il contributo delle donne nella scienza non riguarda solo il progresso scientifico e sociale, ma anche quello economico: secondo i dati dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), colmare la disuguaglianza di genere in ambito STEM in Europa entro il 2050 determinerebbe un incremento del Pil pro capite tra il 2,2% e il 3,3%.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_deposit.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-06-18 12:42:102021-07-26 12:48:03L’Oréal Italia e la commissione Unesco premiano sei giovani ricercatrici scientifiche
Dopo il successo dei test effettuati in alcuni paesi, oggi annunciamo le Inserzioni di Reels a livello globale. Reels è il luogo migliore per farsi notare dalle persone che non ti conoscono e rappresenta un palcoscenico sempre più popolare dove poter scoprire brand e creator.
Le Inserzioni di Reels aiuteranno le aziende a raggiungere un pubblico più vasto, consentendo alle persone di scoprire nuovi e interessanti contenuti creati da brand e da creator.
Le inserzioni appariranno nelle sezioni più popolari dei contenuti reel come la tab Reels, le Storie, tra i reel in Esplora e nel Feed. Come le inserzioni nelle Storie, anche le inserzioni di Reels saranno a schermo intero e verticali, e appariranno a intervalli tra i singoli reel, con una durata fino a 30 secondi. Le persone potranno commentare, mettere “mi piace”, visualizzare, salvare e anche condividere tutte le inserzioni di Reels.
Reels è un ottimo modo per scoprire nuovi contenuti su Instagram, ecco perchè le inserzioni vanno in questa direzione. Per i brand, questo significa avere a disposizione una nuova modalità creativa per interagire con il proprio pubblico.
Afferma Justin Osofsky, Chief Operating Officer di Instagram.
Proprio come per qualsiasi altra inserzione su Instagram, forniremo alle persone la possibilità di controllare anche quelle che compaiono come Reels dando, ad esempio, la possibilità di saltare, nascondere o segnalare un’inserzione non gradita.
Esiste uno strumento in grado di gestire in modo semplice e smart i contatti, la gestione delle vendite e la produttività della nostra azienda? Certo che sì. Stiamo parlando del CRM, uno strumento indispensabile per ogni azienda che cambierà completamente il nostro modo di fare business.
“Come raccogli, gestisci e utilizzi le informazioni determinerà la tua vittoria o la tua sconfitta.”
Le parole che avete appena letto sono quelle di Bill Gates e racchiudono un messaggio importante che ogni azienda dovrebbe seguire alla lettera e fa proprio. Conoscere le informazioni necessarie dei propri clienti e potenziali, analizzare e renderle accessibili al proprio team, serve non solo ad acquisire ma anche a fidelizzare i clienti con lo scopo di dar vita a relazioni produttive e durature.
Chi trova un CRM trova un tesoro
Avete mai sentito parlare del CRM? Probabilmente sì, ma non tutti sono a conoscenza degli innumerevoli vantaggi che può apportare alla propria attività. Il CRM è molto di più che un semplice strumento utile alla gestione delle relazioni con i clienti. Offre tutta una serie di vantaggi che vanno oltre la semplice compilazione dell’elenco dei contatti.
Permette di costruire un rapporto duraturo e di fiducia con i clienti proprio perché possiamo tenere facilmente traccia di tutte le interazioni e gli scambi, offrendo loro un servizio più personalizzato unito a un’esperienza impeccabile. Da un punto di vista pratico è prezioso poiché raccoglie in un’unica piattaforma centrale le informazioni sui clienti potenziali e quelli già acquisiti. Trasforma inoltre la produttività e l’efficienza di ogni azienda incrementando le vendite e migliorando la precisione delle previsioni.
Siete curiosi di scoprire come funziona un CRM nei minimi dettagli?
La piattaforma CRM di Salesforce offre alle aziende una visione unica e condivisa di ciascun cliente, per offrire un’esperienza personalizzata e di valore a ogni interazione, dal marketing al servizio clienti, passando per l’e-commerce e la vendita.
Il CRM offre alle aziende una visione a 360° dei clienti, consentendo di creare relazioni migliori attraverso un coinvolgimento più personalizzato e incisivo. Scopriamo insieme 5 aspetti in cui questo strumento può davvero fare la differenza.
1. Ottimizzazione dei flussi di vendite
Grazie al CRM il team addetto alle vendite di un’azienda ha la possibilità di salvare i dati sui potenziali clienti per accedervi a ogni interazione durante il processo di acquisto, aggirando quindi i consueti ostacoli come la mancanza d’informazioni adeguate su un potenziale cliente prima di essere contattato o la difficoltà d’inoltrare i lead direttamente al venditore responsabile.
In questo modo si favoriscono i team di vendita, marketing e assistenza clienti in termini di monitoraggio, progressi della pipeline e cronologia dei clienti
2. Accelerazione dei tempi di vendita
Grazie a questo tipo di tecnologia, l’utilizzo di dispositivi mobile tra i team di vendita favorisce e accelera la comunicazione, mentre l’offerta di un canale di comunicazione unico snellisce gli scambi evitando comunicazioni superflue e attività ripetitive.
I team di vendita possono controllare i dati, aggiornarli immediatamente dopo una riunione o lavorare da qualsiasi luogo. Le stesse informazioni sono disponibili per chiunque ne abbia bisogno, dal team di vendita agli addetti all’assistenza clienti.
3. Processi più smart in azienda grazie al CRM
Sfruttando il potenziale dell’intelligenza artificiale, che offre previsioni più precise attraverso l’analisi dei dati, le aziende riescono ad avere una visione a totale dei loro clienti e delle loro preferenze. Questa nuova modalità d’interazione si traduce in un rapporto più solido e in una maggiore soddisfazione dei clienti.
4. Efficienza nella raccolta dati dei clienti
Attraverso una raccolta dei dati automatizzata, che di conseguenza sarà molto più rapida di una manuale, il CRM permette agli addetti alle vendite e tutti gli altri dipendenti dell’azienda, di avere una visione chiara e completa dei clienti in quanto dispongono di tutte le informazioni necessarie.
5. L’importanza della mobilità
I team di vendita hanno a disposizione una tecnologia mobile davvero funzionale e già integrata nel sistema, aspetto fondamentale se si considera la mobilità tipica degli addetti alle vendite. Il CRM basato sul cloud offre implementazione immediata, scalabilità conveniente e accesso da qualsiasi dispositivo.
Come facciamo a capire se la nostra azienda necessità di un sistema CRM?
Quando investire in una soluzione CRM per la propria azienda
Il CRM aiuta ad avere una visione chiara e completa delle relazioni della propria azienda con i clienti, con gli utenti del customer service, con i colleghi o i fornitori. Inoltre supporta le aziende a rimanere in contatto con essi, a semplificare i processi e a incrementare i guadagni.
Se avete ancora qualche dubbio, ecco i campanelli d’allarme che vi suggeriscono che è ora di cambiare strategia e di passare a un sistema CRM per la vostra azienda.
Mancanza di un’unica fonte d’informazioni
Tutte le informazioni su ordini e clienti sono sparse tra note e fogli di calcolo e questo implica l’assenza di una visione globale delle relazioni con i clienti.
Mancanza di visibilità
Non abbiamo un quadro completo delle interazioni tra personale di vendita e clienti. Ciò si traduce in una grossa difficoltà a supportare al meglio i team e a responsabilizzarli.
Difficoltà nell’operazione di reporting
I report vengono compilati manualmente e questa attività lunga ed estenuante a lungo andare può compromettere il monitoraggio creando confusione e frustrazione.
Assenza di una soluzione mobile
Senza una soluzione studiata per la mobilità dei team di vendita, il rischio è che si creino cortocircuiti nella comunicazione. Il risultato sarà pessimo per i vostri affari.
Possibile perdita di dati
I team di vendita sul campo non sempre riescono a inserire tutti i dati in un unico posto centrale, con conseguente perdita d’informazioni importanti e anche di opportunità di crescita.
Mancanza di personalizzazione del rapporto con i clienti
In ogni fase del processo di acquisto, tutti i clienti e potenziali clienti ricevono le stesse informazioni e offerte, il che è indice di un chiaro problema di prioritarizzazione che può generare mancate opportunità di vendita.
C’è una soluzione?
Tutte queste difficoltà possono essere risolte facilmente affidandosi una valida soluzione CRM, che in prima istanza ci garantirà una migliore comunicazione con i clienti. Se sfruttata appieno consentirà alla nostra azienda di crescere e diventare più efficiente e competitiva.
Il CRM è un investimento per il futuro di ogni azienda
Se volete fra crescere la vostra azienda e distinguervi dalle altre, dovete assolutamente creare una strategia per il domani. Per le aziende più lungimiranti il CRM sarà indispensabile.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/CRM.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-06-17 17:44:002021-11-16 15:50:41Che cos’è il CRM e perché ogni azienda dovrebbe averlo
Avere una visione forte di lungo periodo, trovare un obiettivo, scegliere il proprio destino.
Ce lo spiega Francesco Tassi, founder di Vois, realtà attiva nel mondo del branded podcast e autore del podcast “Io Credo”, raggiunto a Modena dal CEO Ninja Mirko Pallera durante il percorso di N-Conference sul Ninja Van.
Il motto di Francesco è: having strong views, loosely held. Visioni forti, con mano morbida.
Avere una visione forte di lungo periodo sapendo che il come arrivarci potrebbe cambiare durante il percorso e avere la prontezza di capire quanto tempo ancora insisterci e quando lasciar perdere. Il podcast si sta rilevando un trend interessante per il futuro. In Vois, durante il periodo del primo lockdown, Francesco e il suo staff di remote working, si sono trovati in difficoltà, alla ricerca di nuovi stimoli creativi.
L’Italia non era pronta al podcast
La mission di Vois è produrre podcast a 360°: branded podcast, original podcast, podcast advertising. Nel 2017 Francesco Tassi, lavora in America come ingegnere, e lì inizia ad avvicinarsi e appassionarsi al mondo dell’audio:
Mi sono letteralmente innamorato, ho conosciuto questo mondo nuovo, diverso e affascinante. In America il podcast era in voga da un po’, così ho deciso di trasferirne l’uso in Italia. Ho lasciato tutto, sono tornato a casa e ho iniziato subito due percorsi di accelerazione.
Ma qualcosa non ha funzionato, era troppo presto, l’Italia non era pronta all’uso del podcast.
Nel 2019 ha prodotto un’applicazione, che non ha riscosso troppo successo, le numeriche non si sono rilevate interessanti per gli investitori. Si sceglieva il podcast in base agli interessi, era una sorta di radio personalizzata che mescolava podcast e musica, selezionando dall’ ID Apple e da Spotify la musica preferita, per poi realizzare un’unica playlist che riproducesse podcast emusica preferita.
Vois si basa molto sul manifesto dancing hip hop, Francesco è un ballerino di break dance e si porta dietro un bagaglio culturale di vita molto particolare, il manifesto è: Love Unity and Having Fun, e riporta molto al concetto di community, con un pizzico di divertimento.
Nel 2019 iniziamo a rilasciare molti prodotti, tra cui anche skill per Alexa, ma di nuovo tutti i sogni si infrangono. Successivamente vinciamo un bando di Torino e chiudiamo una collaborazione con l’azienda BMW per l’applicazione. Quindi creiamo l’app a Monaco, ma ci siamo resi conto che mancavano i contenuti, quindi ci buttiamo alla ricerca di investitori per il progetto. Ci siamo messi sotto, e insieme ad Andrea, è rinato Vois. Il nome precedente era Fortune, poi abbiamo fatto rebranding, abbiamo cambiato logo e abbiamo iniziato ad essere una start up degna di nota.
Sindrome del cubo
È importante inseguire le proprie passioni, ma non ci si deve fermare lì, bisogna avere il coraggio di rincorrerle. Il vero momento non è quando butti tutto, ma quando ci si lavora sù.
Ci sono molte idee per la creazione di start up, ma molti hanno paura di validare l’idea, il prodotto deve essere venduto. Questa è la sindrome del cubo: inseguire un sogno dalle 9 alle 17, e poi chiudere.
Vois ha creato l’influencer marketing sui podcast, aiutano i brand a fare pubblicità e gestiscono un network di milioni di impression al mese di creator di podcaster.
Siamo abituati a credere che esista il tuo lavoro, la tua passione e la tua chiamata, in realtà viviamo in un mondo multi potenziale e tante persone si riconoscono in questa fase. Fai una cosa, ti diverte tantissimo ma dopo un po’ ti stanca, sempre meno tempo dedichiamo a qualcosa che ci appassiona.
Il segreto di Francesco
È sufficiente trovare 3 cose che ci piacciono, ed essere il 25% tra i più bravi delle 3 cose: mescolando si rientra nelle proprie passioni e si avrà una buona chance di arrivarci fino in fondo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/1_tassi.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2021-06-17 17:06:202021-07-26 11:09:13Podcast marketing: come una startup sta rivoluzionando il settore
Inutile dire che la pandemia di questi due ultimi anni ha messo sotto i riflettori finanziari, e non, tutte le più importanti company mondiali impiegate nel settore sanità ed innovazione scientifica: da chi ha brevettato sistemi di tracciamento e trasmissione del virus, a chi, più di recente, ha lanciato sul mercato i tanto temuti e chiacchierati vaccini.
Gli esperti non hanno dubbi: investire sul comparto salute oggi è la scelta migliore da fare con un mercato che vale circa 1 miliardo e 300 milioni di dollari.
Sul podio delle aziende e dei titoli a cui prestare attenzione troviamo al primo posto Abbott Laboratories specializzata nel mercato diagnostico.
Il brand ha fatto successo con i sistemi di individuazione del Covid-19; seconda è Johnson & Johnson la compagnia di ricerca scientifica più importante al mondo e tra le prime a lanciare il proprio vaccino anti Covid-19; terza, la bio-tech company Moderna, da sempre impegnata nello studio di vaccini antinfluenzali, pandemici compresi; segue, ma comunque con risultati degni di nota, Vertex Pharmaceuticals da sempre impiegata nella lotta alla fibrosi cistica.
Sulla scia di questi big names troviamo Bionano Genomics, una delle aziende tecnologicamente più avanzate al mondo in materia di studio del DNA umano, con tecnologie in grado di tracciarne ogni minima variazione con l’obiettivo ambizioso di combattere malattie come cancro e SLA.
Bionano Genomics, cosa fa l’azienda che mappa il DNA umano
Potremmo definireBionano Genomics come un’azienda di tecnologia e innovazione scientifica, in cui la prima è al servizio della seconda per la creazione di strumenti sempre più evoluti e precisi in grado di indagare ed individuare ogni piccola variazione del DNA umano, andando a prevedere lo sviluppo di malattie genetiche come il cancro, l’alzheimer o la sclerosi multipla.
Uno degli ultimi prodotti di casa Genomics, e quello che secondo le stime porterà la maggior fetta di utili con numeri che vanno da 2 miliardi e 600 fino a 3 miliardi e 800 dollari, è Saphyr una delle tecnologie più affidabili al mondo di analisi genetica che l’azienda punta a vendere a ospedali, cliniche e centri studi nei prossimi anni.
Saphyr, infatti, è uno strumento in grado di analizzare campioni cellulari contenenti DNA e di indagare, esaminando la genetica delle cellule prelevate, l’eventuale presenza di malattie degenerative.
L’azienda californiana conta, oltre all’ultimo arrivato, anche questi prodotti:
Bionano Chips: chip studiati per la registrazione e l’uso dei macchinari del brand trasformando gli input ricevuti direttamente in immagini di output.
Bionano Sample Prep Kits: Isolation & Labeling: kit disponibili per il prelievo sterile di campioni di DNA, ottimali per predisporre tutto il materiale da analizzare.
Tali kit possono essere usati su cellule vegetali, animali o umane, ossa comprese.
Software di elaborazione a supporto in grado di colloquiare con i diversi sistemi tecnologici di Bionano Genomics.
La forza di Bionano Genomics, non risiede solo nell’alto profilo tecnologico, ma anche nel fornire ai clienti un servizio completo di chip e software per il funzionamento e servizi di consulenza, analisi e test del risultato, anche grazie alla recente acquisizione di Lineagen, che è subito diventata una divisione dedicata all’interno del brand.
Il 4 maggio di quest’anno Bionano Genomics ha anche annunciato di aver brevettato negli Stati Uniti il proprio sistema di etichettatura di molecole di DNA, dopo che questo è stato linearizzato in nanocanali.
Tale brevetto comprende particolari tecniche di mappatura ed analisi genetiche di parti del genoma messo sotto indagine. L’obiettivo è quello di continuare a creare e brevettare tecniche proprietarie per l’indagine genetica andando, così, a salvaguardare la proprietà intellettuale.
BNGO, Bionano Genomics al Nasdaq: crescita e previsioni
Definita “meme stock”, cioè tra le azioni che sono diventate famose e in continua crescita non tanto per le performaces dell’azienda che le emette, ma più per la viralità delle stesse, BNGO (Bionano Genomics) si è rivelato un valido investimento, sebbene fosse partito con un prezzo per stock di 17 centesimi.
La crescita di interesse e di valore di Bionano Genomics è cresciuta tra la fine del 2020 e gennaio 2021, quando l’azienda ha lanciato Saphyr e le sue applicazioni, puntando non solo sul campo delle mutazioni genetiche, ma anche sull’indagine dell’evoluzione dei virus (come il COVID-19) e le differenti conseguenze sui malati, spesso diametralmente opposte.
Bionano Genomics non è rimasta esente dalle fluttuazioni azionarie tipiche del mercato borsistico, con previsioni che vedono alti e bassi nel breve termine, ma che sul lungo possono portare a una buona remunerazione.
I dati 2020 parlano di una crescita del valore nominale del titolo da 3.08 dollari a inizio anno fino ad un massimo, raggiunto in febbraio, di 15.69 dollari.
Le performance in un anno, per sottolineare la bontà del titolo sul lungo periodo, è quindi di +1703,32%.
Bionano Genomics ha dichiarato che il 2020 è stato l’anno di semina con il lancio di Saphyr, ma il 2021, grazie ad una stabilità finanziaria più decisa, sarà l’anno dell’espansione, con una raccolta nel primo trimestre di 335 milioni di dollari.
La revenue dichiarata è di 3 milioni e 200 dollari, con un incremento del 179% sull’anno: il doppio delle stime previste
La perdita netta è stata di 9,9 milioni di dollari, inferiori ai 10 milioni e mezzo dello stesso periodo nel 2020
La liquidità di cassa ha subito una variazione positiva di 362 milioni, che comparata ai 38 milioni della fine 2020 ha nettamente registrato un rialzo
Il margine lordo, se comparato al margine lordo 2020 nello stesso periodo, è salito dal 25 al 33 percento.
Il campo dell’innovazione medica si conferma ancora tra i settori su cui l’attenzione degli investitori di borsa si fa più attenta.
Le fluttuazioni azionarie di BNGO sono consultabili qui
Bionano Genomics, parola agli esperti e news per il futuro
BNGO è davvero l’El Dorado che sembra per gli investitori? Sicuramente, è innegabile che il valore delle azioni e dell’azienda sia cresciuto negli ultimi anni.
L’annuncio di maggio di un brevetto per la tecnologia di Bionano Genomics rende già l’azienda più protetta dagli attacchi del mercato e dà al brand la possibilità di sperimentare e lanciare nuovi prodotti sul mercato, come Cytopia, un progetto tutto nuovo.
Cytopia è la nuova tecnologia di Bionano Genomics che permette l’esplorazione del DNA, non solo delle disfunzioni, ma della mappatura vera e propria, con l’analisi di più campioni cellulari nel modo più veloce e preciso possibile.
Sfrutta la citogenica, cioè l’analisi “a microscopio” di ogni cromosoma contenuto nelle diverse cellule, su cui verificare ogni piccola anomalia o modifica presente.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/06/bionano-genomics.jpg7291272Emikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngEmiko2021-06-17 14:00:282021-06-17 12:01:53Bionano Genomics è l’azienda che mappa il DNA umano da tenere d’occhio
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