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facebook advertising

Mini guida step by step per l’advertising su Facebook

I social media, di fatto, affiancano gli strumenti analogici nelle campagne pubblicitarie, riuscendo a ottenere risultati più immediati e diretti sul pubblico.

Per raggiungere questo obiettivo è però necessario massimizzare la funzionalità degli strumenti.

Tra i social network il posto d’onore, in termini di utilizzo per l’advertising, spetta ancora a Facebook, nonostante la diffusione di altri strumenti, soprattutto fra i giovanissimi.

schermata Facebook

Nel Rapporto sullo stato del Marketing condotto da Hubspot nel 2021, si afferma che Facebook è il canale che consente di realizzare un miglior ritorno sull’investimento, posizionandosi al primo posto nell’investimento tra i social media come piattaforma più scelta dalle aziende per effettuare pubblicità online.

Perché gli annunci su Facebook sono popolari?

Facebook consente di individuare il giusto cliente, nuovo o interessato, incoraggiandolo all’interazione e al dialogo nel corso del tempo.

Gli annunci hanno formati e posizionamenti adatti ad ogni pubblico, non vi sono costi fissi, il budget è personalizzabile e consente una precisa targettizzazione, la campagna è modificabile in corso (a differenza dei media tradizionali come la TV dove, una volta lanciata una pubblicità non è possibile modificarla con tempestività). Inoltre consente un’analisi dei risultati in tempo reale.

facebook logo con sfondo tipo matrix

Il social di Mark Zuckerberg, promette una pubblicità “sicura”, accettando solo aziende affidabili e in possesso della Blue Print Certification, nel rispetto delle politiche pubblicitarie decise dal social.

I formati pubblicitari per l’advertising su Facebook

  • foto: un formato semplice che permette di aggiungere testo per comunicare chi sei, cosa fai. Molto utile per attirare nuovi clienti. Uno studio condotto da Facebook, ha dimostrato che una foto ha la possibilità di ottenere prestazioni migliori rispetto ad altri formati nell’aumentare il traffico online e la notorietà del brand;
  • video: sono disponibili in formati diversi, in termini di durata (da 5 secondi a 10 minuti) e di stile. Da utilizzare per migliorare l’awareness del brand;
  • storie: sono visibili a schermo intero verticale sugli smartphone, è un formato particolarmente apprezzato dagli utenti: il 62% degli intervistati negli Stati Uniti ha dichiarato che le utilizzerà ancora di più nel futuro;
  • Messenger: consente di avviare interazioni e conversazioni tra consumatori e azienda, per questo è il formato più adatto per creare e mantenere una relazione con il cliente. Permette di aggiungere funzioni interattive personalizzate;
  • inserzioni riproducibili: offrono delle anteprime delle app, generalmente molto utilizzate nell’ambito dei videogiochi;
  • carosello: permette di raccontare una storia attraverso lo scorrimento di 10 immagini o video all’interno di un’unica inserzione, con il link per ogni singolo prodotto mostrato;
  • slideshow: sono delle clip in movimento, con audio e testo, che permettono di raccontare una storia. Si caricano velocemente e sono fruibili indipendentemente dalla velocità di connessione, si creano in pochi minuti pur offrendo i vantaggi di un video più elaborato;
  • raccolte: rappresentano uno dei modi migliori per far conoscere i propri prodotti. Ogni inserzione contiene delle immagini più piccole, disposte a griglia, che riportano i prodotti dell’azienda, con il link per l’acquisto. Consentono di dar vita ad un’esperienza interattiva senza abbandonare la pagina Facebook.

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Come creare un annuncio di successo

Effettua l’analisi del tuo pubblico: prima di realizzare un annuncio è fondamentale capire qual è il nostro pubblico di riferimento per poter poi costruire una strategia intorno ad esso. Prima di creare l’annuncio, ascolta il pubblico.

Determina l’obiettivo: Facebook offre una gamma di obiettivi pubblicitari tra i quali optare, in coerenza con gli obiettivi aziendali.

Si può puntare ad aumentare le interazioni al post, o il numero di like, indirizzare al sito web, trovare nuovi contatti e migliorare la notorietà del brand. Per capire al meglio quale seguire, si può effettuare un A/B Test che permette di confrontare due opzioni al fine di valutare quale è più adatta al tuo pubblico.

Gli obiettivi cambiano nel corso del tempo e del ciclo di vita del prodotto/servizio. Ad esempio, in una prima fase si può optare per un aumento della notorietà, per poi spingere all’acquisto.

Compila le informazioni chiave: scrivi dettagliatamente gli obiettivi, il target e il tipo di annuncio scelto.

Progetta l’annuncio: l’obiettivo è di catturare immediatamente l’interesse del pubblico per battere la concorrenza, quindi è necessario che il messaggio sia gradevole. Dedica del tempo al testo e dai spazio a creatività e chiarezza, in modo che nessuno debba domandarsi cosa stai promuovendo.

Mira al tuo pubblico: individua le sue caratteristiche (posizione, reddito, età) sulla base dell’obiettivo individuato, che non va mai perso di vista.

Scegli i posizionamenti: determina dove verrà visualizzato l’annuncio (app di messaggistica, storie). Se non hai ancora deciso, puoi affidarti al posizionamento automatico di Facebook che, per ottimizzare il budget, indirizza l’annuncio nelle aree meno costose ma che offrono una prestazione migliore.

Imposta il budget: Facebook fornisce una stima del rendimento dell’annuncio in base al budget e alla pianificazione. Affidati a questo strumento.

Monitora le prestazioni: misura le prestazioni delle inserzioni, attraverso metriche e strumenti statistici, forniti dal social. Automaticamente, ti verranno inviate delle email con feedback in merito alla prestazione dell’inserzione. Più annunci crei, più dati avrai a disposizione per annunci futuri.

La strategie di targeting

Elemento fondamentale è quello di individuare le caratteristiche del pubblico a cui ci rivolgiamo e, solo in un secondo momento, individuare il prodotto ideale da presentare.

Se all’inizio Facebook era considerato un social adatto allo svago e al tempo libero, le cose sono cambiate a partire dal 2013, quando ha dato inizio a partnership con broker del calibro di Epsilon, Acxiom e Datalogix, che dispongono di database di milioni di consumatori.

Gli inserzionisti hanno così captato la nuova opportunità, andando oltre i propri database di CRM, e rendendo il social media uno dei più fruttuosi a livello commerciale.

Facebook ha la particolarità di effettuare una “targettizzazione” seguendo anche gli eventi della vita (lauree, matrimoni, trasferimenti) che gli utenti stessi registrano sui profili personali.

Se non hai un valido database clienti puoi utilizzare la funzione “Pubblico Simile”, che permetterà  a Facebook di trovare gli utenti con caratteristiche simili alla tipologia di pubblico scelto. I criteri di targettizzazione possono sovrapporsi per creare un pubblico ad hoc per l’azienda e valutare le combinazioni di comportamento in relazione all’età anagrafica.

Evita di sovrastimare il target, cioè scegliere un campione troppo ampio, sia da un punto di vista anagrafico, con un range di età troppo ampio, che sotto il profilo geografico, indicando un’intera nazione.

Il ruolo attivo del pubblico

La chiave del successo nella pubblicità su Facebook è il pubblico: oltre al coinvolgimento e all’interazione, è importante infatti fare la massima attenzione a non creare messaggi unidirezionali.

Promuovi la community, incoraggia a commentare e condividere, e soprattutto chiedi il permesso di condividere i contenuti creati dai follower.

Il pubblico infatti è un creatore di contenuti, il possibile consumatore diventa produttore del valore aziendale, proprio attraverso i media digitali, esprimendo così quello che è il principale desiderio dell’acquirente post-moderno: avere un rapporto interattivo con l’impresa ed essere ascoltato.

Consenti alle persone di sentirsi apprezzate rendendole dei decisori: attraverso una storia, per esempio, puoi lanciare un quiz sulle caratteristiche del prodotto preferito, puoi indire un concorso per decidere il nome di un nuovo prodotto, o ancora, creare un forum per esprimere opinioni in modo da raccogliere informazioni preziose che possono essere riassunte in un video.

WPP inaugura il suo nuovo campus a Milano

WPP questa mattina ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo Campus di Milano, un hub innovativo e moderno che riunisce in un’unica sede più di 35 agenzie e oltre 2.000 dipendenti. Il WPP Campus di Milano mette a disposizione spazi di co-creazione unici ed è stato progettato proprio per favorire e incoraggiare maggiore collaborazione e creatività trasversali a tutti i team a beneficio dei suoi clienti. 

Situato all’interno dello storico quartiere di San Cristoforo, il WPP Campus di Milano rappresenta un importante progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa in cui, un tempo, sorgeva una delle più importanti fabbriche della città: la ex Richard Ginori, rinomata produttrice di ceramiche. Il Campus si estende per una superficie complessiva di 27.000 metri quadri (1,4 volte superiore a quella della Torre Velasca; 1,6 volte quella di Piazza Duomo e pari a quattro campi da calcio) e la sua costruzione ha mantenuto, recuperato e valorizzato uno dei patrimoni storici e identitari del quartiere meneghino. 

Mark Read, CEO di WPP, ha commentato: 

Il Campus di Milano è stato ideato per le persone che vogliono lavorare nel futuro e progettato per inspirarle a fare al meglio il loro lavoro, a collaborare e imparare gli uni dagli altri. È dotato delle ultime tecnologie e degli standard ambientali più elevati. Il nostro più recente Campus in Europa ha riqualificato una ex area industriale di Milano, trasformandola in un luogo di eccellenza e di attrazione per il talento creativo in Italia, consentendo ai clienti di accedere più facilmente alle nostre migliori idee e tecnologie.

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Durante la conferenza stampa di inaugurazione del Campus, a cui hanno partecipato Mark Read, CEO di WPP, Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia, e Massimo Beduschi, WPP Chairman in Italia, è stata presentata la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti che mette in luce il contributo di WPP all’economia italiana.

Sono orgogliosa che un edificio simbolo dell’industria milanese sia diventato la nuova casa dei tanti talenti che lavorano nelle agenzie WPP. Il Campus rappresenta un progetto ambizioso di riqualificazione volto a valorizzare un’importante area urbana che, grazie all’investimento WPP, creerà nuove opportunità e avrà un significativo impatto a livello economico, occupazionale, sociale e ambientale.

Commenta Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia. 

La riqualificazione del Campus, ideato dallo studio di architettura e di design BDG (del Gruppo WPP) e creato dal partner locale 967arch, mette la sostenibilità al centro mantenendo l’impronta architettonica unica dell’edificio esistente e migliorando le sue performance di impatto ambientale. Precedentemente dislocate in nove diverse sedi, le agenzie avranno accesso a spazi innovativi di lavoro e socialità, dotati delle tecnologie di ultima generazione e di numerosi servizi – tra cui un ristorante, un supermercato, un bancomat e una farmaci dinamica. 

Hub della creatività

La sostenibilità è uno dei fiori all’occhiello e dei principi ispiratori del Campus, in linea con l’impegno di WPP a raggiungere emissioni zero di CO2 entro il 2025 per tutto il Gruppo e, per tutta la catena di fornitura entro il 2030. Riqualificando un edificio già esistente, WPP eviterà l’emissione di carbonio incorporato, equivalente a più del 30% delle emissioni prodotte dall’edificio stesso nel corso della sua vita.

La nuova sede, oltre ad essere plastic free e paper less, si caratterizza per una illuminazione LED con un approvvigionamento energetico che proviene completamente da fonti 100% rinnovabili. Su base annua, ci si aspetta che la riduzione dell’impatto ambientale sia di 12.000 MWh di energia risparmiati, 6.900 tonnellate di CO2 evitate, 15 tonnellate di rifiuti in meno e un risparmio di 13 milioni di litri d’acqua. In linea con i WPP Campus di tutto il mondo, il nuovo headquarter ambisce ad ottenere la certificazione BREEAM – metodologia di valutazione ambientale ideata per monitorare, valutare e certificare la sostenibilità degli edifici – ad oggi riconosciuta a meno di 50 stabili nella città di Milano.  

La giornata dedicata all’opening del nuovo Campus si concluderà con un evento serale dove il CEO di WPP Mark Read ospiterà il sindaco di Milano Giuseppe Sala, rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine, clienti e partner di WPP. 

La realizzazione del WPP Campus a Milano conferma ancora una volta la nostra competitività internazionale e la capacità di attrarre investimenti e lavoro. Nonostante la pandemia questa attitudine non è cambiata e ci ha portato oggi a celebrare qui, in questo complesso che si affaccia sul Naviglio Grande, il trasferimento di tutte le agenzie del Gruppo e un nuovo grande segnale di ripresa. In questi spazi totalmente ripensati, pur mantenendo la struttura originaria della vecchia fabbrica, si lavorerà bene e ad altissimi livelli nel campo della comunicazione, del marketing e della pubblicità. Il WPP Campus come altri importanti headquarters nati su aree ex industriali sta cambiando il volto della Milano produttiva, ma non la sua attitudine a essere sempre il centro di ciò che accade nel nostro Paese.

Ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

I 4 pillar della ricerca condotta da The European House Ambrosetti: 

La ricerca condotta da The European House – Ambrosetti, in occasione dell’evento di inaugurazione del WPP Campus di Milano, mette in risalto il contributo di WPP in Italia nella creazione di valore per la città di Milano e per il sistema Paese. Il focus della ricerca si focalizza su quattro pillar principali: 

  • CAPITALE ECONOMICO: il WPP Campus di Milano rappresenta un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio non solo della città ma per tutto il Paese. 
  • CAPITALE AMBIENTALE: dal punto di vista della sostenibilità il WPP Campus di Milano adotterà delle politiche che consentiranno la riduzione delle esternalità ambientali negative, permettendo di mantenere l’integrità del territorio e dell’ecosistema (riduzione consumi di acqua ed energia, riduzione emissioni inquinanti, ottimizzazione dei rifiuti, etc.…). 
  • CAPITALE SOCIALE E CULTURALE: WPP in Italia, già uno dei principali employer del settore con una quota di dipendenti con contratto a tempo indeterminato superiore ai benchmark, continuerà a contribuire in termini di occupazione. Inoltre, l’azienda pone crescente attenzione alla valorizzazione dell’occupazione femminile, anche nei ruoli di vertice, (basti pensare che 6 occupati su 10 sono donne) e ai giovani under-35. La company, infine, si impegna alla conciliazione tra vita e lavoro dei suoi dipendenti di Milano e al benessere delle loro famiglie (es.70% lavoro in presenza, 30% smart working, servizi interni al Campus).
  • CAPITALE COGNITIVO: il WPP Campus genererà importanti ricadute positive a livello cognitivo non solo per il business del Gruppo ma anche per l’attrattività della zona (es. insediamento di nuove attività). Inoltre, lo sviluppo dell’hub creativo darà vita a nuove sinergie strategiche tra le diverse agenzie del Gruppo, abilitando la cross-contaminazione di idee, know-how e creatività. 
smart working e neuroscienze

Perché affidarsi alle neuroscienze nella scelta tra smart working e ufficio

In questi infiniti mesi di pandemia, il fenomeno smart work è stato studiato da molti punti di vista, dall’efficienza aziendale all’adeguamento dei contratti.  Raramente si è approcciato il tema partendo dalle differenze tra le persone nel “lavorare da remoto”, valorizzando l’immensa ricerca neuroscientifica a disposizione.

Due premesse sono necessarie. Il tema smart work non va affrontato con pregiudizio da tifoseria. Alcune persone sono più adatte e produttive quando lavorano da remoto, altre funzionano meglio in ufficio, a parità di impiego.

work from home before and after covid

Il miglior funzionamento non riguarda unicamente i risultati, ma anche il benessere psicofisico, condizione essenziale per mantenere l’efficacia lavorativa nel lungo periodo.

Il secondo aspetto riguarda le scelte delle imprese ad epidemia conclusa. Molte aziende adotteranno un modello ibrido.

Al lavoratore sarà richiesto di scegliere se e quanto smart working fare nella settimana lavorativa. Questa libertà impone la responsabilità, ad ogni persona, di riflettere su di sé. Dove funziono meglio? Sono più produttivo in smart work o in ufficio? Dove mi sento a mio agio?

Gli studi di neuropsicologia sono utili per capire le caratteristiche che predicono produttività e benessere in smart work. Individuando, al contrario, le persone a cui consigliare di rientrare in ufficio il più possibile e prima possibile.

Due caratteristiche sono fondamentali: la tendenza alla procrastinazione e la socievolezza.

La procrastinazione

Il professor Pychyl, della Carleton University, ha confermato studi iniziati nel lontano 2012, agli albori del “telelavoro”. La prima ricerca, firmata da Clark, Karau e Michalisin, è stata pubblicata sul “Journal of Management policy and practice”. Il titolo: Telecommuting and personality.

L’obiettivo era studiare il rapporto tra efficacia nel “tele-lavoro”, così si chiamava nel 2012, e configurazioni di personalità. L’ipotesi dimostrata è che l’ufficio agisca come un ascensore.

Quando siamo dentro, tutti seguiamo un protocollo non detto. L’ufficio definisce orari di arrivo e partenza, prevede codici di comportamento che dettano il tempo fuori e dentro l’attività. Le persone che tendono a procrastinare lo fanno meno all’interno di un ufficio, rispetto a quando lavorano da casa.

Chi fa fatica ad organizzarsi, tende a distrarsi o rimanda i lavori più frustranti, è meno efficace da remoto.

Al contrario chi non procrastina, non ha necessità di scrivanie e orari.

Ogni lavoro, anche il più bello del mondo, prevede compiti noiosi e stressanti. Se tendi a procrastinare, lo smart work non fa per te. Se fai quasi sempre quello che devi, tollerando bene la frustrazione, l’ufficio non serve.

La socievolezza

In una recente dissertazione, il professor Davis della Leeds University ha ripreso un’ampia metanalisi del 2018, pubblicata sull’European Journal of psychology, dal titolo: “Stress in remote work”. Lo scopo della ricerca era capire quali soggetti soffrivano maggiormente il lavoro da remoto.

Tutti i dati convergono sul fatto che le persone estroverse tendono ad avere difficoltà quando lavorano da casa. Coloro che fanno affidamento sull’ambiente sociale per godersi la professione e ricercano motivazione nel confronto, si trovano svantaggiati da remoto.

Le videocall non hanno il calore delle chiacchere davanti alla macchinetta del caffè. Una telefonata non è come un pranzo tra clienti o colleghi. Le persone socievoli traggono energia nell’essere immersi in un mondo di relazioni.

Se sei una persona socievole, dopo un certo periodo in smart work, ti troverai con alti livelli di stress ed insoddisfazione, al di là degli incarichi lavorativi. Se il calore della relazione ti manca, ti conviene rientrare in ufficio.

Se invece sei una di quelle persone che sta bene anche sola e non coltiva rapporti di amicizia sul lavoro, allora lo smart work è la soluzione ideale.

 Share of employees 18+working from home during the COVID-19 pandemic

Il rapporto tra lavoro a distanza e salute mentale

Un’altra questione interessante riguarda il rapporto tra lavoro da remoto e salute mentale.

Un  recente studio del 2020, uscito su LSE Business review, realizzato dal dott. Ogbannaya e dal suo team, ha risposto in maniera esaustiva.

Il titolo dell’articolo di ricerca: “Remote working is good for mental health?”. Il target del lavoro era confermare o falsificare le asserzioni sentite sui media riguardo l’impatto positivo o negativo del lavoro da remoto.

Le conclusioni sono solide in quanto si basano sulla raccolta dei principali sintomi di malessere psicologico, realizzate su campioni enormi di persone in tutta Europa. Nel 2020, moltissime professioni sono andate in smart work, il covid ha generato l’opportunità di avere una base dati amplissima. Mai nella storia così tante persone avevano lavorato da remoto e per un tempo così lungo.

A cosa giunge questa ricerca?

In pratica lo smart work non genera alcun problema di salute mentale, né tanto meno riduce i sintomi se considerato come variabile a sé stante.

L’idea quindi che migliori o peggiori lo stato di salute mentale, ottimizzando l’equilibrio famiglia-lavoro oppure peggiorando la qualità della vita per la continua necessità di essere connessi non è confermata dai dati empirici.

Tuttavia, nel caso di persone che mostravano una bassa stabilità emotiva, ovvero che già prima del Covid, avevano una storia di malessere emotivo, lavorare da remoto acuisce la situazione.

L’aumento nel consumo di psicofarmaci legati alla regolazione dell’umore e le richieste di supporto psicologico per la gestione dell’ansia sono state maggiori da parte di chi soffriva di disturbi mentali, con una diagnosi acclarata, prima del covid.

Gli studi mostrano come lo smart work possa essere per alcuni soggetti psicologicamente meno stabili, o comunque più fragili, un fattore precipitante che peggiora la salute mentale. Sulla popolazione generale non si notano associazioni statisticamente significative in senso positivo o negativo.

L’approccio neuropsicologico allo smart working dimostra l’inutilità di ogni ideologia preconfezionata. Ogni scelta dipende dalla personalità del soggetto, da come sta e cosa fa la persona quando lavora da casa.

Dalla sua storia pregressa, dalla sua rete di relazioni, da come vive il lavoro, dal senso che assume nella sua vita. Il resto sono idee che ignorano la più grande certezza sugli esseri umani: nessun cervello è uguale all’altro.

Al via “Donne Connesse”, la nuova serie di podcast firmati Samsung Italia

Samsung Electronics Italia annuncia il lancio del podcast Donne Connesse, disponibile su Spotify e su tutte le principali piattaforme di streaming a partire dal 20 settembre.

Sviluppato in 6 episodi, Donne Connesse è il progetto dedicato all’universo femminile che racconta cosa si nasconde dietro lo schermo di 14 protagoniste, tra cui imprenditrici digitali, creator ed influencer, svelando come la tecnologia ogni giorno le supporti nel conciliare passioni, lavoro, affetti, vita sociale e privata e rivelando i segreti del loro approccio ‘always on’ sempre accompagnato da una buona dose di ironia. 

Donne Connesse

Le creator coinvolte nel podcast sono Rossella Migliaccio, I Trentenni, Lea Cuccaroni, Lavinia Biancalani, L’Armadio di Grace, Diletta Secco, Michela Coppa, LaSabri, Ludovica Pandolfo, Martina Pinto, Kessy e Mely. 

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6 episodi, 14 protagoniste

I racconti delle protagoniste sono moderati da una madrina d’eccezione, la conduttrice televisiva e radiofonica Melissa Greta, che grazie a un mix di abilità e grande senso dell’umorismo, guida l’ascoltatore in un percorso di “chiacchiere digitali” in cui tutti, almeno una volta, possano riconoscersi.

“Proseguiamo il nostro percorso nel mondo del podcasting con un nuovo progetto in cui è la vita connessa a rappresentare il fil rouge con il podcast di successo Elio e le storie Tech dello scorso anno”, ha dichiarato Francesco Cordani, Head of Marcom di Samsung Electronics Italia.

Un viaggio interamente al femminile, emozionale e coinvolgente, in cui abbiamo voluto dare voce a 14 creators che insieme alla presenter Melissa Greta ci hanno raccontato le loro priorità nella vita di tutti i giorni, evidenziando come i devices tecnologici possano valorizzare le loro esperienze. Abbiamo affrontato 6 macro-temi, dal gaming all’empowerment passando per il wellness. Una forma di comunicazione molto diretta, naturale e semplice che attraverso idee e ispirazioni vuole ingaggiare, ma soprattutto intrattenere chi ascolta. 

La playlist Donne Connesse si apre con un contenuto che non conosce età, razza e genere: Love&Relationship’, argomento di cui è testimone il trio digital de I Trentenni, che riporta la generazione dei Millenial ai mitici anni ’90, raccontando come attraverso la tecnologia, le relazioni odierne siano mantenute salde e bilanciate… ma niente spoiler, sicuramente non mancheranno spassosi aneddoti.

Il secondo episodio che introduce un’altra tematica senza tempo è dedicato al ‘Beauty’. I segreti della bellezza non potevano che essere svelati dalla famosa esperta d’immagine, Rossella Migliaccio. Il guru dell’armocromia si confronta con Lea Cuccaroni, content creator di riferimento per tutte le ragazze della Gen Z, evidenziando che così come i canoni estetici si sono evoluti nel tempo, lo stesso è accaduto per i prodotti tecnologici, i quali, in certi casi, diventano oggi dei veri e propri oggetti di design.

A seguire una puntata focalizzata su un tema molto attuale, in cui la maggior parte delle ascoltatrici e degli ascoltatori si riconoscerà: Job’. Lavinia Biancalani, social media expert e fondatrice di un’agenzia creativa milanese specializzata in progetti digitali, dialoga con la professional organizer Erika, meglio nota come L’armadio di Grace, confermando quanto i dispositivi tecnologici siano stati fondamentali recentemente per consolidare il lavoro smart e di come gli strumenti digitali possano supportare talenti emergenti e progetti di responsabilità sociale.

Il viaggio del podcast Donne Connesse prosegue parlando di un elemento centrale alla vita di tutti i giorni: ‘Health&Wellbeing’. Diletta Secco, giovane food creator appassionata di cucina e in particolare di alimentazione sostenibile, racconta come sia possibile concedersi qualche sgarro senza rinunciare alla salute (anche grazie alla tecnologia in cucina). Presentatrice tv, conduttrice televisiva e radiofonica, maestra di yoga ed esperta di cucina salutare, Michela Coppa svela quanto sia semplice impostare una routine di benessere quotidiano grazie al supporto della tecnologia.

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Nonostante la posizione in scaletta, le due protagoniste del quinto episodio sono senza dubbio meritevoli di podio: una piacevole chiacchierata per tutti i gamer, in cui LaSabriGamer, che spopola sul web tramite i video dei suoi giochi preferiti, in coppia con Ludovica Pandolfo, la giovane gamer del team Samsung Morning Stars, condividono da una parte il ruolo divulgativo nei confronti dei follower, dall’altro l’approccio femminile verso il mondo del Gaming.

La setlist del podcast si chiude con una puntata dedicata al mondo ‘Family di cui si sono fatte portavoce Martina Pinto, attrice di diverse fiction italiane che si trova a dover conciliare il nuovo ruolo di mamma con tutti quelli che già ricopriva. Insieme a lei, le giovanissime gemelle milanesi di origine peruviana, conosciute sui social come Kessy e Mely che devono il loro successo alla digitalizzazione. Per motivi diversi, le protagoniste di questo episodio sono forti sostenitrici del supporto che la tecnologia può fornire in vari contesti.

La versione integrale dei primi 3 episodi del podcast è disponibile su Spotify.

strategie di crescita organica su TikTok

Come far crescere la tua azienda su TikTok: strategie di crescita organica

Torniamo a parlare delle strategie di crescita su TikTok ed in particolare occupiamoci della crescita organica. In questa strategia rientrano tutte quelle tecniche che hanno a che fare con una crescita naturale del proprio profilo su TikTok.

Fig. 1 strategia crescita organica

Fig. 1: strategie di crescita organica su TikTok

Tra le principali tecniche di crescita organica che puoi utilizzare possiamo indicare:

  • hashtag
  • suoni
  • duetti
  • stitch

Esaminiamone in maggiore dettaglio le singole caratteristiche.

Hashtag

 La principale ragione per cui usare gli hashtag è far comprendere immediatamente agli altri utenti TikTok le tematiche dei tuoi video, spingendoli alla visione dei tuoi contenuti.

Molti utenti sono alla ricerca sull’app di contenuti molto specifici e considerano gli hashtag come il miglior modo per individuare quei tipi di video.

Su questa piattaforma poi gli hashtag mettono in risalto i temi in tendenza e quindi per aumentare le interazioni con i tuoi video sarà fondamentale utilizzare quelli che sono le parole chiave più popolari.

Al tempo stesso, per non essere penalizzato dall’algoritmo di TikTok, dovrai anche assicurarti che gli hashtag siano pertinenti con il contenuto del tuo video.

La cosa migliore non è quindi creare dei video e poi cercare degli hashtag da associare ma fare esattamente il contrario!

Il primo suggerimento pertanto è: individua degli hashtag di tendenza e poi crea dei contenuti a partire da quelle parole chiave.

Per darti un’idea, questi sono stati alcuni degli hashtag più popolari in Italia nel 2020:

  • #IoRestoaCasa
  • #ImparaConTikTok
  • #ActivePlank
  • #UsoLaMiaVoce
  • #AmoIlMioCorpo
  • #MuseoaCasa
  • #ConsigliDiViaggio
  • #aCenaCon

Ma come individuare gli hashtag di tendenza?

Ci sono due modi.

Il primo è quello di andare nella sezione “Scopri” e di scorrerla per individuare gli hashtag che vengono creati dagli autori più influenti o da un gran numero di utenti.

Dovrai quindi monitorare quasi quotidianamente quali sono gli argomenti che vanno in tendenza.

L’altro modo è quello di usare servizi online specializzati per suggerire e analizzare il successo di specifici hashtag. Così come è accaduto con Instagram e Twitter, sono nati diversi servizi online che vanno a facilitare o integrare l’utilizzo della piattaforma. Tra questi ti segnaliamo TagsFinder, TikTok Hashtags e Seekmetrics.

Ritornando invece sugli hashtag mostrati nella sezione “Scopri” vogliamo farti notare che per ogni hashtag in tendenza TikTok pubblica, a destra nello schermo, il numero di visualizzazioni totali ricevute dai suoi contenuti.

A differenza di Instagram che ti dice esclusivamente quali sono i post che hanno un determinato hashtag senza darti alcuna informazione sulle prestazioni, TikTok ti permette di capire immediatamente quali sono gli hashtag più popolari in quel momento.

 La ricerca degli hashtag giusti non si ferma qui: altre fonti di ispirazione saranno ovviamente il tuo pubblico, gli influencers e i concorrenti del tuo brand.

Su TikTok non potrai mai diventare un punto di riferimento nel tuo settore senza che tu abbia condotto un’accurata ricerca sul tuo pubblico, per meglio comprenderne i gusti e le preferenze.

E dopo aver capito cosa vuole il tuo pubblico, ti sarà facile scegliere hashtag unici per spingerlo a visualizzare i tuoi contenuti!

Dedica anche del tempo a fare ricerche su chi sono i principali influencers nel tuo settore su TikTok: sono sicuramente persone che sanno come ottenere il massimo dalla piattaforma. Guarda i post che pubblicano e prendi nota degli hashtag utilizzati nei loro post di maggior successo.

Analogamente visita il profilo dei tuoi concorrenti su TikTok ed eventualmente inizia a seguirli, per meglio comprendere i gusti del pubblico nel tuo settore. Non ti diciamo ovviamente di copiare, ma solo di prendere ispirazione dai loro successi per avere delle idee sui contenuti e sugli hashtag da utilizzare.

Riepilogando:

  • Associa al tuo video almeno un hashtag.
  • Visita la sezione “Scopri” o utilizza servizi specifici per trovare gli hashtag in tendenza.
  • Prendi nota dagli hashtag utilizzati dagli influencer e dai tuoi concorrenti.
  • Utilizza hashtag pertinenti al tuo contenuto e/o di interesse per il tuo pubblico.
  • Crea contenuti che ti consentano di usare hashtag in tendenza.

Suoni

Suoni e i brani musicali sono uno dei principali elementi che caratterizzano TikTok. Ci sono oltre 150.000 brani royalty-free e pre-autorizzati nella libreria musicale commerciale di TikTok.

Saper abbinare e coordinare il contenuto video con quello sonoro potenzia enormemente l’effetto emotivo sullo spettatore.

È facile capire come si può lasciare un’impressione duratura in un breve lasso di tempo con un brano che le persone canteranno per il resto della giornata.

Vediamo come usare i suoni in una strategia organica di crescita del tuo profilo.

Una tecnica adottata dai TikToker di maggiore successo è di partire dai brani musicali in tendenza e creare contenuti a partire da questi.

Si tratta di una strategia analoga a quella già descritta per gli hashtag e molto efficace, perché usare i suoni in tendenza può far finire il tuo contenuto nella sezione “Per Te” e farlo scoprire a molti utenti TikTok.

Chi apprezza infatti quel brano o vuole a sua volta utilizzarlo per i suoi contenuti molto di frequente tende a visualizzare i video che lo contengono.

Come scoprire i suoni in tendenza?

Apri TikTok e guarda i video degli autori più influenti per scoprire i suoni che utilizzano, oppure scorri i contenuti suggeriti nella sezione “Per Te”, clicca sul suono usato e vedi quanti contenuti sono stati creati con quello specifico suono.

Puoi anche prevedere in anticipo quale suono diventerà popolare, scoprendo un brano musicale in tendenza al di fuori di TikTok (ad esempio su Spotify).

Una strategia alternativa, utilizzata da alcuni creators, è quella di generare nuovi brani a partire da quelli originali. In questo modo, se i suoni sono apprezzati dagli altri utenti, si crea un effetto virale che genera a sua volta visibilità per il creatore dell’audio.

Duetti

 Il duetto è una funzionalità molto apprezzata dagli utenti di TikTok (è stato stimato che oltre il 43% degli utenti ha caricato un video con un “duetto”) e particolarmente originale: fino al lancio della funzione Remix all’interno di Instagram Reels, TikTok è stata infatti l’unica app ad offrire la possibilità di realizzare in maniera semplice un contenuto con due video affiancati.

I duetti sono video che puoi registrare in risposta a video di altri utenti e che verranno posizionati a lato del video originale con la stessa musica (v. Fig. 2).

Generalmente sono reazioni al contenuto del video con cui si duetta, commenti o risposte, oppure gesti sincronizzati o speculari a quelli che l’altro utente compie nel suo video.

TikTok esempio duetto

Fig. 2: esempio di un video TikTok con un duetto

Fare duetti su TikTok è molto semplice, ti basterà seguire questi passaggi:

  • trova il video con cui vuoi duettare;
  • clicca sulla freccia di condivisione sulla destra, sotto a “Mi piace” e “commenti”;
  • clicca suduetti;
  • registra il tuo video di risposta;
  • pubblicalo come un normale video;
  • nella didascalia comparirà automaticamente la dicitura #duetto con…e la menzione dell’autore del video a cui hai risposto.

Le possibilità offerte dal duetto sono veramente tante. Ecco alcune idee:

  • Cantare insieme
  • Fare conversazione
  • Darsi il cinque a vicenda
  • Finire le frasi a vicenda

Il duetto è una funzionalità molto potente ed usandola nel modo giusto riuscirai ad ottenere un elevato tasso di coinvolgimento per il tuo profilo, dal momento che l’account TikTok del video originale verrà menzionato in tutti i duetti.

Ad esempio la casa discografica The Other Songs ha ottenuto un notevole contributo alla promozione del singolo “Love Again” di RuthAnne grazie all’utilizzo dei duetti: ben 871 video sono stati creati spontaneamente dagli utenti TikTok sotto forma di duetti. Questo si è tradotto in oltre 900.000 visualizzazioni del relativo hashtag #promotelove, a fronte di 153.000 views ottenute dai contenuti pubblicati dagli influencers coinvolti nella campagna promozionale.

Stitch

L’opzione Stitch (letteralmente, “punto”) è abbastanza simile al duetto e ti consente di prendere un contenuto pubblicato da un altro utente e di “ricucirlo” insieme al tuo video.

Per utilizzare lo strumento Stitch, mentre stai visualizzando il contenuto di un altro TikToker, non devi fare altro che selezionare il pulsante di condivisione all’interno dell’applicazione e quindi fare clic sull’icona Stitch.

Successivamente seleziona fino a un massimo di cinque secondi del contenuto che hai visto. Il frammento di cinque secondi può essere regolato con alcuni controlli offerti dall’app per una maggiore precisione.

Registra infine il tuo contributo nello stesso modo in cui crei altri contenuti su TikTok.

Un esempio di utilizzo è quello dell’account della lega professionistica di basket NBA che ha promosso la sfida “Tell me you’re an NBA fan without telling me you’re an NBA fan” proprio attraverso questo strumento, come mostrato in Fig. 3.

TikTok stitch NBA esempio

Fig. 3: esempio di un video TikTok con un invito a realizzare uno “stitch

 

Le tecniche che ti abbiamo mostrato in questo articolo, insieme alla creazione di contenuti di qualità, rappresentano le strade migliori da percorrere per accrescere la visibilità del tuo brand su TikTok in maniera naturale e senza ricorrere ad investimenti pubblicitari.

Esamineremo invece le tecniche di crescita a pagamento (partecipazione alle hashtag challenge, coinvolgimento di influencer e utilizzo di TikTok Ads) in un successivo articolo.

Come le neuroscienze possono far aumentare le vendite della tua azienda

Tredicesimo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è la Neuroscienza: ne abbiamo discusso con Lorenzo Dornetti, CEO e Founder di Neurovendita. Un know how esclusivo, innovativo e brevettato, che traduce le più recenti scoperte sul funzionamento cerebrale in servizi per accelerare le vendite. La psicologia abbraccia statistica e biologia, evolvendosi nelle neuroscienze cognitive.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Neurovendita, cos’è: min 01,50
  • Come le emozioni e il funzionamento del nostro cervello influenzano gli acquisti: min 06,40
  • L’evoluzione del marketing e delle vendite: min 08,45
  • Smartworking e rientro in ufficio: il punto di vista delle Neuroscienze: min 16,15
  • I comportamenti del reparto sales di un’azienda: min 22,50

Il Welfare aziendale genera impatto sociale: l’impresa al centro della comunità

Più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi per la sesta edizione di Welfare Index PMI: per la prima volta misura l’impatto sociale del welfare aziendale su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori. Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, la nuova iniziativa di Generali per premiare i modelli di business sostenibili delle imprese europee

Il welfare aziendale genera impatto sociale: le piccole e medie imprese italiane hanno avuto un ruolo centrale nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ed è aumentata la consapevolezza del loro impatto sociale attraverso iniziative di welfare aziendale. Oggi le PMI sono fondamentali per la ripresa e rinascita del Paese e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del PNRR: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità

È quanto emerge dal Rapporto Welfare Index PMI 2021 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla sesta edizione, che ha coinvolto più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni, ed è stato illustrato oggi a Roma alla presenza di: On. Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Anna Ascani, Sottosegretaria di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Dario Bruni, Delegato del Presidente Confartigianato al Lavoro e Bilateralità; Maurizio Grifoni, Presidente Fondo FON.TE Confcommercio; Maurizio Stirpe, Vice Presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia e Membro del Comitato Welfare Index PMI; Enea Dallaglio, Partner Innovation Team – Gruppo Cerved.

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Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines:

In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal Covid-19, attraverso Welfare Index PMI abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese.

Nell’occasione, è stato assegnato a 105 imprese Welfare Champion il rating 5W (erano 22 nel 2017). L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio

Secondo il Rapporto 2021, il welfare continua a crescere nelle PMI: oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale. In 6 anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%. 

Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%).

La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%). 

Oggi le PMI sostengono le priorità del PNRR con un impatto su: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità

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Salute: cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.  

Giovani – occupazione: oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani

Donne – opportunità di lavoro e di carriera: la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%

Comunità: il 56% delle imprese hanno attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità

L’indagine misura l’impatto sociale delle iniziative di welfare aziendale su tutti gli stakeholder

Si rafforza lo strumento di analisi di Welfare Index PMI, che valuta 127 variabili per indagare le misure delle iniziative, della capacità gestionale e di performance. 

Il nuovo modello di analisi sviluppato con Cerved Rating Agency. Oltre alle iniziative di welfare per i lavoratori e le loro famiglie, ha monitorato l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori, e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità.

Il nuovo modello è organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

105 le imprese Welfare Champion che quest’anno hanno ricevuto il rating 5W (erano 22 nel 2017)

Sono 105 le imprese Welfare Champion 2021 che hanno ottenuto le 5 W del rating Welfare Index PMI. Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta delle realtà caratterizzate da numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati e impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne all’impresa.

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE

Quest’anno Welfare Index PMI promuove il valore del welfare aziendale in Europa con la partecipazione alla prima edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia e valorizza i migliori esempi di business sostenibile sviluppati dalle piccole e medie imprese europee. Durante l’evento internazionale, che si terrà a Bruxelles il 28 settembre alla presenza di rappresentanti delle istituzioni europee e dei media, sarà inoltre presentato il White Paper sull’integrazione dei principi di sostenibilità nelle PMI europee, sviluppato da Generali in collaborazione con SDA Bocconi. Maggiori informazioni sono disponibili qui.

Ray-Ban e Facebook lanciano gli smart glasses “Ray-Ban Stories”

Facebook, Inc. e Ray-Ban lanciano Ray-Ban Stories, gli smart glasses di ultima generazione. La tanto attesa collaborazione porta con sé una concezione completamente nuova della fotografia, della condivisione e dell’ascolto nei momenti più autentici della vita. Mark Zuckerberg e Rocco Basilico ne hanno dato oggi l’annuncio in modalità virtuale, raccontando i dettagli della  collaborazione e l’incredibile potenziale del prodotto. 

Protagonisti della linea Ray-Ban Stories, con uno stile inconfondibile e iconico sin dagli anni ‘50, sono i modelli Wayfarer e Wayfarer Large. Facebook ed EssilorLuxottica, capogruppo di  Ray-Ban, sono stati in grado di sviluppare una tecnologia smart indossabile comodamente anche  tutto il giorno: il processore Snapdragon integrato, infatti, non compromette in alcun modo lo  stile, il comfort, l’estetica, né tantomeno il peso, che supera di soli 5 grammi quello dei normali  Ray-Ban Wayfarer.

I Ray-Ban Stories integrano una dual camera da 5 MP con funzionalità foto e video, auricolari open-ear molto discreti e un sistema audio composto da tre microfoni per  riprodurre suoni e voce in alta qualità durante le telefonate e i video. I Ray-Ban Stories sono disponibili in un’ampia gamma di modelli, tra cui i leggendari Ray-Ban Round, per uno stile rétro, o i mitici Meteor. Un prodotto che aggiunge un tocco di brio allo stile quotidiano, a partire  da 299 USD (369 CAD, 329 EUR, 299 GBP, 449 AUD) e disponibile con vari tipi di lenti: da  sole, da vista, polarizzate, sfumate, Transitions® e neutre. 

Oltre a offrire un design iconico e contenuti tecnologici innovativi, i Ray-Ban Stories verranno lanciati insieme a un’app integrativa, Facebook View (per iOS e Android), che servirà a importare, modificare e condividere in modo semplice i contenuti acquisiti con gli smart glassess, con la possibilità di caricarli su tutte le app social installate sullo smartphone: Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger, Twitter, TikTok, Snapchat, eccetera. 

Siamo molto orgogliosi di aver dato vita a Ray-Ban Stories insieme ai nostri partner di  Facebook” ha affermato Rocco Basilico, Chief Wearables Officer di EssilorLuxottica.

Questo prodotto rappresenta un punto di svolta e dimostra che i consumatori non sono costretti  a scegliere tra tecnologia e moda: possono vivere appieno ogni momento e rimanere connessi,  tutto questo indossando i loro Ray-Ban preferiti. Il nostro approccio esclusivo, che coniuga decenni di eccellenti lavorazioni artigianali, spirito di innovazione e impegno a proporre solo  tecnologie all’avanguardia, ci ha permesso di creare dispositivi wearable che tutti ameranno indossare.

Ray-Ban Stories nasce per aiutare le persone a vivere ogni momento rimanendo in contatto sia con chi le accompagna, sia con chi è distante. EssilorLuxottica è stata un partner a dir poco  fenomenale e, grazie al suo impegno per l’eccellenza, siamo riusciti a creare un prodotto elegante e di qualità capace di ridefinire le aspettative nel campo degli smart glasses. Stiamo lanciando un modo del tutto nuovo di rimanere in contatto con il mondo e vivere intensamente i  momenti più importanti della vita, senza rinunciare allo stile.

Ha commentato Andrew Bosworth, Vice Presidente di Facebook Reality Labs.  

I Ray-Ban Stories saranno in vendita pressi i negozi Ray-Ban e sul sito ray-ban.com a partire dal  9 settembre in USA, Regno Unito, Italia, Australia, Irlanda e Canada. A partire dal 13 settembre saranno disponibili anche presso alcuni punti vendita Luxottica tra cui SunglassHut,  LensCrafters, OPSM, David Clulow e Salmoiraghi & Viganò e a seguire presso selezionati punti  vendita wholesale. 

carlo bagnoli - umanesimo digitale

Il ruolo fondamentale degli umanisti all’interno dell’Impresa significante

Nelle scorse settimane abbiamo introdotto il concetto di “Impresa significante”. Ora è importante capire quali sono i valori che caratterizzano questo tipo di impresa. L’impresa ‘significante’, infatti, riconosce l’importanza di supportare un umanesimo digitale.

Siamo ormai entrati nella quarta rivoluzione industriale, che comporterà una profonda e irreversibile trasformazione digitale del sistema non solo produttivo, accelerando ulteriormente i fenomeni di crescita esponenziale.

Ancor prima dell’avvento di tale rivoluzione, similmente a quanto avvenuto durante il Rinascimento italiano, si è avvertita la necessità di rimettere al centro l’uomo, stavolta per sottrarsi a una sua visione di mero ingranaggio di una macchina. Si è avvertita la necessità di rivalutare l’importanza dei valori affermatisi nella cultura umanistica.

Al paradigma dello scientific management, sorto durante la seconda rivoluzione industriale, si è infatti contrapposto lo humanistic management, che enfatizza la responsabilità sociale dell’impresa nel suo complesso e la valorizzazione di tutte le potenzialità dei membri dell’organizzazione.

umanesimo digitale 01 - prof carlo bagnoli

Craig Nathanson, HLM – Humanistic Leadership Model (2017)

La proposta è di abbandonare la standardizzazione dei processi produttivi, la specializzazione del lavoro, la chiusura dei confini organizzativi e la linearità/sequenzialità del processo decisionale per servire un mercato di massa attraverso prodotti seriali, a favore della velocità e flessibilità operativa, della collaborazione tra i membri dell’organizzazione, del coinvolgimento anche di attori esterni quali clienti e fornitori, della socialità nel processo decisionale e nei rapporti per supportare la creazione diffusa e partecipativa della conoscenza.

Humanistic management e impatto sulla società

Lo humanistic management non vuole rigettare i progressi scientifico-tecnologici, ma includerli in una visione interdisciplinare più ampia capace di ricomporre e portare a sintesi gli opposti. Una proposta che può essere fatta propria in primis dalle aziende italiane, e che l’avvento della quarta rivoluzione industriale rende ancora più interessante.

Rispetto a quelle precedenti, l’attuale avrà infatti un impatto uguale o addirittura più profondo anche sul sistema sociale, già provato dalle crisi finanziaria ed economica che hanno portato a ridurre l’accesso al credito sia per le imprese che per i privati e, quindi, l’occupazione, deprimendo le capacità di consumo di larga parte della popolazione.

Questo, a sua volta, ha portato le persone a salutare con gioia l’affermarsi di business e profit model fondati sul free o quasi, quali, in primis, quelli di Google e della controllata YouTube, di Facebook e delle controllate WhatsApp e Instagram, senza problematizzare le esternalità che essi nascondono.

L’impresa ‘significante’ è una società di persone prima che di capitali, in quanto finalizzata a soddisfare i bisogni delle persone attraverso lo sviluppo di un’attività economica che si manifesta prioritariamente nel lavoro di persone per gli altri e con gli altri, riconoscendo la dignità delle persone e il valore dei loro contributi creativi. Riconoscere nell’‘umanesimo digitale’ il proprio valore significa considerare complementari, e non contrapposte, la cultura tecnologica e quella umanistica, l’intelligenza artificiale e quella umana.

La filosofia in primis sembra fondamentale per guidare e dare un senso compiuto ai dati analizzati e, soprattutto, per promuovere il pensiero critico al fine di riflettere sulle frontiere etiche che la scienza non deve oltrepassare. Gli umanisti e i tecnici si distinguono pure per il linguaggio usato: narrativo ed evocativo quello degli umanisti, eseguibile quello dei tecnici.

Il primo serve a descrivere o a immaginare un fenomeno, il secondo lo fa accadere.

Nondimeno, il ruolo degli umanisti è fondamentale nel processo d’innovazione radicale, perché essi sono gli unici in grado di tenere in considerazione l’etica nella scrittura dell’algoritmo e il contesto in quella del codice, e di proporre criteri di valutazione degli investimenti che travalichino quelli basati sulla produttività.

Criteri etici, quali il rispetto della dignità umana e l’aderenza ai valori aziendali, ed economici, quali il significato che assume una nuova tecnologia per i clienti e quindi il loro possibile interesse ad acquistarla.

L’ibridazione delle competenze

Ne deriva l’importanza dell’interdisciplinarietà per ibridare, questa volta, competenze digitali e umanistiche.

La trasformazione digitale in corso porta infatti a considerare gli individui non come persone uniche, ma come ingranaggi indistinti di una grande macchina dell’informazione. L’essere umano è invece l’unica fonte e, nel contempo, anche l’unico destinatario dell’informazione. È anche l’unico possibile produttore di significato dei risultati prodotti dalla macchina, dati o oggetti che siano, e persino del significato della macchina stessa.

La stampante 3D, ad esempio, rivoluziona la produzione fisica, ma non quella di significati. Il significato all’oggetto realizzato, ma anche alla stampante 3D, può essere dato solo dal maker che progetta il primo ed eleva la seconda a totem di un diverso life & work style.

La produzione di significati, e non la produzione fisica, sarà sempre più la vera sfida anche per le imprese. I significati sono il risultato della capacità creativa dell’essere umano, che è direttamente collegata alla sua capacità di avere: emozioni, sentimenti ed empatia; immaginazione e fantasia per poter astrarre; aspirazione alla conoscenza e duttilità nel metterla in opera; ed è questo che rende le persone speciali e non equiparabili a macchine algoritmiche.

Queste non sono in grado di creare cose nuove, ma solo di rimescolare partendo da ciò che esiste già. Gli algoritmi non riflettono emozioni o sentimenti, ma solo statistiche e correlazioni tra dati osservando i comportamenti umani.

L’impresa ‘significante’ quindi deve portare a rivalutare come fondamentale e positivo il suo ruolo nella società e il ruolo di chi è chiamato a guidarla (imprenditore o manager) nel momento in cui esercita le virtù cardinali della creatività, della capacità di creare comunità e della concretezza.

umanesimo digitale - prof carlo bagnoli

Human dignity-centered framework, in W. Mea & R. Sims, Human Dignity-Centered Business Ethics: A Conceptual Framework for Business Leaders. «Journal of Business Ethics», 2019, 160.

Questo impianto valoriale guida e dà forma allo scopo dell’impresa ‘significante’, ovvero il perseguimento della trasformazione sostenibile. Lo scopo è il motivo profondo per cui l’impresa esiste: per potersi definire ‘significante’, non può che porsi come guida per esperienze trasformative all’insegna della sostenibilità.

Solo così, oltrepassando il produrre e distribuire beni e/o servizi, potrà sfuggire alla commoditisation che caratterizza i mercati di massa. In questo nuovo mercato, la materia prima da trasformare è la persona (fisica e giuridica) aiutandola ad autorealizzarsi.

La trasformazione digitale irrompe infatti prepotentemente nella vita di tutti i giorni, pervade gli ambiti ludici e lavorativi, privati e pubblici, rischiando di “disumanizzare” il sistema delle relazioni sociali: diventa ancora più cruciale ribadire l’importanza di rimettere al centro la persona in quanto io sociale. Le società stanno perdendo i loro valori più profondi a causa di un esasperato individualismo e una maggior rilevanza attribuita ai beni materiali.

D’altro canto, e forse come naturale reazione a quanto sta avvenendo, sempre più individui desiderano prodotti di consumo dall’alto valore simbolico legato a significati personali, ma anche sociali innescati dai grandi problemi dell’umanità.

A maggior ragione, dunque, le imprese che aspirano a essere significanti dovranno ispirarsi alla centralità dell’essere umano, modellando il proprio scopo trasformativo sulla base di una visione e una leadership umanistiche

Lancio globale di $inter: presto il takeover di San Siro da parte dei possessori dei fan token

FC Internazionale Milano, in partnership con Chiliz $CHZ, blockchain provider di punta per il settore dello Sports and Entertainment globale, annuncia che venerdì 10 settembre alle ore 13.00 verrà lanciato il Fan Token $INTER sulla piattaforma Socios.com. 

A luglio, i Fan Token $INTER hanno avuto visibilità globale grazie al posizionamento sul fronte delle divise da gioco del Club per la stagione 2021/22 e venerdì i tifosi nerazzurri di tutto il mondo potranno finalmente acquistarli.  

Campagna di lancio

La Fan Token Offering (FTO®) prevede l’emissione di un milione di Fan Token $INTER al prezzo fisso di 2€ cadauno. I Fan Token $INTER costituiranno una nuova esperienza per i tifosi, facendoli entrare a far  parte della vivace comunità digitale di Socios.com. 

I possessori dei Fan Token $INTER avranno innumerevoli opportunità di engagement, tra cui la possibilità di interagire con il Club tramite una serie di sondaggi interessanti, interattivi e divertenti. I  tifosi avranno inoltre la possibilità di accedere a contenuti esclusivi del Club, mettersi alla prova contro altri tifosi da tutto il mondo in giochi, competizioni e quiz relativi all’Inter e partecipare a classifiche  mondiali per vincere ricompense ed esperienze uniche sia digitali che fisiche. 

I possessori dei Fan Token $INTER potranno votare da subito su Socios.com nel primissimo sondaggio per scegliere un messaggio di incitamento alla squadra che comparirà nel tunnel d’ingresso al campo. 

$INTER San Siro Takeover – 18 Settembre: Il primo sondaggio fa parte di una grande campagna di lancio che culminerà nell’evento ‘$INTER San Siro Takeover’ quando il club affronterà il Bologna il 18  settembre alle 18.00.  

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In occasione di questa partita lo slogan scelto dei tifosi accompagnerà la squadra nel tunnel di ingresso al campo, mentre un messaggio di Socios.com per i tifosi dell’Inter verrà svelato con una coreografia  che vedrà il coinvolgimento di circa 10.000 bandierine sugli spalti. Il messaggio vincente sarà mostrato  anche sui pannelli LED a bordocampo. I possessori dei Fan Token $INTER da tutto il mondo  accoglieranno inoltre via webcam i calciatori al loro arrivo a San Siro.

Alexandre Dreyfus, CEO di Chiliz e Socios.com, ha dichiarato:

Chiamo a raccolta i fan dell’Inter di tutto il mondo: il vostro momento sta per arrivare! Tra pochissimi giorni i tifosi nerazzurri avranno la possibilità di interagire e di avvicinarsi alla propria squadra del cuore come mai fatto prima. Se volete  un Fan Token $INTER assicuratevi di essere pronti e connessi su Socios.com per le 13 di venerdì. I possessori di $INTER avranno la possibilità di sentirsi parte integrante del loro club, cosa che dimostreremo con stile in occasione del takeover di San Siro il 18 settembre. 

Alessandro Antonello, CEO Corporate di FC Internazionale Milano, ha dichiarato:

Il lancio dell’$Inter Fan Token è il primo importante momento di attivazione insieme ai nostri fan della partnership con Socios.com, un accordo che pone al centro lo sviluppo del fan engagement. Per il Club nerazzurro i  tifosi hanno da sempre un ruolo fondamentale ed è per noi essenziale che il percorso di sviluppo e  innovazione che caratterizza la nuova era dell’Inter permetta a tutti i nerazzurri di essere sempre più  parte del nostro mondo. Siamo sicuri che l’$Inter Fan Token avrà grande successo all’interno della  nostra community.

Oltre 55 società sportive hanno stretto accordi con Socios.com per il lancio dei Fan Token, tra esse ci sono club europei di primaria importanza e le nazionali di calcio dell’Argentina e del Portogallo.  Socios.com sta rapidamente espandendosi negli Stati Uniti con 11 squadre NBA già presenti e altre pronte ad unirsi. L’UFC, gigante delle MMA, ha lanciato un Fan Token così come la PFL, altra  organizzazione delle MMA. La rosa di Socios.com include anche squadre importanti di F1, E-sports e  Cricket. 

Creata da Chiliz $CHZ, primo blockchain provider per il settore globale dello Sports and Entertainment, la piattaforma Socios.com ha grandi progetti di espansione e punta al lancio di molti altri Fan Token con partner da tutto il mondo del calcio e di altri sport di punta.