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  • Un supermercato di Helsinki vuole insegnare l’inclusione e accoglie i suoi clienti in otto lingue

    Le lingue più utilizzate dai media in Finlandia sono finlandese e svedese, ma molti finlandesi parlano altre lingue poiché una persona su sei è nata fuori dal Paese

    17 Dicembre 2019

    • La campagna del supermercato di Helsinki che accoglie i suoi clienti in otto lingue parte da un dato: un residente su sei ha origini straniere
    • La campagna di Prisma e TBWA accende un faro sulla multiculturalità e sull’inclusività 
    ___ Viviamo in società multiculturali, in cui spesso le differenze linguistiche possono diventare un ostacolo per la comunicazione. C’è un crescente sentimento anti-immigrazione in gran parte dell’Europa e degli Stati Uniti. Può una campagna pubblicitaria fare un passo esplicito verso l’inclusione? La risposta arriva dalla Finlandia, il messaggio della catena di supermercati PRISMA è forte perché è stato declinato in otto lingue. La Finlandia non è nota per essere un luogo amichevole per i nuovi arrivati, ma Prisma diffonde un grande annuncio di benvenuto alle minoranze locali. In 331 punti di Helsinki, il messaggio “Prisma Tripla, un negozio pensato per tutti, è ora aperto. Benvenuto! ” viene visualizzato in otto lingue: finlandese, svedese, somalo, cinese, inglese, estone, russo e spagnolo. L’annuncio indirizza i clienti al nuovo negozio di Pasila, un quartiere sempre più diversificato nel cuore della città. Le lingue più utilizzate dai media in Finlandia sono finlandese e svedese, ma molti finlandesi parlano altre lingue poiché uno su sei residenti di Helsinki è nato fuori dal Paese. tripla-tbwa-inclusive-adv La campagna di TBWA è rivolta anche agli abitanti delle città che accolgono la crescente reputazione di Helsinki come un moderno centro multiculturale.

    Il marketing che vuole rivoluzionare il mondo

    tbwa-purpose-brand TBWA non è nuova a queste campagne con un risvolto sociale. Presente in 95 Paesi, è una tra le agenzie pubblicitarie globali più importanti, fondata a Parigi nel 1970 è portatrice di un messaggio a tratti rivoluzionario: il marketing può cambiare il mondo. L’idea è quella di andare oltre il vecchio concetto di vendita del prodotto in sé, mettendo al centro dei valori aziendali. Si cambia quindi prospettiva e si rischia, osando l’azzardo di non piacere a tutti. LEGGI ANCHE: Brand-purpose: “la gente non compra quello che fai, ma perché lo fai”

    I valori danno potere ai brand

    Da una ricerca “Purpose Italia” promossa da Omnicom, emergono dati interessanti: con l’aumento dell’età aumenta la preferenza verso brand con un purpose esplicito e responsabile. Gli acquisti sono indirizzati dai valori che sentiamo a noi più vicini. LEGGI ANCHE: Ikea lancia la campagna #fateloacasavostra Negli ultimi anni stiamo assistendo a molti esempi di questo tipo: #fateloacasavostra di Ikea, un progetto che celebra il diritto e la libertà di essere se stessi, o l’utilizzo di modelle dalle curve generose di Calvin Klein sono solo alcuni degli ultimi casi. Non dovremo stupirci, dunque, se anche a Natale gli annunci ci parleranno di libertà e inclusività.