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  • Facebook ha bisogno di nuove regole, ecco le proposte di Mark Zuckerberg

    Contenuti dannosi, privacy, propaganda politica online e portabilità dei dati: quattro aree per le nuove proposte per migliorare Facebook e Internet

    5 Aprile 2019

    È apparso prima sul Washington Post, il manifesto in cui il signore dei social, Mark Zuckerberg, ha dichiarato la necessità di nuove leggi per regolare Internet, in particolare Facebook, e per difendere gli utenti dalle piaghe digitali delle fake news e dai contenuti dannosi e la notizia è stata poi veicolata sui social. la visione sociale di zuckerberg Basta alle azioni singole, l’idea è quella di creare rete e farlo insieme ai governi. Le vicende degli ultimi anni legate alla questione della privacy e all’integrità politica hanno messo a dura prova il regno di Facebook  e il suo creatore, tanto da indurlo a riflettere a lungo sulla faccenda fino a questo momento, in cui Zuckerberg ha deciso di prendere la situazione in mano e introdurre nuove regole. “Credo – ha dichiarato Zuckerberg – che abbiamo bisogno di un ruolo più attivo per i governi e le autorità di regolamentazione. Aggiornando le regole per internet, possiamo preservare il meglio di questo mondo, la libertà che hanno le persone di esprimersi e quella degli imprenditori di inventare cose nuove, proteggendo anche la società dai danni più ampi. Credo che abbiamo bisogno di un nuovo regolamento in quattro aree: contenuti dannosi, l’integrità elettorale, la privacy degli utenti e la portabilità dei dati”. Quattro aree, dunque, su cui iniziare un lavoro attraverso una visione condivisa che porti ad azioni concrete ed efficaci. LEGGI ANCHE: Ecco i nuovi strumenti di Facebook in vista delle elezioni europee

    Quali sono i contenuti dannosi?

    Propaganda terroristica, post di odio razziale e di genere, accanimento sulle minoranze, fake news. Questi sono i contenuti dannosi che vengono veicolati su Facebook e per cui Zuckerberg si sta battendo affinché vengano tenuti sotto controllo. “È impossibile rimuovere tutti i contenuti dannosi da Internet, – ha detto – ma quando le persone utilizzano decine di servizi di condivisione diversi abbiamo bisogno di un approccio più standardizzato. Un’idea è quella che gli organismi indipendenti fissino gli standard che disciplinano la distribuzione di contenuti nocivi e tarare le aziende contro questi standard. Il regolamento potrebbe impostare le linee di base su ciò che è proibito e richiedere alle aziende di costruire sistemi per ridurre i contenuti al minimo possibile”.

    Dopo Cambridge Analytica, la politica sui social

    Dopo l’accesa polemica  che ha visto al centro del dibattito Facebook e la gestione della pubblicità politica online, Zuckerberg ammette che i problemi, in ambito politico, sono diversi: a partire dalle leggi sulla pubblicità politica online che si concentrano principalmente sui candidati e sulle elezioni piuttosto che sulle questioni politiche che dividono. Alcune leggi, inoltre, vengono applicate solo durante le elezioni, anche se le campagne di informazione online vanno avanti senza interruzioni, diventano campagne elettorali permanenti. LEGGI ANCHE: Mark Zuckerberg va a Bruxelles a spiegare cosa è successo con Cambridge Analytica

    La spinosa questione della privacy

    L’idea è quella di identificare come punto di riferimento comune il GDPR (General Data Protection Regulation). Il nuovo quadro legislativo legato alla privacy dovrebbe proteggere il diritto di scegliere in che modo utilizzare le proprie informazioni, consentendo alle aziende di utilizzarle per scopi di sicurezza e di fornitura di servizi. Non si dovrebbe richiedere agli utenti che i dati vengano conservati localmente, questo li rende più vulnerabili. E andrebbe stabilito un modo per considerare le aziende come Facebook responsabili, imponendo sanzioni nel caso facciano degli errori. Facebook

    La portabilità dei dati

    “Se condividi i dati con un solo servizio – ha dichiarato il fondatore di Facebook – dovresti essere in grado poter passare senza difficoltà ad un altro. Questo fornisce alle persone la possibilità di scegliere e permette agli sviluppatori di innovare e competere”. Per realizzare ciò, è necessario un assetto di regole chiare su chi è responsabile di proteggere le informazioni quando l’utente si muove tra i vari i servizi. “Anche questo ha bisogno di standard comuni, – ha continuato Zuckerberg – per questo sosteniamo un formato standard di trasferimento dei dati e il progetto di trasferimento di dati open source. Credo che Facebook abbia la responsabilità di aiutare a affrontare questi problemi, non vedo l’ora di discuterne con i legislatori in giro per il mondo. Abbiamo costruito sistemi avanzati per scovare i contenuti dannosi, fermare le interferenze elettorali e rendere le inserzioni più trasparenti”.

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