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  • 8 cose che devi sapere sui tuoi device per la smart home

    Scopriamo quanto può essere davvero intelligente una casa e quali caratteristiche guardare prima di acquistare questi dispositivi

    27 Aprile 2018

    Si sente sempre più spesso parlare di Internet of Things: questo perché è ormai sotto gli occhi di tutti come le tecnologie stiano rivoluzionando il nostro quotidiano, fin dalla nostra abitazione. Amazon Alexa, Google Home, HomePod stanno diventando i coinquilini di molte case nel mondo e sempre più consumatori preferiscono gli elettrodomestici intelligenti per la casa e i sistemi interconnessi di smart lighting. Il tutto con l’unico obiettivo di rendere più semplice, conveniente e sicura la vita quotidiana. Nonostante siano numerosi i lati positivi dei dispositivi smart, è importante comprendere appieno il potere e le implicazioni che derivano dalla loro capacità di ascoltare, conoscere e trasmettere i nostri dati personali alle aziende. I sistemi per una casa intelligente facilitano la vita quotidiana consentendo semplici operazioni come trovare le chiavi della macchina, abbassare il termostato e avvisare di eventuali disturbi quando si è lontani da casa. Ma quali sono le cose che tutti i consumatori dovrebbero sapere prima di acquistarli? LEGGI ANCHE: “Vi racconto il mio primo mese con Google Home”

    1. Non tutti i dispositivi sono compatibili tra loro

    smart-home Attualmente sono numerose le aziende che competono nel mercato delle case intelligenti. Uno dei problemi più comuni che si riscontrano nel rendere smart la propria abitazione è che non tutti i dispositivi sono compatibili tra loro. Ad esempio se si acquistano prodotti Apple, Google e Amazon, questi potrebbero non funzionare insieme. Se si desidera rendere l’intera casa intelligente è preferibile concentrarsi su un unico brand o quanto meno controllare la compatibilità dei prodotti che si stanno acquistando.

    2. Se il sistema va offline cosa succede?

    Quando si decide di portare in casa le nuove tecnologie intelligenti è opportuno porsi prima delle domande onde evitare problemi “scomodi”: se si verifica un’interruzione della connessione ad internet cosa succede alla smart home? I dispositivi smettono di funzionare o esiste un piano di backup per la modalità offline? Queste caratteristiche sono da verificare per ogni singolo dispositivo.

    3. Privacy e dati con i dispositivi smart

    Ogni qualvolta si utilizzano i dispositivi domestici intelligenti si forniscono numerosi dati ai brand che offrono il servizio, ma non tutti sanno che queste informazioni sono condivise, creando così un problema legato alla privacy. Quindi nel momento in cui si decide di utilizzarli bisogna essere consapevoli che si offrono dati relativi ai consumi e all’utilizzo degli stessi device. LEGGI ANCHE: Come sarà la casa del futuro? Ci coccolerà all’infinito e si pulirà da sola

    4. Per ottenere il massimo è necessaria una buona pianificazione

    Avvicinarsi al mondo delle smart home può essere eccitante, ma prima di acquistare un dispositivo è bene pianificare e documentarsi in anticipo sulle funzionalità così da capire quali potrebbero essere realmente utili in base alle propri esigenze, qual è la marca migliore e se più device sono compatibili tra loro. Lavorare da casa

    5. È importante conoscere le impostazioni per tutelare la privacy

    Gli accessori per la casa intelligente forniti da Google e Amazon mettono a disposizione degli utenti alcune funzioni per tutelare la privacy personale, ma queste opzioni spesso sono disabilitate di default. È importante dunque capire bene quali sono le feature offerte da questi prodotti per assicurarsi di non fornire inconsapevolmente informazioni sensibili durante il loro utilizzo.

    6. Una casa intelligente è un investimento per il futuro

    Il costo iniziale da sostenere per rendere smart una casa potrebbe essere scoraggiante ma bisogna considerarlo come un investimento che si ripagherà da solo nel tempo. Prendiamo ad esempio le luci smart: queste consumano meno e possono essere programmate per essere accese o spente in determinati orari, con un conseguente risparmio sulla bolletta.

    7. Una porta di accesso per gli hacker

    Se da un lato i device intelligenti regalano un alto livello di comodità nel gestire la propria abitazione, dall’altro possono anche rivelarsi una minaccia alla sicurezza dei nostri dati. Avendo a disposizione più dispositivi nello stesso luogo che raccolgono i nostri dati, si corre il rischio di facilitare l’accesso agli hacker. Anche se il dispositivo non contiene dati sensibili può comunque essere utilizzato come punto di accesso al Wi-Fi, ad esempio. Prima di dar vita alla propria casa smart è fondamentale valutare la qualità della sicurezza di ogni dispositivo che si sceglie di introdurre nella propria abitazione.

    8. Non sono perfetti

    Molti device smart sono ancora in fase di apprendimento e richiedono tempo per funzionare correttamente: inoltre come per altri software, ci sono diversi bug da risolvere, pertanto, non bisogna dare per scontato che tutto andrà bene e alla perfezione. Riassumendo, una smart home è una casa dotata di una sua autonomia, ma non necessariamente “intelligente”: per esserla davvero ha comunque bisogno di una buona pianificazione. E dal momento che i costi iniziali di installazione possono essere a volte elevati, è necessario pensare bene a come rendere la nostra abitazione davvero funzionale e efficiente, senza rischi per la nostra privacy.