C'è un motivo se tutte le volte che tenete un calice di vino in mano avete l'impressione di sentirvi persone privilegiate. Con più o meno consapevolezza, roteate il bicchiere con la voglia di sapere tutto su quello che state bevendo.
La spiegazione a questa sensazione è semplice: avete tra le mani un prodotto che porta con se una lunga serie di successi indiscussi, un condensato liquido di cultura.
Ormai da molti anni si è capita l'importanza che ha assunto il vino, tanto da trasformarsi in un business capace di regalare soddisfazioni a molti. Con il tempo sono aumentati i produttori, gli enologi e i sommelier. A seguire nacquero gli influencer fino ad arrivare ai corsi di studio dedicati; dalle scuole superiori, i corsi triennali, fino ad arrivare ai Master.
Anche in versione digital il vino funziona, piace ed è spunto di conversazione. A confermarlo è lo studio netnografico sul team, realizzato da Viralbeat su commissione dell'associazione Le Donne del Vino.
Cosa si dice del vino sul web? Chi ne parla e come? Sono tutte domande a cui la "Vinografia" risponde per analizzare il mondo enologico e la sua web reputation.
Moltissimi spunti interessanti che mettono a fuoco la vitalità di questo settore che si alimenta grazie a una grande passione comune a tutti gli interlocutori.
In particolare risalta come l'unione tra produttori e winelovers rappresenti una carta vincente per l'offline ma che ben si trasmette online; un sentiment che è sempre positivo o neutro portando tutti i partecipanti a tifare per la stessa squadra, senza etichetta ma con solo un protagonista: il vino.
Un merito in particolare, per questa sana vivacità, va riconosciuto ad alcuni degli opinion leader, i wineblogger che, nella maggior parte dei casi, esprimono un parere molto professionale ma con i toni che bene si sposano al mondo digital, permettendo ai neofiti di approcciarsi con maggiore consapevolezza.
Il web si è dimostrato una corretta strada per svecchiare un settore che iniziava a sentire il peso dei suoi anni e della sua tanta saggezza. Adesso potete andare oltre alla distinzione tra rosso e bianco, basterà solo un corretto bilanciamento tra online e offline. Insomma, prendete il vostro calice e ascoltate la rete!