Le parodie su Siri continuano a moltiplicarsi! Dopo Siri vs Furby e Duet with Siri, torniamo a parlarne in occasione di questo ennesimo video ironico sugli usi dell’assistente vocale più chiacchierato del momento! Siamo abituati ai numerosi spot in cui i possessori del nuovo iPhone 4S si dilettano nell’utilizzare Siri per gli scopi più vari, come raggiungere l’aeroporto, o fare la lista della spesa.
College Humour però ha pensato ad utilizzi differenti: questa volta a Siri è toccato fare da intermediario nella lite tra due coniugi. E il risultato non poteva che essere un insieme di dialoghi piuttosto curiosi.
Che dire, per la salvezza di tanti giovani iPhone, speriamo che nessuno arrivi a questo punto 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-11-18 12:00:212011-11-18 12:00:21I mille usi di Siri: ecco un litigio tra coniugi [VIDEO]
Ebbene sì, noi ninja siamo dei fashion addicted, mentre quello tra moda e social network è un connubio che sembra avviarsi a diventare indissolubile. Dopo Business in Fashion, il social network che mette in rete i talenti che operano nel campo della moda, e WhereToGet.it, community che aiuta a localizzare gli abiti e gli accessori che desideriamo acquistare, vogliamo parlarvi di un sito che permette a chiunque di diventare un vero e proprio fashion designer. Si tratta di UnitedStyles, un’applicazione gratuita che consente di creare capi di abbigliamento (solo femminili, per ora) personalizzati.
Il servizio funziona in maniera molto semplice: gli utenti scelgono il capo da creare e ne selezionano forme, taglie, colori e fantasia. Le fantasie e le tonalità sono liberamente modificabili. Il risultato finale viene mostrato in 3D e può essere condiviso su più piattaforme in modo da ricevere il feedback dei propri amici.
UnitedStyles è di base a Shanghai, fa realizzare i capi in outsource in Cina e li fa recapitare ai designer in un mese circa, a prezzi che vanno da 49.95$ per un top a 79.95 o 99.95$ per un vestito.
La mission è quella di riprodurre l’esperienza della sartoria su misura, resa difficilmente accessibile a tutti e troppo costosa per via della diffusione della produzione di massa, puntando su una strategia di marketing virale. “We change the fashion industry from a ‘push’ into a customer ‘pull’ model” (“Cambiamo l’industria della moda da un modello push a un modello pull guidato dal cliente”) dice il co-founder Marc van der Chijs, per il quale “It’s very strange that you cannot [already] design your own clothes online” (“E’ molto strano che non si possano ancora realizzare i propri abiti online”).
E voi? Pronti a disegnare la vostra personale collezione?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Nokamatahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNokamata2011-11-18 11:00:252011-11-18 11:00:25UnitedStyles: crea i tuoi capi come un vero fashion designer
Vi è mai passato per la testa di andare a vivere nel deserto? Magari passare qualche giorno in perfetta solitudine, senza stress da traffico, lavoro, ecc. Forse prima di vedere questa casa non lo sognavate nemmeno, ora invece ditemi cosa ne pensate!
California Roll House è un concept disegnato da Christopher Daniel: il suo scopo è quello di realizzare una casa resistente anche nelle condizioni ambientali peggiori.
Il materiale utilizzato è ad alta efficienza energetica e grazie al telaio in fibra di carbonio (ed alla plastica) l’abitazione si può montare e smontare a tempo di record. Il materiale avvolto intorno alla cellula principale può scivolare sul terreno e garantire una piattaforma per altre attività.
Per ottimizzare lo spazio, le porte sono automatizzate tramite potenza idraulica (la parte superiore scorre verso l’alto, mentre quella inferiore verso il pavimento) e le camere sono separate utilizzando come divisori tenda o scaffali. Il microclima in casa, a controllo elettronico, è molto confortevole.
Durante il giorno la trasparenza dei pannelli di vetro può essere manipolata per far entrare pochissima luce e, quando è più fresco, l’illuminazione naturale può essere più ampia.
Cambiato idea? Si parte? 🙂
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-11-18 10:00:352011-11-18 10:00:35La casa nel deserto: meraviglia tecnologica!
Questa è la storia di un paesino svizzero, Obermutten, abitato da 70 anime, un paesino che fino a qualche tempo fa nessuno conosceva nel mondo e che non aveva fans. Un bel giorno il sindaco aiutato da alcuni dei suoi cittadini ha deciso di far conoscere al mondo il loro magnifico paesino, e ha trovato in facebook un amico molto utile!
Non avendo storie da raccontare ha deciso di creare le storie direttamente coi suoi fans, e come si fa se non si hanno fans?? Semplice si comunica che chiunque diventi fan della pagina facebook vedrà la sua immagine e il suo profilo attaccata alla bacheca comunale!
Sempre più spesso si parla di social networking marketing applicato al turismo e si cerca di ottenere maggiori turisti attraverso l’utilizzo di Facebook e co., o soluzioni di comunicazione/marketing che dovrebbero alimentare il turismo verso una destinazione invogliando le persone a visitarla, questa di Obermutten mi sembra un’ottima soluzione, da 70 abitanti si è passati a quasi 11 000 fans che hanno voluto veder esposta la propria foto in paese. Dato l’elevato numero di contatti la bacheca comunale non bastava più e i vari profili sono stati attaccati per tutto il paese, sui muri delle abitazioni, sul muro dell’albergo e addirittura su quello del ristorante!
Ora il paese è conosciuto in più di 20 paesi, addirittura ci sono fans provenienti dal sud della Corea! Il sindaco e i suoi collaboratori dopo aver affisso i profili ai muri, instaurano un rapporto di amicizia con i loro supporters, promuovono il paesino, invogliano le persone a venire in Svizzera cercano di concludere e a portare a termine il loro lavoro, vogliono passare dall’on line all’off line.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kensakuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKensaku2011-11-18 09:00:052011-11-18 09:00:05Obermutten, il paesino svizzero che fa marketing su Facebook
Cos’è Bendch? E’ un innovativo concept del designer David Szabo , creato per rendere funzionali e non invasivi i billboard: un ibrido tra una panchina e un formato di affissione che potrebbe rivelarsi una rivoluzione nell’advertising negli spazi pubblici.
Ma come funziona esattamente? Il dispositivo è dotato di un sensore che riconosce il passaggio delle persone e attiva il suo schermo, mostrando immagini e video che catturano l’attenzione. Ma l’interazione con l’utente non finisce qui: dopo alcuni minuti la parte superiore si abbassa permettendo di sedersi. L’ installazione si rivela particolarmente utile in luoghi affollati come fermate di autobus, stazioni e aereoporti, che richiedono soluzioni di seduta he occupano poco spazio quando non sono utilizzati.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Katsumihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKatsumi2011-11-17 16:30:402011-11-17 16:30:40Bendch: come una panchina si trasforma in pubblicità
La scorsa settimana ve ne abbiamo parlato in occasione dell’annuncio dei vincitori dei Lovie Awards ’11. Il nostro direttore Mirko Pallera ha avuto l’onore di premiare Nuok con il bronzo nella categoria Travel/Tourism. Oggi ci immergiamo totalmente nel progetto intervistando la sua fondatrice, Alice Avallone.
Innanzitutto ancora congratulazioni per il premio! Cosa ha significato per te e per il tuo progetto vincere questo bronzo ai Lovie Awards?
Abbiamo vinto, abbiamo vinto! Sono state queste le parole al telefono di Leonardo alla pubblicazione della lista dei vincitori sul sito quella domenica. Era davvero l’ultima cosa che potevo immaginarmi. Il giorno prima un grave incendio ha coinvolto la mia casa natale ad Asti, distruggendo ogni cosa e lasciando solo macerie. Ricevere quella chiamata dopo uno shock così forte, è stata un’emozione indescrivibile. Per me è stato un segno, una spinta a non lasciarmi andare nello sconforto più buio. Nonostante tutto, c’era qualcosa creato da me nel mondo che non solo aveva conquistato una giuria così prestigiosa, ma che finalmente aveva premiato davvero i miei sforzi e la passione incredibile del mio team. Oggi a distanza di qualche settimana ancora provo una grande gioia. La scorsa domenica mi sono commossa a vedere le foto dei miei nuokers riuniti a New York per una cena. Sapere che ci sono giovani italiani così pieni di talento che si incontrano solo per il piacere di stare bene e condividere la propria scoperta delle città, mi apre il cuore.
Margherita - nuoker di Londra - ha ritirato il premio ai Lovie Awards
Ad ogni modo, penso che nessuno di noi si fosse ben reso conto, prima della pubblicazione dei risultati e della serata di premiazione, della portata di questo premio. Come abbiamo scritto nel nostro resoconto, l’emozione forse ha fatto il suo gioco nel discorso di presentazione a Londra, ma il vero ringraziamento è per i nostri lettori che ci supportano e che condividono con noi questa grande passione per le città del mondo, nelle quali i nostri quaranta editori cercano ogni giorno di coglierne il lato meraviglioso, creativo e gustoso per poi raccontarne la storia e invogliare ognuno di voi a scoprire cosa di bello c’è in ciò che ci circonda.
Da blog personale Nuok è diventato in poco tempo un grande network di creativi italiani nel mondo. Ci puoi spiegare quali sono state le fasi di quest’evoluzione?
Nell’agosto del 2009 sono partita per la City per una decina di giorni da turista. Avevo chiesto tanti consigli ad amici che c’erano già stati, avevo comprato pile di guide e consultato tutti i principali siti. Risultato? Una marea di informazioni confuse e contraddittorie. Vai a Chinatown, no non andare che è pericolosa. Sali sull’Empire, no è meglio il Rockefeller. Non andare a Brooklyn che ti sparano, vai a Brooklyn che è una perla. Insomma, ho deciso di aprire il mio blog personale di viaggio. Volevo un nome corto e simpatico che ricordasse New York, così mi sono chiesta: come pronuncerebbe un bambino? Niuiorc, Nuiorc, Nuoc, ci siamo, Nuok. Il dominio era libero e in una notte ho messo su WordPress e iniziato a scrivere dei posti che vedevo. Ho conosciuto poi il mio fidanzato Leonardo, scrittore e sceneggiatore, e l’ho coinvolto. E poi un fotografo italiano, e così via.
Questo video è stato realizzato dalla sand artist Silvia Emme per Nuok.
Nel giro di una settimana, Nuok stava diventando la casa per tutti i giovani creativi italiani a New York. In pochi mesi, da semplice community è passato a vero e propria guida turistica unconventional, e dopo un anno da New York, ci siamo allargati alle più belle città del mondo, chiamandole con la pronuncia italiana dei nomi originari. Negli ultimi mesi abbiamo chiuso il cerchio: i nostri urban safari coinvolgono anche le città italiane, rigorosamente chiamate in dialetto locale!
Quali novità dobbiamo aspettarci noi lettori nell’immediato futuro di Nuok?
L’abbiamo annunciata da mesi e mesi, ma l’applicazione mobile non è stata ancora ultimata. E’ arrivato il momento per noi di finalizzarla: una prima versione base, con mappe interattive, sarà rilasciata a breve. Questo mese stiamo festeggiando i due anni di nascita del progetto, con giveaway speciale e Nuok Dinner aperte anche ai nostri fans. A New York è stata il 12 novembre, mentre a Milano sarà il 24 novembre e a Roma il 3 dicembre.
Nuok Dinner NY 12/11/11 - Giulia, Lucia, Enrico, Annamaria e Benedetta della redazione.
Infine, sabato 19 novembre, saremo al Cinema Massimo di Torino per la premiazione del Faber Meeting con Marco Berry: incrociate le dita per noi! Ah, in primavera riapriremo il nostro internship program: è tutto nelle nostre divertentissime FAQ.
Domanda personale. Anche tu come molti sei una creativa scappata dall’Italia che ha poi ottenuto successo. La tua è stata più un’esigenza (Nuok non poteva che nascere da New York) o la tua scelta di espatriare è nata dall’insoddisfazione rispetto ad un sistema, quello italiano, che spesso non premia i talenti ma li avvilisce?
Sono scappata a New York per amore, proprio non avevo il sogno americano. In quella vacanza del 2009 ho conosciuto il mio attuale fidanzato Leonardo (e cofounder di Nuok!) e grazie a lui ho vissuto a New York per più di due anni. E’ vero, Nuok non poteva che nascere da New York, ma il segreto è stato l’entusiasmo della scoperta di un nuovo mondo. Non sono arrabbiata nei confronti del mio paese, ma è innegabile che l’entusiasmo che hai quando sei altrove aumenta a dismisura e ti stimola a creare e sforzarti di più.
Mi sono sempre chiesta perché ci sono centinaia e centinaia di giovani che sognano New York, una città di otto milioni di persone dove c’è oggettivamente meno lavoro che in una qualsiasi Milano e dove è altrettanto oggettivamente impossibile ottenere un visto decente e lavorare legalmente? Perché a New York sembra che aprirsi una pasticceria sia più easy che in Italia? Perché a New York siamo disposti a fare lavapiatti, camerieri e spazzini pur di vivere tra cemento e traffico – mentre in Italia storciamo il naso? Qual è il motore che ci spinge? Questo un estratto di una lettera che uscì l’anno scorso, scritta da un italo americano nato e cresciuto nella Grande Mela proprio per Nuok…
“(…) mi lascia perplesso vedere quegli stessi italiani che nel loro paese sono così impotenti, arrivare a New York e rinascere. All’improvviso, quelle stesse persone – che solo pochi mesi prima si lamentavano del torpore sociale di Firenze, Roma o di una qualunque provincia – riscoprono di avere entusiasmo, creatività, immaginazione, idee, business plans e coscienza sociale. Di colpo, smettono di lamentarsi e “cominciano a fare”, perché – come tutti sanno – New York non ha tempo per i frignoni.”
Che avesse ragione Seneca? Non sarà che davvero pensiamo sempre che la felicità sia altrove? Forse è così davvero, nessuno escluso, anche per me. A inizio settembre sono volata per un paio di mesi in Australia ed ho scoperto così quale sarà la mia prossima meta!
Alice e la sua prossima meta...l'Australia
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Massimo Sommellahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMassimo Sommella2011-11-17 15:00:362011-11-17 15:00:36Nuok di Alice Avallone vince ai Lovie Awards [INTERVISTA]
Lo sapevate che secondo i dati Nielsen San Francisco è la città con la più alta concentrazione di Mobile Devices? Sarà anche per questo che proprio nella cittadina californiana è nata BeMyApp, una maratona tecnologica di tre giorni in cui geek, creativi, imprenditori e curiosi si incontrano per formare una task force e creare una App che, se avrà i numeri giusti, farà successo e sarà premiata da una giuria. BeMyApp è questo e molto altro altro! Si tratta di un’occasione per incontrare tanti appassionati del mondo tech e mobile, stringere relazioni che in un futuro potrebbero diventare rapporti di lavoro. L’evento ha riscosso così tanto successo che adesso BeMyApp a San Francisco si ripete ogni 3 mesi! Il tutto ha un’atmosfera davvero surreale, a metà tra un party ed un summit. Gustatevi il teaser dell’evento originale e di quello dedicato a BaDa! [yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=iL21ehofZVY’]
Dopo essere passato per città come Londra e Parigi, quest’anno BeMyApp sbarca anche nel nostro paese, a partire dall’appuntamento di Bari dal 25 al 27 Novembre 2011. L’idea di portare l’iniziativa in Italia è di Nicolas Caporusso che, avendo vinto una borsa di studio in Silicon Valley, ha avuto l’opportunità di conoscere l’iniziativa in prima persona. Così, insieme a Gianluca Lattanzi e Palma Nicolardi ed in collaborazione con numerose agenzie del settore, sono stati organizzati tre incontri: dopo quello di Bari, seguiranno nel 2012 altri incontri anche a Roma e Milano. Ecco i due simpatici spot dell’iniziativa. [yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=DnQI-XGklSE’]
Quando si dice che “esiste un App praticamente per tutto”, non si è molto lontani dalla realtà. Se si considerano i principali App Market, in totale si contano più di 900.000 applicazioni e, secondo le stime, entro fine anno verrà superato il limite dei 30 miliardi di download. Complice di questi numeri è l’enorme diffusione di Smartphones: secondo una ricerca di Pew Internet & American Life Project il 42% dei mobile device americani sono Smartphone, e l’87% degli smartphone è dotato di connessione ad internet e push e-mail. A questo si aggiunga che il 25% delle App costa da 0 a 99 centesimi, e si comprenderà l’importanza delle Applicazioni mobile per il marketing, la comunicazione e la vita quotidiana.
Anche Android e Windows Phone nel mirino
Fino all’anno scorso parlare di App rimandava principalmente ad iPhone e al mondo Apple. Adesso questa relazione non è affatto scontata, visto che uno dei partner principali dell’iniziativa italiana è proprio Windows Phone, e la maggioranza dei progetti al BeMyApp americano è per Android. La scelta è dovuta probabilmente al difficile accesso ad iTunes rispetto che ad Android Market per gli sviluppatori.
Lo scopo dell’iniziativa
“Se sei un creativo, partecipa con un’idea di venerdì e domenica partirai con uno sviluppatore ed un co-fondatore”; “se sei uno sviluppatore, mettici la tua abilità e domenica avrai un premio ed un piano di progettazione”. Queste sono le promettenti attese che crea l’evento di BeMyApp. Voi parteciperete?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/11/2010_10_10_hacknys_student_hackathon-hackny-hackathon-fall-2010-flickr-photo-sharing1.jpg419631Francesco Piccolohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFrancesco Piccolo2011-11-17 14:30:262011-11-17 14:30:26BeMyApp sbarca in Italia! [EVENTO]
Ninja Academy è conosciuta come la “Sacra Scuola di Marketing Non-Convenzionale”. Da sempre in prima linea per quanto riguarda la formazione, risulta innovativa nei contenuti e attenta alle esigenze delle aziende e dei privati. Nella sua ampia offerta formativa, oltre ai corsi in aula e al Ninja Master Online, include i cosiddetti corsi in house: workshop di aggiornamento e approfondimento realizzati dai nostri docenti, direttamente all’interno delle vostre aziende.
Ispirandosi alle tecniche del Non-Conventional & Viral Marketing, con un’attenzione particolare dedicata ai Social Media, i corsi in house riescono a differenziarsi dai soliti corsi di marketing manageriale, rispondendo direttamente all’inarrestabile flusso di novità e cambiamenti con cui devono confrontarsi tutti i giorni i direttori d’azienda e il personale.
Quali sono i vantaggi e in cosa si distinguono i corsi in house firmati Ninja Academy?
1. Sono customizzabili in base alle richieste dell’azienda, con possibilità di consulenza formativa specifica su un vostro brief o progetto;
2. Non comportano spostamenti: saranno i nostri relatori a recarsi presso la vostra azienda;
3.Sono flessibili: potete scegliere mezza, una o più giornate di corso;
4. Permettono di formare l’intero personale di un’azienda ad un prezzo vantaggioso.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-11-17 13:30:122011-11-17 13:30:12Formare l'intero personale della tua azienda? Con i Corsi in House oggi si può!
Online da qualche giorno, il report GlobalWebIndex a cura di TrendStream sul comportamento degli italiani sui social network ci fornisce un quadro completo di come i social nel nostro Paese siano degli strumenti ormai imprescindibili di comunicazione. Abbiamo fatti due chiacchiere con Marcello Mari, responsabile TrendStream per l’Italia, per provare ad analizzare i numeri e i trend emersi, specialmente per quanto riguarda le prospettive dal punto di vista delle aziende.
Qual è la metodologia che avete utilizzato per la raccolta e l’elaborazione dei dati?
Per raccogliere i nostri dati utilizziamo questionari di 160 domande alle quali rispondono oltre 130 mila utenti nel mondo all’anno. Le nostre ricerche ricoprono attualmente 27 mercati ma diventeranno 36 alla fine dell’anno, cosi da poter indagare le peculiarità di mercati particolari come il sud-est asiatico e l’America Latina. Questo tipo di metodologia ci permette di conoscere aspetti prima inesplorati, come motivazioni, barriere, influenze. È inoltre possibile capire chi è l’utente nel suo completo, sia on-line che off-line, e non come mero utilizzatore di un servizio.
Un utente non è solamente un indirizzo IP che si sposta di sito in sito, ma ha tutta una componente psicografica che non sarebbe altrimenti esplorabile con altre metodologie di ricerca. Con i normali software di tracking, ad esempio, non si può mai avere la certezza che l’utilizzatore del “device” sia quello dichiarato. I nostri sondaggi vengono svolti per 3 volte all’anno, in modo da avere dati sempre aggiornati per un mercato particolare in continuo cambiamento.
Riteniamo che la qualità dei dati abbia la precedenza su qualsiasi altro aspetto della ricerca. Inoltre in questo modo possiamo offrire opportunità di personalizzazione della ricerca altrimenti impossibili, ed è per questo che ci vantiamo di avere la più completa ricerca che ci sia sul mercato.
Dal report emerge immediatamente che gli italiani sono tra gli utenti più attivi sui social network, specialmente per la condivisione di update in real time. Quanto è importante questo dato per le aziende?
Non ci sono dubbi riguardo al fatto che i social media stiano diventando cruciali per lo sviluppo dei businesses in Italia . Avere semplicemente una pagina Facebook o un profilo Twitter senza fornire nessun servizio utile o contenuto valido, non serve ad apportare quel valore aggiunto che un cliente cerca da questi media.
Tutta l’idea di coinvolgere potenziali clienti nei social, deriva dal fatto che è qui dove passano gran parte del loro tempo on-line, ma bisogna ricordarsi che non sono lì per far felici le aziende. Per fare in modo di rispettare le caratteristiche dei social media, i brand devono fare in modo di dare servizi rilevanti per il target specifico di riferimento.
In questo modo possono influenzare le conversazioni che si svolgono on-line e anche risolvere i problemi legati al costumer service prima che questi possano causare conseguenze ben piu gravi. Il fatto che questo avvenga in real-time ci fa capire quanto sia importante avere un team dedicato in grado di rispondere tempestivamente e risolvere il problema. Il segreto è non essere lì per il gusto di esserci, ma esserci con un preciso intento.
Le strategie per stimolare l’engagement variano a seconda del target d’età ma tutti sembrano usare Facebook (+90% degli utenti dei social). Le strategie “facebook-centriche” pagano?
Come hai detto, dipende totalmente dal target demografico a cui si mira. Ci sono comunque ottimi esempi nei quali strategie “facebook-centriche” hanno ripagato in maniera efficace.
La prima che mi viene in mente viene dagli Stati Uniti e si chiama “Baby and Me Gifts”. La compagnia ha recentemente dichiarato che il 50% delle loro vendite proviene direttamente da Facebook, sebbene gli utenti vengano reindirizzati al sito ufficiale della compagnia per completare l’acquisto.
A volte non si tratta solamente di generare acquisti tramite Facebook, ma anche di attrarre clienti e spingerli a condividere le loro esperienze di acquisto tramite Facebook. Un’altra compagnia, Ticketfly, ha stimato piu di 3 vendite per ognuna delle volte che il suo link è stato condiviso su Facebook.
Bisogna sempre tenere a mente che c’e una ragione per la quale il termine social media contiene la parola social. È importante per i brand fare in modo che l’esperienza del cliente sia tale da poter essere condivisa con entusiasmo su Facebook, e che questo sia fattibile in un click (dando alle volte anche dei piccoli premi per questo).
Dal nostro report sulle strategie di social media marketing per il B2B emerge chiaramente che Facebook è il social network più visitato anche dai decision maker e senior decision maker, e questo lo rendere un mezzo particolarmente efficace per attrarre anche questo tipo di consumatori verso il proprio marchio, creando legami commerciali di alto livello.
Quali sono le opportunità che i social offrono e che le aziende sono ancora restie a cogliere?
I social media si evolvono talmente rapidamente che probabilmente qualcuno sta avendo qualche nuova trovata proprio in questo momento. Il problema non è la mancanza di idee per cogliere nuove opportunità. Il problema sta nei decision maker che semplicemente non capiscono il valore del medium. Molti di loro preferiscono continuare a svolgere la loro attività come facevano 50 anni fa. E in Italia siamo degli specialisti nello sfornare paladini dell’immobilismo che si dipingono come grandi innovatori.
I consumatori hanno voglia di essere ascoltati, sono stufi dell’approccio one-to-many. Le aziende devono rendersi capaci di una comunicazione many-to-many o 2.0 come dir si voglia. Il problema è che i risultati non sono facilmente misurabili e richiedono una certa attenzione.
Non è sicuramente facile quantificare il valore di un “mi piace” e ancora meno lo è convincerne il tuo capo. Il punto fondamentale è realizzare che gli utenti sono piu esposti alle esperienze negative riguardo un marchio rispetto a prima a causa, ma anche grazie, ai social media.
È giunto il momento di capovolgere il risultato e utilizzare questi strumenti per trasformare consumatori insoddisfatti in promotori del marchio. La prossima volta che vedrete qualcuno utilizzare uno smartphone nel vostro negozio, probabilmente non starà mandando sms agli amici, ma magari starà confrontando il prezzo e/o leggendo una recensione on-line. Cosa volete che veda?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kahimi Shimahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKahimi Shima2011-11-17 12:28:082011-11-17 12:28:08Italiani e social media, il report di Global Web Index [INTERVISTA]
Everynone, team di film makers formato da Will Hoffman, Daniel Mercadante e Julius Metoyer III, ha realizzato questo video contro il fenomeno, diffuso soprattutto negli Stati Uniti, del bullismo. Un serio problema sociale di cui spesso non è facile parlare, poiché coinvolge più che mai la sfera emotiva personale, e si rivolge ad un target comunque non facilmente raggiungibile tramite campagne sociali come è quello dei teenagers.
La forza di questo filmato invece (che ha sfiorato le 100mila visualizzazioni in un solo giorno) sta nel ritrarre nei primi secondi ragazzi apparentemente come tutti gli altri, impegnati in attività di diverso tipo, comunque non emarginati; salvo poi mostrarci, con grande delicatezza, che questi stessi adolescenti sono vittime di una violenza verbale, a volte fisica, che spesso non ha alcuna motivazione se non il disagio sociale di altri ragazzi.
Certamente non sarà questo video a risolvere questo devastante fenomeno, ma gli apprezzamenti di chi l’ha visualizzato sono forse già un buon punto di partenza!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Elena Silvi Marchinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngElena Silvi Marchini2011-11-17 12:00:412011-11-17 12:00:41Losers, un video contro il bullismo [VIDEO]
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