WhaiWhai: come funziona il turismo narrativo ed esperienziale

“Un viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi”: la famosa citazione di Micheal Proust è l’incipit adatto per introdurre il “rivoluzionario” modo di visitare le città con le guide whaiwhai.

WhaiWhai è un’antica parola maori che significa “cercare”, ma è anche e soprattutto una collana di guide non convenzionali che consente di essere i protagonisti di un gioco all’interno di una storia.
WhaiWhai è un’avventura da vivere nella città che vuoi conoscere: basta una guida e un telefono cellulare per avviare subito l’esperienza e scoprire strade, angoli nascosti e piazze, racconti e aneddoti della città.

Le storie sono ambientate nella maggiori città italiane come Milano, Verona, Roma,  Venezia, Firenze; ognuna di essa  ha il suo carattere e così ogni guida racconta una storia differente attraverso una raccolta di racconti dedicati ai luoghi. La storia serve a calarti nell’atmosfera della città, i racconti sono le chiavi giuste per scoprirla e conoscerla; questi ultimi sono cifrati ed è possibile leggerli uno alla volta, utilizzando i codici che si ottengono risolvendo gli enigmi in un percorso a tappe.

Come funziona

1. Il gioco inizia inviando un sms

2. Il sistema WhaiWhai fornisce il codice  per leggere il racconto

3. Il racconto descrive un luogo della città  da raggiungere

4. Il luogo nasconde un enigma. Bisogna  inviare la risposta via sms per ricevere  un nuovo codice e continuare a giocare e a scoprire la città

WhaiWhai è un perfetto modo di conoscere la città coniando contemporaneamente “l’uso” dell’analogico al più moderno mondo del digitale, ma soprattutto è in grado di far vivere delle emozioni in un “teatro” urbano in cui il protagonista, ovvero il turista, viene reso partecipe di uno storytelling condiviso. WhaiWhai è un buon modo per “giocare” insieme ad altri amici, se si viaggia in gruppo, magari dividendosi in squadre, ma sopratutto è ottimo per quanto riguarda la gita scolastica dei più piccoli.

Conclusioni

La nuova “strada” della comunicazione turistica è sempre più basata nell’edutainment, un vera e propria immersione nell’ordinario “territorio” rendendolo straordinario e partecipativo: solo così una destination avrà le potenzialità per instaurare la propensione di essere ricordata. Ai nuovi viaggiatori piacciono i racconti ed essere i protagonisti di tali esperienze, una volta che il viaggio è terminato.

E’ bene sottolineare che WhaiWhai nel 2009 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Premio Nazionale per l’Innovazione nella categoria turismo.

“Un luogo è un luogo quando esiste nella nostra mente, quando ha una storia che lo racconta, un progetto che lo costruisce, un’immagine che lo ritaglia, una musica che lo ricorda, un film che lo celebra”. Giulio Mozzi, scrittore

Personalizzazione istantanea di Facebook: Privacy Alert!

È già attiva la Personalizzazione Istantanea di Facebook, con la quale il social network condivide automaticamente le nostre informazioni per le quali la privacy è impostata su “Tutti” anche con i siti web partner. Adesso capite perché le fan page non possono essere soggette a nessun setting per la privacy?

Cos’è la Personalizzazione Istantanea?

Ce lo spiega Facebook:

Il nostro obiettivo è quello di offrirti un’esperienza sociale e personalizzata con ogni applicazione e sito Web che usi. Abbiamo collaborato con dei partner selezionati per personalizzare la tua esperienza non appena visiti i loro siti.

Questi siti partner (che al momento sono solo Bing, TripAdvisor, Clicker, Rotten Tomatoes, Docs, Pandora, Yelp e Scribd) possono accedere solamente alle informazioni e ai contenuti che hai già messo a disposizione di tutti. Tutti i nostri partner sono tenuti a rispettare le tue informazioni e stiamo lavorando a stretto contatto con loro per assicurarci che lo facciano.

Quando accederai a uno di questi siti, vedrai un messaggio di notifica e un’opzione per disattivare l’esperienza personalizzata su quel sito.

Per chi non volesse condividere le proprie informazioni con i siti web partner di Facebook deve:

  • cliccare su account: impostazioni sulla privacy
  • cliccare in basso a sinistra, dove c’è Applicazioni e siti Web, su Modifica le tue impostazioni
  • cliccare su Modifica impostazioni alla voce Personalizzazione istantanea
  • deselezionare la casellina Consenti la personalizzazione istantanea sui siti Web partner

E’ possibile che prima che possiate vedere la casellina Consenti la personalizzazione istantanea sui siti Web partner vediate questa schermata:

Chiudetela e andate dritti verso l’obiettivo. Tutto chiaro? Ecco. Poi non vi lamentate.

Kindle book è il formato più venduto su Amazon

Se siete tra quelli che amano il profumo dell’inchiostro sulla carta, o che adorano sentire tra le mani il peso delle proprie letture o che comunque reputano come impensabile una lettura di un libro senza “il libro”, non potrà che sorprendervi quanto andrete a leggere da qui.

Lo scorso luglio Amazon ha comunicato i dati del sorpasso (in termini di vendita) dei libri in formato elettronico per Kindle sui libri rilegati. Il rapporto è chiaro: 143 libri venduti in formato elettronico per 100 libri “tradizionali”.

All’appello mancherebbero i dati  relativi ai libri tascabili. Eccoli! Per ogni 100 libri in edizione economica, ne vengono venduti ben 115 in formato Kindle. Da queste statistiche sono esclusi i libri gratuiti in formato elettronico che se inclusi farebbero lievitare le cifre qui riportate.

Stando a quanto scritto, non si può che prendere atto del fatto che il sorpasso è definitivo e che la carta è destinata al pensionamento (almeno su Amazon). Il motivo di tanto successo si deve di certo a una politica aggressiva di Amazon che ha puntato sul digitale non solo in termini “digitalizzazione” dei libri, ma affiancando al device proprietario (arrivato alla sua terza incarnazione) un software per device mobili (iOS, Blackberry Windows Phone 7 e Android ) e desktop (Mac e Windows) che permette di accedere alla propria personale libreria o di fare acquisti da qualsiasi device o piattaforma o a prescindere da esse.

810mila libri sul Kindle Store USA di cui 670mila a meno di $9,99, la possibilità  di leggere PDF o di convertirli con il servizio dedicato da Amazon inviando una semplice mail e la funzionalità social integrata che permette di segnare note o passaggi da condividere con quanti leggono o leggeranno lo stesso libro (nonché sui social), fanno del Kindle un fenomeno da tenere d’occhio.

Per sapere come il mercato italiano risponde al fenomeno, non rimane che attendere i dati relativi allo store italiano di recente apertura.

Trovato qui

UPDATE: Vuoi essere milionario? Con YouTube basta chiedere!

Ammettiamolo: ci abbiamo provato un po’ tutti, a diventare milionari. Quantomeno, l’abbiamo sperato.

Chi con i gratta e vinci, chi con le famigerate schedine dell’Enalotto, chi passando serate a esercitarsi a rispondere alle domande del buon Gerry Scotti, sognando gloria e villoni da divi di Hollywood. Però si sa, la fortuna è cieca (la sfiga invece…ma questa è un’altra storia!), e i sogni spesso devono rimanere nel loro cassetto in attesa tempi migliori.

Beh, vi dò una notizia: ai tempi del Web 2.0, per diventare milionari, basta chiedere. Perché fare sforzi? Di milionari ce ne sono tanti, al mondo, e qualcuno disposto a condividere una goccia della sua fortuna ci sarà!

Così deve aver pensato Craig Rowin, giovane comico e scrittore di Brooklyn, quando a novembre dello scorso anno ha filmato la suo prima improbabile video-richiesta per poi postarla su YouTube:

Se non siete milionari o amici di milionari interrompete la visione di questo filmato. Sono Craig Rowin e ho una proposta per te, milionario. Regalami un milione di dollari. La tua fortuna è composta da milioni e milioni, donamene uno!”

La surreale richiesta continua con un elenco di possibili “benefattori” che potrebbero interessarsi al suo caso, da Steven Spielberg a Lady Gaga, passando per Will Smith e tanti altri. Inutile dire che il video è diventato presto un fenomeno virale, e sulla stessa scia sono seguiti altri divertenti filmati, che potrete trovare sul sito: www.craigrowin.com

Ce l’avrà fatta il nostro eroe ad ottenere il suo milione? A quanto pare, la risposta è arrivata pochi giorni fa, da un sedicente plurimilionario di nome Benjamin, che ha promesso di consegnare l’assegno durante uno spettacolo dello stesso Rowin, il 2 febbraio all’UBC Theatre di New York.

Questo è il video che documenta la donazione, con tanto di telefonata registrata dal generoso riccone.

Ovviamente, resta il forte dubbio che si tratti di una campagna pubblicitaria particolarmente ben riuscita, dato lo scalpore suscitato dall’intera operazione. I biglietti per lo spettacolo, venduti sul sito dell’UBC Theatre a 5 $, sono andati a ruba; insomma, anche se Craig non diverrà realmente milionario, grazie alla sua intuizione uscirà vincitore.

Ancora qualche giorno per scoprire l’arcano.

P.S: per altri aspiranti benefattori, io sono qui 😉

UPDATE – 6 FEBBRAIO

Curiosi di sapere come si è conclusa la vicenda di Craig?

Come promesso, l’epilogo è avvenuto durante lo spettacolo all’UBC Theatre il 2 febbraio: si tratta di un fake. Nessun Benjamin, dunque, e nessun nuovo milionario all’orizzonte. A quanto pare, per tentare la sorte dovremo tornare ai metodi tradizionali 😉
Sul sito del comico www.craigrowin.com potrete trovare il video tratto dalla performance live, e un altro video a conclusione della serie postata su YouTube.

Prevedibile? Forse. Resta il fatto che Craig è riuscito nell’intento di farsi conoscere e creare buzz attorno al suo nome.
Che ne dite? Obiettivo raggiunto!

Facebook Deals anche in Italia: chi già lo usa e come sfruttarne il potenziale [HOW TO]

Facebook Deals è finalmente disponibile anche in Italia con il nome di Offerte. Sarà così possibile anche per gli utenti italiani di approfittare di sconti, omaggi o di supportare raccolte di beneficenza.

Il debutto vede come protagoniste cinque grandi aziende:

Benetton: ha deciso di adottare il Charity Deal per supportare la fondazione Architecture for Humanity. A partire da oggi e per tutto febbraio, Benetton donerà due euro per ogni smartphone che effettuerà il check-in. I ricavati saranno devoluti al progetto Slums Information Development And Resource Centres (SIDAREC) per la costruzione di un laboratorio tecnologico per i giovani nel quartiere povero di Mukuru a Nairobi.

Vodafone: regala 10Mp3 a scelta per tutti coloro che effettueranno il check-in in uno dei negozi Vodafone One.

Tim: a partire dal 5 febbraio offre la possibilità di ricevere uno sconto del 50% su TIM6 per tutti coloro che effettueranno il check-in in uno dei negozi convenzionati.

AC Milan: in occasione di Milan – Lazio e di Milan – Parma, i tifosi che si recheranno a San Siro e che effettueranno il “check–in” allo Stadio tramite Facebook mobile potranno usufruire del 15% di sconto sugli acquisti presso il Milan San Siro Store, il negozio per lo shopping rossonero situato nel piazzale dello Stadio, di fronte all’ingresso 8. La promozione sarà valida unicamente nelle giornate di partita, dall’apertura dei cancelli fino a fine gara. Per utilizzare l’offerta, basterà effettuare la registrazione allo Stadio e mostrare la schermata del proprio cellulare alle casse dello store.

Poste italiane: sceglie sempre il Charity Deal e devolve 2 euro per ogni check-in effettuato nei 15.000 negozi convenzionati Sconti BancoPosta alle onlus Axè  Italia, Fondazione Gostino, Italia Solidale.

Breve guida per le aziende

Reclamare il luogo per gestire la presenza del tuo locale/negozio su Facebook
Cerca il nome del tuo locale/negozio su www.facebook.com digitandolo nella barra di ricerca.
* Se il luogo della tua azienda esiste già, clicca su di esso.
* Se il luogo della tua azienda non esiste ancora, recati fisicamente nel negozio/locale con un iPhone oppure accedi a touch.facebook.com su un dispositivo abilitato HTML-5.
In basso a sinistra della Pagina del luogo, vedrai il link “È la tua azienda?”.
Clicca sul link: accederai automaticamente alla procedura per reclamare il luogo. Facebook ti chiederà di confermare che sei il titolare del luogo tramite un processo di verifica telefonica. In alternativa, potrebbe venirti richiesto un documento per la verifica.
Una volta confermata la richiesta, il luogo ti apparterrà su Facebook.

Una volta reclamato il luogo, potrai, cliccando in alto a destra, creare un’offerta.

1. Scelta del tipo di offerta

Le offerte possono essere di quattro tipi:

Offerte individuali: consentono di proporre un nuovo prodotto, di offrire uno sconto o un omaggio con ogni acquisto. Possono essere utili per smaltire l’inventario o semplicemente per attirare più clienti.

Offerte fedeltà: sono utili per la fidelizzazione. Possono essere sfruttate da un minimo di due a un massimo di 20 registrazioni.

Offerte amici: sono offerte di gruppo, di cui possono usufruire fino a un massimo di 8 persone. Grazie a queste offerte è possibile aumentare l’esposizione perché è necessario che l’utente faccia conoscere il deal agli amici.

Offerte di beneficenza: attraverso il check-in, l’utente permette all’azienda di supportare un’organizzazione di beneficenza. È uno strumento utile per la brand reputation.

2. Definizione dell’offerta

– Inserire il riassunto dell’offerta in 50 caratteri

– Inserire l’utilizzo, ad esempio: mostra questa schermata alla cassa

3. Indicazione di date e restrizioni

Bisogna inserire l’inizio e la fine dell’offerta, il numero massimo delle offerte di cui si può usufruire e il limite dell’uso ripetuto.

L’offerta deve essere prima approvata da Facebook, che impiega 48 ore.

4. Pubblicazione dell’offerta

Una volta che l’offerta è stata approvata, bisogna trasferirla a tutti i luoghi affiliati.

5. Promozione dell’offerta

Puoi pubblicare un aggiornamento di stato sul luogo o sulla fan page o ancora scegliere le inserzioni a pagamento, definendo il target a livello locale e collegandola con la pagina Facebook ufficiale.

6. Informate i dipendenti

Sembra quasi scontato dirlo ma in molti casi i dipendenti non sono informati delle offerte. Quindi si consiglia vivamente di farlo se non si vuole correre il rischio che il cliente si senta preso in giro!

3 semplici step per gli utenti che vogliono approfittare di un’offerta

1. Apri Facebook sul tuo cellulare, seleziona la sezione Notizie o la funzione Luoghi e tocca “Registrati”.

2. Cerca le icone gialle o verdi che indicano le offerte accanto ai luoghi nelle tue vicinanze.

3. Tocca il nome di un luogo per vedere l’omaggio, lo sconto o la donazione oggetto dell’offerta. A questo punto, registrati e mostra lo schermo del telefono per sfruttare l’offerta.

Adesso che sapete come si fa, fate i check-in e iniziate ad approfittare delle offerte!

Fonti:
http://www.webinfermento.it/guida-a-facebook-deals-offerte-pianificate-su-utenti-geolocalizzati/
http://mobile.hdblog.it/2011/01/31/facebook-deals-al-via-in-italia/

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16 web tool gratis e indispensabili per chi lavora con i colori [DESIGN]

Il colore è uno strumento di design che definisce il tono, il tema ed il mood di ogni progetto grafico. Naturalmente, i colori che scegli di utilizzare impattano enormemente sulla percezione del progetto da parte degli altri.

Qui sotto vi presentiamo alcuni strumenti web molto utili nell’aiutarvi a scegliere i colori perfetti per i vostri design. E’ la traduzione del seguito di un celebre post su Mashable, da leggere per conoscere ulteriori strumenti di colore da aggiungere al tuo arsenale.

Sviluppare palette di colori

1. ColoRotate – Questo generatore online di palette di colori è un metodo divertente e visivamente appealing per impostare le tue combinazioni di colore. Puoi esplorare e modificare palette esistenti per ispirarti o creare le tue. Puoi anche visualizzare le palette in svariati modi per avere una prospettiva più ampia sull’equilibrio e sull’armonia dei colori che hai scelto.

2. COPASO – Questo strumento web è un generatore di palette ricco di funzionalità avanzate, creato da COLOURlovers (un sito leader per i designer che cercano ispirazioni cromatiche). Questo strumento ti permette di sviluppare palette di colori alle quali assegnare informazioni meta data (come ad esempio keyword tag ed un URL) per una ricerca ed un’organizzazione più facile. Puoi allegare una foto al tuo workspace dal quale estrapolare i colori – uno strumento utile se hai già una buona immagine dello schema di colori che vuoi ricreare.

3. ColorMunki Design – Questo generatore di palette invece ti da diverse opzioni per la scelta di colori. Li puoi selezionare da sistemi di colori predefiniti, come Pantone, da immagini e foto o trovare palette user-generated. In più, ha uno strumento nativo di condivisione che ti facilita nell’ottenere feedback sui colori scelti.

4. Toucan – Sviluppato da Aviary, popolare produttore di software per il graphic editing, Toucan è uno strumento web molto user-friendly per creare schemi di colore: ha una ruota di colori per una selezione il più accurata possibile ed uno strumento contagocce che ti permette di campionare i colori presenti in una foto.

5. Palette Man – Questo generatore di palette basico ma estremamente utile ti permette di scegliere temi di colore (come “Romantico” o “Industriale”) che poi puoi utilizzare come punti di partenza personalizzabili per creare la tua palette.

6. Pictaculous – Questo strumento genera automaticamente una palette di colori in base all’immagine che scegli di uploadare, aiutandoti quindi nell’individuare i colori presenti in essa. Si tratta di un metodo veloce per sviluppare uno schema di colori in base allo screenshot di un sito web o dalle scansioni dei materiali cartacei di comunicazione utilizzati da un’azienda.

Trovare ed esplorare i colori

7. 0to255 – Questo strumento intuitivo ti fa esplorare le variazioni di alcuni colori selezionati. E’ una meravigliosa web app per ottenere esattamente la sfumatura giusta che cercavi.

8. ColorPicker.com – Questo strumento fa una sola cosa, ma la fa bene: inserisce lo strumento Contagocce che si trova in molti programmi di editing come Photoshop e GIMP sul web. Con un solo pizzico, questo strumento è d’aiuto ai designer che usano spesso questa funzionalità.

9. ColorSuckr – Se trovi una bella immagine online dalla quale vuoi estrapolare dei colori, ColorSuckr è lo strumento ideale. Tutto ciò che devi fare è indicare l’URL di provenienza dell’immagine e ColorSuckr te li elencherà con i valori esadecimali ed RGB.

10. Cymbolism – Indubbiamente il colore è uno strumento potente per evocare risposte emotive nell’audience. Ad esempio, nella maggior parte delle culture il rosso è un simbolo di pericolo ed eccitazione. Cymbolism è un esperimento sociale che presenta agli utenti una parola e chiede loro di associare il colore che ai loro occhi meglio la rappresenta. L’obiettivo è dare ai designer che sviluppano schemi di colore un modo originale di sceglierli, attraverso cioè quelle parole e quei concetti che intendono veicolare nel loro progetto grafico. La words directory mostra i colori più frequentemente associarti ad una determinata parola.

11. Name that Color – Ti poni spesso domande tipo: “E’ più blu cobalto o blu elettrico?” Se sì, usa questo strumento per imparare quale nome (approssimativamente) meglio descrive un colore in particolare.

12. 500+ Named Colour – Questo strumento elenca i nomi dei colori ed i loro codici RGB ed esadecimali; può tornarti utile quando scrivi delle descrizioni o presenti gli schemi cromatici a clienti e colleghi.

Controllare l’accessibilità dei colori

13. Check My Colours – Contrasti cromatici scadenti possono influire negativamente sulla leggibilità. Questo strumento web facile da usare controlla le combinazioni di colori presenti tra sfondo e primo piano di un sito web: ti basterà inserire l’URL di una pagina web e Check My Colours ti produrrà un report che mostra gli elementi della pagina i cui contrasti cromatici non incontrano gli standard consigliati dal W3C.

14. Luminosity Colour Contrast Ratio Analyser – Se inserisci i codici esadecimali dei colori che hai utilizzato nello sfondo e in primo piano sul web, lo strumento attiva un algoritmo di luminosità e contrasto consigliato nelle Web Content Accessibility Guidelines 2.0 del W3C.

Ispirazioni cromatiche

15. Multicolr Search Lab – Questo strumento online ti mostrerà una griglia di thumbnail che rappresentano i colori scelti. Le immagini vengono estrapolate da un database di 10 milioni rappresentato da Flickr Creative Commons. E’ uno strumento eccellente per trovare immagini in base ai colori che ti interessano.

16. Daily Color Scheme – Ogni giorno, questa risorsa sul web è aggiornata con una palette di colori da utilizzare nei tuoi progetti visivi ed artistici. Ovviamente, sono presenti le indicazioni sui codici HSB, RGB ed esadecimali.

Voi quali strumenti usate?

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Take action!L'engagement online vi aspetta a Roma il 7 febbraio [EVENTO]

Che la prima settimana di febbraio, quella dal 7 all’11 , fosse dedicata ai Social Media ve lo abbiamo anticipato con gli avvisi pubblicati in bacheca.
Che l’evento avesse una portata mondiale con il coinvolgimento di nove città e che una di queste fosse l’italianissima Roma sono dettagli altrettanto noti.

Cosa aggiungere allora?

Che il panel d’apertura della Social Media Week romana si svolgerà lunedì 7 febbraio dalle 11.30 alle 13.30 in corso Vittorio Emanuele II, 18 presso Ateneo Impresa.

Take Action! Online engagement and the power to change the world sarà un panel per capire e per esplorare il terreno dell’online engagement, quel terreno caratterizzato dall’impegno nella Rete portato avanti da cittadini, ma anche da istituzioni illuminate, da politici curiosi e aziende in cerca di nuovi business.

Le voci del coro

Il panel riunisce allo stesso tavolo diversi attori del processo decisionale, per capire se – con le ICT – collaborando online si possono ottenere risultati offline.
A discutere di impegno online saranno:

  • Dino Amenduni, esperto di social media e responsabile della comunicazione web di Nichi Vendola
  • Lasse Berntzen, professore del Vestfold University College (Norvegia), esperto di processi partecipativi e di petizioni online
  • Gherardo Casini, direttore del Global Centre for ICT in Parliament, che discuterà dell’utilizzo dei social media nei Parlamenti di tutto il mondo
  • Ara Marcen-Naval, campaigner contro la vendita di armi al dettaglio per Amnesty Internationa
  • Olivier Paul-Morandini, fondatore della European Emergency Number Association e attivo promotore della campagne per un miglior numero unico di emergenza in tutta Europa – con centralini che rispondano anche in inglese.

L’incontro sarà moderato da Daria Santucci, docente di Semiotica della Comunicazione web all’Università di Torino ed esperta di processi partecipativi, e autrice di VitaminaPubblica.org.

Le voci fuori dal coro

Gli attori del possibile cambiamento? Prima di tutto noi: i cittadini. Accanto ai relatori, la sala sarà lo spazio del e per il pubblico che potrà intervenire liberamente.
Mine vaganti: blogger e giornalisti.
L’evento sarà riportato da LoSpazioDellaPolitica.
Collaborano alla diffusione: Labsus, Giuliano Iacobelli ed Elena Donnari.

A metà pomeriggio

Alle 16,30 appuntamento con due importanti progetti RENA (Rete per l’Eccellenza Nazionale): Free As The Web, la campagna per internet libero, e “Il dado è tratto”, la campagna per la libertà dei dati.

Iscrizioni

L’ingresso è gratuito. Iscrizioni onine sul sito www.takeactionpanel.eventbrite.com

Top 5 Horror – Gennaio 2011

Nei nostri post di solito cerchiamo di mostrarvi le idee più belle trovate in rete, le più interessanti o quelle stilisticamente realizzate meglio.

Ma spesso nelle nostre ricerche ne vediamo anche altre veramente brutte, schifose e stupide e siccome non vogliamo privarvi di nulla, ecco la Top Horror di Gennaio, la classifica con gli orrori del mese. Di solito erano cinque, ma questo mese abbiamo esagerato e ve ne presentiamo qualcuno di più, compresi dei “fuori concorso”!

Se non avete paura dei pubblicitari, beh dovreste averne!

Fuori concorso – Alfonso Luigi Marra e i suoi libri

Per la serie “A volte ritornano”. Che dire di questo spot, votato già come il peggiore del 2010 (e dei prossimi 20 anni, se fosse per me)? Come se l’immensa espressività di Manuela Arcuri non fosse bastata a togliere la voglia di comprare questi libri ai lettori, arriva un altro testimonial d’eccezione: Lele Mora! “Il miglior libro che ho mai letto”… non è che magari è l’unico?

Fuori concorso – Forum Nucleare

Lo spot mostra il dialogo interiore di una persona che cerca di farsi un’idea sull’utilizzo dell’energia nucleare, conflitto reso metaforicamente sotto forma di una partita a scacchi. Le risposte della parte di coscienza pro-nucleare sono finalizzate a smontare le tesi dell’altra parte, che sembrerebbe contraria ma non troppo, se tutto quello che riesce a fare è servire su un piatto d’argento il prossimo aspetto positivo.

Lo squilibrio tra le due parti e l’evidente scopo dello spot, oltre che dalla durata delle battute e dalla banalità estrema dei dubbi sollevati dalla parte contraria, è rappresentato anche dal colore degli scacchi: senza scomodare le teorie sul significato psicologico dei colori, sappiamo tutti che bianco=bene e nero=male, e vi sembra un caso che la parte pro-nucleare abbia gli scacchi bianchi? Alla fine il tutto risulta come un tentativo di attrarre qualcuno che eventualmente non avesse ancora un’idea a riguardo, poichè immagino che certo non farà cambiare idea a chi ne avesse già una.

Auguri di buon anno alla Grecia dall’agenzia Leo Burnett

Per la serie “Gianni! Sono ottimista…”, la Leo Burnett augura buon anno ai cittadini della Grecia, dicendo loro di non preoccuparsi, perchè malgrado il 2011 potrà essere un anno difficile a causa delle condizioni in cui si trova il loro paese, il 2012 sarà degno dei peggiori film di fantascienza. Dire apocalittico sarebbe riduttivo, a voi i commenti…

Canal+ e Nick Gold per l’App di Canal+ On Demand

Canal + reclamizza la sua App per iPhone usando un testimonial con le mani da aragosta, che deve tagliare un dito al cameriere per usare il touch screen. Vi sfido a trovare il senso di questo spot.

Call of Duty:Black Ops, there’s a soldier in all of us

Dopo il clamoroso fiasco del banner che sparava in testa ad un bambino, arriva uno spaccato di società in uno scenario di guerra. Tutti combattono, anche il panettiere panzone che ha il negozio sotto casa vostra.

TheLadders.com, sito per chi cerca lavoro, offre un consiglio: spogliatevi ed avrete un posto

Ovviamente, per farvi assumere dovrete mostrare un po’ di pelle. I protagonisti dello spot lo hanno fatto e sono riusciti a farsi inserire nel filmato. Voi l’avreste fatto?

Vogue accusato di inaugurare la Pedocultura

Bambine dai 6 agli 8 anni vestite e truccate come fotomodelle, in pose da fotomodelle, con tanto di sponsor sulle pagine di Vogue. Squallido? Giusto un po’.

Trovato qui

Ragazzi italiani che vomitano le loro magliette

Per la casa d’abbigliamento BloMor (per chi conosce un pochino di inglese non dovrebbe essere difficile capire l’assonanza di pronuncia con le parole Blow More) pubblicità tutta incentrata sulle magliette, a cui sono stati dati nomi di cocktail. Il claim è: “ce la fai a reggerlo?” Per la cronaca, si vede benissimo che non sono italiani, perchè nessuno aiuterebbe l’amico ma penserebbe solo a ridere di lui o scattare le foto da mettere su Facebook.

La pizza servita direttamente “in bocca”

Immaginate che il fattorino vi consegni una pizza in questo tipo di cartone: non lo mandereste via a calci anche voi? In Francia, Colgate li ha usati davvero per una campagna sull’igiene orale.

Bonus: giocare anche quando si è in bagno

Più che lo spot, qui voglio mettere in evidenza il mezzo. I maschietti saranno contenti, perchè in Giappone la SEGA ha lanciato questo nuovo tipo di orinatoi che, attraverso dei sensori, catturano la forza e la direzione del “flusso”, consentendo di fare giochini vari (ad esempio rompere dei mattoncini). Chi volesse vantarsi del proprio record può anche portare la propria pennetta USB e salvare il punteggio. Il tutto è realizzato per passare delle pubblicità tra una partita e l’altra, e le prime passate ovviamente sono state di una marca di birra.

Per vedere altri ad provenienti da tutto il mondo, più o meno horror, potete visitare Adsoftheworld, Copyranter o AdFreak.

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Scopriamo come si sviluppata Twago la piattaforma online per freelance

Scopriamo come si è sviluppata Twago la piattaforma online per freelance [UNITED STARTUP!]

Scopriamo come si sviluppata Twago la piattaforma online per freelanceOggi la nostra ospite è Silvia Foglia, country manager di Twago, con la quale parleremo del loro progetto, di come mai hanno deciso di aprirsi al mercato italiano e come hanno gestito il marketing della loro startup.

Vi ricordo anche di leggere un articolo della scorsa settimana in cui abbiamo parlato di altre piattaforme che offrono possibilità per trovare talenti con cui costruire il team della propria startup.

Come funziona e quali opportunità offre alle aziende e ai professionisti

Twago è una piattaforma on line di intermediazione, un punto di incontro tra aziende e professionisti per servizi che spaziano dalla programmazione web alla grafica o al web design fino alla traduzione o la scrittura di contenuti on line.

Il concetto è molto semplice, tutti i clienti alla ricerca di collaboratori in outsourcing possono aggiungere alla piattaforma una propria richiesta su vari progetti inserendo ciò che vorrebbero sviluppare, il budget a disposizione, le competenze richieste e la tempistica di sviluppo.

I freelance che sono iscritti alla piattaforma hanno la possibilità di accedere al progetto e possono inviare le proprie offerte. I clienti ovviamente possono visionare i profili dei vari professionisti, leggere feedback dei precedenti clienti e scegliere il professionista con cui lavorare.

Il servizio è offerto gratuitamente e viene richiesta una piccola commissione ai freelance che partecipano al progetto solamente nel caso in cui gli viene commissionato.

Dalla Germania al mercato italiano

(La tua società è nata in Germania, ma avete deciso di aprirvi al mercato italiano come mai? Ritieni che sia stata una buona scelta? Avete avuto qualche difficoltà nel farlo?)

Twago ha infatti sede in Germania da dove opera tutto il team, anche quello internazionale. Io infatti lavoro per il mercato italiano, ma risiedo a Berlino. La piattaforma è stata lanciata inizialmente in tedesco, poi in inglese e dopo i primi mesi i nostri founders hanno deciso di lanciare subito anche sull’Italia.

E’ stata quindi creata la piattaforma in italiano e ad oggi, dopo la Germania, il mercato italiano è il più grande nel quale operiamo e ne siamo particolarmente soddisfatti.

Nel momento iniziale è stata scelta l’Italia perché rappresentava in Europa un mercato trend da diversi punti di vista: da un lato vi era un trend per quanto riguarda il numero di startup in via di sviluppo e le startup sono il nostro target principale. Non ci rivolgiamo solo a startup on line, ma a startup di diversi settori, in quanto oggi giorno ogni azienda è on line, anche se solo attraverso un sito web di presentazione dei prodotti.

D’altra parte, a causa della situazione economica e aziendale, in Italia, vi erano molti professionisti in cerca di lavoro, e Twago ha offerto loro diversi progetti e nuovi clienti con cui lavorare.

Per questi motivi i founders hanno trovato in Italia un mercato fertile. Sotto certi aspetti i risultati si sono rivelati migliori delle nostre aspettative. In particolare dall’Italia abbiamo ricevuto un forte e positivo consenso da parte dei freelance e delle aziende che sono interessate a utilizzare la piattaforma in cerca di nuovi lavori. Ma nonostante i risultati positivi, abbiamo ancora molto da crescere e siamo sempre alla ricerca di molti e più numerosi utenti.

La strategia di marketing nella fase di startup

(Certamente fare marketing in una startup è molto complesso. Solitamente il budget è ridotto, all’inizio nessuno conosce il tuo servizio e si deve pensare prima di tutto a raggiungere il giusto market/fit. In che modo avete affrontato la fase iniziale della vostra startup?)

All’inizio effettivamente non è stato molto facile, nessuno ci conosceva soprattutto in Italia quando ho cominciato a lavorare per Twago, e il budget era effettivamente molto molto ridotto.

Questo ci ha costretto ad accantonare tutte le attività dedicate alla brand awareness e abbiamo focalizzato la nostra attenzione solamente su attività di performance marketing, quindi tutte quelle attività che ci hanno portato alla conversione immediata più che allo sviluppo del nostro brand.

Questo ovviamente ha limitato notevolmente il nostro raggio di azione e ci ha costretto ad essere molto creativi e molto flessibili. Abbiamo imparato molto, ma anche commesso degli errori. E ora ci stiamo focalizzando ovviamente sulle esperienze positive. D’altra parte questo ha richiesto per certi aspetti un investimento in termini di tempo.

(Puoi fare degli esempi concreti se possibile?)

Abbiamo lavorato molto nello sviluppo delle creatività, abbiamo fatto alcune attività di direct marketing, ci siamo inventati noi lo sviluppo della creatività stessa, piuttosto che rivolgerci ad un’agenzia esterna. Anche per quanto riguarda le tecnologie utilizzate e le mail da inviare agli utenti abbiamo fatto tutto internamente. Nonostante le poche esperienze personali, abbiamo imparato molto e soprattutto queste esperienze stanno aiutando molto i miei nuovi colleghi che stanno approcciando nuovi mercati.

Naturalmente abbiamo fatto molto da soli, ma per certi aspetti ci siamo rivolti a degli esperti esterni che ci hanno dato consigli molto utili e ci hanno permesso di risparmiare molto tempo. Il networking ci ha aiutato in modo particolare così come il passaparola. Abbiamo partecipato a diversi eventi e le persone che abbiamo conosciuto si sono dimostrate molto disponibili e ci hanno aiutato molto.

L’utilizzo dei social media nella strategia di marketing

In che modo avete utilizzato e utilizzate i social media? Twitter, Facebook, Blog. Quali risultati ha portato

Siamo molto attivi sui social media, sia dal punto di vista personale (anch’io utilizzo Linedin, Xing, Facebook e ho appena iniziato ad utilizzare Viadeo, ma non lo conosco ancora molto bene), sia in azienda su Facebook e Twitter.

Abbiamo diversi account Twitter per le diverse lingue e un blog chiamato “Il Magazine di Twago” sul quale pubblichiamo diversi articoli dedicati ai nostri due target group.

Diciamo che i social media rappresentano un investimento a lungo termine, in quanto richiedono tempo e dal mio punto di vista anche una certa creatività, ma sicuramente nel momento in cui è stato fatto un buon lavoro, offrono dei buoni risultati. Lavoriamo molto su Facebook, utilizziamo molto l’advertising offerto da questa piattaforma e ci ha dato buoni risultati. Abbiamo notato anche che molti utenti sono felici di averci scoperto e continuano a seguirci.

Homepage Twago

Cosa è cambiato dopo aver ricevuto i finanziamenti

Qual è la situazione attuale in cui si trova Twago? Cosa è cambiato da quando avete ricevuto i finanziamenti dal punto di vista del marketing, ma non solo? Progetti per il futuro?

A livello Europeo siamo ad oggi la piattaforma on line che offre servizi in outsourcing più grande. In Italia siamo una delle prime realtà del genere e notiamo una costante crescita mensile di circa il 20%.

Dopo aver ricevuto i finanziamenti abbiamo prima di tutto tirato un sospiro di sollievo e abbiamo iniziato ad espandere il nostro raggio d’azione. Abbiamo iniziato per esempio a lavorare su attività di SEO che prima erano impensabili in quanto non avevamo il tempo a disposizione, nè il personale da dedicare a quest’attività. Abbiamo focalizzato maggiormente l’attenzione su attività di PR e ci permettiamo di provare nuove strategie.

Prima eravamo molto pignoli, facevamo molta attenzione al fatto di utilizzare quelle fonti che ci permettessero di avere delle conversioni con un raggio di azione molto stretto. Ora utilizziamo delle strategie più a lungo termine.

(Progetti per il futuro?)

Stiamo lavorando molto sullo sviluppo della piattaforma, sia per quanto riguarda l’usability, che per quanto riguarda l’implementazione di nuove funzioni e saranno ovviamente i nostri utenti a vedere quello che verrà sviluppato a breve. Posso però anticipare che stiamo lavorando sul rendere il servizio di pagamenti il più sicuro possibile poiché si tratta di uno dei tasti più dolenti per quanto riguarda l’outsourcing e soprattutto il fatto di lavorare con nuovi fornitori.

Da poche settimane inoltre abbiamo lanciato la nostra piattaforma in Spagna e nuovi paesi sono in arrivo. Siamo ovviamente molto soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto fin adesso e gli investitori ci seguono con attenzione e curiosità. In azienda festeggiamo ogni nuovo record e posso dire che in questi ultimi mesi abbiamo bevuto molte birre durante le ore di lavoro 🙂

Un brindisi alla tua salute allora Twago!

30 posti (di cui 1 gratis) al Master in Brand Communication e pratiche di networking di Urbino

Questo articolo è realizzato in collaborazione con la facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.

Cari Guerrieri,

se il vostro sogno nel cassetto è quello di diventare web brand manager, social media consultant, web analyst, media & research specialist, digital marketing manager, web content manager, online media planner fate molta attenzione alle informazioni riportate in questo articolo!

Nell’attuale scenario è diventato sempre più importante per le aziende, saper affrontare le sfide dei nuovi mezzi di comunicazione con competenze manageriali, strategiche e comunicative.

Nasce da questa esigenza l’idea di Image Lab – Centro di ricerca sui linguaggi visivi e sulla moda (Dipartimento di Scienze della comunicazione, facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”) di promuovere il primo Master in Brand Communication e pratiche di networking, diretto dal prof. Bernardo Valli.

Si tratta di un Master di primo livello della durata di un anno (Marzo 2011 – Marzo 2012), che si svolgerà presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”.

Il master formerà figure professionali capaci di gestire i cambiamenti attuati dall’uso di Social Network (Facebook, Twitter, LinkedIn, etc..), supportando processi decisionali aziendali tramite la ricerca e l’utilizzo di strumenti di innovazione: insomma figure in grado di gestire della complessa congiunzione tra la web communication e le pratiche di networking, con particolare attenzione al web 2.0, alle possibili evoluzioni delle digital culture e degli strumenti tecnologici ad esse riferiti.

Se vi sentite smarriti nel mondo del lavoro, non fate come Paul! 😉

Prendete nota di questi numeri: il Master prevede la possibilità di iscriversi entro il 18 febbraio 2011, dispone di un massimo di 30 posti e offre la gratuità allo studente giudicato più meritevole!

Tutto questo grazie alla collaborazione di Websolute e alla partecipazione di aziende prestigiose del panorama economico nazionale e internazionale come: Banca Marche, Dondup, Eden Viaggi, Ernestomeda, Mediaset.it, Mercantini, Radio M2O, Scavolini, Scm group, Tecnomarche, Technogym, Trevi, Vredestein, di docenti qualificati e di professionisti aziendali.

Il Master garantisce stage e progetti su campo e prepara ad un immediato inserimento nel mondo del lavoro e pensate che alcune aziende partecipanti hanno già richiesto studenti da inserire nel loro organico!

Per informazioni dettagliate sui corsi, costi e modalità di iscrizione è possibile contattare o iscrivervi presso Servizio Front Office – Ufficio Alta Formazione, Via Saffi n.1, Urbino (altaformazione@uniurb.it ) oppure potete contattare Chiara Lolli tutor del master, all’indirizzo chiara.lolli@uniurb.it.

Invece bando, programma e struttura didattica del Master sono consultabili e scaricabili su www.uniurb.it alla voce “didattica”, oppure cliccando QUI!