Ce ne siamo occupati già altre volte in Ninja Marketing ma oggi torniamo a parlarne perché, com'è risaputo, da poco più di un mese anche in Italia -a Milano- c'è un ufficio Airbnb.
Il focus riguarda perciò il giro d'affari della startup nel nostro Paese.
La sfida che nell'estate del 2008 lanciarono Joe Gebbia, Brian Chesky e Nathan Blecharczyk era chiara: rivoluzionare un mercato ancora in rampa di lancio e modificare il modo in cui la gente condivide e concepisce l'ospitalità e l'alloggio.
Quei tre ragazzi che per finanziare la loro startup, si erano inventati delle confezioni di cereali con il nome di Obama O's da vendere fuori dalle riunioni dei democratici, raggiungendo un successo stratosferico e guadagnandosi una fama da creativi non da meno, oggi fanno addirittura scuola ed hanno addirittura portato alla generazione di cloni con un giro d'affari enorme (si pensi che Wimdu, piattaforma creata sulle basi della più nota AirBnb, ha raggiunto finanziamenti per milioni di euro).
Cos'è AirBnb?
AirBnb è una community marketplace di alloggi unica nel suo genere, che permette a chiunque abbia uno spazio o una camera di affittarla e renderla disponibile per chi cerca una sistemazione nel medio-breve termine. Un modo più social per vivere un'esperienza del genere, fortificata dalla possibilità di conoscersi già prima del pernottamento e con la possibilità poi di vivere in un ambiente sempre differente, talvolta immerso nelle tradizioni e cultura dell'ospitante. Inoltre una grafica e una design accattivante migliorano la possibilità e le modalità di booking e presentazione dei propri annunci.
Nel 2011 la compagnia aveva raggiunto il +166% dei fatturati a livello globale, con il 70% degli annunci fuori dagli Stati Uniti. Dopo solo un anno le risposte si sono fatte molto più concrete, come sta a dimostrare un'infografica pubblicata dalla stessa azienda per presentare la sua crescita negli ultimi 12 mesi.
5 milioni di pernottamenti, di cui solo 4 negli ultimi due semestri. Il 75% degli utenti iscritti risiede fuori dagli USA, dov'è nata la startup. Più di 19.000 città presenti in ben 192 nazionalità differenti.
Numeri che hanno portato alla nascita di sedi in giro per il mondo e soprattutto in Europa, dove il mercato è cresciuto a vista d'occhio. A fine 2011 sono state aperte le sedi a Barcellona, Copenaghen, Mosca, San Paolo, Parigi e Milano.
Il giro d'affari in Italia
Nel solo 2011 ben 18.500 annunci sono stati fatti per l'Italia con destinazioni ambite molto anche all'estero come Roma, Firenze, Milano e Venezia e le più piccole come Sorrento, Taormina, la Puglia, la Toscana ma non solo. Più di 160 mila viaggiatori che hanno sostato in Italia grazie a questo servizio. Una crescita veritiginosa del +946% in un anno, con un guadagno per gli host italiani (i cosidetti affittacamere) di più di 5,2 milioni di euro: si stima infatti che i più attivi affittacamere di Milano abbiano calcolato entrate per circa 8 mila euro in un anno, meglio per Roma con 10 mila euro all'attivo.
La nuova sede a Milano è guidata dal country manager Andrea La Mesa ed ha l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi oltre che il numero di annunci pubblicati sul portale. Sicuramente, com'è stato spiegato più volte, saranno migliorati i servizi di assistenza sia lato consumer che lato producer, oltre che attuate strategie di social media marketing importanti, cosi come la stessa nuova implementazione come applicazione nella nuova timeline di Facebook.