Il mio debole per Airbnb è noto già da "Pernottare a New York, Berlino, Roma? Airbnb ti trova un posto dove stare!", quando cercavo casa per andare a Berlino. Il viaggio saltò, ma Airbnb è rimasta una delle startup più interessanti degli ultimi anni, e la mia piattaforma preferita per la ricerca di una casa/stanza per le vacanze.
Ovviamente, dal suo boom, sono nati diversi cloni, ed alcuni di questi stanno riscuotendo anche un discreto successo.
Per contrastare questa ondata di piccoli Airbnb vaganti, sono state messe in pratica diverse tecniche da parte del team Airbnb: dall’acquisizione di alcuni, come nel caso di Accoleo, all’invio di e-mail ai propri hosts per invitarli a diffidare delle nuove piattaforme.
Wimdu è uno di questi cloni, ed è impressionante quanto sia simile anche graficamente ad Airbnb, che ricordiamo è americana e conta 108milioni in founding.
Questa nuova piattaforma per ricerca case e stanze in affitto per le vacanze, è nata in aprile 2011 in Germania e ha all’attivo già 90 milioni di founding. Niente male per un clone, aggiungerei.
Tra gli investitori ritroviamo i fratelli Samwer con la loro Rocket internet, che a loro volta sono noti per investimenti in cloni, come Alando.de venduta poi ad Ebay e City Deal che fu acquistata da Groupon. Dagli stessi creatori di Airbnb, nell’e-mail inviata ai propri hosts, questi vengono definiti “impostori”, in quanto la loro strategia è quella di creare piattaforme simili, che poi vengono vendute alle originali per svariati milioni.
Fatto sta che l’investimento cospicuo in Wimbdu e i suoi 400 dipendenti risultano un ostacolo non da poco per Airbnb, che teme di perdere il potere che aveva acquistato sul mercato.
La lotta è appena iniziata. Più il clone crescerà, più acquisterà valore di mercato.
Quale sarà la prossima mossa di Airbnb? E soprattutto, voi vi fidate dei cloni? Ai ninja la risposta ;)