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Agile Digital Marketing: countdown per adattarsi al nuovo Digital Landscape

Il Digitale Agile si basa sul concetto di trasformazione digitale ed è la conseguenza pratica di cosa si intende, ad oggi, per Digital Transformation dal punto di vista del team di Digital Marketing.

Il primo punto certo su cui poter discutere è certamente l’innovazione continua come necessità nel Digital Marketing. Se non ci si innova, si perde il contatto con i prospect, lead e client.

Il cambiamento deve avvenire a partire dal modello di business, dalle procedure, dalla modalità di lavoro condiviso, dal continuo avvicendarsi tra aziende e dalla capacità di misurazione nel tempo.

Soltanto così avremo il potere di creare, apprendere e rilanciare tutte le iniziative digitali della nostra azienda e farci guidare al meglio.

Il problema comune è la risposta rapida che dobbiamo essere in grado di dare ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti. La soluzione è fare Digital in modo diverso.

Da Agile Software ad Agile Marketing

La definizione di Agile Marketing, prende in prestito la formula e fa riferimento alla gestione dei progetti dedicati all’ambiente softwarista “Agile Software development”, in uso dal 1957, ma effettivamente in auge dagli anni ’70 grazie all’accelerazione dell’informatica di quell’epoca.

Non solo, “Agile” strizza l’occhio al Metodo Lean, filosofia e metrica di lavoro applicata da Toyota negli anni ’50, che, nel periodo tra gli anni ’80 e il 2000, viene esteso al Six Sigma: una delle prime modalità di lavoro basate sul data-driven.

six sigma principles
Il manifesto dell’Agile Development si serve di 4 punti che si sposano con le attività di natura digitale e, di riflesso, con le attività Marketing, e sono i seguenti:

1) Individua le interazioni nei processi e nei tool che utilizzi.

2) Utilizza software funzionanti con una documentazione omni-comprensiva e verticale: dalla funzionalità espresse, agli obiettivi imprenditoriali.

3) Customer collaboration: collabora con i clienti per migliorare.

4) Rispondi al cambiamento in riflesso ad un piano prestabilito e di risposta al mercato.

Tecnologicamente, il metodo Agile nei software viene utilizzato con diverse metodologie definite Scrum, WaterFall e così via, che dovrebbero essere inglobate e utilizzate nella attività esecutive digitali.

In sintesi, “Agile” è un insieme di principi, documentati nel suo manifesto, che si sono diffusi anche in altre funzioni e altri aspetti delle imprese moderne.

Una trasformazione Agile prevede di fornire funzioni all’intera organizzazione, con l’obiettivo di adottare dei principi snelli (agili, appunto) coltivando coinvolgimento e collaborazione.

Cosa caratterizza l’Agile Marketing

Se applicato correttamente, il Digital Marketing in versione Agile fornisce un valore immenso agli utenti finali ed è l’apripista su ciò che viene definito il Digital Marketing Ibrido, dove il team Marketing si incontra finalmente con il mondo della Marketing Automation. Vediamo insieme i punti chiave.

Cambio di mentalità

Il primo passo è cambiare mentalità grazie alla possibilità di automatizzare l’intera filiera marketing, dall’uso di email marketing passando per le campagne adv, lead scoring, lead acquisition, lead generation, bot. Il team marketing è troppo spesso sopraffatto dalle continue e incessanti moltitudini di operazioni nelle quali non è più possibile mantenere il pieno controllo.

Il cambio di mentalità consiste quindi nel comprendere l’aiuto delle macchine e dei software che possono operare per noi nei task che ad oggi risultano infinitamente ciclici e manuali; quante e quali attività di Marketing possono essere ridefinite, ricontrollate e agevolate dalle automazioni, dove la macchina può ricontrollare e ritornare al principio verificando ogni singolo cambiamento.

La sperimentazione continua

Ogni azienda è diversa e ha i propri obiettivi. Ma tutte le aziende hanno in comune un’esigenza “verticale”: ridurre i costi migliorando i margini operativi. Questo risultato è raggiungibile in modo naturale nel marketing e in tutti quei settori che ci permettono di migliorare i processi.

Il marketing è continua sperimentazione, controllo, lettura dei risultati, rimodulazione delle attività. Ed è un ciclo continuo senza sosta.

Il supporto della leadership

I leader delle aziende, non solo C-level (CEO, CIO, CMO, CFO e gli altri), nel mondo digital dovrebbero sforzarsi di contribuire a dare un considerevole contributo al team su due aspetti in particolare:

1. promuovere e attuare in prima persona i principi di Marketing Agile e, di conseguenza, promuovere e applicare i principi di automazione, agevolando l’intera filiera.

2. essere in grado di leggere e interpretare correttamente i dati che le automazioni e i software producono quotidianamente, ricevendo una conoscenza puntuale della situazione, senza dover necessariamente richiedere aggiornamenti al team.

Team-work e cooperazione

Il team-work non si basa sul concetto di “solitudine nell’applicazione di un task”. Si tratta, invece, di condividere contemporaneamente e in tempo reale le informazioni di un progetto, di una campagna digital, lo stato di salute, la riuscita, le difficoltà e gli obiettivi imposti a inizio campagna.

Un Digital Marketer non può permettersi il lusso di non conoscere le sfaccettature di un progetto, di perdere budget e di non avere il controllo della parte operational che, invece, possono in gran parte oggi (e finalmente) essere delegate alle automazioni.

Data-Driven Marketing

Anche il Data Driven è una modalità vincente di lavoro. Quando il Marketing pratica un approccio basato sui dati e l’azienda prende decisioni aziendali calcolate sulla base dell’analisi e dell’interpretazione di questi, possiamo con coerenza definirlo un Data-Driven Marketing.

Il Data-Driven Marketing consente di organizzare, leggere e agire sulla base dei dati raccolti con l’obiettivo di servire meglio i propri clienti, contestualizzare e personalizzare la comunicazione, guidare le campagne fino alla scelta dei contenuti pertinenti e inerenti al nostro pubblico.

Potenziare i clienti, posizionare il brand e definire attività inbound e outbound, nell’era del Marketing 5.0, sono obiettivi realizzabili mettendo al centro il cliente (approccio Customer-Centric) e utilizzando i dati per guidare le proprie azioni personalizzate su di essi.

Per parlare di Customer-Centric, torniamo a riferirci al Digital Lean Six Sigma, perché è proprio all’interno del Six Sigma che il manifesto del data driven è stato creato.

DMAIC
Esso ci viene in aiuto nel Digital Agile e può essere applicato, di conseguenza, nell’approccio Customer-Centric; ecco i punti definiti dal framework D.M.A.I.C.

  • Definisci: i problemi e gli obiettivi
  • Misura: cosa deve essere migliorato e cosa può essere scartato
  • Analizza: il processo. Definisci i fattori di influenza
  • Migliora: identifica e implementa miglioramenti
  • Controlla: i miglioramenti. Assicurati che i miglioramenti siano sostenuti.

Six Sigma è infatti un processo di risoluzione dei problemi basato sui dati. Comporta variazioni di processo e dovrebbe essere applicato come principio di soddisfazione dei clienti.

Come il Six Sigma migliora le attività marketing

Lean Six Sigma è un principio di miglioramento basato sui dati che valuta la prevenzione dei “difetti” rispetto al rilevamento di questi.

Promuove l’uso della standardizzazione e del flusso del lavoro attraverso la soddisfazione del cliente e i risultati finali, riducendo le variazioni, gli sprechi e il tempo di ciclo.

Lean Six Sigma combina le strategie di lean e six sigma, al fine di migliorare l’efficienza e la qualità del processo.

Queste strategie sono, principalmente:

  • la riduzione delle informazioni;
  • la non ripetizione delle stesse operazioni che possono essere sostituite dalle macchine o dalle automazioni;
  • il controllo sulla lettura dei dati;
  • il riconoscimento della centralizzazione del cliente, il suo bisogno, la volontà con cui esso interagisce con le attività digitali e attraverso il supporto dei processi interni.

In questo modo, l’intero ecosistema avrà maggiore qualità, eliminando di conseguenza i difetti delle campagne o attività stesse.

Può essere applicato ovunque nel mondo digitale. Non esistono limiti: eCommerce, mondo B2B, mondo turistico, Marketing Automation, gestione del contatto nel campo sales, nelle attività di lead scoring, lead acquisition e lead generation.

Il metodo Data-Driven

Data-Driven sta proprio per “marketing basato sui dati”. Grandi quantità di dati con l’obiettivo di creare tecniche di marketing efficaci, vengono inglobati e centralizzati in una sola piattaforma e di conseguenza viene costruito ciò che tecnicamente è definito CDP (Customer data platform).

Dai dati demografici a gruppi di utenti specifici, fino al livello individuale, i dati informano il marketing e la filiera decisionale circa il processo in corso che stiamo osservando.

L’obiettivo emergerà naturalmente: i dati ci riveleranno se la nostra intuizione sia corretta o meno e produrranno informazioni sofisticate sul comportamento dei consumatori, che, se processate in tempo utile, possono far crescere significativamente le attività.

Poiché i big data vengono appresi direttamente dalle interazioni con i clienti, queste possono divenire informazioni importantissime che arricchiscono qualsiasi strategia di marketing.

Questo livello di conoscenza e comprensione dei clienti apre la strada alle organizzazioni per creare contenuti più pertinenti, nei momenti più significativi nel customer journey path di tutti gli utenti, per qualsiasi sito web, app o software Saas.

Promuovere la cultura Digital Agile Marketing + Data Driven

È interessante notare che i maggiori ostacoli alla creazione di attività basate sui dati non sono tecnici, ma culturali.

Affinché le aziende possano implementare con successo un approccio basato sui dati, è necessario apportare modifiche a livello manageriale, ai vertici e di dialogo con le aziende esterne. La cultura aziendale sui dati deve essere in forte cambiamento affinché essi diventino una considerazione automatica tra i vari attori/aziende in essere.

Democratizzare l’accesso ai dati è una filosofia tutt’oggi attiva nelle grandi realtà. Solo con questi è possibile esercitare un forte impatto sul comportamento, scegliendo abilmente cosa misurare e quali metriche ci si aspettano che vengano utilizzate.

Democratizzare l’accesso ai dati all’interno delle aziende significa anche investire in una piattaforma dati universale.

Troppo spesso, i dati sono accessibili solo da analisti e non sono disponibili a tutti. Affinché sia ​​possibile una cultura basata sul Digital Agile, tutti gli attori all’interno di un team dovranno essere consapevoli dei processi e di come interagire a tutti i livelli.

Festa della Mamma - gli spot dei brand

I brand celebrano la festa della mamma con un inno alla forza e alla determinazione

Essere madri non è solo un dato di fatto. Le donne, sin dalla gravidanza, affrontano difficoltà in molti ambiti.

Da diversi anni il mondo femminile si sta battendo per vedere riconosciuti i propri diritti, soprattutto nel mondo del lavoro dove non poche aziende vedono con negatività la gravidanza di una dipendente. Le donne che scelgono la gravidanza spesso si vedono costrette a rinunciare ad un buono stipendio o a prendere scelte che declassano la loro mansione.

Nell’ultimo anno, durante la pandemia, la situazione è peggiorata: con la chiusura degli asili e delle scuole in generale, molte donne hanno dovuto rinunciare al proprio lavoro per occuparsi della famiglia. Sacrificio, discriminazione, disuguaglianza: oggi anche questo vuol dire “esser madri”.

I brand celebrano la festa della mamma come la festa della forza, della determinazione e del coraggio delle donne di ogni genere che combattono contro gli stereotipi e le discriminazioni.

Nike – The Toughest Athletes

Donne che si allenano e che superano i loro limiti, i loro ostacoli. Come le madri che si allenano tutti i giorni per vincere le sfide quotidiane che la vita propone. “Se non sono loro le atlete, allora nessuno lo è”. Nike, in occasione della festa della mamma lancia la sua nuova collezione M, dedicata alle nuove forme e progettata per “supportare le donne nell’ultramaratona che chiamiamo maternità”.

Così il brand mostra il suo supporto per le mamme. Non solo come donne ma anche come lavoratrici nel mondo sportivo. Quella di Nike è una nuova politica volta alla garanzia dei diritti sulla maternità, nata di recente dopo le polemiche alzate da diverse atlete che hanno visto il loro stipendio dimezzato del 70% da Nike. Discriminazione che ha penalizzato non solo la carriera delle sportive come quella di Allyson Felix, volto Usa dell’atletica leggera, ma anche la loro dignità professionale.

Nivea – Back Home 

Durante la pandemia i millennial sono stati tra i più penalizzati per quanto riguarda il lavoro. Molti sono stati costretti a lasciare la loro indipendenza e a tornare a vivere a casa dei genitori, come nell’adolescenza. Le relazioni con i parenti sono state messe a dura prova: insofferenza, spazi e tempi non più condivisi. Nivea ci ricorda che, davanti alle prove più frustranti della vita, c’è sempre qualcuno che si prenderà cura delle nostre preoccupazioni. Anche da “grandi”.

Microsoft Teams – Happy Mother’s Day (2020)

Da quasi due anni la situazione mondiale ha costretto le madri a lavorare in modo diverso. Lo smart working mette a dura prova la pazienza e la determinazione delle mamme-lavoratrici che si destreggiano tra riunioni virtuali, call e incursioni dei figli. Ma ce la fanno, grazie alla forza che le spinge a dare il loro meglio, sempre.

Pampers –  Mother’s Day

Non essere abbastanza brave: questa è la preoccupazione predominante di nove mamme su dieci, secondo il sondaggio di Pampers. Il brand le incoraggia invece per l’ottimo lavoro mostrando con gli occhi dei loro figli quanta forza dimostrano ogni giorno, a casa e a lavoro.

Hallmark Gold Crown –  Dear Mom (2020)

La pratica e la pazienza portano alla perfezione, anche se spesso questa è sopravvalutata. Queste le parole di una adolescente disabile che con una lettera ringrazia sua madre di tutto l’amore e dell’infinito sostegno che le ha donato per non farla sentire mai diversa dalle altre. La ragazzina conscia delle sue piccole difficoltà affrontate con l’appoggio di sua madre, le augura buona festa della mamma con una dedica: “cara mamma, sono quel che sono grazie a te”. La perfezione è tale nei gesti d’amore.

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Carolina Herrera – #CallYourMom​ 

Chiama tua mamma. Il brand ci invita a lasciare sempre uno spazio tra i mille impegni quotidiani per condividere con l’affetto più prezioso i ricordi più belli e sinceri che abbiamo.

Carhartt –  The Shift That Never Ends 

Tra i lavori più duri di sicuro c’è quello di essere madre e prendersi cura della famiglia. A differenza di qualsiasi altro lavoro, in questo non esistono orari, non ci sono turni, non c’è il riposo. Per la festa della mamma la cosa più bella da donare è quella toglierle un po’ delle infinite responsabilità quotidiane: regalarle un po’ di riposo.

Samsung –Make mom epic

Samsung sa quanto possano essere cool le nostre mamme. Il brand esorta i suoi utenti a mostrarle e ad affermare di come siano fantastiche, ognuna per la propria semplice autenticità.

Tesco –  Mother’s Day (2020)

Per i figli, non c’è differenza tra madre biologica e non. A parlare in questo spot sono i ragazzi adottati, che mostrano tutta la loro riconoscenza verso le loro “effettive madri” che si sono prese cura di loro con la stessa abnegazione di un genitore biologico.

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P&G – Love Leads to Good (Olympic Games Tokyo 2020)

Con P&G non abbiamo mai dubbi di quanto emotivi siano i suoi messaggi, sempre rivolti al valore dei genitori e ai sacrifici fatti per i figli. Lo spot, per le olimpiadi posticipate di Tokio 2020, non è esplicitamente dedicato alla festa della mamma ma rientra perfettamente nel mood di questo giorno. Questa volta il brand punta sui buoni insegnamenti e sui valori che un genitore infonde ai propri figli. Gentilezza, compassione, rispetto per i più deboli: bisogna sempre fare la cosa giusta anche quando ci sembra difficile, soprattutto per il nostro orgoglio.

P&G non sbaglia mai, come la mamma.

eLearning trends

Learning trends e riqualificazione del lavoro: cosa è cambiato durante la pandemia

Il mondo del lavoro è, probabilmente, uno di quelli che più ha dovuto fare i conti con l’arrivo della pandemia. L’acronimo L&D, (Learning and Development), è entrato prepotentemente nelle nostre conversazioni quotidiane, specie in ufficio.

L&D, in italiano, sta per apprendimento e sviluppo ed è un processo continuo, a lungo termine, progettato per mantenere alte le capacità e le prestazioni individuali dei dipendenti allineandole con gli obiettivi e i requisiti dell’azienda. Lo scopo è quello di aiutare le persone ad acquisire nuove competenze e a mantenerle motivate ​​e produttive nel tempo.

Si è parlato molto di Learning and Development l’anno scorso, perché non solo aiuta a formare i lavoratori appena assunti, ma è anche estremamente utile alla formazione di tutti i dipendenti all’interno di un’organizzazione o un’azienda.

I professionisti L&D cercano di educare continuamente il personale, ma mai come l’anno scorso questo processo di formazione si è trasformato in un vero e proprio apprendimento, un qualcosa di quotidiano e costante per far fronte alle nuove emergenze e sfide.

Molte aziende hanno dovuto allinearsi a cambiamenti così forti e improvvisi che hanno colti tutti alla sprovvista. Abbandonati gli uffici, il lavoro si è spostato a casa, tra le mura domestiche, ma non tutti erano in grado di approcciarsi a questo diverso modo di lavorare.

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Learning and Development: come sta andando davvero

Dopo la spinta iniziale, molti dubbi sulla necessità di perfezionare le tattiche di L&D sono scomparsi.

L’apprendimento just-in-time, la cross-skilling e il miglioramento delle competenze, tendenze che si profilavano già da un po’, sono state fondamentali per andare avanti. Il problema era che nessuno conosceva l’immediatezza e l’impatto che avrebbero avuto quando il lavoro è stato stravolto dalla pandemia.

Molte di queste tendenze preannunciate nel 2020 si sono rivelate vere e necessarie. Sono entrate in gioco velocemente, con urgenza. Da semplici modelli d’aspirazione si sono trasformati in imperativi categorici nel giro di pochissimo tempo.

E, adesso che siamo a metà 2021, come siamo messi? È probabile che queste tendenze di apprendimento, che ormai sono vitali dallo scorso anno, continuino a crescere. Si svilupperanno ancora più velocemente e richiederanno un approccio più mirato e definito.

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C’è bisogno di un miglioramento costante del proprio team

Molti hanno parlato della nascita di una vera e propria rivoluzione. Richard Wang, CEO di Coding Dojo, ha definito questo cambiamento come una quarta rivoluzione industriale.

Questa è un’era non solo d’innovazione, ma di rivoluzione e trasformazione guidata dalla tecnologia, e non solo per i passi da gigante fatti negli ultimi anni. Tutte le organizzazioni, dalla piccola e media azienda ai grandi colossi del mercato, hanno dovuto amplificare la propria presenza digitale. Un’esigenza dovuta e accelerata dal COVID-19.

Quante realtà si sono digitalizzate nell’ultimo anno? Non dobbiamo per forza andare troppo oltre, ma basterà dare uno sguardo a noi stessi. Anche ai più scettici, coloro che non si sarebbero mai accostati al mondo del Web, si sono ritrovati ad acquistare online qualsiasi cosa, dai beni di prima necessità a una pizza gourmet, senza batter ciglio.

Di conseguenza, se oggi non si è presenti nell’infinito e, ormai, affollato universo digitale, sarà davvero difficile essere notati. Cosa possono fare le aziende per adeguarsi?

Un primo passo può essere quello di affidarsi a dipendenti più tecnologi ma, come ribadisce Wang, per le imprese è davvero complicato scovarli per poter alimentare questa rivoluzione digitale.

La soluzione? Migliorare e riqualificare gli attuali dipendenti.

Le iniziative di learning aiutano le persone ad approcciarsi a un mondo che cambia migliorando il proprio lavoro e, nel complesso, l’andamento dell’azienda. 

Le competenze più richieste sono la codifica, lo sviluppo web e l’analisi dei dati, ma una comprensione di base della logica computazionale, come quella utilizzata negli strumenti di posta elettronica, è comunque utile.

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Il focus sull’apprendimento a lungo termine resta fondamentale

Le tendenze di learning dello scorso anno hanno visto primeggiare modalità come cross-skilling, cioè sviluppare competenze in ambiti diversi, e la capacità di approcciarsi alle cose con punti di vista differenti. Non bisogna però sottovalutare l’importanza dell’apprendimento a lungo termine. 

Basti pensare che alcuni dei lavori che sono molto richiesti oggi non esistevano nemmeno tre anni fa. Ecco perché le persone devono adattare lo sviluppo delle proprie competenze per stare al passo con esigenze di mercato che mutano velocemente. I processi di learning devono assumere un approccio proattivo per fornire ai dipendenti i giusti strumenti per facilitare e migliorare l’apprendimento sul lavoro e tracciare il loro percorso di carriera.

Ciò non toglie che ci saranno sempre alcune abilità più difficili da padroneggiare, come la creatività, l’innovazione e la leadership inclusiva, tutte cose che richiederanno un approccio a lungo termine.

Il lavoro a distanza richiede un nuovo tipo di apprendimento

Non è un mistero: il lavoro da remoto sta prendendo sempre più piede nelle aziende per i vari vantaggi che comporta.

Con la continua necessità di lavorare a distanza, le aziende dovranno affrontare nuove sfide legate al learning, come ha riferito in una e-mail a HR Dive la CMO di Hibob, Rhiannon Staples. 

Sono molte le aziende e i manager che stanno ancora imparando ad approcciarsi in modo efficace al telelavoro, dall’onboarding alla gestione quotidiana del proprio lavoro.

Una mossa intelligente sarà proprio quella di insegnare ai nuovi dipendenti a lavorare fin da subito da remoto. Una cosa che non era necessaria per molte strutture prima della pandemia di COVID-19, ma che ora sta diventando essenziale per la crescita e il successo del proprio business.

È un ulteriore passo in avanti che le aziende devono fare: trovare nuovi strumenti tecnologici per le risorse umane che facilitino la funzionalità incrociata di Learning and Development, mentre le risorse umane dovrebbero garantire che leader e manager abbiano una formazione adeguata. 

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Le credenziali fanno la differenza

Molti corsi di laurea non hanno più il valore di un tempo. Approcci teorici, sistemi non aggiornati, ma soprattutto ai giganti della tecnologia come Google, Apple e Netflix non interessano questi requisiti. Un percorso di studi tradizionale non rilascia tutte le competenze di cui ora le aziende hanno bisogno.

Invece, le istituzioni che concedono micro credenziali possono offrire ai candidati l’opportunità di acquisire le competenze di cui hanno necessitano al di fuori di una tipica esperienza universitaria.

Perfezionamento di un vantaggioso Learning and Development

Le aziende devono continuare a migliorare le tecniche di L&D rendendole più agili e moderne. L’eLearning, per esempio, può risultare lungo, e passivo. Ecco perché è meglio puntare su microlearning e sul social learning. Lo scopo è quello di connettere le persone agli esperti del settore, creando un’esperienza più coinvolgente.

Fornendo piccole quantità di contenuti, le persone sono in grado di concentrarsi meglio e assimilare di più. Ciò offre l’opportunità di assorbire il contenuto della formazione in un modo diverso per rafforzare l’apprendimento. La gamification e le microvalutazioni consentono di verificare i propri progressi per raggiungere gli obiettivi prefissati.

L’onboarding è un’altra area da rivedere. Staples ha affermato che non è più possibile, o almeno per ora, ritornare a sessioni di esami in aula. Ecco perché le organizzazioni devono trovare modi per facilitare l’onboarding da remoto, rendendolo personalizzato, informativo e tempestivo.

Le aziende devono investire nei lavoratori perché dipendono da loro, e non solo perché è la cosa giusta da fare. Inoltre, i team di L&D hanno aggiunto valore collaborando strettamente con le aziende, strategizzando  il futuro e co-costruendo. 

I riflettori sono tutti puntati sui dipendenti ma non solo sulla loro resa, ma anche al benessere, alla diversità ed equità. La necessità di investire nel proprio team è diventata massima.

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Cosa possiamo prevedere nel prossimo futuro?

Man mano che le esigenze aziendali accelerano ed evolvono, garantire ai dipendenti le competenze di cui hanno bisogno è una strategia vincente e una tendenza che si perpetuerà per sempre, o magari fino alla prossima rivoluzione digitale. 

L’apprendimento è un requisito essenziale per l’innovazione e il successo prolungati nel tempo. Le tendenze a lungo termine e la natura dell’attuale momento storico indicano una conclusione: L&D sarà di fondamentale importanza per le aziende nel mondo post-COVID, dove il successo dipenderà in gran parte dalla capacità di adattarsi rapidamente a forze imprevedibili.

La “trasformazione” come concetto astratto è stata ormai sostituita da esempi concreti di come il nostro mondo sta cambiando in tempo reale.

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“Mamma ti porto a teatro”: in scena la solidarietà grazie all’iniziativa benefica

Per celebrare la Festa della Mamma nasce l’iniziativa solidale “Mamma ti porto a teatro” a sostegno di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald con il supporto di Leo Burnett.

Fino al 9 maggio sarà possibile acquistare e regalare un biglietto per lo spettacolo teatrale “Leonardo, che genio!” proposto in collaborazione con il Teatro dell’Elfo e la piattaforma digitale OnTheatre, da guardare e riguardare nella comodità e intimità della propria casa.

Si tratta di uno spettacolo davvero particolare dal momento che parte del ricavato sarà devoluta a favore delle Case Ronald e delle Ronald McDonald Family Room, presenti sul territorio italiano per offrire ospitalità e assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o terapia ospedaliera.

“Mamma ti porto a teatro”

“Leonardo, che genio!” è un’opera dedicata a Leonardo da Vinci che accompagnerà gli spettatori in un mondo tridimensionale attraverso la scenografia pop-up del libro progettato e interpretato da Elena Russo Arman, che veste i panni di cantastorie del percorso del geniale artista. Grandi e piccini vivranno le principali tappe della vita del più grande uomo del Rinascimento, immergendosi in un mondo magico, denso di arte e artigianato, sapientemente catturato dalla macchina da presa.

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Desidero ringraziare di cuore il Teatro dell’Elfo di Milano per questa iniziativa a volta a festeggiare tutte le mamme. La mamma è per Fondazione un modello di coraggio, dedizione e sacrificio oltre che uno stimolo a rafforzare tutti i nostri programmi di accoglienza con l’obiettivo di contribuire a migliorare la salute e il benessere dei bambini e dell’intera famiglia.

Dichiara Maria Chiara Roti, Direttore Generale di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald.

L’acquisto dei biglietti e la visione dello spettacolo avverranno sulla piattaforma OnTheatre attraverso questo link. L’utente avrà 28 giorni di tempo per attivare il link e vedere lo spettacolo. Una volta attivato, il link avrà la durata di 8 giorni durante i quali i bimbi potranno riguardarlo tutte le volte che desiderano.

 

3 modi per gestire la performance e la privacy nell’app marketing di iOS

Il marketing delle app digitali sta evolvendo rapidamente, allineandosi alle crescenti aspettative dell’utente in termini di privacy e agli importanti aggiornamenti normativi. I cambiamenti dell’ecosistema mondiale – incluso il prossimo lancio della nuova policy App Tracking Transparency (ATT) di Apple – fissano dei limiti alla modalità di raccolta e utilizzo dei dati dei consumatori per la pubblicità

Questi cambiamenti sono il continuum dei trend del settore che mirano a dare alle persone più trasparenza e maggiore controllo sui loro dati e sulle interazioni con gli inserzionisti. Per i brand è importante investire nell’innovazione per garantire ai consumatori un’esperienza sicura in termini di privacy e preservare (al contempo) la performance di vendita. 

ecommerce marketing

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Ecco tre strategie che le società possono adottare per avere successo.

1. Stabilisci delle basi di misurazione solide attraverso relazioni dirette

Costruire relazioni più solide con i nuovi utenti dell’app e con quelli già attivi dovrebbe essere un pilastro portante della vostra strategia di sviluppo che metta al primo posto la privacy. I dati proprietari – ovvero i dati che le società raccolgono direttamente dai consumatori con il loro consenso – rappresentano una fonte importante di interazioni visibili che possono aiutare a capire il customer journey, dal click su un annuncio all’interazione con l’app. Questo getta le basi per i modelli di conversione: il machine learning di Google, partendo dalle conversioni visibili, applica dei modelli statistici a quelle parti di traffico dell’app con dati incompleti o assenti.

Coinvolgere direttamente gli utenti dell’app può aiutarvi a costruire un rapporto di fiducia con i vostri consumatori. Date alle persone dei modi semplici e intuitivi di condividere delle informazioni che le riguardano e dimostrate loro che userete quelle informazioni per garantire un’esperienza sull’app più personalizzata e utile. Comunicate agli utenti il valore aggiunto che otterranno in cambio dei loro dati – un codice promozionale in cambio di un indirizzo e-mail, accesso a contenuti esclusivi, consigli customizzati o una procedura d’acquisto più semplice.

Costruire relazioni più solide con i nuovi utenti dell’app e quelli già attivi dovrebbe essere un pilastro portante della vostra strategia di sviluppo che metta al primo posto la privacy.

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Per snellire il processo, il rafforzamento delle relazioni dirette e lo sviluppo di una struttura solida possono tradursi in una modifica del flusso di onboarding e contrattazione, l’avvio di programmi di fidelizzazione, o anche l’adozione di nuove funzionalità, come chat all’interno dell’app. Questi cambiamenti possono richiedere notevole quantità di tempo e fatica, ma dovreste considerarli come investimenti necessari, affinché le vostre campagne di marketing risultino sempre attuali e aumenti il valore del ciclo di vita dei clienti.

In Google stiamo lavorando ad alcune soluzioni di misurazione e reportistica che terranno conto delle prossime modifiche alla privacy, incluse alcune funzionalità per la tutela della privacy per il Firebase SDK su Google Analytics. Per ottenere il meglio da questo tipo di soluzioni, dovete assicurarvi di avere dei dati di input che durino nel tempo.

2. Gestisci la performance delle campagne con i giusti dati di conversione

Le piattaforme per l’advertising, incluse quelle di Google, sono alle prese con gli stessi disagi che hanno gli inserzionisti: anche noi ci stiamo adattando in tempo reale ai continui cambiamenti dell’ecosistema. La natura sfumata e in continuo divenire delle sfide che stiamo affrontando contribuisce a cambiare il modo in cui le conversioni vengono misurate e riportate sulle reti.

Per esempio, le piattaforme per le campagne funzionano sia sul web che sull’app, e presentano annunci con testo, immagini e video. Fare marketing usando diversi canali e formati può presentare delle sfide per la compatibilità e la coerenza tra le Campagne per app e SKAdNetwork di Apple.

I diversi approcci alle finestre di conversione personalizzate, l’attribuzione web-app, la misurazione delle reinstallazioni e le visualizzazioni video rendono difficile il confronto diretto tra le metriche di conversione che si possono vedere su Google Ads, SKAdNetwork e altre reti pubblicitarie. Vi consigliamo di approfondire queste differenze quando valutate le metriche e quando prendete decisioni in merito all’app marketing.

La natura sfumata e in continuo divenire delle sfide che stiamo affrontando contribuisce a cambiare il modo in cui le conversioni vengono misurate e riportate sulle reti.

Per rendere le reportistiche sulle conversioni più solide possibile, includeremo i dati “modellati solo quando siamo sicuri che ci sia stata una conversione e quando abbiamo sufficienti informazioni per realizzare un modello con certezza. Mantenendo un alto livello di qualità dei dati e per la creazione di modelli, evitiamo di fornire troppi report, e ci assicuriamo che non vengano mostrate le conversioni che non raggiungono uno standard rigoroso e che queste non vengano utilizzate per ottimizzare le campagne.

3. Preparati a diversi scenari di performance iOS

Sappiamo che siete già molto impegnati a capire come avere successo in un contesto in cui le norme per la privacy sono in rapida evoluzione. Ecco perché stiamo ideando delle soluzioni con l’obiettivo di assorbire quanta più competenza tecnica possibile. Incorporiamo i modelli direttamente all’interno della reportistica di conversione e ottimizzazione, e ci assicuriamo che siano compatibili con nuovi input e caratteristiche, come i dati e le misurazioni aggregate di SKAdNetwork, senza che sia necessario nessun ulteriore intervento. Così facendo manteniamo anche la continuity della performance delle campagne per app, perché si adattano a futuri cambiamenti.

Le misurazioni e le reportistiche integrate dovrebbero aiutarvi a risparmiare le energie necessarie a preparare la vostra strategia di advertising per la policy ATT Apple. Il grado di influenza che gli aggiornamenti Apple avranno sull’app marketing dipende in gran parte dalla scelta di utilizzare la richiesta ATT e dalla percentuale di utenti che danno il consenso ATT. Le stime variano principalmente a seconda di come i consumatori reagiranno alle nuove richieste di consenso – questo varierà a seconda dei Paesi in cui commercializzerete la vostra app, del segmento di mercato in cui vi trovate e del grado di ricettività degli utenti ai messaggi che spiegano il motivo per cui dovrebbero consentire il tracciamento.

Social Report

Man mano che il dialogo sulla privacy continua, gli inserzionisti di app hanno l’opportunità di investire in soluzioni a lungo termine che possono aiutarli a navigare in questo mare in continua evoluzione.

Non avendo dei precedenti da prendere come punto di riferimento, dovreste anticipare un intervallo di livelli di consenso. Prevedete quanto ognuno di questi può influire sul vostro business e pianificate diverse strategie per mitigarli. È inoltre fondamentale considerare fattori come: quanto velocemente cambiano i vostri clienti e (quanto spesso) richiedono nuove versioni dell’app? Puntate molto sul reingaggio di utenti preesistenti affinché ritornino a usare la vostra app? La vostra app genera più fatturato dall’advertising o dalle vendite?

Un’app con un’utenza fedele e attiva e alti tassi di opt-in per l’ATT potrebbe non richiedere importanti modifiche di marketing. D’altra parte, un’app con pochi opt-in che si basa sulla riattivazione di utenti persi potrebbe aver bisogno di modifiche, a causa del traffico di reingaggio ridotto, e delle capacità di personalizzare gli annunci diversificando la spesa per media.

Man mano che il dialogo sulla privacy continua, gli inserzionisti di app hanno l’opportunità di investire in soluzioni a lungo termine che possono aiutarli a navigare in questo mare in continua evoluzione. Restate aggiornati, nei prossimi mesi, su ulteriori innovazioni in merito a misurazioni, analytics e privacy che possano aiutarvi a crescere e a monetizzare con successo sulle varie piattaforme.

Articolo di: Stephanie Cuthbertson

Traduzione a cura di: Debora Melania Martuccio

I Coldplay presentano su TikTok il loro nuovo singolo ‘Higher Power’

I Coldplay tornano sulla scena musicale con un nuovo singolo, Higher Power, disponibile da oggi in anteprima esclusiva su TikTok. Un annuncio che anticipa la release ufficiale di venerdì 7 maggio via Parlophone/Atlantic.

Per 24 ore, la community globale di TikTok potrà ascoltare una clip della nuova canzone tanto attesa e utilizzarla, prima di chiunque altro, nei propri video.

Negli scorsi giorni l’account TikTok ufficiale dei Coldplay – Coldplay – aveva stuzzicato la curiosità dei fan sull’uscita del nuovo singolo pubblicando video di billboard enigmatici che rimandavano a un misterioso sito webalienradio.fm. Nel corso della settimana, tantissimi contenuti esclusivi saranno disponibili per la community e i fan.

 

@coldplayI got my hands up shaking just to let you know ##HigherPower ?♬ Higher Power – Coldplay

Higher Power è prodotto da Max Martin ed è disponibile per il preordine sulle piattaforme streaming.

I Coldplay vantano un’ampia fanbase globale su TikTok con la quale condividono tanti e diversi contenuti – dai filmati d’archivio alla partecipazione al #NationalSoilDay fino ai remake delle loro hit realizzate dai creator della piattaforma. Anche dei Creator italiani – Mirko e Valerio – hanno, in passato, conquistato Chris Martin che ha cantato sulla loro performance al violino.

Come cambia il mondo del lavoro: la nuova frontiera dell’orientamento è il podcast

Far entrare la Zed Generation in sintonia con il mondo del lavoro nelle grandi aziende, scoprire quali competenze e attitudini non possono mancare per farne parte e apprendere i metodi migliori per affrontare un percorso di selezione è la nuova sfida. Il mondo del lavoro cambia e con esso anche l’orientamento per le nuove generazioni che oggi diventa più intimo e autentico, sicuramente più smart e innovativo.

La nuova frontiera dell’orientamento al lavoro è il Podcast. E non poteva essere altrimenti visto che il fenomeno è in continua ascesa: crescita del 15% anno su anno. Secondo l’indagine condotta da Nielsen, in Italia si è passati dai 12 milioni di ascoltatori nel 2019, ai 13,9 milioni del 2020, un aumento di quasi due milioni di persone. L’audio digitale piace alle nuove generazioni che secondo i dati IPSOS sono il 52% sotto i 35 anni e con un aumento sempre più significativo di ascoltatori laureati e junior professionals.

Il suono del lavoro

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Nasce da qui la serie “Il suono del lavoro”: per la prima volta nella storia un podcast interaziendale per orientare i giovani alla carriera professionale. Ad idearlo That’s Y, il più affermato podcast italiano dedicato alle nuove generazioni e al people management, nato meno di un anno fa: un luogo digitale di incontro di voci e riflessioni che promuove tutte le settimane la valorizzazione dei temi dell’inclusione generazionale, sempre più attenzionati anche dall’agenda politica ed economica.

A dispensare segreti e consigli saranno proprio le voci HR di grandi realtà nazionali e multinazionali; numerosi i manager che hanno risposto con passione: un’iniziativa storica per il mondo delle Risorse Umane, per quello del podcasting e per l’ambito dell’orientamento al lavoro per le nuove generazioni. 26 episodi, 19 aziende e più di 80 minuti di consigli e “job tips” che i professionisti donano come iniziativa di responsabilità sociale verso la Zed Generation, annunciati nella puntata di lancio prevista proprio il 1 maggio 2021 e poi quotidianamente dalla pagina Instagram di That’s Y.

In un mondo velocissimo ed incerto, è difficile comprendere le informazioni. Ma attraverso il potere dell’ascolto può essere efficace acquisirle in maniera autentica e profonda, direttamente da chi tutti i giorni si occupa di lavoro in azienda

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Questa è la scommessa che fa Giulio Beronia, autore e curatore di That’s Y. 

“Il suono del lavoro” sarà in programma dal 3 al 27 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 8.00; ogni giorno un episodio in podcast di 5 minuti per orientare i giovani verso un mercato del lavoro che ha sempre più bisogno di fiducia e motivazione per incontrarlo. Le puntate saranno disponibili sul canale “That’s Y – Generazioni al lavoro!” attraverso le principali piattaforme audio: Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Spreaker e Amazon Music.

Short Video: strumenti e best practice per usarli al meglio

Sesto appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

Abbiamo deciso di dedicare questa puntata a un trend sempre più in forte aumento sui social network: gli Short Video. Ospite di questo appuntamento è Eliana Salvi, Founder e Managing Director di Cosmic, agenzia verticale dei video brevi.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Come si identificano gli Short Video: min 03.00
  • Le metriche e KPI da analizzare: min 06.50
  • Differenze tra Tik e Tok e IG Reels: min 10.20
  • Case adv di Tik Tok: min 14.20
  • I brand che si muovono meglio nel settore: min 21.20
  • Il futuro del Video Advertising: min 26.20

impresa significante

Chi ha un perché può fronteggiare ogni come: l’impresa significante

La crisi che sta investendo le imprese italiane (e non solo) non fa che aggiungersi alla crisi (finanziaria prima ed economica poi) che, a partire dal 2008, ha accelerato un’evoluzione già in atto nel contesto competitivo.

Infatti, già prima dell’avvento della crisi, le imprese italiane si trovavano ad affrontare importanti sfide strategiche, imposte dall’emersione di alcuni trend.

Tra questi, di particolare impatto sono stati senza dubbio quelli politico-economici, come la globalizzazione dei mercati di produzione e di sbocco che aumenta l’intensità della competizione internazionale comportando, tra l’altro, una progressiva trasformazione dei prodotti in commodities con una conseguente erosione dei margini.

In secondo luogo, quelli socio-culturali, tra i quali il cambiamento del comportamento del consumatore medio che, oltre al prezzo e alle funzioni del prodotto, è sempre più attento anche ai contenuti immateriali quali la creatività, il design e la sostenibilità, ricercando significati ed esperienze nuove.

Vanno considerati, infine, i trend tecnologici, in particolare l’avvento della quarta rivoluzione industriale che, tra gli altri effetti, porta a ridurre il ciclo di vita dei prodotti ma anche delle economie di scala, permettendo o imponendo la riconfigurazione di prodotti, processi e modelli di business.

La dimensione simbolica del prodotto

Studiosi ed esperti concordano nel ritenere che l’innovazione sia ormai l’unica strategia perseguibile dalle imprese italiane per rispondere alla sfida portata dai concorrenti operanti nelle economie emergenti e, più in generale, per uscire dalle molteplici crisi che le hanno investite.

Alcuni sostengono, poi, l’esigenza di affiancare all’innovazione tecnologica, volta a modificare le funzioni del prodotto per soddisfare i bisogni espliciti del cliente, l’innovazione culturale, volta a modificarne i significati per soddisfare anche i bisogni latenti del cliente.

Per quanto, infatti, non tutti si rendano ancora conto della fondamentale importanza di questo tipo di innovazione, è evidente a qualunque osservatore attento che sempre più le persone comprano i prodotti non solo e non tanto per le loro performance funzionali, ma anche per i messaggi che incorporano: e ciò vale anche per le imprese B2B.

I prodotti hanno, infatti, una doppia natura: la dimensione utilitaristica, che ha a che fare con la funzionalità, le prestazioni, l’usabilità, l’affidabilità e il prezzo, e la dimensione simbolica, ugualmente importante, che riguarda i significati, i messaggi, il design, le emozioni e lo status.

Se il produttore è consapevole di vendere simboli oltre che “utensili”, può avere una visione più completa del prodotto capendo non solo come l’oggetto proposto possa soddisfare determinati bisogni pratici, ma anche come esso possa veicolare significati a livello culturale.

Proprio per questo, è necessario affiancare all’innovazione culturale del prodotto l’innovazione culturale della strategia aziendale: come l’impresa agisce.

modello di business l'impresa significante

Il Tetraedro del Valore, modello teorico che rappresenta l’interezza di un’impresa e le relazioni tra i suoi diversi piani, dal più astratto al più concreto. «La missione aziendale è l’identità profonda e immutabile dell’impresa, l’obiettivo complessivo della sua strategia, e rappresenta quindi lo scopo che informa il modello di business» (Hamel, 2001)

Accanto all’innovazione di prodotto (e processo), assume quindi sempre più importanza l’innovazione strategica, che si concretizza nella riconfigurazione della value chain e del value system, per creare un nuovo spazio di mercato. In esso, resa irrilevante la concorrenza, si genera un incremento di valore tanto per l’impresa quanto per il cliente.

L’obiettivo non è giocare meglio degli altri, bensì cambiare le regole del gioco, gestendo il paradosso tra maggior valore e costo minore.

Se l’innovazione tecnologica, in primis quella digitale, crea opportunità e necessità evidenti per l’innovazione strategica, altrettanto vale per l’innovazione culturale.

I nuovi significati attribuiti ai prodotti (es. prodotti sostenibili) devono essere trasferiti anche a tutti gli altri elementi del modello di business (es. processi sostenibili, risorse rigenerabili, ecc.) per non perdere coerenza strategica. Le aziende italiane tipicamente si concentrano sul prodotto, ma il vero prodotto dell’imprenditore è l’azienda stessa, che per prima deve essere investita da un processo di innovazione strategica.

L’innovazione culturale del prodotto e della strategia non può prescindere dalla precisa (ri)definizione dell’identità aziendale attraverso la formalizzazione di una chiara missione, dei paradossi strategici sottostanti (ne parleremo più diffusamente in uno dei prossimi articoli) e di una altrettanto chiara visione: il perché dell’impresa stessa.

La missione, infatti, definisce il carattere duraturo di un’organizzazione, l’identità profonda che trascende i cicli di vita dei mercati o dei prodotti, la dirompenza tecnologica e i leader individuali. Il più grande contributo di coloro che hanno fondato e cresciuto imprese di successo duraturo è stato proprio la definizione della missione.

I leader muoiono, i prodotti diventano obsoleti, i mercati cambiano, le nuove tecnologie emergono senza soluzione di continuità, le mode del management vanno e vengono, ma la missione si rafforza nelle grandi imprese come una sorta di guida ispiratrice e antifragile.

l'impresa significante

I significati strategici del livello della missione; ogni impresa deve saper rispondere alle quattro domande fondamentali per poter definire con precisione la propria missione.

L’impresa significante

Quanto più le imprese italiane cercheranno di dare vita a un modello imprenditoriale che si interroghi e ponga al centro proprio la definizione della missione, dei paradossi strategici e della visione aziendale, imparando a integrare nelle proprie strategie un orizzonte culturale a lungo termine, tanto più si avvicineranno al concetto di “impresa significante”.

Per chiarirlo si può partire dalla definizione del suo contrario, l’impresa ‘insignificante’. L’impresa “insignificante” crea poco valore per i clienti e la società.

Proprio perché il valore creato è ridotto, tale impresa si concentra sulle modalità più efficaci per appropriarsi della sua fetta maggiore, vittima di una prospettiva limitata e limitante secondo cui il problema è la divisione del valore. Si alimenta così un circolo vizioso che porta a creare ancora meno valore per i clienti e la società.

Per contro, l’impresa “significante” crea molto valore per i clienti e la società. Proprio per questo non è schiava dell’ansia dell’appropriazione e si concentra invece sulle modalità più efficaci per distribuirne la parte più rilevante, nella convinzione che la vera soluzione sia moltiplicare il valore attraverso la condivisione.

Si alimenta, così, un circolo virtuoso che porta a creare ancora più valore per i clienti e la società. In questo senso, l’impresa significante è tale in quanto creatrice di nuovi posti di lavoro legati all’esclusività del territorio, ma anche di nuovi concetti ispirati dalla varietà del territorio e veicolati ai clienti e alla società attraverso i suoi prodotti, processi e modalità di relazione.

In questo senso, il termine “significante” identifica un’impresa ricca di significato per tutti gli stakeholder che incrociano il suo percorso, espressione di un portato culturale e innovativo unico che la distanzia e la favorisce rispetto a qualunque competitor.

tiktok 2021

TikTok introduce nuovi strumenti di lead generation

Quando le aziende scelgono TikTok, sanno che tramite la piattaforma potranno comunicare in maniera inedita e originale con il proprio target, diventando parte integrante della community. Inoltre, grazie ai formati video immersivi, a tutto schermo, sound-on e di breve durata, riescono a catturare l’attenzione delle proprie audience, e al contempo far crescere la base clienti e aumentare l’impatto sui ricavi.

First-party

Uno scenario che oggi si arricchisce con la lead generation, la soluzione first-party di TikTok che aiuta le aziende a raggiungere i clienti e promuovere la conversione in modo semplice. In pochi, semplici tocchi, ora sarà possibile comunicare prodotti e servizi in modo più accattivante e interessante.

La lead generation sarà un aiuto concreto per le aziende di qualsiasi dimensione a creare interazioni per raggiungere i prospect e convertirli in potenziali clienti. Ad esempio, per gli utenti sarà possibile compilare con maggiore facilità eventuali form e fornire le proprie informazioni (come nome, e-mail o telefono), segnalando così il proprio interesse per quel particolare prodotto o servizio.

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Per rendere ancora più efficiente l’esperienza, inoltre, le informazioni di base che gli utenti già forniscono in fase di iscrizione alla piattaforma potranno essere inserite automaticamente. La lead generation di TikTok consente inoltre di creare messaggi completamente personalizzabili. Le lead possono essere scaricate manualmente o, se integrate con un CRM aziendale, attivate immediatamente. In questo modo, le informazioni degli utenti inserite nei form garantiscono alle aziende di raggiungere i clienti interessati in modo non intrusivo.

Con l’integrazione della lead generation, quando gli utenti inviano i propri dati a TikTok visualizzeranno un’informativa sulla privacy che chiarisce che si stanno raccogliendo le loro informazioni per gli inserzionisti, con link alla relativa policy di TikTok e a quella dell’inserzionista. Le informazioni personali compilate automaticamente nella lead generation saranno accessibili solo all’inserzionista e, in qualsiasi momento, gli utenti potranno modificarle o cliccare per uscire dal form. In questo modo assicuriamo alla nostra community controllo e sicurezza sulla privacy dei propri dati. 

Lead Generation

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In TikTok vogliamo supportare le imprese offrendo loro l’opportunità di creare un legame sincero con i consumatori assicurando al contempo che la nostra community si senta a proprio agio e al sicuro sulla piattaforma, aspetto prioritario per noi. Lead Generation è conforme alla GDPR. Continuiamo a migliorare la nostra piattaforma, le policy e i prodotti per aiutare le aziende a raccontare la loro storia, salvaguardando le informazioni della nostra community e proteggendo la nostra piattaforma e i dati degli utenti.

Siamo entusiasti di introdurre la lead generation per i business di tutto il mondo e di supportare il loro impegno a raggiungere, connettersi e ingaggiare in modo semplice con il proprio target. Per ulteriori informazioni su come iniziare ad utilizzare lead generation, leggi il relativo articolo del nostro Help Centre e scopri qui come brand di diversi settori – dall’automotive alla finanza fino al retail – utilizzano lead generation per creare una relazione con i consumatori su TikTok.