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  • Soft skill: 7 strategie per costruire un team più resiliente

    Quanto è importante questo aspetto nel mondo del lavoro?

    3 Marzo 2021

    • Possiamo migliorare lo spirito di squadra per essere più forti e uniti sul posto di lavoro
    • I leader resilienti devono saper ascoltare il proprio team e cooperare insieme per far progredire l’azienda
    Siamo nuovamente alle prese con il nostro curriculum vitae perché abbiamo adocchiato una posizione lavorativa niente male e, dopo l’iniziale titubanza, ci siamo decisi a inviare la nostra candidatura. Apriamo il CV, una lettura veloce, e aggiorniamo alcuni punti. Quando si tratta di elencare le proprie soft skill, chi di noi non si è mai definito un ottimo comunicatore e soprattutto un abile problem solver? Mai come negli ultimi mesi abbiamo dato prova della nostra reale capacita di gestire situazioni complicate e inattese affrontando questo delicato momento con tutta la calma possibile e mostrandoci resilienti (o almeno ci abbiamo provato). Non solo nella nostra vita privata, ma anche per quanto riguarda il lavoro, ci siamo imbattuti quotidianamente nel termine “resilienza”, e ci siamo resi conto di quanto effettivamente il team con cui lavoriamo sia resiliente o meno.  Cosa significa davvero essere resilienti?

    Cosa significa il termine resilienza

    Il termine resilienza, in campo psicologico, indica la perseveranza nel voler raggiungere i propri obiettivi nonostante le avversità, affrontando con consapevolezza le sfide, analizzando i problemi in modo lucido per riuscire a risolverli e uscendone, infine, rafforzati. Insomma “quello che non ci uccide ci rende più forti”, per dirla alla Friedrich Nietzsche. Possedere queste caratteristiche e far parte di un team resiliente è un vero e proprio vantaggio per un’azienda, specialmente nei periodi più duri. Ed è stata proprio la pandemia a enfatizzare la necessità di far affidamento su team resilienti e competenti. La resilienza, infatti, richiede un livello di autoconsapevolezza ed empatia che potrebbe non essere abbastanza consolidato in tutti i membri del gruppo. Essere resilienti, empatici con i colleghi e competenti nel proprio lavoro sono step fondamentali per approcciarsi meglio e affrontare i problemi susseguitesi con l’arrivo del COVID-19. Il lavoro in smart working per molte aziende è stato davvero complicato, soprattutto perché bisognava imparare, in pochissimo tempo, a gestire e coordinare le persone che solitamente erano riunite in un unico posto, cioè in ufficio. Molti si sono resi conto che c’erano delle vere e proprie mancanze nel proprio team, anche sulle competenze. Come possono i dirigenti porre rimedio a tutto ciò e aiutare i propri dipendenti? I leader devono valutare le condizioni dei propri lavoratori, identificare i punti deboli e quindi fornire strategie che aiutino ognuno di loro ad abbattere queste barriere e costruire le basi per aumentare la fiducia, la trasparenza e l’autoconsapevolezza. LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare le diversità (e il talento) nel mondo del lavoro

    Cosa rende resiliente un team

    Prima di tutto, possiamo definire un’azienda resiliente se possiede una grande capacità di adattarsi ai cambiamenti, sia storici che sociali.  Vuole investire in settori competitivi e in quelli nuovi, assumendosi dei rischi. Soprattutto, un’azienda resiliente è un’azienda che non ha paura di reinventarsi. Come dovrebbe essere invece un team resiliente?

    Le caratteristiche di un team resiliente

    Per definire un team resiliente, sono essenziali 4 caratteristiche che lo rendono coeso e competitivo con nel proprio campo, cioè: 
    • franchezza
    • intraprendenza
    • compassione
    • umiltà
    Come fa il dirigente di un’azienda a capire se il proprio team possiede queste qualità? Prima di tutto deve porsi delle domande, osservare i comportamenti dei dipendenti e, in un secondo momento, intervenire. Vediamo nel dettaglio cosa implicano questi 4 punti.

    1. Franchezza significa parlare apertamente

    Le persone che fanno parte del nostro team hanno un dialogo aperto e onesto tra loro? Questa è la prima cosa che un vero leader dovrebbe chiedersi. Un team resiliente non si nasconde dietro parole non dette, ma lavora insieme per identificare, gestire e risolvere le sfide e i problemi che si presentano ogni giorno. La franchezza significa parlare apertamente senza temere di confrontarsi con gli altri.

    2. Intraprendenza, cioè la capacità di andare oltre

    La seconda domanda da farsi, è: i nostri dipendenti, di fronte a sfide o problemi, collaborano collettivamente per creare soluzioni creative ed efficaci? I team resilienti si riprendono dalle battute d’arresto e accolgono le nuove sfide senza lasciarsi sopraffare dalle incertezze e dalle problematiche. Dedicano le loro energie alle soluzioni e rimangono concentrati sui risultati indipendentemente dalle condizioni esterne.

    3. Compassione, ma soprattutto empatia

    Ogni elemento del nostro team si prende cura l’uno dell’altro e condivide sia il successo che il fallimento? I team resilienti sono costituiti da persone che si preoccupano profondamente e sinceramente l’uno dell’altro, senza doppi fini. La resilienza è spesso espressa in un profondo impegno a co-elevare il team piuttosto che cercare riconoscimento o il successo individuale. team resiliente

    4. Umiltà: l’importanza di chiedere un aiuto

    Infine, un leader deve chiedersi se ogni risorsa chiede e accetta l’aiuto degli altri membri team, perché le persone resilienti sono disposti ad ammettere quando un problema è diventato ingestibile. Chiedere aiuto a qualcun altro del team o a qualcun altro in azienda non è sinonimo di debolezza ma di umiltà e intelligenza. Chi è davvero resiliente non nasconde le proprie lotte ma si affida al gruppo per affrontare le sfide e trovare soluzioni adeguate. 

    7 strategie per migliorare la resilienza di un team

    Dopo aver risposto a queste domande, se il capo di un’azienda ha riscontrato esiti negativi, o la maggior parte di essi si sono rivelati insoddisfacenti, in che modo può intervenire e aiutare la propria squadra? Ecco 7 strategie da provare per migliorare la resilienza di un team.

    1. Creare un ambiente di lavoro confortevole

    Il contesto lavorativo è importante, e creare un ambiente confortevole in cui ogni membro del team possa esprimersi e parlare senza subire conseguenze è fondamentale per arrivare a un team resilienti. I leader devono incoraggiare le persone a condividere i loro pensieri e sentimenti, facendoli sentire accolti e mai inadeguati. Nel momento in cui ci sono delle difficoltà a relazionarsi o incomprensioni, qualsiasi membro del team dovrebbe poter chiedere un intervento facendo riunire tutti, ma anche dividendo il personale in gruppi, per incoraggiare una discussione franca e onesta. Aprirsi al gruppo, confrontandosi con gli altri, è un modo per migliorare il senso di appartenenza al proprio team. 

    2. Abituare il team a un punto di vista esterno

    A volte una persona esterna e non coinvolta può rivelarsi un’ottima osservatrice, mostrandoci dettagli e punti di vista che forse non avremmo mai notato. Per aiutare i membri del team ad accettare valutazioni franche sul proprio lavoro, i leader resilienti invitano esperti esterni a offrire una prospettiva oggettiva sui problemi e sulle dinamiche del team.

    3. Il potere delle storie e del raccontarsi senza filtri

    È sempre più difficile riuscirsi a fidarsi degli altri. Per promuovere la partecipazione, la fiducia e l’impegno, i leader dei team resilienti spesso incoraggiano i dipendenti a raccontare e a mappare il viaggio della loro vita, inclusi alti e bassi, condividendo i punti salienti con il resto del team. Essendo vulnerabile, il gruppo crea un ambiente empatico, in cui la compassione e l’umiltà sono ben accette.

    4. Accettare le sfide assumendosi le proprie responsabilità

    Le persone resilienti esprimono le loro paure e le preoccupazioni senza temere giudizi altrui. Per creare fiducia e onestà, i leader devono facilitare questo processo e incoraggiare chiunque ad ammettere le proprie difficoltà nel relazionarsi con il resto del gruppo sollecitando il gioco di squadra per trovare insieme le migliori soluzioni. Ad esempio, un moderatore può chiedere a ciascun membro del team di esprimere i propri sentimenti sul gruppo e sui problemi esistenti. Questa figura dovrebbe incoraggiare chiunque a parlare apertamente, ad assumersi le proprie responsabilità e a non incolpare i compagni di squadra se ci sono delle problematiche. Puntarsi il dito uno contro l’altro non migliora di certo la situazione, trovare insieme soluzioni, sì. 

    5. Interessarsi davvero mostrando comprensione e sostegno

    I leader devono dimostrare regolarmente che sono realmente interessati al progresso che la squadra sta facendo, creando, per esempio, dei questionari per capire meglio i problemi del team. Ma chiedere è solo metà dell’equazione, perché i leader resilienti devono anche ascoltare attentamente le risposte che ricevono da ciascun dipendente. È qui che verrà rivelato un deficit di resilienza.

    6. Valutare il benessere dei dipendenti evitando il burnout

    All’inizio di ogni riunione, chiedere a tutti i dipendenti d’indicare i propri livelli di energia su una scala da uno (basso) a cinque (alto). Questo esercizio semplice e veloce determinerà rapidamente se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto, se è troppo stanco o frustrato, evitando il burnout.

    7. Impegnarsi a costruire la reciproca resilienza

    Quando parliamo di “co-elevazione” intendiamo proprio questo. È essenziale stabilire aspettative chiare e inequivocabili sull’unità del team e sul supporto peer-to-peer. Qualsiasi esitazione o riluttanza ad aiutare un collega in difficoltà è un segno che potrebbero essere necessari interventi più profondi. Nessuno dovrebbe tirarsi indietro o perseguire in solitaria i propri scopi se fa parte di un gruppo. È dannoso non solo per l’azienda, ma soprattutto per le persone e per sé stessi. 

    Perché è importante incoraggiare un team resiliente

    In conclusione, possiamo affermare che la resilienza del team è simile a una batteria. Ha bisogno di essere ricaricata regolarmente. Le persone che lavorano insieme fanno parte di una squadra, un meccanismo che si muove insieme e nella stessa direzione, dove ognuno rappresenta un tassello, unico e fondamentale, nel funzionamento generale di un’azienda. Le squadre che mettono in atto misure a tal fine scopriranno di essere meglio attrezzate e, cosa più importante, disposte ad affrontare qualsiasi sfida, non solo durante la pandemia ma anche oltre, perché è arrivato il momento di attrezzarci davvero per il futuro che verrà.