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professionisti certificati CEPAS

Ecco chi sono i primi tre Digital Marketing e Social Media Manager certificati in Italia

Venerdì 21 ottobre si è tenuta la prima sessione d’esame che ha certificato i primi tre professionisti italiani operanti in ambito Digital Marketing, Social Media Marketing ed eCommerce Management. Si tratta di un momento “storico” per i tutti i professionisti del digitale, un passo importante verso il riconoscimento di professioni fondamentali in un mondo e in una economia sempre più basati sulle tecnologie e su skill digitali avanzate.

Il basso livello generale di digitalizzazione in Italia rispetto agli altri paesi europei richiede un adeguamento rapido per colmare il gap professionale tra le figure richieste dalle aziende e l’offerta di professionisti qualificati e specializzati. In questo senso, un riconoscimento oggettivo delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi formativi mirati ed esperienza reale conseguita sul campo, garantisce un miglior posizionamento nel contesto lavorativo. Posizionamento per il professionista e garanzia di competenze per le aziende in cerca di manager qualificati.

Hanno ben inteso le grandi potenzialità della certificazione i primi 3 professionisti del digitale certificati da Cepas attraverso il primo organismo di valutazione abilitato e qualificato Ninja Academy: Francesca Daniele, certificata come Digital Marketing Manager, Sacha Tellini, copywriter content creator e giornalista e oggi Social Media Manager certificato, e Federica Piccoli, digital strategist freelance e Digital Marketing Specialist.

Le voci dei protagonisti

Essere tra le primissime persone ad aver preso parte a questo esame in Italia e la prima Digital Marketing Specialist certificata, avverto anche una certa responsabilità”, ha chiosato Federica al termine dell’esame di certificazione.

Le fa eco Francesca:Un’esperienza personale e professionale di grande valore e di grande soddisfazione. Un tassello in più che si aggiunge a un percorso iniziato diverso tempo fa”.

Lo schema di certificazione approvato è stato realizzato da Cepas con la collaborazione di Ninja Academy e prevede la certificazione di 6 profili professionali, suddivisi in Manager o Specialist in base all’esperienza e al bagaglio formativo del candidato in Digital Marketing, Social Media Marketing ed eCommerce Management.

Certificare le proprie competenze digitali significa uscire dalla propria autoreferenzialità e ricevere un’attestazione di Terza Parte, a garanzia di affidabilità, trasparenza e aggiornamento continuo. I professionisti che hanno superato l’esame scritto e orale vengono automaticamente iscritti al Registro Pubblico CEPAS come professionisti certificati.

Anche Sacha ha ritenuto importante sottolineare questo aspetto: “Ringrazio Ninja e Cepas per questa bella opportunità di formazione e certificazione che reputo particolarmente importante: quello del digitale e, in particolar modo, quello del social media marketing è un mondo in cui le persone entrano senza avere un percorso consolidato e dimostrato alle spalle. Motivo per cui, certificare le proprie competenze ha davvero un valore distintivo”.

Cepas, Società del Gruppo Bureau Veritas Italia dedicata alla Certificazione di Competenze ha realizzato uno Schema di Certificazione per la valorizzazione delle professioni in ambito Digital Marketing. Le sessioni di esame hanno previsto il coinvolgimento di Ninja Academy, digital business school che ha contribuito attivamente alla progettazione dello schema presentato a maggio e che è ufficialmente il primo Organismo di Valutazione ufficiale accreditato per l’assessment dei candidati.

La certificazione Cepas è un riconoscimento oggettivo delle competenze professionali, che garantisce una marcia in più per fare carriera nelle professioni digitali in ambito nazionale e internazionale.

Siamo molto orgogliosi di avere fortemente contribuito come Ninja Academy alla realizzazione del primo schema di certificazione delle competenze dei Digital Marketing Manager, Social Media Manager ed eCommerce Manager, tre professioni oggi fondamentali e che necessitano di essere sempre più riconosciute, apprezzate e valorizzate nel mercato. Questo schema e la relativa certificazione saranno una base solida per permettere alle aziende di scegliere professionisti qualificati“, ha detto Mirko Pallera, CEO & Founder di Ninja Academy e primo commissario d’esame qualificato in Italia insieme ad Adele Savarese.

Maggiori informazioni su come intraprendere il percorso di certificazione sono disponibili qui.

black friday email marketing

Black Friday: come massimizzare la strategia di email marketing

Il Black Friday (il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento), è un’occasione d’oro per le aziende. Si tratta di uno dei periodi più fecondi in termini di acquisto, probabilmente il più ricco dopo quello natalizio.

Una grande occasione per le attività di marketing, che rischia di trasformarsi in una sconfitta se non si è in grado di distinguersi nel rumore delle tante comunicazioni promozionali.

Anche se nel nostro Paese non ci sono le lunghe code e le resse nei negozi per accaparrarsi le migliori occasioni del “venerdì nero”, tipiche del mercato USA, molte sono le persone che attendono con ansia questo periodo per usufruire di eventuali sconti.

LEGGI ANCHE: Black Friday online: 3 strategie per aumentare le vendite

Il potere delle email

L’email è ancora uno strumento fondamentale per le campagne di marketing. L’invio di un’email è un gesto comune, parte integrante della nostra quotidianità. Nel 2021, ogni giorno, sono state inviate circa 319,6 miliardi di email, si ipotizza che nel 2025 la cifra crescerà fino a 376,4 miliardi di mail giornaliere.

Sempre secondo le stime, entro tale data, gli utenti di posta elettronica saranno 4,7 miliardi.

Il numero di email ricevute aperte da smartphone conferma il trend di crescita dei dispositivi mobili: già nel 2018, il 43% delle email è stata letta da telefono cellulare.

Nonostante la maggior parte degli utenti si dichiari annoiato dallo spam e preoccupato dai virus che viaggiano in allegato all’email, riconoscono anche di essere sufficientemente in grado di difendersi dal contagio.

Nel 2019, il 45% degli utenti ha riferito di aver evitato di aprire email con mittente sconosciuto.

Perché inviare email per il Black Friday

Nel periodo del Black Friday ci sono maggiori possibilità che gli utenti aprano le email pubblicitarie, mostrando una propensione agli acquisti superiore al normale. Non inviarle, vuol dire perdere un’occasione per incrementare le vendite in un momento in cui il consumatore è particolarmente sensibile.

L’invio di posta elettronica aumenta, inoltre, la possibilità di attirare nuovi clienti, spingendoli a sottoscrivere l’iscrizione alla propria newsletter.

 

Il tasso di apertura delle email del periodo risulta essere più alto alle 10.00 del mattino e alle ore 16.00: nel primo caso, è un modo per fare una piccola pausa sul lavoro; nell’orario pomeridiano, invece, una distrazione quando si è quasi terminato il lavoro della giornata.

6 Consigli per massimizzare le email

1. Pianificare in anticipo: nulla può essere fatto in breve tempo e senza lavoro, per creare un’ottima campagna email ci vuole tempo.

Già durante l’estate occorre pensare attentamente a come muoversi, rivedere il proprio database clienti, capire come realizzare messaggi personalizzati, e prevedere piani di offerta che avranno un buon eco e il massimo delle conversioni

2. Decidi il target: la segmentazione dei clienti è fondamentale.

Il primo passo è l’analisi del database, per cercare di capire chi sono i nostri clienti e cosa desiderano. Fidelizzare il consumatore è un aspetto fondamentale delle attività di marketing contemporanee: il cliente “desidera” un customer journey soddisfacente e pretende di essere seguito in questo suo viaggio di acquisto.

L’attenzione deve essere prestata agli acquisti precedenti e a quelli complementari.

Premia i clienti già fedeli per farli sentire apprezzati, magari riservandogli delle offerte specifiche o con l’invio di email in anticipo rispetto agli altri.

Potrebbe risultare tattico inviare, già durante il Black Friday, dei consigli per gli acquisiti di Natale: è un modo per coccolare il consumatore che ama fare wish list e muoversi per tempo, spingendolo ad approfittare del periodo di sconti per portarsi avanti con i regali di Natale.

3. Attenzione all'”oggetto” dell’email: un’email non aperta è un’occasione persa.

Per il Black Friday la mail deve sapersi distinguere, visto che la casella di posta elettronica degli utenti sarà colma di messaggi promozionali. L’oggetto delle email è il primo elemento che salta all’occhio del consumatore, deve catturarlo e spingerlo a leggere il corpo della mail, senza cancellarla ancor prima di aprirla.

Puntare sull’umorismo e i punti di forza del brand è determinate, ecco qualche esempio:

offerte che ci rendono orgogliosi (a differenza di nostro nipote Steve)” (Groupon);

Ottieni più spazio in cucina grazie a queste semplici soluzioni” (IKEA);

Smetti di sprecare soldi in inchiostro” (HP).

Lo spazio dell’oggetto può essere sfruttato anche per insinuare un senso di urgenza nell’acquirente: “solo 10 pezzi rimasti”; “venduti velocemente…”; “quasi spariti…”.

Nel periodo precedente alla data clou, prepara l’utente all’imminente scadenza, con frasi del tipo: “sei pronto per il Black Friday?”; “Mancano pochi giorni…”.

Nell’ultima fase del periodo, invece, quando le offerte volgono al termine, incentiva con espressioni tipo: “ultima occasione”; “non è troppo tardi per…”; “inizia lo shopping”; “offerta solo per te”.

LEGGI ANCHE: 9 consigli per scrivere l’oggetto perfetto per le tue email (ed evitare il cestino)

4. Crea l’aspettativa: fornire un’anteprima è utile perché crea aspettativa.

Inoltre, il consumatore ha modo per pianificare gli acquisti in base al proprio budget, e di conoscere la durata delle offerte, senza doversi precipitare nel giorno del Black Friday (nel caso in cui gli sconti previsti durino più giorni).

La presentazione delle offerte andrebbe fatta almeno con una settimana d’anticipo, corredata con un countdown che potrebbe risultare strategico: il conto alla rovescia aumenta l’ansia per l’attesa.

5. Corpo e grafica dell’email: nella moltitudine di email di offerte ricevute nel Cyber Week (la settimana che include il Black Friday e il Cyber Monday), bisogna distinguersi in creatività.

Convinto il consumatore ad aprire la mail, quest’ultima deve riportare in modo facilmente individuabile le informazioni principali che si ricercano prima di effettuare un acquisto online: politica di restituzione, assistenza clienti, e chat per comunicazioni in tempo reale.

Il testo deve essere breve perché le email ricevute nel periodo sono molte, spingendo così l’utente ad eseguire una lettura veloce, definita “modello Z”, svolta saltando parti del testo; oppure si segue il  “modello piramidale”, soffermandosi solo sulla parte iniziale testo.

Per tali motivi le informazioni principali dovrebbero trovarsi essenzialmente nella prima parte del testo ed essere evidenziate, in modo da catturare immediatamente l’occhio del lettore.

L’email deve essere, inoltre, graficamente accattivante: eleganti e colorate. Il colore dominante è fondamentale, deve richiamare il periodo con tutti i suoi simboli: il nero e l’arancione (il colore delle zucche, alimento tipico del Ringraziamento americano), la fanno da padrone. Per sembrare più interattive possono riportare un bottone call to action.

6. Non dimenticare il “carrello abbandonato”: riempire carrelli online è un tipico sport degli amanti dello shopping! Molti vengono riempiti molto prima del Black Friday, nella speranza di buone offerte, ma poi restano dimenticati, tra i tanti che i tanti siti che il consumatore ha consultato.

Cerca di ricordare al cliente che il carrello è rimasto in sospeso, riaccendendo il lui il desiderio del prodotto

I “trucchi” da non dimenticare

Per avere un maggior impatto sul pubblico e assicurarsi che non si dimentichi delle offerte del brand, è bene inviare più di un’email, studiate una sequenza ponderata e non casuale, facendo molta attenzione a non creare spam.

Prima della partenza della campagna di sconti, è necessario testare il processo di acquisto del sito web: l’obiettivo è quello di ricevere un numero di ordini maggiori rispetto alla quotidianità, ma occorre accertarsi di essere in grado di evaderli, e che il sito funzioni nel modo più adeguato, per non rischiare di perdere clienti in futuro.

Gratifica il cliente dopo l’acquisto inviando un’email di ringraziamento, o premiandolo con un ulteriore sconto futuro per aver usufruito delle offerte del Black Friday.

Oltre agli sconti che il pubblico si aspetta, si può offrire qualcosa di inaspettato, come il regalo di una tessera vip ricevuta con l’acquisto, o la possibilità di poter visionare in anteprima la nuova collezione del brand, o ancora, prevedere la spedizione gratuita per il venerdì, un elemento sempre molto apprezzato dai consumatori.

SEO per il Metaverso: le nuove strategie di Content Marketing

Che la realtà sensibile ed esperibile non sia limitata a ciò che abbiamo intorno è un dato ormai assodato. Muovendoci tra le alternative possibili, realtà aumentata e realtà virtuale, viviamo cambiamenti epocali che modificheranno, se non lo hanno già fatto, le nostre percezioni e le nostre abitudini.

I mondi paralleli offerti da VR e AR hanno oltrepassato gli argini del puro entertainment per approdare nelle imprese. Complice la pandemia da Covid 19, il settore del commercio è consacrato, di fatto, all’online.

Tutto si gioca sulla ricerca visiva che rappresenta la chiave per attrarre gli utenti del metaverso.

Se fino a oggi i marketer di ogni dove si sono spesi in strategie brillanti per farsi trovare sui motori di ricerca, dovranno cambiare rotta per essere trovati nel metaverso. Come cambierà la SEO per il Metaverso? Che fine farà la SEO? Si dovrà parlare di Metaverse Optimization? Scopriamolo insieme.

Come cambierà la SEO per il Metaverso: Millennials e Gen Z alla guida di una rivoluzione

Per comprendere realmente quali saranno le nuove strategie di web (o metaverse) marketing è necessario fare un focus rapido sull’evoluzione dei consumi e degli utenti.

Come abbiamo appena affermato, gli indicatori che presagiscono il futuro roseo dello shopping online (e virtuale) sono parecchi.  I target diventeranno sempre più giovani poiché avanzano inesorabilmente le frange di Millennials e Gen Z portatori di innovazione e di nuove esigenze.

Un sondaggio promosso da OnBuy.com rivela che il 53% delle persone di età compresa tra 25 e 34 anni preferirebbe fare acquisti online piuttosto che entrare in un negozio fisico. Pare, infatti, che il 61% dei Millennials affermi di trovare più efficiente parlare con un rivenditore tramite SMS o chat online.

Il Gruppo Gen Z si fa portavoce di una vera svolta. Si tratta di una “nuova generazione di consumatori” che, cresciuta in un mondo florido di tecnologia,  rincorre le tendenze, lascia spazio alle opportunità e alle novità non garantendo la propria fedeltà ai marchi. 

Gen Z

Ottimizzazione dell’ambiente virtuale (VEO)

VR e AR, dunque, hanno un impatto rilevante in ogni campo: non è sbagliato dire che shopping ed eCommerce sono gli ambiti di maggiore riverbero.

Perché le nuove schiere di consumatori, Millennials o GenZ che siano, desiderano immergersi in un’esperienza di acquisto online. Non c’è nulla di più suadente che provare vestiti e scarpe online come nel caso del mondo VR di Nike.

nike land in roblox - seo per il metaverso

In questo quadro di innovazione i marketer sono chiamati a restare al passo con il futuro del commercio VR.

E se un tempo la SEO è stata regina indiscussa delle strategie di posizionamento e di marketing, oggi il mondo si apre a una imponente novità: la VEO, l’ottimizzazione dell’ambiente virtuale.

La crescita del metaverso è inevitabile ed è qualcosa che dovremmo iniziare a prendere in considerazione ora“. Queste le parole di Mindy Weinstein , fondatore e CEO di Market Mindshift, crede che la realtà virtuale sia qui per restare e, in quanto SEO, dobbiamo adattarci ai cambiamenti.

Secondo Weinstein “dato che il metaverso è un ambiente visivo, dovremmo assicurarci che le immagini ottimizzate siano incluse nelle nostre strategie di contenuto SEO. Inoltre, il metaverse è già impostato per l’audio, quindi non è un grande salto di immaginazione che verrà sviluppato un tipo di opzione di ricerca vocale. Pertanto, credo che con l’evoluzione del metaverso, la ricerca vocale debba essere al primo posto per i marketer digitali“.

LEGGI ANCHE: Includi i video ASMR nella tua strategia di marketing per arrivare alla Gen Z

Le evoluzioni della SEO

E chi si occupa di SEO non dovrà né stupirsi né spaventarsi rispetto alle evoluzioni che l’ottimizzazione delle ricerche subirà di qui a breve.

Già da tempo, infatti, Big G ci ha abituati a ripensare alle strategie di posizionamento con Hummingbird, una delle revisioni complete dell’algoritmo principale di Google.

Fin da quest’ultimo aggiornamento l’Azienda di Mountain View ha influenzato il modo con cui il suo motore di ricerca seleziona gli articoli più pertinenti, sfruttando la ricerca semantica ed il Knowledge Graph.

Nel 2015 Bloomberg pubblicò il primo di una serie di interessanti articoli in cui spiegava come Google avesse modificato la formula con cui calcolava i siti rilevanti da far comparire in cima al suo motore di ricerca, basandosi  sull’intelligenza artificiale. Questo, grazie a un nuovo algoritmo che oggi noi tutti – o quasi – conosciamo come RankBrain.

Si tratta di fatto di un sistema di “filtri semantici” basato sulla intelligenza artificiale in grado di apprendere in modo automatico, che viene effettivamente utilizzato da Google per affinare i risultati di ricerca.

LEGGI ANCHE: È partito il Core Update di Google al suo algoritmo, l’aggiornamento che può scuotere le SERP

Vocal Search tra VSO e VEO

Anche la Vocal Search ha rappresentato un importante traguardo grazie anche all’avento di Alexa, Cortana, Siri o il Google Assistant.

amazon alexa - seo per il metaverso

E i marketers hanno sviluppato tecniche di VSO, acronimo di Voice Search Optimization, e VEO, acronimo di Vocal Engine Optimization, indicano le strategie di ottimizzazione dei motori vocali. Il fine è quello di offrire alle persone la miglior esperienza conversazionale e di permettere a pagine web e contenuti di posizionarsi nei cosiddetti VERSO.

I VERSO, Vocal Engine Result Search Output, sono i risultati offerti dai dispositivi di Voice Search e corrispondono alle SERP per le ricerche digitate sui motori di ricerca.

L’obiettivo delle strategie di ottimizzazione per la Vocal Search è quello di intercettare traffico qualificato e una domanda più o meno consapevole a seconda della fase del funnel in cui la persona si trova. È così che la Vocal Search favorisce il contatto con il brand e le conversioni.

Cosa cambierà, dunque, nello scenario del Metaverso? Come cambierà la SEO per il Metaverso? Forse le soluzioni sono già a portata di mano. Anzi, di voce.

inclusione e diversità

Inclusione e diversità danno forza alla tua strategia di comunicazione: ecco come

Si fa presto a dire “la mia azienda è inclusiva”, ma è veramente così?

Negli ultimi anni i temi dell’inclusione e della diversità sono stati sulla bocca di tanti brand ma, all’atto pratico, le strategie di marketing inclusivo di molte aziende sono ben lontane dal trasformare quelle parole in azioni concrete. 

Nel corso di un panel svoltosi durante la conferenza Media360, organizzata da Campaign, gli esperti di marketing e comunicazione hanno fatto il punto sull’attuale situazione, mettendo al centro l’importanza per i brand di pensare al di fuori della propria bolla. 

Inclusione e diversità, la parola agli esperti

I piani marketing sull’inclusione stanno dimostrando il successo futuro del tuo business” ha dichiarato Nafisa Bakkar, chief executive officer e co-founder di Amaliah, la principale media company del Regno Unito per le donne musulmane. “Quello che chiamavamo “pubblico della minoranza” è ad oggi la maggioranza sul piano globale. Se non se ne parla adesso, si rischia di rimanere indietro

Bisogna ricordare che, quando si parla di diversità, ci riferiamo a 7 aree:

  • genere e identità di genere
  • disabilità
  • età
  • etnia
  • orientamento sessuale e affettivo
  • status socio-economico
  • religione o credo.

Diventa evidente che quelle “minoranze” sono in realtà il pubblico maggioritario a cui ogni azienda dovrebbe rivolgersi e con cui dovrebbe creare una forte connessione. 

A confermarlo sono anche i dati raccolti in Italia dalla ricerca del Diversity Brand Index che evidenziano come la crescita dei ricavi per un brand inclusivo possa superare il 23% rispetto ad un brand non inclusivo.

Quando si parla di soddisfazione del cliente i numeri sono ancora più schiaccianti: le marche più inclusive confermano una leadership assoluta con un NPS (NET Promoter Score) massimo pari all’86,5% contro il -90,9% dei brand non inclusivi.

Il pubblico è pronto. E le aziende?

Ma come si fa a mettere in atto processi che conducono all’inclusività? “Si tratta di microdecisioni – ha dichiarato Claire McAlpine, capo congiunto dell’hub per il cambiamento sociale di MediaCom – Abbiamo un ruolo decisivo nell’impostare l’agenda. Quali segmenti di pubblico diventano il tuo target, con quali influencer scegli di lavorare: il cambiamento sistematico è un evento che avviene giorno per giorno“.

Quello che è evidente agli occhi degli esperti è come questa evoluzione stia avvenendo in maniera lenta, soprattutto nelle media company tradizionali. 

Il cambiamento richiede tempo. Le persone, le compagnie media e le aziende hanno lavorato in modo prestabilito per un lungo periodo di tempo” ha precisato Ibrahim Kamara, co-fondatore e caporedattore della piattaforma di media digitali GUAP

Un cambiamento, però, che vede i giovani consumatori italiani pronti. Infatti, il pubblico compreso tra i 18 e i 25 anni, è maggiormente attento all’aspetto Diversity & Inclusion nelle pubblicità e nella comunicazione, tanto da essere un elemento che ricordano e considerano decisivo al momento dell’acquisto. Questo è quanto riporta il “Global Marketing Trends Report 2022” di Deloitte.

LEGGI ANCHE: Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

Essere inclusivi ogni giorno 

Un trend sempre più in voga sono le azioni di marketing inclusivo solo durante periodi o eventi specifici.

inclusione e diversità

Un esempio su tutti è il mese del Pride, quando le aziende tirano fuori le bandiere rainbow per esprimere solidarietà alla comunità LGBTQIA+. Secondo un’analisi di Google, il 71% dei clienti LGBTQIA+ ha maggiori probabilità di acquistare da un brand che li rappresenta autenticamente e in maniera costante.

Eppure, alla fine di giugno, gli arcobaleni e gli slogan legati all’orgoglio queer finiscono in soffitta per essere rispolverati l’anno successivo. 

Il Pride può rappresentare il momento più superficiale per l’inclusività. Ogni comunità ha enormi sfumature culturali. È fondamentale chiedersi se abbiamo davvero approfondito l’insight e se abbiamo costruito conversazioni con quella comunità durante tutto l’anno. Questo non significa che non possa esserci un ruolo per i brand nelle occasioni “chiave”. Se hai supportato quelle comunità per un certo tempo, è giusto che ti esponi durante quei momenti chiave” è il pensiero di Jerry Daykin, vice presidente e head of media presso Beam Suntory. 

A proposito di brand inclusivi, gli speaker hanno fatto i nomi di Reebok e di Dove che, nonostante abbiano ovviamente obiettivi di vendita e di marketing da raggiungere, continuano ad impegnarsi ogni giorno nella costruzione di messaggi, ma soprattutto di azioni volte a rappresentare la diversità. 

LEGGI ANCHE: Dove tinge il suo logo d’argento, come i capelli delle over 50

Penso che sia l’industry a definire quali sono quei momenti culturali piuttosto che ciò che il pubblico sceglie. Molte cose sono predefinite sulla base di obiettivi strategici dei brand invece di ciò che le culture vogliono effettivamente ogni giorno” ha concluso Kamara.

Sempre dalla ricerca del Diversity Brand Index i dati in Italia parlano molto chiaro: il 77,5% della popolazione è maggiormente propenso verso i brand più inclusivi.

Non prendere in considerazione questi numeri significa non rivolgere lo sguardo ad un pubblico che è sempre più attento a ciò che acquista ma soprattutto ai valori che sceglie di sposare.

L’inclusione e la diversità non sono semplicemente bandiere da sventolare, ma soprattutto bandiere da difendere. 

forum delle risorse umane

Forum Risorse Umane 2022: a Milano il principale appuntamento HR italiano

Giunge alla sua 14° edizione Forum HR, il più importante evento a tema HR & People Management che si accinge a iniziare il prossimo novembre.

Dal 15 al 17 novembre infatti, i principali CHRO in Italia si riuniranno e attraverso speech e case study si confronteranno su quelle che sono le nuove sfide, ma anche opportunità, che caratterizzano il mondo del lavoro di oggi.

In un contesto lavorativo oggi molto particolare e messo alla prova dagli ostacoli degli ultimi anni, discutere delle esigenze nate dalle nuove condizioni diviene un processo essenziale e l’unico modo per trovare le migliori soluzioni alle sfide del mercato del lavoro.

Unisciti alla community

forum hr Ninja

Per questa edizione,  i vantaggi di partecipazione al Forum Risorse Umane 2022 sono stati ampliati aggiungendo le opportunità di adesione alla C-Level Community 2023 entro giorno 11 Novembre 2022.

La partecipazione in qualità di Iscritto For Human Community comprende:

  • Partecipazione GRATUITA al Forum Risorse Umane 2022
  • Partecipazione dal vivo ai 4 principali Forum 2023
  • Community Experience

Puoi trovare qui tutte le informazioni dettagliate e iscriverti a questo indirizzo.

Tre giorni dedicati a talento, welfare, digitale e innovazione

Saranno tre giorni da non perdere per fare rete e rimanere aggiornati su tutte le novità del mercato del lavoro, un’occasione, organizzata da Comunicazione Italiana – la prima Content & Relational Design Agency, anche per sviluppare nuove connessioni di business.

Mission di Comunicazione Italiana è aggregare persone, imprese, istituzioni per condividere esperienze, percorsi e traguardi creando connessioni, condividendo idee per sviluppare nuovi processi di innovazione che valorizzino l’uomo.

<<Partecipa in presenza all’evento e scopri il futuro del mondo HR con il Forum Risorse Umane>>

Forum delle Risorse Umane 2022

Forum delle Risorse Umane 2022: il programma

Talk Show, Digital Speech e Tavoli Tematici sono previsti durante tutte le giornate del Forum in cui i principali HR Director aziendali, sono chiamati a confrontarsi ed esporre il loro punto di vista in merito al presente e al futuro che attende il settore HR e  People Management, per scoprire insieme come lavorare per la ripartenza del paese.

I tre giorni previsti per il Forum HR prevedono diversi argomenti divisi nelle giornate dal 15 al 17 novembre e tra i temi trattati troviamo:

  • talent (r)evolution: ripartire dalla ricerca, dallo sviluppo e dalla formazione delle competenze;
  • candidate market: come attrarre, coinvolgere (e trattenere) i candidati, oggi sempre più passivi. il nuovo paradigma del candidate relationship management;
  • digitale, gaming, gamification per innovare learning, on-boarding e processi hr;
  • la semplificazione del coinvolgimento in aula con logitech;
  • formazione in presenza o da remoto, pro e contro: un confronto sul futuro del training;
  • algoritmo di job matching e altri usi dell’intelligenza artificiale nella talent acquisition: come l’intelligenza artificiale migliora il “matching” tra domanda e offerta di lavoro;
  • le nuove dimensioni del talento: come adattare le strategie di sviluppo a un lavoro sempre più “hybrid”;
  • le sfide del recruiting nell’era della great resignation: come affrontare la talent scarcity;
  • welfare (r)evolution: ripartire dalla sostenibilità, dal benessere delle persone e dall’impresa responsabile;
  • come implementare una cultura di coaching in azienda;
  • il welfare come strumento di engagement aziendale;
  • unleashing the potential of the involved employees: organizzazioni agili e ad alto rendimento;
  • esiste ancora un confine tra vita e lavoro? una riflessione sulle criticità dello smart working e le possibili contromisure;
  • sostenibilità, rsi, benessere organizzativo e felicità individuale: il ruolo sempre più strategico delle organizzazioni non profit;
  • la sfida del wellbeing nei nuovi scenari del lavoro: perché il benessere del dipendente non è un optional;
  • diversità e inclusione al centro delle strategie d’impresa: perché non sono un orpello ma una leva di valore;
  • la sostenibilità ha bisogno dell’hr: ripensare il lavoro nell’era dell’impresa responsabile;
  • digital (r)evolution: ripartire dall’innovazione e dallo “human2human”;
  • le persone al centro, con le tecnologie logitech & impianti;
  • candidate-centric recruiting;
  • storie di digital & innovation attraverso il coaching;
  • learning agility e apprendimento continuo: una leva di attraction e di engagement dei talenti;
  • il futuro della formazione tra microlearning e gamification;
  • trend globali nell’employee experience: italia vs. mondo;
  • le esperienze online di tutored: il recruiting innovativo dei giovani talenti;
  • digitalizzare le funzioni hr: il lavoro svolto, il lavoro da fare e le sfide che ci attendono;
  • l’hr management nell’era del “dato”.

La partecipazione potrà essere online tramite il sito di Comunicazione Italiana o in presenza, previa iscrizione tramite il form dedicato.

L’accesso al Forum Risorse Umane prevede:

  • partecipazione al Business Lunch in compagnia degli Speaker;
  • partecipazione in presenza alle sessioni Phygital Talk (Sala Arena) e Talk Show (Sala Patio).

Maggiori dettagli sul programma delle quattro giornate sono disponibili sul sito del Forum.

<<Partecipa online al Forum Risorse Umane, il principale appuntamento italiano sul tema del lavoro>>

digital project manager

Chi è il Digital Project Manager e come diventarlo

Viviamo nell’epoca della project economy. Il numero di progetti avviati in tutti i settori è salito alle stelle e le capacità di gestione dei progetti sono diventate essenziali per ogni leader e manager.

Con l’evolversi della tecnologia, anche il campo della gestione dei progetti si è evoluto. In questo contesto sempre più aziende si rivolgono a Digital Project Manager per supervisionare i loro progetti online.

digital project manager

Un project manager digitale garantisce il completamento e la consegna tempestiva dei progetti.

Assicura che i progetti siano allineati con gli obiettivi aziendali. È responsabile della supervisione e del coordinamento di tutti gli aspetti di un progetto digitale, dall’inizio alla fine.

Ma quali sono le competenze chiave necessarie per avere successo in questo campo professionale?

Che cos’è e cosa fa un Digital Project Manager

Un Digital Project Manager è una persona incaricata di avviare, pianificare, eseguire, implementare e gestire progetti con componenti o strumenti digitali.

È una figura professionale che lavora con i clienti, i contractor e tutti gli stakeholder dell’organizzazione per garantire che i progetti soddisfino gli obiettivi in tempo ed entro il budget stabilito.

I project manager digitali utilizzano anche strumenti digitali come word processor, email, fogli di calcolo, gantt chart, pipeline per supervisionare i progetti dal kick-off alla delivery.

I project manager digitali pianificano, delegano, comunicano, tracciano, elaborano strategie, analizzano e gestiscono i progetti. Possono cercare aree di miglioramento per una gestione efficace. Un Digital Project Manager è anche un leader in grado di capire i punti di forza e di debolezza di un team. È sempre pronto a motivare le persone, a supportarle e ad aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale.

I Digital Project Manager si assicurano che tutti gli elementi del progetto procedano senza intoppi. Questo può includere:

  • Creare e comunicare un project o un budget plan
  • Assegnare compiti e scadenze
  • Programmare check-in frequenti
  • Eliminare blocchi superflui
  • Cogliere le sfide
  • Fornire report sullo stato dei lavori alla direzione
  • Gestire i campi di azione
  • Monitorare i risultati
  • Contribuire alle proposte e ai preventivi
  • Valutare il successo del progetto

Come diventare Digital Project Manager

Occorrono diverse abilità per diventare un Digital Project Manager o anche per integrare la skill trasversale del Digital Project Manager per rendere la propria professionalità ancora più appetibile: la gestione del tempo, la gestione delle risorse, la gestione della comunicazione del progetto, la pianificazione, l’organizzazione in generale.

digital project manager

Oggi, in un’economia digitale competitiva e in continua evoluzione, le aziende richiedono un livello sempre più elevato di efficienza e produttività. Per questo, la competenza del Digital Project Management assume un’importanza fondamentale.
Per sviluppare capacità manageriali necessarie a portare avanti più progetti in parallelo per organizzazioni e aziende di qualsiasi dimensione è necessario formarsi in maniera specifica, essere aggiornati sugli ultimi metodi e approcci, tool e strumenti di gestione dei progetti.

digital project manager

Un live event per la community Ninja

Venerdì 28 ottobre alle ore 13 Ninja Academy propone un Live Event per comprendere le competenze chiave del Digital Project Manager e capire come avere successo in questo campo professionale.

Michela Solitro, Product Leader Ninja Academy, ne parlerà con Piero Tagliapietra, Project Manager e Presidente di Hypernova Società Cooperativa, Matteo Figoli, Digital Strategist e Fabio Scafoletti, Agile Project Manager & eCommerce Marketing, tra i maggiori esperti di Digital Project Management, i cui ulteriori contributi sul tema si potranno trovare all’interno del Corso Digital Project Manager, web live a partire dal 14 novembre.

digital project manager live event

<<Vuoi acquisire una delle skill che saranno più ricercate dalle aziende nel 2023? Registrati al Live Event e ricevi in anteprima l’Early Booking sul Corso Digital Project Manager >>

whatsapp non funziona

WhatsApp non funziona e su Twitter si scatena l’ironia

WhatsApp non funziona: la popolare app di messaggistica registra segnalazioni di problemi di utilizzo in tutto il territorio nazionale.

Sembra che fuori dall’Italia la situazione sia invece regolare, mente all’inizio di ottobre si erano registrati alcuni problemi negli USA.

WhatsApp non funziona: i disservizi

Non è al momento possibile scambiare messaggi con i propri contatti dall’app di messaggistica di casa Zuckerberg: sebbene sia possibile aprire l’applicazione e leggere le chat delle conversazioni, il sistema rimane perennemente “in connessione” impedendo quindi di visualizzare gli status e bloccando l’invio di testi e immagini.

Inutile provare a riavviare i dispositivi o a disinstallare e reinstallare l’app (sì, qualcuno proprio non è riuscito a resistere): gli account registrano disservizi diversi, dalla scomparsa delle spunte blu di ricezione all’impossibilità di avviare nuove conversazioni.

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WhatsApp non funziona neanche da desktop

whatsapp non funziona neanche da desktop

Le problematiche non riguardano però soltanto l’app di Meta: neppure nella funzionalità desktop è possibile collegarsi alle chat e, in più, non è nemmeno possibile accedere ai propri messaggi e visualizzare file e conversazioni.

Va in tendenza #whatsappdown

Tutti su Twitter a commentare la débâcle dell’app di messaggistica di Facebook: l’hashtag #whatsappdown sale subito in tendenza registrando, al momento in cui scriviamo, circa 115 mila tweet sull’argomento.

Naturalmente, l’occasione è giusta per dare sfogo a creatività e ironia.

Qualcuno ricorda che esistono le email per continuare a comunicare, altri ringraziano Twitter, che si conferma il social media “ancora” dei momenti difficili di WhatsApp, altri ancora spingono sul suggerimento a passare a Telegram, che sembra immune a questo genere di disservizi.

cottura passiva

World Pasta Day: Barilla lancia la challenge #SecondLifePasta contro gli sprechi

In occasione del World Pasta Day, che ricorre il 25 ottobre, Barilla ci ricorda che ogni piccolo gesto può fare la differenza e che tutti abbiamo un ruolo nel ridurre lo spreco alimentare.

L’azienda italiana ha lanciato una campagna innovativa per aiutare a liberare le nostre cucine dagli avanzi indesiderati. La challenge si chiama #SecondLifePasta: una hashtag su TikTok che invita a trasformare la pasta del giorno prima in nuovi deliziosi piatti.

barilla

Questa social activation conferma l’impegno del brand a favore della cucina sostenibile, Barilla invita infatti tutti i food lovers a dare una seconda possibilità alla pasta del giorno prima e compiere così un Gesto d’Amore per il pianeta.

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Combattere lo spreco in cucina

Si stima che ogni anno lo spreco alimentare ammonti a 570 milioni di tonnellate e che questo comporti l’8-10% di emissioni di gas serra; significa, cioè, che se lo spreco alimentare fosse un Paese sarebbe il terzo al mondo ad inquinare di più. È necessario, perciò, imparare ad usare tutti gli ingredienti a nostra disposizione e a trasformarli in deliziosi piatti.

La pasta è uno dei piatti più amati al mondo: ogni giorno vengono servite 438 milioni di porzioni e sono quindi tantissime le opportunità che abbiamo per rivedere le modalità per preparare i nostri piatti preferiti.

Barilla invita così tutti gli amanti della pasta a dare sfogo alla propria creatività in cucina e a compiere, un piatto di pasta alla volta, un piccolo gesto. Un primo passo verso un cambiamento significativo per avere un impatto positivo sul pianeta.

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L’approccio sostenibile di Barilla

Barilla invita tutti, ed in particolare la Gen Z, ad adottare un approccio sostenibile in cucina, sia attraverso nuovi metodi di cottura, come la Cottura Passiva, sia attraverso dritte per non lasciare ingredienti inutilizzati.

cottura passiva

Il Passive Cooking è un modo alternativo di cucinare la pasta in grado per ridurre le emissioni di CO₂e* fino all’80% rispetto al metodo di cottura tradizionale. Nota anche come cottura a fuoco spento è una tecnica che esiste da metà dell’800.


L’obiettivo è ispirare i consumatori, far sì che si parli di spreco alimentare e dei metodi per combatterlo in maniera creativa.

Perciò, anziché riscaldare o buttare via ciò che non è stato consumato, il marchio sfida le persone a sfruttare tutta la propria inventiva dando alla #SecondLifePasta un’opportunità.

world pasta day

Per celebrare la ricorrenza del World Pasta Day, Barilla ha chiesto a Marianna Vitale, chef del Ristorante una stella Michelin “Sud” di Quarto (Na), qualche utile suggerimento: “Credo che programmare le preparazioni sia oggi necessario più che mai per ottimizzare tempi e risorse.

È un insegnamento che mi porto dietro sin da quando ero bambina. È un vero e proprio rituale della tradizione italiana – continua Marianna Vitale – da cui credo che sia fondamentale tornare a prendere ispirazione, per imparare, come da una sola preparazione, sia possibile avere più piatti e quindi una seconda vita della pasta, ma anche una terza o una quarta“.

@barilla To celebrate #WorldPastaDay, give your leftover pasta a second life by creating new delicious recipes. #SecondLifePasta #Barilla #ASignOfLove ♬ original sound – barilla

Inoltre, Barilla ha coinvolto un gruppo di TikTokers che, accompagnando i contenuti con l’hashtag #SecondLifePasta, creeranno una nuova gustosa ricetta a partire da uno dei piatti di pasta più amati. Utilizzando la funzione di TikTok Stitch verranno riprese le ricette già esistenti per dare loro una nuova vita e creare nuove ricette, evitando lo spreco alimentare in modo divertente.

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Consumi culturali: ancora lontani i livelli pre-Covid. L’indagine di SWG

Nonostante la ritrovata normalità e l’accelerazione di quest’estate nella fruizione di eventi e spettacoli dal vivo, i consumi culturali sono ancora lontani dai livelli pre-Covid e risalgono lentamente.

L’indice realizzato da Impresa Cultura Italia-Confcommercio e SWG raggiunge nei primi 9 mesi del 2022 i 68 punti (+9 punti sul 2021 e +12 sul 2020), distante più di 30 punti dal valore di riferimento del 2019.

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Si riduce il timore per il Covid ma rispetto a prima della pandemia la fruizione di beni e servizi culturali è più digitale, domestica e solitaria.

indice dei consumi culturali

In ogni caso, dopo il crollo del 2020 in seguito ai lockdown cresce la voglia di partecipare alle attività culturali outdoor anche se la ripresa è a ritmi diversi: più rapida per concerti e spettacoli all’aperto, più lenta e altalenante per cinema e teatro; a settembre il 17% degli italiani ha acquistato biglietti per visitare mostre, musei e siti archeologici così come per andare al cinema, l’11% per concerti (con una spesa media pro capite di oltre 22 euro in più rispetto a settembre 2021), l’8% per spettacoli all’aperto e il 6% per il teatro; tuttavia l’incertezza economica legata al caro energia, alla guerra in Ucraina e all’inflazione galoppante rischia di vanificare nei prossimi mesi la ripresa dei consumi culturali: in autunno la spesa media mensile per famiglia potrebbe aggirarsi attorno ai 46 euro, con una riduzione di oltre il 20% rispetto ai 58 euro di settembre.

Un calo, peraltro, trasversale a tutti i beni e servizi culturali e più accentuato per concerti, cinema e teatro.

consumo culturale 01

 Consumi televisivi

Evidente il cambiamento nei consumi televisivi a livello generazionale: tra gli ultrasessantenni tiene la TV generalista, ma tra i giovani quasi la metà del consumo televisivo è veicolato dalle piattaforme a pagamento. A settembre si registra anche una forte crescita della fruizione televisiva attraverso piattaforme web gratuite (+23% rispetto a settembre 2021), facilitata da un’offerta che consente di trovare sempre più spezzoni di spettacoli sui social media.

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Lettura libri e quotidiani

Si conferma la preferenza per la lettura dei libri in cartaceo anche se cresce la quota in digitale (rispettivamente 34% e 20% di lettori abituali a settembre); in flessione la lettura di quotidiani (8% di lettori abituali in meno su settembre 2021) mentre il web si consolida come principale canale di accesso a contenuti giornalistici e di informazione (33% di lettori abituali a settembre, + 4% sullo stesso mese del 2021).

Offerta culturale e turismo

L’offerta culturale nelle città sembra essere tornata ai livelli pre-pandemici; per oltre sette italiani su dieci le iniziative culturali sono un importante attrattore turistico e rendono le città più vive e piacevoli.

Per i turisti autunnali i beni e servizi culturali che incidono di più nella scelta della meta di vacanza sono i musei e i siti archeologici (40%), seguiti da eventi enogastronomici (38%), festival (28%) e mostre (27%).

Consumi culturali: le misure di sostegno

Per due italiani su cinque l’estensione del bonus cultura e la detrazione fiscale delle spese in cultura sono le misure più efficaci per la ripresa dei consumi culturali.

consumo culturale misure di sostegno

Un intervistato su quattro indica una maggiore promozione delle attività sul territorio e agevolazioni per le politiche di investimento nel settore.

Le dichiarazioni sull’indagine di SWG per i consumi culturali

Dopo il Covid una nuova pandemia, innescata dal caro bollette, dalla crisi geopolitica e dalla spirale inflattiva, mette a rischio la ritrovata normalità degli italiani nella fruizione di beni e servizi culturali e la voglia di spendere in cultura. Occorre, dunque, un intervento tempestivo e urgente da parte del prossimo Governo per non vanificare la ripartenza del mondo della cultura e per sostenere con misure appropriate ed efficaci la ripresa, i consumi e gli investimenti nel settore a partire dalle agevolazioni fiscali per famiglie e imprese”, ha dichiarato Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio.

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Mondadori pubblica 10 poster pubblicitari per celebrare le grandi aziende italiane

Mondadori lancia l’iniziativa editoriale “Poster, le grandi aziende italiane”, una collezione di dieci pubblicità, dal grande valore artistico, prodotte tra gli anni ’30 e ’90.

La casa editrice ha collaborato con gli archivi storici di alcune tra le più importanti imprese d’Italia per creare una raccolta speciale dedicata a tutti gli appassionati dell’arte arte pubblicitaria del passato.

pubblicità - poster mondadori

Pubblicità che hanno lasciato un segno nella cultura del nostro Paese. Da Barilla a Martini, passando per Olivetti e Pirelli, l’iniziativa coinvolge diversi brand noti al grande pubblico. Dieci manifesti d’epoca, alcune vere e proprie opere d’arte, tra le più preziose in Italia.

L’obiettivo è quello di riportare alla luce le illustrazioni e le campagne di una volta e celebrare la pubblicità nella sua forma più classica. I poster sono in vendita corredati da esclusivi booklet dove gli amanti del collezionismo potranno scoprire la storia del prodotto, curiosità sugli artisti, approfondimenti sulle aziende e tanto altro ancora.

Poster Mondadori per Barilla: “Notte di Stelline”

Il poster tratto dallo storico Calendario murale di Adolfo Busi, realizzato nel 1931 per Barilla, l’azienda fondata da Pietro Barilla 145 anni fa. La tavola ha come protagonisti dei bambini paffuti e dinamici che giocano con formati di pasta, dimostrando così che si tratta di un prodotto che fa bene e dà energia: una risposta indiretta al Manifesto della cucina Futurista che esortava all’abolizione della pastasciutta.

barilla poster mondadori

“Venere moderna”

L’iconico manifesto pubblicitario di Manetti & Roberts, disegnato negli anni Trenta dall’artista pugliese Gino Boccasile, si ispira all’eleganza e maternità della figura femminile dell’epoca e ritrae un bambino che cosparge giocosamente la “Venere moderna” di Borotalco.

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“Jockey”

L’opera commissionata da Martini al pittore francese Jean Droit nel 1948. Con grande attenzione ai dettagli e una spiccata potenza espressiva, il soggetto di Jockey rivisita metaforicamente una competizione ippica, con i fantini a cavallo di bottiglie di vermouth: uno primeggia su Martini, altri due inseguono sullo sfondo.

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“Bambino con i Pavesini”

Disegnato da Gian Carlo Rossetti nel 1961, ripropone l’immagine senza tempo del bambino dei Pavesini, una rappresentazione che verrà ripetutamente aggiornata e riproposta negli anni anche per indicare che i Pavesini sono un prodotto adatto anche ai più piccoli dal punto di vista nutrizionale.

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“Pneumatico CINTURATO Pirelli”

Un manifesto del 1961 dell’azienda Pirelli realizzato da Riccardo Manzi. L’artista, che firma copertine e pubblicità con stile umoristico, porta colore e allegria nelle grafiche rendendo popolare un prodotto necessario: pneumatici rinforzati che garantiscono la totale sicurezza alla guida del mezzo anche qualora, paradossalmente e ironicamente, il conducente avesse la vista impedita.

 

“Vera pasta all’uovo”

L’illustrazione dell’emblematica gallina cubista che ricorda la qualità della pasta Barilla, è stata realizzata nel 1954 da Erberto Carboni, il grande grafico e coordinatore dell’immagine aziendale. Si tratta di un vero e proprio omaggio alla qualità della materia prima.

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“Tetractys”

La locandina pubblicitaria creata nel 1956 da Giovanni Pintori, il designer che, grazie alle sue originali opere, ha permesso ai prodotti Olivetti di essere conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo. L’illustrazione arborescente di Tetractys sottolinea le potenzialità “proliferative” della calcolatrice Olivetti.

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Poster Mondadori: “La Ducati 916”

Autentica opera d’arte in movimento creata nel 1993 dal designer Massimo Tamburini, incarna i valori fondanti di Ducati: Style, Sophistication e Performance. Probabilmente il più iconico tra i modelli dell’azienda motociclistica,  la moto incontra tecnologia e design in una sintesi mai vista prima: i suoi gruppi ottici rastremati, al centro del poster, hanno ipnotizzato il mondo negli anni Novanta.

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“Brezza che ristora”

Il poster pubblicitario dell’Amarena Fabbri (Fabbri 1905) che risale agli anni Quaranta: un invito ad affrontare il caldo estivo con l’azienda da sempre famosa per i suoi storici legami con il mondo della pubblicità – con Carosello e con Fabbri racconta “un pittore alla settimana – Renato Gottuso” – e quello dell’arte con il Premio Fabbri per l’Arte.

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“Lo stampato Voiello”

Realizzato negli anni ‘10 del Novecento, non si conosce l’autore ma è evidente la rappresentazione allegorica della mediterraneità, di Napoli – a sottolineare il legame con il territorio – i messaggi sull’italianità, la qualità degli ingredienti e del processo produttivo di Voiello.

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Le opere pubblicitarie pubblicate da Mondadori saranno disponibili nelle migliori edicole e presso punti vendita selezionati. A partire da questa settimana, tutti gli amanti di collezionismo vintage potranno accedere alle prime cinque opere in edizione limitata.

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