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Talent Attraction e Brand Positioning: come attirare nuovi talenti in azienda

In che modo la Talent Attraction sta cambiando oggi il mercato del lavoro?

Le nuove generazioni esprimono una percezione totalmente diversa rispetto al passato riguardo a tematiche come ingresso nel mondo del lavoro, occupazione e carriera.

Se la società cambia, anche il rapporto tra candidato, collaboratore, impiegato e organizzazione si compone di elementi nuovi. Per lo più aspirazioni e necessità che trovano una migliore “narrazione di brand” proprio attraverso azioni specifiche di Talent Attraction.

Abbiamo chiesto a Esther Intile, Head of Employer Branding, People Empowerment di Enel – una delle organizzazioni protagoniste dell’edizione 2022 della Digital Factory di Ninja Academy, insieme a AW LAB e WeRoad – quali sono le principali caratteristiche di una Talent Attraction di successo e cosa fa Enel per rendere ancor più allettante il brand agli occhi dei giovani candidati.

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esther intile enel

1. Cosa distingue l’attività di Recruiting da quella di Talent Attraction? In che modo cambia la comunicazione nei due contesti?

Il Recruiting è un vero e proprio processo per attrarre, identificare e selezionare i talenti e la comunicazione è mirata, mediante pubblicazione di annunci di lavoro su tutte le piattaforme (sito Enel, LinkedIn, online job boards come Indeed, Glassdor etc.). L’attività di Talent Attraction, invece, prevede la messa a punto di strategie per far conoscere il brand, ampliare il bacino di utenti che vedono Enel come lovemark of choice e far sì che i talenti siano attratti da questa realtà.

L’ Employer Branding, in particolare, ha a cuore tutti gli step dell’ Employee Journey, un viaggio che le persone intraprendono entrando in Enel. In questo viaggio il nostro compito è quello di prevenire e limitare lo scollamento tra valori dichiarati e valori agiti. Vogliamo e dobbiamo dichiarare la nostra Ambizione, senza nascondere l’imperfezione intrinseca dell’essere umano, elemento centrale della nostra organizzazione.

Il nostro obiettivo è quello di mantenere la centralità della persona all’interno dell’organizzazione, senza creare una distanza in nessuna fase della sua vita in azienda, mantenendo e amplificando la risonanza emotiva in ogni Employee, lavorando su una comunicazione aperta, che rispecchi un’organizzazione senza confini tra l’interno e l’esterno. In ogni step dell’Employee Journey è fondamentale esercitare un Employer Branding mirato con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di quella specifica fase di vita.

talent attraction brand positioning Ninja Marketing

2. Quali attività di comunicazione ha messo in campo Enel per valorizzare un settore tecnico come quello energetico agli occhi dei migliori candidati?

Le attività sono molte e diversificate anche in base ai canali di comunicazione.

Stiamo implementando progetti importanti e innovativi che hanno come fine ultimo quello di raggiungere il massimo engagement sia interno che esterno.

Un importante progetto che fa parte della nostra strategia è Our Enel, grazie al quale aiuteremo i Top Leader di Enel a diventare Thought Leader sui loro canali social, fornendo loro gli strumenti per costruire un’efficace strategia di Personal Branding capace di generare engagement sia all’interno che all’esterno della comunità Enel.

LEGGI ANCHE: Forum HR 2021, le sfide del mondo del lavoro tra talk, tavoli tematici e streaming

3. Quali tematiche avete presidiato maggiormente per attrarre nuovi talenti all’interno dell’azienda?

Abbiamo identificato 4 Key Words per sintetizzare cosa è fondamentale per noi e cosa possono aspettarsi i talenti che entreranno nella famiglia Enel.

People Centricity: vogliamo mettere la persona al centro, ciò significa renderla in grado di esprimere al meglio i propri talenti e tenere sempre in considerazione il suo benessere psico-fisico. Abbiamo a disposizione molti elementi per fare ciò: forme di lavoro flessibile per garantire un work-life balance ottimale, forme di welfare aziendale, di caring etc.

Sostenibilità: è parte integrante della strategia di business di Enel.

Innovazione: è strettamente legata alla Sostenibilità, tanto che esiste la funzione Innovability. Nello specifico, Enel ha creato 10 Innovation Hub e 22 laboratori in 7 Paesi (Italia, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Cile, Russia) con l’obiettivo di intercettare e supportare le start up tecnologicamente innovative più interessanti.

Inclusione: che per Enel significa aver cura di tutte le dimensioni della diversità, da quelle palesi a quelle più nascoste, e valorizzare i talenti multipli di ogni persona. Valorizzare le diversità significa dare attenzione alle sue molteplici dimensioni, per noi ogni persona è importante indipendentemente da differenze di genere, età, nazionalità, abilità o qualsiasi altra forma di diversità o specificità.

L’obiettivo è quello di mettere le persone al primo posto, farle sentire protagoniste della nostra comunicazione.

4. Quali i principali canali per le attività di Talent Attraction?

Stiamo mettendo in atto una serie di iniziative per migliorare la comunicazione dei nostri progetti strategici attraverso molti canali.

Uno dei più importanti è il sito, infatti stiamo lavorando a un nuovo video motivazionale da inserire nella sezione “Lavora con noi”, per suscitare emozioni e stimolare curiosità e voglia di entrare a far parte di un team e di un progetto con un obiettivo essenziale: mettere il candidato al centro. Vogliamo trasmettere la passione con cui lavoriamo e smuovere quella dei talenti a cui ci rivolgiamo.

Inoltre, un altro canale di comunicazione delle nostre attività sono le scuole e le Università, per le quali si stanno implementando numerosi progetti, tra cui l’Enel Girlz Power Tour o il Back to School.

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5. Quanto ha inciso per Enel una efficace attività di Talent Attraction sull’ottimizzazione complessiva del processo di business? Quali risultati è possibile raggiungere?

L’obiettivo delle nostre attività di Talent Attraction è quello di attrarre le persone e insieme potremo accrescere il loro talento attraverso la costruzione di un noi condiviso al fine di contribuire al successo della nostra azienda.

Inoltre, vogliamo raggiungere il massimo Engagement sia tra le persone che compongono questa grande famiglia, sia tra i talenti che vogliamo attirare. Ci aspettiamo maggiori visite sulle pagine Carriere di Enel e sui principali canali social e di Job Board (LinkedIn, Indeed, Glassdor etc.), maggiori application alle nostre offerte di lavoro e la creazione di una community di professionisti Enel, capace di generare engagement spontaneo intorno ai Trend Topic chiave della comunicazione esterna di Enel Global.

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primo casting per gemelli digitali

Metaverso: arriva il primo casting per gemelli digitali

Il prossimo futuro è ormai alle porte? Sembrerebbe proprio di sì, e abbraccerà sempre di più aziende e realtà diverse. QuestIT, azienda italiana specializzata nello sviluppo di tecnologie proprietarie d’Intelligenza Artificiale, dà il via al primo Avacontest. Di cosa si tratta? Vi raccontiamo come nasce il primo catalogo italiano di avatar professionali!

Avacontest: un tuffo nel Metaverso

Trovare testimonial futuristici per consentire ad aziende ed enti pubblici di approdare definitivamente nel Metaverso. Queste sono le parole che descrivono al meglio l’Avacontest, l’iniziativa lanciata da QuestIT. Un’occasione unica in grado di creare assistenti virtuali che possono assumere forma umanoide e instaurare relazioni empatiche con i singoli clienti. Sembra quasi fantascienza ma è più reale che mai!

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Il progetto consiste in un vero e proprio contest, in cui verranno selezionate 50 persone “virtualmente fotogeniche”. Queste, una volta ultimata la prima fase di casting, con tanto di giuria, verranno poi chiamate per essere “avatarizzate” presso uno dei due showroom di IgoodI, la company fondata da Billy Berlusconi e partner strategico di quest’iniziativa, situate a Milano e Torino.

Avatar professionali: un catalogo virtuale

Una volta terminata la digitalizzazione, i candidati entreranno a far parte del primo catalogo italiano di virtual assistant professionali grazie ai loro “gemelli virtuali”. Ma non è tutto. Al termine del processo di realizzazione di tutti gli avatar, la giuria selezionerà i 10 soggetti virtualmente più fotogenici. In seguito, verrà avviato un secondo casting sui social media che decreterà il vincitore finale e che si aggiudicherà anche una rilevante somma in denaro.

Le 50 persone selezionate tramite l’Avacontest entreranno nel primo catalogo degli avatar e avranno la possibilità di guadagnare ogni volta che un’azienda o un ente della pubblica amministrazione le sceglierà come testimonial. Il vincitore del contest sarà proclamato durante un evento ad hoc che verrà organizzato nei prossimi mesi.

Le parole del CEO di QuestIT

Avacontest

Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT, è orgoglioso di questo progetto. Afferma che con questa iniziativa l’azienda entrerà ufficialmente nel Metaverso. In questo periodo storico di vero fermento e in cui innovazione e tecnologia stanno prendendo il sopravvento, aziende ed enti pubblici stanno investendo sempre più nel digitale. In particolar modo stanno sperimentando assistenti virtuali di ultima generazione. QuestIT, in quanto azienda con la tecnologia più avanzata del settore, scende in campo offrendo quindi un’opportunità unica.

Aggiunge poi Di Iorio che la partnership con IgoodI mette in risalto la volontà dell’azienda di consolidarsi come realtà innovativa e, soprattutto, la proiettata verso un futuro sempre più incentrato sulla VR reality e inevitabilmente sul Metaverso.

Le parole del CEO di IgoodI

Billy Berlusconi, CEO e founder di IgoodI non trattiene l’entusiasmo ed è felice che 2 realtà che guardano al futuro, e che hanno gli stessi valori, lavorino insieme per innovare la tecnologia avatar centered.  Abbracciare il Metaverso è diventato ormai obbligatorio per le realtà che vogliono distinguersi. Lo stesso CEO dell’azienda è certo che questo progetto, unico nel suo genere, sarà sia un successo per le 2 aziende sia fonte di utilità e divertimento per i consumer.

Come partecipare all’Avacontest?

Partecipare a quest’iniziativa è molto semplice. Ti basterà compilare questo modulo.

Possono candidarsi tutte le persone con età compresa tra i 18 e i 65 anni. Verranno accettate le candidature inviate entro, e non oltre, mercoledì 20 aprile 2022. Tutti gli iscritti riceveranno un’e-mail di conferma d’iscrizione e successive comunicazioni d’aggiornamento sulla selezione e sull’andamento del contest. Un ruolo importante, in quanto partner, viene ricoperto da IgoodI che mette a disposizione la sua tecnologia per la creazione di avatar fotorealistici e i propri showroom di scansione.

Come fare Digital Marketing senza far incazzare il Garante

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato ai principi fondamentali del trattamento dei dati personali, le attività di Digital Marketing interessate e le principali regole che devi seguire nella gestione dei dati di lead e clienti.
A parlarne con noi  Giovanni Maria Riccio – Partner Studio Legale E-Lex.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Chi è il garante: min 2.20
  • Le norme a cui prestare attenzione: min 7.30
  • Differenze legislative in base al canale di digital marketing: min 15.40
  • L’ambito di applicazione del trattamento dei dati: min 31.55

Cosa ti stai perdendo nel metaverso: The Sandbox Edition

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi. L’argomento di questa puntata è dedicato al metaverso e alle opportunità di marketing di questo settore: a parlarne con noi  Luca Clementi Community Manager – The Sandbox.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • La differenza tra Web 2.0 e Web 3.0: min 5.30
  • Che cos’è il metaverso: min 15.00
  • Come funziona The Sandbox: min 32.15
  • Vantaggi e potenzialità del metaverso: min 50.40

digital tool della settimana

The flipstory, Einote e Cosmos: i digital tool della settimana

Tra i digital tool di oggi troviamo un utile strumento per superare il blocco dello scrittore, ma anche un’applicazione per seguire tutte le informazioni su uno dei temi più mainstream del momento: le cripto valute.

Con la stessa attenzione ai temi caldi del momento, non può mancare una soluzione per organizzare incontri virtuali e fare un vero e proprio salto nel metaverso.

Ecco la selezione di questa settimana!

LEGGI ANCHE: Searchable, MyReaderNumber e Local: i digital tool della settimana

Appunti sul web

Se la cartella dei preferiti non ti sembra sufficiente a salvare le risorse utili online, puoi provare Einote. Si tratta di un’estensione di Chrome che permette di prendere appunti al volo con la voce da qualsiasi pagina web.

Digital tool: riunioni virtuali

Se il metaverso è il tuo pallino fisso, puoi averne un assaggio creando le tue riunioni su Cosmos Video 3.0. Un tool di video meeting che permette ai team da remoto di riunirsi e confrontarsi creando i propri avatar.

Dritto al punto

Paragraphs è la piattaforma di ricerca che ti permette di trovare informazioni tra i tuoi documenti anche se non sono perfettamente archiviati. Digitando una domanda troverai le risposte pertinenti direttamente nei tuoi documenti, senza bisogno di taggare o categorizzare il contenuto per renderlo ricercabile.

digital tool paragraphs

Trovare l’ispirazione

Creare titoli nuovi e accattivanti per i tuoi piani editoriali non è un compito semplice. Portent offre una serie di spunti che possono aiutarti a superare il blocco dello scrittore partendo da una parola chiave. Disponibile solo in inglese, ma facilmente adattabile in italiano.

digital tool portent

Digital tool e crypto-informazione

Se vuoi essere aggiornato sulle notizie del settore, ma con una buona dose di ironia, puoi provare la newsletter di The flipstory, una selezione quotidiana di divertenti notizie cripto da tutto il mondo.

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Free speech: perché censurare i media russi non è utile a nessuno

The return of history“: il Time ha definito così, con una delle sue copertine iconiche, la guerra in Ucraina.

L’immagine del carro armato sulla strada, con i giovani militari sopra, è un immediato richiamo ai grandi conflitti del passato.

C’è una generazione, la Z, che un tank non lo ha mai visto, nemmeno in TV. Nati dopo la guerra nei Balcani, troppo piccoli per l’Iraq e la Cecenia, hanno vissuto l’evacuazione di Kabul come un episodio lontano, difficilmente collocabile in un ricordo.

Cresciuti con l’idea della pace come elemento acquisito, il risveglio nel mezzo alla storia è stato brusco.

Time Magazine, copertina, 24 febbraio 2022

Quando la comunicazione diventa propaganda

La propaganda in tempo di guerra viaggia parallelamente al binario della censura e anche questo conflitto non si sottrae a questa logica.

Era il 23 aprile 1999 quando, in piena Europa, un missile NATO sfondava il palazzo RTS, sede della Radio e della TV di Belgrado; lo scheletro dell’edificio è ancora là, integrato con i palazzi più moderni, come un drammatico monumento alla memoria.

Belgrado, particolare del palazzo della TV oggi. Foto: David Mazzerelli

Nella guerra in Ucraina uno dei primi obiettivi russi è stata la torre della televisione di Kiev, il più alto traliccio al mondo.

Ma se la propaganda serba con le bombe NATO ebbe una battuta d’arresto, nel 2022 è difficile fermare il flusso della comunicazione in una guerra in cui ogni smartphone documenta l’avanzata dei soldati e le scene di violenza.

Eppure la propaganda russa è stata fermata, almeno all’interno dei paesi occidentali, grazie ad una vasta offensiva di censura partita dall’Unione Europea e accolta dalle Big Tech: Apple (App Store), Alphabet (con YouTube, Google News e Play Store) e Meta (Facebook, Instagram e le app di messaggistica) hanno interdetto i media russi (specialmente Russia Today e Sputnik) dalle loro piattaforme. Anche Tik Tok e Reddit hanno silenziato i canali di Mosca all’interno della UE.

Lo stesso trattamento, se ricordate, venne riservato per l’ex presidente Trump all’indomani dell’episodio dell’assalto al Campidoglio.

Tutti contro Sputnik Italia: chi ha paura delle voci alternative?

Abbiamo raggiunto e intervistato una giornalista di madrelingua italo-russa che lavora per Sputnik Italia. Ci ha chiesto di rimanere anonima, in quanto teme per la sua incolumità.

Un timore comprensibile se pensiamo al clima di crescente ostilità che sta montando in Occidente nei confronti delle persone di nazionalità russa o vicine a Mosca.

logo sputnik

Da quando lavori a Sputnik Italia e di cosa ti occupi?
Lavoro per Sputnik Italia dalla sua fondazione nel 2013. Sono di nazionalità italiana e russa, laureata in interpretariato all’università di Mosca.

Per tutta la vita mi sono sentita appartenere sia all’Italia che alla Russia e ho voluto portare avanti con grande passione e orgoglio una sorta di «missione»: avvicinare le mie due culture, le mie due patrie.

È proprio nel giornalismo che ho trovato un modo per parlare dei rapporti fra i miei due Paesi a un pubblico più vasto. Per Sputnik Italia ho seguito e seguo i rapporti italo-russi e molti temi che vanno dall’economia alla cultura, fino alla geopolitica.

Come lavora Sputnik, avete una redazione in Italia o siete tanti collaboratori? Come decidete quale notizie divulgare e come le preparate? 
La sede centrale di Sputnik si trova a Mosca, ma abbiamo diverse decine di centri redazionali in giro per il mondo.

La redazione italiana si trova anch’essa Mosca, in Italia non c’è una redazione fisica.

Abbiamo però diversi collaboratori in Italia, si tratta di una decina di persone a Mosca e di sei autori in Italia. Diverse redazioni di Sputnik in altre lingue hanno anche degli hub nei paesi europei, alcune redazioni hanno trasmissioni radio.

Per quanto riguarda le notizie scegliamo le più pertinenti per l’Italia e sui rapporti fra i nostri due Paesi. Le interviste e gli approfondimenti riguardano questioni di attualità.

Free Speech

Immagine in copertina: l’incontro tra truppe russe e milizia popolare del Donbass vicino a Novoaidar.
Fonte: Milinfolive (Telegram)

Come state vivendo in redazione la censura nei vostri confronti? Sappiamo che la richiesta di oscurare i vostri canali è partita dall’Unione Europea e le principali piattaforme si sono adeguate. 
Ovviamente stiamo vivendo male questa situazione. Posso parlare personalmente per me.

La notizia della censura dei nostri canali d’informazione da parte dell’Unione Europea mi è piombata addosso e la cosa più dolorosa è che dopo 10 anni (cioè un terzo della mia vita) che ho dedicato a questo mestiere mi vedo bloccata e impossibilitata a svolgere il mio lavoro, che amo profondamente.

Da un giorno all’altro ci siamo trovati con il canale Facebook e YouTube bloccati. L’unico social che rimaneva accessibile era Telegram, che fra l’altro è un servizio di messaggistica russo, e anche lì purtroppo, non so come, l’Europa ha bloccato il nostro canale rendendolo inaccessibile dai Paesi europei. Non abbiamo ricevuto pressioni, semplicemente hanno bloccato i nostri canali rendendo inaccessibili i nostri contenuti ai lettori europei. Per il momento il nostro sito è visitabile sul web anche dall’Italia, ma forse è solo una questione di ore.

Ursula Von Der Leyen definisce “tossica e dannosa” la “macchina mediatica del Cremlino”.

Putin ha firmato una nuova legge che impedisce alle testate giornalistiche russe di riferire sulla sua guerra all’Ucraina. In risposta, molti governi (ma non quello ucraino, stranamente) stanno facendo pressioni sui media e sulle società Internet come Starlink per vietare i notiziari russi come propaganda.

Di diverso avviso Elon Musk che ha scritto su Twitter: “Mi dispiace ma sono un assolutista della libertà di opinione“, rimandando al mittente ogni ingerenza dei governi che lo spingevano alla censura.

Elon Musk recentemente ha difeso i valori del free speech. Perché il vostro messaggio è ritenuto così pericoloso e, soprattutto, secondo te esiste una comunicazione giornalistica “tossica” che le persone non dovrebbero mai fruire?
Il nostro media dava fastidio già da parecchio tempo, ancora prima di questa attuale crisi.

Vorrei ricordare che nel 2016 l’Unione Europea aveva approvato una risoluzione presentata dalla polacca Fotyga che accostava sullo stesso piano l’ISIS e le notizie fornite dai media russi Sputnik e RT.

Noi da sempre siamo stati visti di cattivo occhio dall’Occidente perché davamo spazio a punti di vista alternativi rispetto alla narrazione dominante nei Paesi europei sostenuta dagli Stati Uniti. Un conto sono delle risoluzioni, seppure assurde, promosse dagli euro deputati polacchi, che hanno posizioni molto ostili nei confronti della Russia, un altro conto è un blocco totale dei nostri canali, un atto di vera e propria censura.

Il nostro messaggio non può essere ritenuto pericoloso, non abbiamo mai imposto niente a nessuno. I lettori dovrebbero essere liberi di consultare le fonti che preferiscono, è un loro diritto, che oggi l’Ue ha negato.

L’unico aspetto «pericoloso» del nostro media è che proponeva una visione alternativa dei fatti geopolitici, ma ripeto, i lettori hanno il diritto di ricorrere alle informazioni e alle fonti che vogliono per avere più strumenti possibili e giungere alle proprie conclusioni.

A mio avviso non esiste una comunicazione “tossica”. Esiste il giornalismo responsabile, quello che controlla le fonti e che svolge il proprio mestiere con rispetto nei confronti dei lettori. È quello che io e miei colleghi abbiamo sempre cercato di fare.

L’Unione Europea, da anni in prima linea nella battaglia contro i nostri media, ha voluto istituire un «Ministero della verità», atteggiamento pericoloso per la libertà d’espressione. Non può esistere una commissione che decide cosa va letto e cosa meno, ciò che è giusto e cosa non lo è.

Quali rischi possiamo intravedere in prospettiva in Occidente e quale sarà il futuro di Sputnik?
L’oscuramento dei nostri media può essere solo l’inizio di una serie di altri provvedimenti preoccupanti anche nei confronti di colleghi europei e italiani.

Già oggi vediamo come i professori, gli analisti e i giornalisti italiani che esprimono il proprio pensiero senza allinearsi al politicamente corretto e all’informazione «giusta» – per esempio quando criticano oggettivamente la politica espansionistica della NATO – vengono attaccati dagli ambienti universitari, allontanati o bollati come «filo-putiniani».

Il pericolo che corriamo oggi è che non si possa fare dei ragionamenti critici liberi senza essere barbaramente etichettati. Il mainstream vuole che tutti si schierino da una parte o dall’altra senza fare troppi ragionamenti.

Dietro ogni tema, ogni problema e ogni conflitto ci sono diversi punti di vista. Oggi confrontarsi, analizzare civilmente le questioni ha perso di valore, oggi prevalgono le tifoserie da calcio e le censure.

Per quanto riguarda il futuro di Sputnik posso dire che la redazione continua a lavorare, perché è il nostro mestiere, noi andiamo avanti. Devo dire che sono stata inondata di messaggi e lettere di solidarietà da parte dei nostri lettori, che vogliono continuare a leggerci. Questo fa molto piacere.

Il dilemma della propaganda

Se siamo consapevoli in anticipo della faziosità di certi media, qual è il problema nella loro diffusione? Non sarebbe per noi più utile sapere cosa stanno dicendo, anche quando quelle informazioni risultassero per noi sgradevoli?

I cittadini europei sono attrezzati per verificare le fonti, fruire delle notizie da vari media differenti e farsi una propria opinione su ogni tema: non si dovrebbe avere timore di questo, anzi si dovrebbe andare della direzione di incoraggiare la libertà e la pluralità delle fonti.

Una società forte e libera non dovrebbe avere paura di nessuna voce dissonante per quanto fastidiosa, o perfino ripugnante, possa apparire per la propria sensibilità. Recentemente un magazine serbo ha dato addirittura spazio a un editoriale sulla guerra in Ucraina a firma di Radovan Karadzic, criminale di guerra tuttora all’ergastolo per le responsabilità nel conflitto in Bosnia dei primi anni ’90.

La censura politica si intreccia con il problema dei social media e delle grandi piattaforme che, invece di ospitare ogni voce, recitano il ruolo di editori; un tema che torna prepotentemente attuale dopo i fatti delle elezioni americane 2020.

Utilizzare delle circostanze di emergenza come pretesto per bandire alcune voci dalla pubblica piazza ci trascina verso un crinale inquietante e pericoloso per la libertà di opinione.

plinft

PLINFT debutta a Times Square in anteprima mondiale con una mostra di NFT

PLINFT è una piattaforma di marketing e comunicazione innovativa che ha deciso di supportare la community NFT. Il suo scopo è quello di far conoscere i progetti NFT più interessanti servendosi di eventi, organizzati a Times Square nel cuore di New York, e trasmessi su scala mondiale.

NFT: piccolo ripasso

Il termine NFT è un acronimo, il suo significato è non-fungible token e rappresenta qualcosa di unico, inimitabile, non replicabile e nemmeno sostituibile. Sentiamo parlare sempre più degli NFT perché rappresentano un nuovo modo per acquistare e vendere arte e oggetti da collezione in formato digitale.

Qualsiasi media, può essere venduto sotto forma di NFT, e con questi progetti che emergono ogni giorno, il mercato è subito diventato frammentato e difficile da gestire e seguire.

LEGGI ANCHE: NFT Marketing: casi di studio per la strategia del tuo brand

L’obiettivo di PLINFT

L’obiettivo di PLINFT è quello di trovare un modo per focalizzare l’attenzione di chi crea gli NFT e chi li segue ma senza soffocare la creatività e il potere della community NFT.

L’idea è quella di portare il nascente e fiorente mondo NFT nel mainstream, usando il più iconico cartellone digitale di Times Square, come portale. Solitamente appannaggio d’inserzionisti multinazionali, PLINFT sta introducendo un innovativo modello di pubblicità frazionata per permettere ai singoli proprietari di NFT di mostrare a tutto il mondo le proprie creazioni.

PLINFT

L’evento a Times Square

La piattaforma Web3 PLINFT ha annunciato un evento memorabile, in diretta e in live-streaming, da Times Square appunto, il 7 marzo alle ore 19:00.

Più di 20 collezioni, e oltre 500 creatori di NFT si riuniranno per mostrare le loro creazioni sullo schermo più iconico del mondo. L’esposizione di ogni opera non è fissa ma momentanea. La prova della sua apparizione però verrà raccolta e verificata sotto forma di un NFT commemorativo, coniato da PLINFT, e spedito nel portafoglio di ogni partecipante.

NFT e mondo dell’arte

L’ascesa fenomenale del NFT ha catalizzato la più grande esplosione di espressione artistica, produzione e distribuzione in oltre un secolo. In precedenza, l’esclusivo e illustre mondo del collezionismo e della vendita d’arte era qualcosa che generalmente accadeva negli spazi fisici. Con gli NFT significa che il collezionismo d’arte ha potuto spostarsi online, aprendosi a molti artisti, su scala globale, che potrebbero non aver avuto in precedenza la possibilità di vendere il proprio lavoro agli acquirenti.

Allo stesso modo può essere davvero difficile mantenere un reddito stabile senza far lavori saltuari o non correlati all’arte. La stabilità è una crescita lenta che può essere trovata nella propria community, ma se non sei già ben affermato, può essere difficile. L’immediatezza con cui un NFT può generare reddito potrebbe, in teoria, aprire un’ondata di opportunità per un numero enorme di creativi, soprattutto quelli meno privilegiati.

È possibile ottenere davvero l’attenzione giusta?

Come i social media, le piattaforme NFT garantiscono ai designer un accesso immediato a un pubblico globale. Spesso, avere un seguito online preesistente, aiuterà gli artisti a ottenere visibilità nel mercato NFT. La parte difficile per i designer è capire come convertire il proprio pubblico in acquirenti. Questo perché si tratta pur sempre di un contesto in cui l’attenzione delle persone, che è ormai frammentata, si assottiglia rapidamente tanto che diventa impossibile far crescere l’interesse, anche per un’opera eccezionale.

Il ruolo di PLINFT

PLINFT sta quindi sperimentando un modo per accendere l’interesse e ottenere l’attenzione delle persone per queste opere NFT.

Harris Salat, co-fondatore di PLINFT, spiega che gli NFT sono delle opere che rappresentano la vera essenza dell’artista, il proprio spirito e la community d’appartenenza. Ma se restano solo nel proprio portafoglio di criptovalute, nessuno può vederle.

PLINFT è quindi un progetto che vuole aiutare i designer a far conoscere le proprie opere, accendendo un riflettore su questi incredibili progetti per dare loro visibilità in un mercato discontinuo, aggiunge il co-fondatore Nicolas Roope. Inoltre quest’ultimo sottolinea che gli NFT stanno rivoluzionando l’arte e l’espressione creativa e che loro, con PLINFT, sono davvero orgogliosi di contribuire a questo processo.

Piccola curiosità: che significa PLINFT

Il nome PLINFT è ispirato al plinto, un piedistallo per sollevare, presentare e sostenere un’opera d’arte tridimensionale, separandola dal contesto in modo che possa essere vista e apprezzata al meglio.

Possiamo quindi dire che PLINFT sta creando un piedistallo digitale per mostrare le collezioni NFT e le community che le fanno vivere a tutto il mondo.

Creative trends 2022

Giornata Internazionale della Donna 2022: le campagne contro pregiudizi e stereotipi

La Giornata Internazionale della Donna quest’anno propone il tema #BreakThe Bias, promuovendo la rottura di ogni genere di pregiudizio.

Una giornata che fa da eco alla celebrazione di un mondo equo e inclusivo a favore delle donne, una società libera da stereotipi e discriminazioni. Un mondo in cui la diversità non è più messa da parte ma al contrario, valorizzata.

IWD (International Women’s Day) 2022 con il suo tema si focalizza sul combattere i pregiudizi negativi che avvolgono le donne.

Nella società, nel lavoro, nei rapporti sociali. Per questo le immagini simbolo di #BreakTheBias sono quelle di una donna, di una madre, di una lavoratrice, di una manager, che rifiuta questi preconcetti che non la rendono al pari degli uomini.

giornata internazionale della donna 2022

 

Anche i brand hanno celebrato la donna con diversi messaggi di incoraggiamento, spronando ognuna di loro a realizzarsi e ad affrontare tutte le fasi naturali della vita senza mai mettersi da parte.

 

BARBIE | Role Models

Il brand di bambole più famose al mondo è da sempre vicino alle bambine e ai loro sogni. Già nel 2018 ha istituito il Barbie Dream Gap Project, un’iniziativa globale nata per aumentare la consapevolezza sui limiti che impediscono alle ragazze di raggiungere il loro potenziale.

In questo progetto, Barbie si è legata ad organizzazioni senza scopo di lucro, investendo oltre un milione di dollari per incrementare l’istruzione e la capacità di leadership a favore dell’equità di genere.

Per la Giornata Internazionale della Donna 2022, Barbie ha presentato Role Models,  la sua collezione di 12 bambole ispirate ad altrettante donne pioneristiche scelte in tutto il mondo. Attraverso le loro storie di successo, queste donne fungono da esempio per responsabilizzare la prossima generazione di leader femminili. Nei settori di tecnologia, benessere, istruzione, moda, lifestyle, riconosciamo leader come:

  • Sonia Peronaci (Italia) – Fondatrice di “GialloZafferano”;
  • Shonda Rhimes (Stati Uniti) – Fondatrice della società di produzione televisiva americana Shondaland;
  • Ari Horie (Stati Uniti/Giappone) – Fondatrice e CEO Women’s Startup Lab e Women’s Startup Lab Impact Foundation;
  • Pat McGrath (Regno Unito) – Truccatrice e fondatrice di Pat McGrath Labs; Melissa Sariffodeen (Canada) – CEO e co-fondatrice di Canada e Ladies Learning Code;
  • Adriana Azuara (Messico) – Fondatrice di All4Spas; Doani Emanuela Bertain (Brasile) – Docente e Fondatrice di Sala 8; Jane Martino (Australia) – Presidente e co-fondatrice di Smiling Mind; Lan Yu (Cina) – Stilista;
  • Butet Manurung (Indonesia) – Fondatrice e Direttore di SOKOLA; Tijen Onaran (Germania) – CEO e fondatrice di Global Digital Women e co-fondatrice di ACI Diversity Consulting; Lena Mahfouf (Francia) – Creatrice digitale, videografa e autrice di “Always More”.

giornata internazionale della donna 2022_Barbie role models

 

LEGO | Designer Stories

Lego continua il suo progetto “Rebuilt the world”. Per la Giornata Internazionale della Donna 2022 il brand di costruzioni celebra il fondamentale contributo delle donne nel design dei suoi prodotti.

A supporto delle potenzialità femminili delle prossime generazioni, Lego condivide le storie di designer e le difficoltà nel relativo settore dovute ai diversi pregiudizi di genere.

Ci fa notare inoltre l’enorme mancanza femminile nel campo ingegneristico. Partendo da una progettazione non stereotipata si potranno creare prodotti molto più inclusivi e che aiutino il mondo a rispondere al meglio alla necessità di equità di genere.

PREGA NEWS India | #SheCanCarryBoth

Prega News, il brand di test di gravidanza più conosciuto in India, fa di nuovo sentire la sua voce. Quest’anno la sua campagna #SheCanCarryBoth incoraggia le donne a combattere il pregiudizio della gravidanza nel mondo del lavoro. Questo è un argomento molto discusso ultimamente.

Una donna non deve sentirsi costretta a scegliere tra costruire un suo percorso lavorativo e costruire una famiglia, diventare madre. Il brand sprona dunque le donne a rompere gli stereotipi della dicotomia carriera\famiglia.

Nello spot sono rappresentate tre diverse personalità: la prima ambiziosa e dedita completamente alla carriera, un’altra è una neo mamma e l’ultima, indecisa e insicura su una possibile scelta tra i due ambiti.

Ciò che si evincerà è che l’unica scelta giusta è quella di non rinunciare alle proprie aspirazioni e assecondare ogni singola ambizione.

 

ADIDAS | I’mPossible

È  di recente uscita la campagna Adidas per promuovere la sua vasta gamma di reggiseni. Criticata, apprezzata, discussa: sicuramente di grande effetto. Il brand ha voluto dare la sua visione di inclusività nello sport, senza vergogna, senza discriminazione.

I seni mostrati riflettono la realtà di qualunque donna per cui “Niente è impossibile”. A favore delle donne, contro il body shaming. Ogni seno ha bisogno del suo sostegno: #SupportIsEverything.

 

La celebrazione della donna per Adidas continua, regalandoci uno spot le cui protagoniste sono atlete e donne di successo che, nonostante le diversità oggettive, di genere e di identità, sono riuscite ad abbattere le barriere discriminatorie.

Forte il claim che trasforma la parola “Impossible” in “I’mPossible”. Lo sport unisce, costruisce una comunità basata sull’inclusione, crea l’azione “Per me è possibile” contro quella “è Impossibile”.

 

Giornata Internazionale della Donna 2022: VIVO India | #JoyOfEquality

È ora di smettere di dire alle donne come porsi nella società. È ora di combattere quei pregiudizi che le accompagnano. È ora di andare contro una società preconfezionata che si aspetta che la donna rispetti ogni ruolo stereotipato.

Giocare con le bambole, tingersi i capelli, rimanere un passo dietro l’uomo: tutto questo deve essere (eventualmente) una libera scelta e non una gabbia sociale discriminatoria.

Ogni donna ha il diritto di scegliere come porsi: solo iniziando da questo possiamo parlare di equità di genere.

 

LEGGI ANCHE: Le pubblicità più inclusive per la Giornata Internazionale della Donna (2021)

 

CPB LONDON | Imagine

La creative agency di Londra ha collaborato con l’agenzia di ricerca Perspectus Global per capire come i bambini siano ancora influenzati dagli stereotipi sociali e di genere.

La ricerca ha evidenziato come i diversi ruoli vengano percepiti in modo distinto: “I dottori sono uomini, le infermiere sono donne”. Su 1000 bambini tra i 6 e gli 11 anni, il 45% ritiene che il lavoro di infermiera sia prettamente femminile, Il 60% ritiene che un elettricista sia un uomo, il 39% pensa che chi si debba occupare della casa sia la mamma e il 38% ritiene giusto che sia il papà ad andare al lavoro.

CPB ha creato così la sua campagna “Imagine” in cui, date situazioni comuni e ruoli, suggerisce a chi siano rivolte, rispecchiando il più delle volte il pregiudizio sociale.

CPB london Imagine IWD2022_ninja marketing

 

ALEXA | Donna del Giorno

Alexa qual è la donna del giorno?”, basterà fare questa domanda per conoscere ogni giorno, a partire dall’8 Marzo, le eccellenze femminili tutte italiane.

Alexa celebra le donne e ci racconterà di Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Bebe Vio e tantissime altre che si sono distinte nel proprio campo, dallo sport, alla letteratura, alla tecnologia.

giornata internazionale della donna 2022_ninja marketing

 

COCA-COLA Filippine | Kababae mo’ng tao (2021)

Kababae mo’ng tao” significa “Sei una donna” ma… ancora esiste un ma. Nello spot vediamo donne nella loro semplice quotidianità in cui però aleggia il solito pregiudizio di genere e di comportamento.

Sei una donna ma “non comportarti in modo così sconveniente, non tornare tardi la sera”, si sente ripetere nel video mentre scorrono le immagini di donne che lavorano, che inseguono i loro sogni, che si mettono in situazioni pericolose per seguire le loro passioni.

Coca-Cola è fortemente convinta che le donne abbiamo un ruolo fondamentale nella creazione di comunità ed economie proficue. Infatti, il brand ritiene che per creare un mondo più inclusivo ed abbattere le diseguaglianze, sia necessario lasciare spazio alle donne e costruire una società in cui è gli sia possibile raggiungere il successo.

copertina digital tool

Searchable, MyReaderNumber e Local: i digital tool della settimana

Saresti sorpreso dalle statistiche che misurano quanto tempo perdiamo in attività non strettamente legate al lavoro a causa di una scarsa organizzazione. Per fortuna, ci sono digital tool e strumenti in grado di abbattere queste percentuali e renderci più produttivi (ma anche meno stressati).

Questa settimana vedremo insieme alcune app salva vita, che contribuiranno a ridurre lo stress grazie alle loro geniali intuizioni.

Ecco i digital tool di oggi!

LEGGI ANCHE: Stripo, Spoke e Pitch: i digital tool della settimana

Tutto e subito

Searchable

Sai che rischiamo di sprecare fino al 20% della nostra settimana lavorativa cercando i file di cui abbiamo bisogno tra email, chat, cloud e storage locale? Searchable ti permette di ottimizzare la ricerca grazie all’intelligenza artificiale.

Occhio allo schermo

digital tool della settimana my reader number

Se usi computer, smartphone e tablet per molte ore al giorno e sei preoccupato per la tua vista, puoi testare la tua capacità di lettura con MyReaderNumber.

Si tratta di un test per smartphone alimentato da AR che offre risultati personalizzati, per capire se si ha bisogno di un controllo più approfondito e magari di un paio di occhiali.

Video animati

simplified - digital tool della settimana

I progetti per i social media richiedono sempre nuove risorse. Simplified Animation Maker è il tool che ti permette di creare brevi animazioni in pochi click, condividendoli poi con tutto il team in tempo reale.

Digital tool della settimana: vendere di più con il meteo

digital tool - meteo sales

Tra i punti saldi delle strategie di automazione c’è l’influenza del tempo sul comportamento dei consumatori. L’algoritmo di MeteoSales e la sua AI lavorano per associare prodotti, banner e CTA del tuo eCommerce a specifiche condizioni atmosferiche, convertendo di più. Da testare!

Think globally, act locally

local digital tool della settimana

Vuoi acquistare prodotti del territorio sostenendo l’economia locale senza rinunciare alla comodità della ricerca su Amazon? Local ti permette di fare proprio questo: goderti i tuoi acquisti online contribuendo ad abbattere le emissioni di CO2.