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  • Se riconosci le tue intuizioni, puoi superare la paura del fallimento e far crescere il tuo business

    Ascolta il nuovo podcast Ninja Economy! In questa puntata scopriamo insieme a Nando Pappalardo cosa significa essere un imprenditore e come ci si può trasformare poi in investitori

    20 Dicembre 2019

    Ascolta “Nando Pappalardo | Come diventare Imprenditore e Seguire le Proprie Intuizioni” su Spreaker.

    Ascolta qui la puntata o iscriviti al podcast Ninja Economy dal tuo player preferito!

    Se preferisci leggere l’articolo, in questa intervista a Nando Pappalardo scoprirai:
    • Cosa spinge le persone a diventare imprenditori e cosa significa essere un imprenditore
    • Quali sono i quadranti del cashflow
    • Cos’è la strategia dell’”oceano blu”
    • L’importanza del riconoscere e ascoltare le proprie intuizioni
    • Come superare la paura del fallimento e la necessità di cambiare prospettiva
    Robert Kiyosaki, imprenditore, scrittore e uomo d’affari statunitense, in uno dei suoi libri divide il mondo del lavoro in quattro quadranti:
    • dipendente (persone che lavorano per un’azienda);
    • lavoratore autonomo (guadagnano in relazione al tempo e al tipo di prodotti/servizi che offrono);
    • titolari d’impresa (hanno un sistema e persone che lavorano per loro e generano guadagno);
    • investitore (guadagna grazie ai suoi investimenti).
    Secondo questa distinzione, quindi, i titolari d’impresa sono persone che si circondano di collaboratori e dipendenti preparati o da formare, delegando la gran parte dei compiti dell’azienda. Il loro guadagno non è legato al loro tempo, hanno persone che lavorano per loro che portano avanti l’attività, senza la necessità della loro presenza. Sono le persone che lavorano sull’azienda e non nell’azienda. Ma in un mondo competitivo come quello attuale, qual è il segreto per sopravvivere? Qui entra in gioco la strategia dell’oceano blu, ossia la necessità di trovare una nicchia di mercato in cui non ci sono competitor. E per farlo è fondamentale riuscire a percepire e seguire le proprie intuizioni. Secondo la teoria dell’oceano blu, i mercati in cui operano le imprese di sono metaforicamente visti come due oceani paralleli di colore diverso, uno rosso ed uno blu, a seconda del modo in cui si decide di operare sul mercato stesso. L’oceano rosso è un mercato ipotetico in cui i manager delle imprese si sono focalizzati da tempo, dove vige una continua lotta tra competitor e dove l’approccio strategico è quello tradizionale, basato sulla sconfitta della concorrenza. L’oceano blu, invece, è una micro nicchia di mercato che nasce da un insieme di azioni e decisioni manageriali che portano alla nascita di nuovi prodotti e servizi che, a loro volta, fanno nascere nuovi mercati in cui non ci sono competitor.

    Come si diventa imprenditori (e poi investitori)

    Leggendo e studiando la vita dei più importanti uomini di successo (da Steve Jobs a Walt Disney), è evidente che oltre a conquistare all’inizio un mercato di nicchia, creando addirittura in alcuni casi bisogni non ancora presenti, tutti hanno seguito un modello comune basato sulla tenacia, sulla capacità di rialzarsi e non arrendersi davanti ai propri “fallimenti”, sulla determinazione e sulla capacità e fiducia nelle proprie intuizioni. Ma come fare a seguire le proprie intuizioni? Come riuscire a restare connessi con se stessi? Esiste una parte di noi che riesce ad attirare quello di cui abbiamo bisogno, ma razionalmente questo non riusciamo a vederlo né percepirlo. È fondamentale quindi riuscire a disconnettersi dal resto ed essere presenti a se stessi in modo da attrarre quello di cui si ha bisogno per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo e a vedere i sincronismi. Infine, abbiamo parlato del passaggio da imprenditore a investitore: questo avviene quando si riesce a liberare completamente il proprio guadagno al fattore tempo. Ogni passaggio però richiede competenze ed esperienze e ogni cambiamento porta con sé un “costo”. Ognuno di noi ha le proprie caratteristiche per cui ognuno di noi ha già delle predisposizioni. Molte persone, però, pur avendo le caratteristiche di leadership, creatività, comunicazione restano bloccate nella paura di fallire.

    Come vincere la paura del fallimento

    Nella nostra cultura il fallimento è visto come una cosa soltanto negativa, di cui vergognarsi e che porta con sé sensi di colpa. In realtà il fallimento è una scuola,un’occasione di imparare, è insegnamento. Sarebbe, quindi, necessario cambiare la prospettiva in cui viene percepito e definito. Pensiamo ad un bambino, se alla prima caduta si arrendesse non imparerebbe mai a camminare. Non lasciamoci, quindi, bloccare dagli errori e dalla sindrome di Giona, ma restiamo connessi con noi stessi e con le nostre intuizioni. Abbiamo parlato con Nando Pappalardo, tra gli imprenditori di maggiore successo nel campo dello sviluppo di temi e plugin per WordPress, di come si diventa imprenditori, ma anche di come la nostra visione del rapporto tempo/lavoro influenzi il modo di lavorare, e di cosa accade quando il tempo che puoi dedicare alla tua attività diminuisce. Per Nando – che qualche anno fa ha deciso di trasferirsi dall’Italia e aprire la sua impresa alle Canarie – in un periodo molto delicato della sua vita è stato illuminante proprio il libro “I quadranti del cashflow” di Robert Kiyosaki, che ha cambiato il suo modo di vedere e pensare all’organizzazione del lavoro. Partendo da questa prospettiva, Nando ha deciso di voler essere un titolare d’impresa e ha iniziato a lavorare verso quella direzione: ha continuato a fare lo stesso lavoro, ma indirizzandosi a creare ed offrire servizi generici/standardizzati di qualità a prezzi economici. Il secondo passaggio è stato quello di iniziare a formare nuovi collaboratori che si dedicassero a creare nuovi servizi. Il terzo passaggio è stato creare una vera e propria impresa, con un proprio brand e un proprio eCommerce, applicando la teoria dell’oceano blu. LEGGI ANCHE: Le aziende del futuro trasformano i collaboratori in Superstar e lottano senza tregua per cambiare il mondo

    Come si arriva a queste intuizioni e come si decide la direzione da prendere?

    Anche in questo caso è stato un libro a dare una visione nuova e diversa a Nando “Pensa e arricchisci te stesso” di Napoleon Hill. Hill spiega che tutte le persone di successo e creative seguono uno stesso modello di comportamento, uno stesso atteggiamento mentale che può essere appreso. Inoltre, sostiene che la mente umana può realizzare tutto quanto può concepire. Nella vita di tutti i giorni andiamo avanti in modo automatico, ripetiamo azioni meccanizzate perché parte di processi mentali già acquisiti. Per questo è fondamentale a volte staccarsi da tutto, connettersi al momento presente in modo da percepire, attirare e riconoscere le nostre intuizioni. Dato che la maggior parte del nostro tempo viene vissuto lavorando, è necessario a volte vivere un’esperienza spirituale in una realtà aziendale, dedicare il proprio tempo, le proprie aziende per elevarci come essere umani, far evolvere le aziende e creare benessere alla società. Quello che noi Ninja chiamiamo Marketing transpersonale, la visione dell’impresa come qualcosa di più grande che ha un’anima. Quando siamo connessi, attraiamo le cose che desideriamo e ci arrivano nel momento esatto in cui ci risultano utili. È necessario però essere connessi per riconoscere le intuizioni e saperle sfruttare nel modo migliore per noi e la nostra azienda senza farsi bloccare dalla paura o dalle insicurezze o dalla sindrome di Giona (“la paura di brillare”), la paura di sentirsi splendenti, il non sentirsi degni di poter meritare il successo. LEGGI ANCHE: Se hai una Missione puoi trovare la forza di risollevare la tua azienda (anche con 450.000 euro di debiti)

    La necessità di una visione

    L’ultimo passaggio di cui abbiamo parlato con Nando, come previsto da Kiyosaki, è quello da imprenditore a investitore. Far sì che la propria impresa sopravviva a se stessi e che gli imprenditori si trovino a sostenere altre imprese non più come imprenditore attivo nell’impresa ma come investitore. Poter, quindi, liberare il nostro tempo per dedicarci a quello che ci piace, mantenendo quello che abbiamo costruito. E qui torna anche l’importanza della visione, di definire il punto di arrivo per capire come lavorare per raggiungere l’obiettivo. La vision è una prospettiva di veduta su ciò che ancora non è reale, basata su valori, ideali ed aspirazioni da trasmettere ai propri collaboratori e clienti. È l’idea dell’imprenditore e rappresenta ciò che l’azienda intende diventare. Avere una visione permette di lavorare in modo intelligente e crescere.