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  • Snap. Malware negli smartphone: Facebook contro 2 società asiatiche

    Le notizie che dovete assolutamente conoscere, selezionate per voi dalla redazione

    8 Agosto 2019

    Snap

    Snap (la società madre di Snapchat) ha confermato l’intenzione di raccogliere fondi per 1 miliardo di dollari da investire in vari progetti societari. Tra questi, la creazione di innovativi contenuti multimediali, così come funzionalità di realtà aumentata, possibili anche attraverso l’acquisizione di altre società (nella foto il CEO Evan Spiegel). LEGGI ANCHE: Utenti record e perdite in calo: Snapchat si lascia alle spalle il periodo più nero Evan Spiegel, fondatore e CEO Snap

    Facebook

    Facebook ha fatto causa a due sviluppatori di applicazioni, accusati di aver messo in atto una frode dei click. Si tratta della LionMobi con sede a Hong Kong, e della JediMobi con base a Singapore. Secondo il social network, le due aziende avrebbero creato applicazioni che iniettano malware, cioè software malevolo, negli smartphone degli utenti, infettandoli. Le app sviluppate dalle due realtà asiatiche fanno infatti parte di Audience Network, la rete di Facebook che consente agli editori di guadagnare mostrando, nelle loro applicazioni, le pubblicità degli inserzionisti di Facebook. facebook

    Intel

    Non solo Spectre e Meltdown, le due falle di sicurezza di cui il mondo è venuto a conoscenza nel gennaio 2018: i processori prodotti da Intel hanno al loro interno un’altra vulnerabilità che permetterebbe a un criminale informatico di impossessarsi di informazioni rilevanti. A scoprire la nuova falla, simile alle due precedenti e chiamata SwapGs, è la società di sicurezza informatica Bitdefender.

    Tencent

    Vivendi ha avviato negoziati preliminari con il gruppo cinese Tencent Holdings Limited per la vendita di una quota pari al 10% detenuta in Universal Music Group. Tra i due gruppi è stata stabilita una valutazione patrimoniale preliminare di 30 miliardi di euro per il 100% della casa di produzione discografica. Inoltre, Tencent avrebbe un’opzione call di un anno per acquisire un ulteriore 10% allo stesso prezzo e condizioni.

    Google

    Alcuni senatori democratici americani stanno facendo pressioni su Google perché compia “azioni immediate” affinché dopo sei mesi di lavoro i contractor sempre più usati dall’azienda vengano assunti a tempo pieno. La mossa dei legislatori segue indiscrezioni risalenti allo scorso maggio del New York Times, secondo cui fino a marzo Google ha lavorato nel mondo con circa 121mila liberi professionisti e persone assunte a tempo determinato, cifra che si confronta con le 102mila persone assunte a tempo piano. La differenza è che i primi guadagnano meno dei secondi, ricevono benefit diversi e non hanno ferie pagate pur lavorando magari fianco a fianco del personale assunto.