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  • Huawei risponde al ban e annuncia un sistema operativo alternativo ad Android

    Un altro grande problema che il gigante tecnologico dovrà affrontare è quello della trasparenza nei confronti degli attuali consumatori

    23 Maggio 2019

    Dopo che un gruppo di società, tra cui Google, ha deciso di bloccare gli scambi commerciali con Huawei, l’azienda si sta preparando alla nuova sfida del mercato. Il divieto di Google, infatti, significa innanzitutto che il gigante tecnologico cinese non potrà più utilizzare Android, Google Play Store, Play Services e app come Gmail per i suoi nuovi dispositivi. In termini di hardware Huawei potrebbe cavarsela grazie all’aiuto della sua consociata HiSilicon e dei fornitori non statunitensi. Tuttavia, la creazione di un sistema software che supporterà l’assemblaggio fisico è una sfida ben più grande. LEGGI ANCHE: Dopo il ban di Trump anche Google molla Huawei: ecco cosa sappiamo Huawei mercato degli smartphone

    Il nuovo sistema operativo è già pronto?

    Lo scorso anno, TechRepublic aveva riferito che Huawei era già al lavoro su un proprio sistema operativo dal 2012. Il CEO di Huawei Consumer Business, Richard Yu, ha recentemente affermato che il sistema operativo è compatibile con telefoni cellulari, TV, smartwatch e laptop. Secondo un report di The Information, però, il sistema operativo “è tutt’altro che pronto”. Tuttavia, secondo quando riportato dai media cinesi il lancio avverrà già in autunno o entro la fine dell’anno e secondo indiscrezioni potrebbe chiamarsi HongMeng Os. Anche se Huawei riuscisse a lanciare il sistema operativo in tempo, ci sarebbero molte sfide da affrontare. L’azienda dovrebbe garantire che gli sviluppatori siano pronti a supportare il sistema operativo e creare app per piattaforme leader come Facebook, WhatsApp, Instagram e una nuova app per le mappe (poiché Google Maps non è più un’opzione). Esempi illustri di sistemi operativi scomparsi dal mercato per mancanza di app sulla piattaforma non sono rari, e il più eccellente che possiamo ricordare è quello del Windows Phone. Huawei Altro aspetto da non sottovalutare per il produttore di device è quello della distribuzione: molti operatori telefonici infatti potrebbero decidere di non acquistare dispositivi “a rischio”, che potrebbero non riuscire a vendere effettivamente, considerata l’allerta sul marchio delle ultime settimane.

    Si riparte da zero

    Stando alle parole del fondatore Ren Zhengfe il divieto di Google avrà un impatto sulla società, e la costruzione di un nuovo ecosistema sarà dura: “Ci proveremo. Non è tecnicamente difficile sviluppare un sistema operativo. Ciò che è difficile è costruire un ecosistema. Questo è un grosso problema, e dovremmo prenderci tutto il tempo necessario”, ha dichiarato in un comunicato ai media cinesi. Un altro problema che il gigante tecnologico cinese deve affrontare è il modo in cui tenere il passo con Android e iOS in termini di funzionalità, garantendo anche aggiornamenti di sicurezza regolari per correggere eventuali vulnerabilità. Un altro grande problema, infatti, può essere quello della trasparenza nei confronti degli attuali consumatori. A questo punto Huawei si trova a dover ripartire da zero, magari sfruttando la criticità per creare una vera innovazione nel settore.