Rihanna al veleno contro Snapchat e l’app, ovviamente, crolla in borsa. Di nuovo

I vip e Snapchat: un rapporto tumultuoso. Dopo Kylie Jenner, sorella della più famosa Kim Kardashian, l’app di video a tempo più famosa del mondo stavolta è finita nel mirino di Rihanna. Proprio così. La cantante ha commentato un annuncio in cui si chiedeva agli utenti della app se avrebbero preferito “schiaffeggiare Rihanna” o “dare un pugno a Chris Brown”, il suo ex fidanzato, condannato nel 2009 per averla aggredita. Non l’ha presa bene, ha risposto per le rime. Risultato? Tonfo delle azioni di Snap anche in borsa, che hanno perso il 4,5%. Più o meno lo stesso copione di quanto era accaduto con Kylie Jenner. 

Vergognatevi

“Mi piacerebbe chiamarla ignoranza, ma so che non siete così stupidi! – ha scritto Rihanna in un post al veleno su Instagram Story – avete speso denaro per dare vita a qualcosa che avrebbe intenzionalmente coperto di vergogna le vittime della DV (violenza domestica) e ne hai fatto uno scherzo!  Vergognatevi. Buttate via l’intera app-oligy”. Snap ha annunciato di aver ritirato la pubblicità e ha rilasciato una breve dichiarazione per scusarsi. La compagnia ha ammesso che il tono del gioco ha violato le “linee guida della comunità” e ha detto che erano “dispiaciuti” di aver offeso. Ma la frittata era fatta.

Come Kylie

Il 22 febbraio Snap, la società madre di Snapchat, era andata giù del 6,1% giovedì a Wall Street, bruciando 1,3 miliardi di dollari in valore di mercato molto probabilmente a causa di un tweet critico sul restyling dell’app, postato da Kylie Jenner, personaggio televisivo, stilista e imprenditrice, nota grazie al reality show in onda su E! Keeping Up with the Kardashians (Al passo con i Kardashian) sulla vita della famiglia Kardashian/Jenner. “Qualcun altro non apre più Snapchat? O sono solo io… uh, è così triste” aveva postato la ragazza ai suoi 24,5 milioni di follower su Twitter (su Instagram ha 104 milioni di follower). LEGGI ANCHE: Alla vip non piace il nuovo Snapchat, lo twitta, e fa bruciare al volo 1,3 miliardi