Se ti chiedessi di fare una lista dei 10 brand più amati dai Millennial, cosa diresti? Ti assicuro che leggendo questo articolo avrai qualche sorpresa.
Sul podio dell'ultimo indice di YouGov per gli Stati Uniti troviamo Facebook, Netflix e H-E-B. Facebook, granitico e inscalfibile, a tratti insediato sembra comunque non perdere la sua posizione di onnipresenza nelle menti della generazione del nuovo millennio.
Netflix si merita il riconoscimento del secondo posto per aver tradotto il potenziale di internet in una soluzione pratica e comoda, che facilita la vita nella visione di film e serie TV.
Ma se le medaglie d'oro e d'argento non stupiscono granché, forse ti starai chiedendo cosa ci faccia un retailer locale della grande distribuzione (H-E-B) con al collo la medaglia di bronzo.
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La classifica (con ribaltone)
Oltre questo inserimento, che sembrerebbe a prima vista una mosca bianca, anche il resto della classifica conferma che stiamo assistendo ad un rafforzarsi di specifici valori che fanno di un brand, un TOM (Target Operating Model) capace di fare parte della vita dei Millennial.
Se il trend di un eCommerce totalizzatore, che punta ad unire luoghi fisici ed online della vendita, porta in classifica anche Walmart, brand come Victoria's Secret e Monster Energy Drink hanno preso il posto di marchi quali Uber, Instagram and Airbnb, presenti nella classifica del 2016.
Non dobbiamo solo vedere i brand usciti dalla top 10 come in declino rovinoso (Uber lo farebbe pensare, forse) ma renderci conto che altri brand hanno assunto un ruolo predominante.
Il sorpasso di Uber, Instagram e Airbnb
Intorno a questi brand si crea un positivo WOM (word of mouth - parametro fondamentale utilizzato da YouGov per stilare la classifica) e questo ha a che fare col tipo di comunicazione e con i benefici che questi marchi apportano. I Millennial hanno molte possibili soluzioni per i loro bisogni e quindi solo chi propone la risposta più efficiente trova spazio. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che la disponibilità economica di oggi è minore rispetto a quella di ieri, per cui il tema del value for money ha un grande rilievo.
Il resto della classifica è occupata da brand tech, a conferma del fatto che internet sia lo strumento per raggiungere in modo capillare gli utenti (anche potenziali), con marchi come YouTube, Netflix, Snapchat e Amazon.com.
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I "vecchi" Millennials
Potremmo dire di essere di fronte ad un'inversione di marcia verso brand che si pensavano sorpassati e non più interessanti agli occhi dei Millennial? Non proprio. Ai primi posti troviamo marchi capaci di combinare utilità e facilità di utilizzo.
Il messaggio per i brand è chiaro: rispondere ai bisogni dei propri utenti è la strada. Per restare in questa classifica serve prendere direzioni strategiche per il lungo termine, in quanto i Millennial non sono solo un punto di riferimento per la società (affascinata da uno stile di vita giovanile), ma anche i consumatori di domani.
Resta il quesito, caro a molti marchi: essere ai primi posti della classifica si traduce anche in fatturato?