Lo stato di salute di Instagram non è dei migliori.
A rivelarlo è un report di Locowise che mostra come negli ultimi 11 mesi l’engagement sia diminuito del 70% e la crescita dei follower sia caduta fino al 94% in meno rispetto ad aprile 2015. La causa? Secondo Locowise, è l’introduzione massiccia di post sponsorizzati, spesso poco contestuali rispetto ai contenuti che scegliamo di vedere.
A giudicare dai numeri, da settembre 2015 i brand si sono buttati a capofitto nella pubblicità su una delle piattaforme che da sempre ha dimostrato una crescita superiore rispetto a Facebook e Twitter, e a onor del vero non ha perso il suo vantaggio nonostante questi dati. Forse la pubblicità su Instagram è stata accolta con troppo entusiasmo, considerando che la previsione dei profitti per il 2016 è stimata sui due miliardi mentre la possibilità di misurarne i risultati sia tutt’ora molto ridotta.
Alla luce di questi dati però la scelta di introdurre una nuova logica al newsfeed assumerebbe un significato più radicale rispetto a quello dichiarato dal co-founder e chief executive di Instagram Kevin Systroom, il quale ha ammesso che il 70% dei post non viene visualizzato. Il report di Locowise lascia pensare che i vertici di Instagram non solo vogliono essere sicuri di offrire in quel 30% solo i post "migliori" ma soprattutto di mettere in cima i contenuti che potrebbero maggiormente spingere all’interazione.
Quanto costerà agli inserzionisti scalare la cima di questa nuova news feed lo vedremo. Per il momento però è necessario ripensare - e forse ridimensionare - le reali opportunità di questa piattaforma perlomeno come canale pubblicitario.
Guardando da una prospettiva più ampia la pubblicità potrebbe aver innescato un naturale ciclo di vita del social, arrivato a un punto di saturazione in cui si è ridotto lo spazio per tutti i contenuti.
Oltre a questa ipotesi, c’è un fatto: dall'acquisizione fatta da Facebook, Instagram ha messo in discussione caratteristiche inconfondibili come il formato rettangolare, forse per rendere più semplice la pubblicazione da parte dei nuovi utenti ma anche delle aziende.
Sembra che piano piano la piattaforma stia perdendo il tratto che lo distingueva, l’autenticità. È proprio da qui che bisognerebbe ripartire per ripensare non solo la strategia generale dei contenuti, ma in generale della promessa di coinvolgimento che ha sempre accompagnato l'identità di Instagram.
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