È un dato di fatto. Pare che il "virus Essena O'Neil" si stia diffondendo. Non abbiamo neanche fatto in tempo a gustarci la sua versione autunnale di #liveauthentic con tanto di zucche e foglie colorate, che è già tempo di salutarla: anche Socality Barbie - meglio nota come la Barbie hipster di Instagram - lascia il social e il suo milione di follower a bocca aperta.
Il post di mercoledì scorso sull'account @socalitybarbie, aperto appena l'estate scorsa, parla chiaro: questa è l'ultima foto di Barbie, il lavoro è finito, ecco il mio vero volto.
Darby Cisneros, la Barbie in carne ed ossa che si celava dietro il noto profilo, si presenta e appare così per la prima (ed ultima) volta insieme alla sua creazione. E spiega con molta chiarezza le motivazioni di questa scelta: "Ho creato il progetto come spunto per ironizzare su tutti i trend di Instagram che pensavo fossero ridicoli. Non mi sarei mai aspettata di ricevere tutta l'attenzione che ho ottenuto, ma grazie a questo si è creata l'occasione per aprire una discussione su molti argomenti: come scegliamo di mostrarci online, o la folle quantità di tempo che molti di noi utilizzano per creare la vita perfetta su Instagram, chiamando in causa la nostra autenticità e le nostre motivazioni. E' stato uno spasso gestire questo account ma credo che il lavoro di Socality Barbie sia concluso". Così, né più né meno. Nessun riferimento ad Essena O'Neill e al polverone scatenato in questi giorni sul tema della rappresentazione falsata della vita sui social. Ma il collegamento balza subito alla mente. LEGGI ANCHE: Quattro cose che può insegnare la storia di Essena O'Neill La foto numero 137 di Barbie chiude non solo un profilo simpatico e indubbiamente piacevole da vedere, ma soprattutto un interessante progetto social e un curioso esperimento sociale. Con grande intelligenza e senso dell'ironia, Barbie-Darby ha mostrato le ossessioni e i luoghi comuni in cui a volte è facile rimanere intrappolati sul Instagram: in nome di uno stile o di una tendenza che va per la maggiore, si rischia l'appiattimento della creatività e del gusto personale, ma anche di creare un ideale di vita perfetta in base al profilo ideale dell'instagramer perfetto.
Grazie a una serie di scatti molto Instagram-friendly, reinterpretati da un personaggio doppiamente irreale che proclama di continuo la sua autenticità, emerge il racconto di un'esistenza meravigliosa. Fin troppo. La fin troppo meravigliosa esistenza che a volte cerchiamo di mostrare sui social.
Con l'utilizzo sapiente e sarcastico di alcuni hashtag "giusti" - da #livefolk a #communityfirst, #letsgosomewhere, #lifeofadventure e via discorrendo - Barbie Hipster ci ha regalato una parodia raffinata dei maggiori trend di Instagram.
La foto delle gambe dall'alto con tanto di tazza di thè o caffè, un perfetto #jumpstagram sullo sfondo del mare, il Maggiolino bianco che fa molto vintage e i classici piedi appesi nel vuoto. Vi dicono qualcosa?
È probabile che almeno una di queste foto sia presente anche sul nostro profilo. In fondo il senso degli hashtag in un social visual come Instagram è proprio questo: avere parole chiave che raccolgono un'idea, un concetto, una sensazione o uno stile espressivo comune a più immagini.
La logica dei like però per alcuni equivale a maggiore riconoscimento e approvazione da parte degli altri - anche perché a volte può trasformare una passione in un vero e proprio lavoro. Ma la situazione può sfuggire di mano, e ogni tanto è bene ricordarselo: siamo umani, non sempre la vita è esattamente come vogliamo mostrarla o come promette l'hashtag che usiamo.
L'importante è conoscere le regole del gioco. Grazie Barbie Hipster per averci fatto sorridere un po' anche di noi stessi. Che non fa mai male.