Qualche settima na fa Eni, grande multinazionale operante nel settore oil & gas, ha aperto la sua nuova pagina Facebook global: una scelta interessante, che ha colpito gli addetti ai lavori e che segna un'evoluzione nella loro social strategy.
Per chiarirci le idee su idee, obiettivi e aspettative di questa piccola grande svolta, abbiamo interpellato Roberto Ferrari, capo della Digital communications di Eni.
Eni sbarca sui social network: quali sono state le scelte che vi hanno portato a invertire la rotta e definire come strategica una presenza su questi canali?
A dire il vero Eni non ha invertito la rotta rispetto alla presenza sui social. Siamo presenti sulle principal piattaforme da anni con alcune presenze già molto consolidate: per darle qualche numero il canale linkedin ha circa 300 mila follower, il canale Twitter più di 20 mila il canale YouTube offre 1500 video.
E anche le attività di business hanno canali sia di comunicazione sia di caring.
La svolta, se così si può definire, è stata la recente pubblicazione della global page su Facebook.
Una piattaforma su cui Eni aveva già investito in passato con alcune pagine tematiche, dal mondo della cultura è quello delle scuole, e che ora si arricchisce con una presenza globale. Un percorso che non è stato facile, parliamo della piattaforma con maggiore interattività, ma che ci garantisce di essere sul principale network del mondo nel modo giusto e parlare con una comunità che potrà finalmente ascoltare anche la nostra voce.
Quali sono i pillar che avete identificato per costruire la vostra social strategy?
Il pilastro centrale della nostra strategia è la convinzione che una presenza fine a se stessa, come dire....tanto per esserci, non ci porterà grandi a risultati e non aiuterà l'azienda a comunicare meglio.
Il nostro obiettivo è presidiare nel modo migliore ogni piattaforma per quello che può offrirci sia in termini di modalità di comunicazione sia i termini di stakeholders potenzialmente raggiungibili. Come dicevo ad esempio già da tempo LinkedIn è diventato uno strumento importante per le nostre attività di recruitment, mentre ora che abbiamo lanciato un blog - eniday - in cui raccontiamo in modo un po' meno istituzionale le nostre attività e il mondo dell'energia pensiamo che fb sarà un canale importante per diffondere questo tipo di contenuti.
La scelta di uno dei vostri competitor, Enel, di entrare con una strategia molto propositiva come #Guerrieri lo scorso anno non ha pagato. Ha influito quel caso nella scelta di non entrare prima in questo mondo?
No, le nostre scelte di comunicazione non sono mai guidate da quello che fanno i nostri competitor. Noi abbiamo usato le piattaforme social al meglio per quelle che erano le nostre opportunità di comunicazione rispetto ai diversi target. Poi le cose cambiano, nelle aziende e fuori. Oggi eni ha deciso di raccontarsi in un modo nuovo e in questo certamente ci aiuta ad usare i canali social.
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All'estero è ormai scontato essere propositivi nel dialogo con i consumatori, e difficilmente un'azienda non presidia i canali social in maniera attiva. Da Eni ci aspetteremo lo stesso?
Noi siamo già impegnati nel dialogo con i consumatori in quasi tutte le nostre aree di business. Certamente nessuna azienda che vuole continuare ad essere sul mercato può pensare di ignorare un canale di comunicazione e che tutti i clienti ormai considerano come naturale. Certamente colmeremo a breve il gap in quelle aree che ci vedono ancora poco attivi.
Facebook è una certezza fra i social network, tanto da risultare ormai imprescindibile.
Secondo la tua opinione, quali saranno i canali del futuro, per un'azienda come Eni?
Facebook è una certezza oggi. Mi permetta questa precisazione, ma nella mia carriera ho visto altri grandi "fenomeni" come Second life nascere, diventare imprescindibili e sparire velocemente. Io sono certo che FB ha davanti ancora anni di successo, ma credo che nel mio ruolo oltre a fare le cose che è giusto fare sia importante guardare oltre. Cercare strategie magari meno scontate, ma che possono offrire nuove strade. Ora sarebbe davvero difficile profetizzare quali piattaforme avranno successo in futuro. Però ci sono due aree tematiche che terrei in grande considerazione: l'utilizzo delle immagini e dei dati. Secondo me stiamo ancora facendo esperimenti ma potrebbero vedersi novità importanti.