Che Facebook sia diventato un paid media lo si è capito già da tempo, se ne facciano una ragione i gestori di Pagine Fan convinti di poter ancora ottenere risultati degni di nota senza investire un euro in Facebook Ads. Anche se è difficile da digerire, la sponsorizzazione sul social network di Palo Alto funziona, meglio di altre forme di advertising “tradizionali”.
A suo favore gioca l’ottima ed efficace profilazione del target di riferimento, che consente ai social media manager di poter veicolare il giusto messaggio alla giusta audience, semplicemente selezionando interessi, età, comportamenti, informazioni personali, lingua e luogo di residenza.
Proprio in riferimento a queste due ultime opzioni è stata annunciata l'altro ieri nella sezione Facebook For Business l’introduzione di una nuova funzione di targeting: Expat Targeting.
Cos’è?
Milioni di persone vivono fuori dal proprio Paese di origine, e utilizzano Facebook per restare in contatto con amici e familiari sparsi in tutto il mondo. Facebook ha capito che questa esigenza di restare in contatto con le proprie radici non è vissuta solo dagli utenti, ma anche dai brand, dalle aziende, che vogliono mettersi in contatto con chi ha abbandonato il proprio Paese di nascita per trasferirsi altrove.
Con Expat Targeting l’obiettivo è proprio questo, consentire agli editor di Pagine Fan di targetizzare gli ads scegliendo persone che, ad esempio, sono di lingua italiana ma vivono in Canada.
Immaginate un’agenzia di viaggi, una compagnia aerea, una catena di alberghi, attività che vedono in queste persone dei clienti affezionati con i quali interagire.
A differenza di quanto accade solitamente con le novità introdotte da Facebook, che vengono prima diffuse in via sperimentale in alcuni Paesi o in esclusiva per determinati brand scelti, l’Expat Targeting è disponibile in tutto il mondo negli strumenti dedicati agli Ads.
Ancora una volta i vertici di Facebook investono tempo e risorse nel miglioramento dell’esperienza business, implementando un già ottimo strumento di social advertising che si arricchisce ora di una funzione che ha anche un certo sapore nostalgico, oltre che economico e commerciale.