Nelle diramazioni infinite del web, in cui ogni angolo di mondo è a portata di clic ma anche sempre più affollato, sembra diventata stringente la necessità di differenziarsi ed essere identificati rapidamente, quasi a voler scacciare la paura di perdersi in arterie anonime del mondo digitale.
Questione .cloud e Aruba a parte, non è difficile infatti considerare la recente nascita di due nuovi domini web come legati da una sorta di strategia comune, espressione di un mondo multiculturale che cerca di dare voce e spazio ad identità, culture e business locali, per stare al passo con un mondo sempre più globalizzato.
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L'America latina esprime la propria identità online con ".soy"
Accolto con ironia da qualche internauta, Google ha recentemente annunciato la nascita di “.soy”; un dominio ideato, pensato e dedicato ad un'audience latino-americana e al mercato spagnolo presente sul territorio USA. Un indirizzo che si rivolge ad un target specifico, una comunità bilingue e multiculturale. Il verbo “soy” si trasforma, così, anche sul web in una keyword in grado di riunire servizi, imprese e tutti gli utenti che sceglieranno “.soy” per identificarsi in un'unica voce comune.
Come spiegato dal gigante di Mountain View all'interno della pagina ideata per la ricerca dei domini disponibili, “.soy” esprime l'identità e la voce latina sul web, offrendo "un luogo per costruire, creare e condividere contenuti”; uno spazio pensato per brand e imprese, così come per utenti che vogliano esprimere le proprie idee. A pochi giorni dal suo lancio, il nuovo dominio è stato adottato già da numerose organizzazioni, come Hispanic Heritage Fund ed Ella Institute (compagnia di supporto per le carriere professionali delle donne latine negli Stati Uniti e all'estero).
- L'ironia di utenti e imprese per la scelta del verbo "soy" per il nuovo dominio
L'economia locale e la nuova risorsa ".nyc"
L'iniziativa di Google muove i suoi primi passi insieme ad un altro dominio recentemente varato dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Dopo alcune città, come Berlino e Londra, anche New York, infatti, conquista dopo anni di attesa il dominio dedicato alla propria città. Con il nuovo top level domain (TLD) “.nyc”, nella Grande Mela diventa possibile identificare online qualsiasi attività locale.
- Presentazione del nuovo dominio disponibile per i cittadini e le imprese di NYC
La città più popolosa degli Stati Uniti offre, in questo modo, un nuovo tool di geo-localizzazione delle imprese locali, rendendo immediata la comunicazione al cliente della presenza della propria sede. Una vera e propria risorsa che strizza l'occhio all'economia autoctona, nella continua ricerca spasmodica di visibilità tra i domini generici (ad esempio ".com"), o nazionali (country code top-level domain o ccTld), ma anche per privati e cittadini che posso scegliere di incentivare economie locali o al di fuori dell'area della Grande Mela.
I domini suddivisi per aree geografiche sembrano donare nuova linfa digital alle aziende di NYC, che strizza l'occhio ad una customer relationship più diretta e stuzzicando in particolare il settore turistico (hotel, locali, ristoranti e bar) alla ricerca di una visibilità sul territorio facilmente identificabile anche online. Per registrare un dominio “.nyc” serve fornire un indirizzo valido nella città di New York.
Cosa cambia con i nuovi domini?
Strumenti di geo-marketing e city branding, volano per la promozione del territorio e delle sue economie locali, luogohi di ritrovo e identificazione culturale di una comunità: sembrano essere queste le caratteristiche dei nuovi domini generici di primo livello (gTld), come “.nyc” e “.soy”.
Nuove opportunità e possibili fall out dei domini che fanno capolino nelle pagine web ci parlano di un mondo online sempre più affollato, semplificato e categorizzato, che crea nuovi strumenti per dare visibilità a servizi, comunità, imprese ed ogni altro tipo di esperienza online, legati a target ed aree geografiche specifiche.
Un web che rivitalizza il tessuto locale, rendendo la navigazione online un'esperienza sempre più personalizzata, adattata alle esigenze dell'utente, facendo appello ad un'identità definita, visibile e riconoscibile. Dominio diventa sinonimo di identificazione e appartenenza per gli abitanti di una grande città, un punto di ritrovo di un'intera cultura.
Recentemente Tim Berners-Lee, il papà del web, ha dichiarato:
“You affect the world by what you browse.”
E presto saranno disponibili molti altri gTld sul web, come “.church,” “.taxi”, “.kids”, “.art” e “.gay.”. Credete che questi nuovi domini possano facilitare o delimitare la vostra esperienza di navigazione sul web?