E se i tuoi ricordi cominciassero a confondersi o scomparire? E se dimenticassi le cose che hai detto, i volti delle persone care?
Queste sono alcune delle situazioni che le persone affette da demenza affrontano ogni giorno. Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo delicato tema, l'organizzazione Alzheimer's Research UK ha sviluppato FaceDementia, un'applicazione che simula gli effetti dell'Alzheimer utilizzando i dati estrapolati da Facebook.
La principale attrattiva di Facebook è che ti permette di rimanere in contatto con familiari e amici
- Conservando le tue preziose memorie su uno spazio digitale (attraverso le foto di te con i tuoi contatti)
- Tenendo una cronologia dei tuoi pensieri e riflessioni (per quelli che fanno largo uso degli aggiornamenti di status)
- Creando un diario online della tua vita dal momento in cui ti sei iscritto a Facebook in poi
Volevamo utilizzare queste funzioni di Facebook per spiegare come questi ricordi e pensieri possano diventare confusi, o venire del tutto dimenticati, come è accaduto alle moltissime persone che convivono con l'Alzheimer.
Così un portavoce dell'organizzazione illustra l'idea che sta alla base dell'app FaceDementia, il cui nome è anche un gioco di parole che in parte riprende il nome del social network, ma può essere tradotto anche come "affronta la demenza".
Grazie all'aiuto e ai consigli di molti volontari, tutti affetti da Alzheimer, si è arrivati alla versione dell'app che vediamo oggi. Basta effettuare il login con Facebook per generare un filmato di qualche minuto che ripercorre a ritroso la tua timeline, estraendo casualmente informazioni su di te e sui tuoi contatti.
Poi, poco a poco, gli elementi della tua vita online cominciano a scomparire. In qualsiasi momento è possibile mettere in pausa il filmato per ascoltare le testimonianze dirette delle persone che lottano contro la malattia, o hanno assistito un parente o una persona cara nella sua battaglia.
FaceDementia vuole essere non solo un mezzo per far parlare di questo tema, per creare awareness e stimolare donazioni, ma anche uno strumento di informazione. Alzheimer's Research UK spera che quest'app possa aiutare a sfatare molti pregiudizi sull'Alzheimer.
Questa patologia provoca non soltanto perdite di memoria e difficoltà nel compiere piccoli gesti quotidiani, ma una vera e propria trasformazione della persona. A cominciare dal carattere, a causa dei frequenti sbalzi di umore.
Vogliamo far riflettere la gente sull'impatto che la demenza sta avendo - spiega Rebecca Wood, amministratore delegato di Alzheimer's Research UK - L'invecchiamento è uno dei principali fattori di rischio, ma non è l'unico. Si parte dal presupposto che questa non sia una malattia e che non c'è niente che si possa fare. E invece c'è, ma la ricerca ha bisogno di tempo.
L'organizzazione ha deciso di puntare sui social media nella speranza di raggiungere nuovi donatori. Attualmente, gran parte delle donazioni che ricevono proviene da over 65 oppure dalle famiglie di persone che sono affette dalla malattia. Ma, come ricordato da Wood, la ricerca sull'Alzheimer dovrebbe stare a cuore a tutti, non solo agli anziani.
Se l'iniziativa avrà successo, Alzheimer's Research UK continuerà a investire in campagne digital sui social network. Sempre più organizzazioni benefiche e no profit stanno cominciando a capire l'importanza di questi canali, e noi ninja speriamo di vedere moltissimi casi di successo!
Per approfondire l'argomento, date un'occhiata ai consigli che abbiamo pubblicato qualche tempo fa su come gestire la presenza sui social delle organizzazioni no profit.