Il suo nome è diventato un verbo, prima in Inglese, di recente anche in Italiano. Googlare è ormai sinonimo di "fare una ricerca sul web" in merito a un determinato argomento, paradossalmente anche se si utilizzano Bing o Yahoo o altri motori di ricerca.
Google è naturalmente molto di più e tutti noi quotidianamente abbiamo a che fare con le sue app, i suoi programmi in cloud e le sue mappe, senza dimenticare ancora i servizi di Blogger e Google+. Immaginare un futuro senza il colosso del web ci proietterebbe in una prospettiva frustrante e ci lascerebbe sconvolti, nonostante esistano delle effettive alternative. La Cina utilizza Baidu, gli Stati Uniti hanno Bing, poi c'è Yahoo e… è tutto. Senza dubbio un futuro Google-less significherebbe un cambio epocale per tutti gli utenti del web.
Se ci si ferma un momento a pensare alla quantità di dati e informazioni in mano al re di Mountain View, e al fatto che tutti i servizi che utilizziamo quotidianamente dipendono da un solo provider, può risultare un po'… terrificante. Se solo volessero, i CEO di Google potrebbero decidere domani stesso di interrompere il servizio di ricerca. Naturalmente queste solo solo ipotesi nefaste e per nulla realistiche: Google non vuole di certo perdere i miliardi di dollari che annualmente raccoglie dagli introiti pubblicitari: il 91% dei ricavi di Google deriva proprio dall'advertising (campagne AdSense e AdWords), il resto è un piccolo 9% che arriva principalmente dalla vendita di apps e dalla versione per aziende di Gmail e di Drive.
Tutto il resto non genera profitti ed è immediatamente comprensibile che avere una sola fonte di introiti è molto pericoloso, tanto più dal momento che il business del display advertising non durerà per sempre. A questo punto la parola d'ordine è diversificare.
Gli acquisti che lasciano intendere una volontà in tal senso sono principalmente due. Il primo apre la strada della domotica con Nest Labs, piccola azienda di hardware che produce termostati e rilevatori di fumo; il secondo riguarda le otto aziende di robotica più importanti del mondo, inclusa la Boston Dynamics (famosa per avere prodotto BigDog, Cheetah, Petman e Atlas, tutti robot dalle strabilianti capacità motorie).
Il tutto ci porta a Google[x]: tutte le più recenti acquisizioni di domotica e robotica sono confluite in questo team segreto di imprenditori dell'innovazione, capitanato da Sergey Brin, co-fondatore di Google. Suo l'arduo compito di trasformare talenti e tecnologie in opportunità di business.
Sono oltre cento i progetti in fase di studio a Google[x] e la maggior parte di questi sembra decisamente non correlata al core business attuale dell'azienda (tra cui per esempio le lenti a contatto per i diabetici e l'automobile che si guida da sola). Ma quale sarà il business miliardario che caratterizzerà il futuro di Google?
La risposta ce la può indicare la cifra spesa per acquisire Nest: 3 miliardi e duecentomila dollari. Il futuro di Google è certamente nell'automazione domestica e nella raccolta delle informazioni ad essa correlate. L'aspetto più interessante per Google è la capacità da parte dei dispositivi Nest di raccogliere i dati sulle abitudini di utilizzo e consumo energetico; tutte informazioni dall'alto potenziale commerciale, se rivolte alle giuste aziende (i fornitori di energia, per esempio).
Nest però non significa soltanto termostati e rilevatori di fumo, ma anche device in grado di incrociare informazioni preziose, automatizzare gli apparati elettrici, programmarsi per l'accensione e lo spegnimento in base alle esigenze degli utenti. Accanto alla domotica, l'acquisto delle otto più importanti aziende del mondo di robotica parla da sé. Immaginare che tra qualche anno avremo in casa dei Googlebots non è poi così utopico o fantascientifico.
Google sa già tutto delle nostre vite, attraverso l'uso che facciamo di Internet. Se aggiungiamo poi una casa interamente smart, connessa e piena di dispositivi che registrano consumi e abitudini… saprebbe praticamente tutto di noi. Se a questo panorama già di per sé leggermente angosciante, si uniscono anche i robot domestici, ecco delineato un futuro dominato da Google online e offline.
Al momento Google è ancora un "motore di ricerca" che sa molte cose su tutti noi; in un futuro non lontano potrebbe essere una presenza a 360° nella routine quotidiana. Sareste disposti a perdere ciò che è rimasto del concetto di privacy in cambio di servizi di automazione e domotica smart?