Erano i suoi primi giorni di vita quelli in cui Google descriveva la sua ultima creazione social come uno "strato sociale" più che come un social network. Google+ è nato con l'idea di offrire una moltitudine di servizi; inoltre ai suoi creatori non piaceva troppo l'idea che si pensasse fosse nato solamente per fare concorrenza a Facebook e Twitter.
Con 500 milioni di utenti, di cui 300 milioni attivi, Google+ può decisamente essere considerato un social network e un diretto concorrente dei due sopracitati, ma al suo secondo compleanno analizziamo meglio cos'è stato e cos'è oggi G+.
Alla sua nascita, nel 2011, era la terza volta che Google tentava d'immergersi nel contesto social. I primi due, che hanno avuto - decisamente - meno fortuna, sono stati Buzz e Wave.
Il suo arrivo fu accolto con entusiasmo, soprattutto per l'alone di mistero dovuto al fatto che inizialmente fosse solo su invito. Ma successivamente, forse perché si continuava a paragonarlo con Facebook, forse perché non si capiva troppo a cosa servisse, l'entusiasmo diminuì. Big G comunque parlava di grossi numeri, ma non si sapeva se fossero correlati ad effettivi utenti G+ o se venissero conteggiati anche coloro che possedessero semplicemente un account Google.
Il risultato fu che, nel 2012, Google+ fosse più che altro una città fantasma. Vi circolavano pochi spiriti che con le loro catene striscianti, si sentivano un pochino eletti; i sopravvissuti a Facebook e Twitter.
Dopo numerose novità - l'introduzione degli hashtag, un continuo restyling, l'introduzione di Hangouts - possiamo notare che G+ ha iniziato effettivamente ad avere i suoi Plus.
Nella fattispecie possiamo notare che, a differenza di altri social network, sul social di Google il livello di interazione varia molto a seconda del contenuto.Su Facebook vincono i contenuti riguardanti la propria vita, come le proprie foto. Twitter vince per la brevità, la concisione. Su G+ l'interazione aumenta moltissimo quando il contenuto diventa settoriale, definito.
Una volta incanalati dagli hashtag e grazie alla continua indicizzazione (cosa che anche Facebook sta cercando di fare con Graph Search), i contenuti ottengono un'ottima visibilità e l'interazione si impenna grazie alle caratteristiche che rendono Google Plus effettivamente un social network diverso: non c'è la limitazione dovuta alla brevità dei tweet e nemmeno la genericità tipica di Facebook.
Il vero eroe di G+ è senza dubbio Hangouts. Sono pochissime le persone che usano G+ per aggiornare il proprio stato o caricare le proprie foto, ma sono tantissime quelle che lo usano per fare videochat di gruppo.
Aprire un hangout è utilissimo per i team che devono fare riunioni a distanza, per interviste aperte al pubblico (La Stampa fa un larghissimo uso degli hangout), o per conversazioni aperte. Con l'integrazione a YouTube si possono letteralmente mandare in onda gli hangout.
Hangouts è un servizio diverso, unico, che possiamo correlare solo a Google Plus e che possiamo definire il suo punto di forza.
Dopo due anni, G+ inizia a definirsi, ad avere una personalità. Non ha la pretesa di sostituire Facebook o Twitter, ma possiamo tranquillamente pensare di affiancarli, visto che ognuno ha i suoi punti di forza. La scelta dipende soprattutto dal target che ci poniamo.
Tanti auguri per i tuoi due anni Google Plus. Aspettiamo di scoprire cosa ti riserveranno gli anni a venire!