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Diciamoci la verità: probabilmente se fosse stato qualcun altro anziché Google a presentarci l'app di Hangouts per dispositivi mobili, sarebbe stato lapidato. La frase è forte e provocatoria, ma vuole esserlo!
Partiamo da una premessa: sono un fan di Google, utilizzo qualsiasi strumento di BigG, Hangouts compreso. Questo però non è sufficiente per distorcere la mia capacità di vedere la realtà dei fatti (per dirla alla Steve Jobs).
Un sistema di messaggistica integrata, multi-piattaforma e multi-device, sempre sincronizzato (notifiche comprese), con possibilità di effettuare conferenze audio e video fra più persone (anche 3G) ha un potenziale di utilizzo e diffusione enorme, quasi totale. Soprattutto se è targato BigG.
Le aspettative, dunque, sono altissime. Anche perché, quello che manca, oramai, ai nuovi sistemi di messaggistica è l'integrazione totale.
Per ora, ad andar più vicino di tutti all'idea di integrazione totale è stata Apple, con iMessage, perfettamente integrato nell'applicazione nativa Messaggi di iOS.
Accorgersi mentre stiamo scrivendo un SMS con il nostro iPhone che il colore del pulsante Invia passa da verde ad azzurro (indicando che anche il beneficiario utilizza iOS e quindi iMessage) è ogni volta una piccola emozione (e soddisfazione economica, vista la gratuità del servizio). La soddisfazione continua quando, aprendo il nostro MacBook magari in ufficio, ritroviamo la conversazione che avevamo iniziato in autobus, sincronizzata e pronta a continuare, come fosse una normale chat. Perfetta integrazione, dunque. O meglio, vista con gli occhi dell'utente finale, quasi perfetta: funziona solo all'interno del "cerchio chiuso" di Apple.
La nativa integrazione con tutto l'ecosistema Google, garantirebbe ad Hangouts una capacità di diffusione e penetrazione mai vista prima. In poco tempo potrebbe spodestare dal podio delle app di messaggistica più utilizzate le varie concorrenti, offrendo a noi utenti un servizio mai visto prima, finalmente completo ed integrato.
Questo però, la prima versione di Google Hangouts appena rilasciata, non lo permette. Soprattutto perché manca di caratteristiche a cui l'utente oramai è abituato, ad esempio: la possibilità di inviare un contatto tramite la chat, la propria posizione, una nota vocale, etc...
Tra le novità principali dell'applicazione troviamo la possibilità di effettuare video chiamate di gruppo con fino 10 contatti, ma il principale motivo per cui già ora non potrei più farne a meno, è la possibilità di continuare in mobilità le chat (anche video) iniziate su Gmail.
Inoltre, per utilizzare l'app, non basta avere un numero di telefono ma è necessario un account Google, a differenza di altre app come Whatsapp e Viber. Caratteristiche come queste hanno fatto si che quasi la totalità di smartphone le abbia installate.
Attualmente, Google Hangouts è un risposta più a Facebook e Skype che ad app quali Whatsapp. Non riesce, quindi, a mettere l'utente in condizione di poter scegliere di abbandonare le altre applicazioni di messaggistica già utilizzate.
Restiamo in attesa di futuri sviluppi ed aggiornamenti di una delle applicazioni con maggior potenziale di tutti i tempi, per quanto riguarda la messaggistica audio/video/chat. Ovviamente, scaricatela e iniziate a prenderci confidenza: nel prossimo futuro, sono sicuro, ci sarà da divertirsi.
Killer Features:
Attuali problemi, limiti, mancanze (lista personale, su iOS)
Altro da segnalare, dopo qualche giorno di utilizzo?
Sono sicuro che Google non tarderà a rendere concrete le aspettative di noi utenti, nel frattempo però Whatsapp rimarrà installato nel mio iPhone e non rinuncerò alle chat con iMessage dal mio iPad e a qualche video chiamata con Skype... in attesa che Google metta sul piatto le carte giuste, e chiuda la partita!
(*) Tutti i test alla base di questo articolo sono stati fatti su dispositivi Apple iOS.