É ufficiale: Yahoo, la arcinota società fornitrice di servizi internet conosciuta principalmente per la sua funzione di motore di ricerca, ha acquisito, per 1,1 miliardi di dollari, Tumblr, il social network di microblogging apprezzatissimo dai più giovani.
Con più di 108 milioni di blog e oltre 50 miliardi di post, Tumblr si è guadagnato l'attenzione dello storico competitor di Google, suscitando però più di qualche perplessità e malumore tra gli utenti.
Tumbler, il microblogging dei giovani
Forte di una altissima possibilità di personalizzazione dei template, anche attraverso la modifica del codice html e degli stili CSS, delle applicazioni e widget utilizzabili, la piattaforma che consente di creare un tumblelog, offrendo sia il software che lo spazio web necessario, ha attirato e coinvolto soprattutto un target di giovani e giovanissimi, considerato estremamente appetibile dal ceo di Yahoo Marissa Mayer, con l'evidente obiettivo di realizzare una vera e propria "operazione colness" sul brand e i prodotti dell'azienda di Sunnyvale.
Il tentativo di svecchiare il marchio è già stato intrapreso più volte con diverse operazioni di acquisizione: da Geocities nel 1999, a Flickr e Delicious nel 2005, sempre con effetti non particolarmente positivi sulle società assorbite e senza realizzare un particolare vantaggio nemmeno per Yahoo stessa.
Neppure gli utenti di Tumbler vedono di buon occhio questa operazione, esprimendo pareri contrari sulle proprie dashboards; temono infatti che l'ampia possibilità di personalizzazione e la grande libertà di espressione dei contenuti e delle immagini che caratterizza questo strumento social, possa venire contratta o limitata dal colosso di internet attraverso nuove policy più restrittive.
Operazione di immagine o strategia a lungo termine?
Per rassicurare gli utenti ed evitare fughe di massa verso più o meno nuovi strumenti di condivisione, l'accordo prevede che David Karp, amministratore delegato di Tumblr, rimanga alla guida della piattaforma ancora per i prossimi quattro anni, cercando di garantire un filone di continuità con la gestione precedente e di dimostrare che l'enorme cifra spesa non serve esclusivamente a rilanciare l'immagine di Yahoo, ma è la prima tappa di una nuova strategia globale.
Marissa Mayer, considerata dalla rivista Fortune una delle 50 donna più potenti del mondo ad appena 37 anni, sta tentanto di riversare in Yahoo l'enorme esperienza acquisita negli anni in cui ha contribuito allo sviluppo di Google Maps, Google Earth e iGoogle, realtà di successo a livello planetario.
Ci riuscirà? Agli utenti (di Tumbler) l'ardua sentenza!