Startup Labs: un nuovo fondo di investimento per i giovani startupper!

Startup Labs: un nuovo fondo di investimento per i giovani startupper!

Startup Labs: un nuovo fondo di investimento per i giovani startupper!Le opportunità per le startup italiane crescono giorno dopo giorno e allo stesso tempo cresce l’interesse da parte degli investitori nei confronti del nostro territorio e degli startupper nostrani.

Spero di farvi iniziare bene questo lunedì con una notizia davvero sfiziosa! 🙂 Sono certo che tutti voi conosciate Startup Weekend, un evento internazionale che offre ai giovani imprenditori opportunità di networking e non solo. Ne avevamo già parlato qui in occasione della data di Torino.

Vi ricordo inoltre che il prossimo Startup Weekend si terrà a Brescia dal 28 al 30 ottobre! Trovate tutte le info per partecipare sul sito web!

Il progetto di cui vi parliamo oggi invece si chiama Startup Labs. Innanzitutto vediamo di cosa si tratta.

Che cos’è Startup Labs

Si tratta di un fondo da ben 5 milioni di dollari che ha sede a Seattle negli Stati Uniti e la prima tranche di investimenti durerà 2 anni. Il team che si occupa della gestione di questo fondo è composto da tre personaggi davvero interessanti: Clint Nelsen, direttore dello Startup Weekend, mentor per varie startup di successo e autore di diverse pubblicazioni sul New York Times, Forbes e il Wall Street Journal.

Il team di Startup Labs

Il secondo personaggio coinvolto è Arkady Moreynis, fondatore di Price.ru, uno dei più conosciuti comparatori di prezzo in Russia e fondatore dell’accelleratore Glavstart, uno dei più conosciuti in Russia.

Infine abbiamo Tugce Ergul, manager dello Startup Weekend per quanto riguarda l’Europa del Sud, nel direttivo di Girls in Tech Italia e con un’esperienza in un fondo per startup in Turchia.

Si tratta principalmente di seed investment, ovvero di un investimento non molto sostanzioso, ma che consente agli startupper di avviare lo sviluppo del proprio progetto e iniziare a inserirsi nel mercato in cui opera.

I criteri di investimento di Startup Labs

Il fondo investirà in squadre di startupper provenienti da più di 67 paesi, e tra questi c’è anche l’Italia. In particolare i paesi target saranno Russia, Brasile e Turchia che negli ultimi tempi hanno dimostrato di avere un grande potenziale a livello imprenditoriale e hanno avuto un generale una grande crescita economica.

Rocket Powered Roller Skate

Vediamo ora le modalità di investimento e i criteri che vengono utilizzati:

– la maggior parte degli investimenti verrà fatto sulle startup che nascono durante gli Startup Weekend in giro per il mondo in base ai dati che vengono raccolti alla fine dell’evento riguardo la trazione che le varie startup ottengono nei giorni successivi.
– l’investimento potrà essere fatto il giorno stesso oppure alcuni mesi dopo l’evento;
– il criterio principale che verrà tenuto in considerazione per gli investimenti che seguono l’evento è la qualità del team, delle dinamiche di gruppo e dell’execution durante il weekend;
– per quanto riguarda gli investimenti che verranno fatti al di fuori dello Startup Weekend verranno valutati principalmente due fattori: la traction che sta avendo il progetto e la qualità del team (che dev’esse composto da meno di 4 persone) intesa come la fiducia che esso riuscirà a trasmettere agli membri di Startup Labs.

Uno dei motti di Startup Labs è:  “With the right team even the most ordinary idea can get to great places” 

Il perché di Startup Labs e le differenze rispetto agli altri fondi

Startup Labs è nato per rispondere alla domanda più comune tra i partecipanti dello Startup Weekend.. what’s next!!

Molti dei progetti che nascono durante questi eventi hanno tutti gli ingredienti per raggiungere il successo (abbiamo visto un esempio concreto quando vi abbiamo parlato di Go War), ma questo non basta. Spesso ciò che manca è il capitale, i consigli di qualcuno con una grande esperienza da imprenditore oppure il contatto con partner strategici per lo sviluppo del progetto.

Inoltre è molto importante saper sfruttare la carica e l’entusiasmo dei giovani imprenditori subito dopo l’evento perché gran parte dei successi nel mondo delle startup sono chiaramente facilitati psicologicamente dal veder scalare rapidamente i propri progetti.

L’obiettivo con cui è nato Startup Labs dunque è aiutare e guidare gli startupper perché continuino a lavorare sulla propria idea con la speranza di ottenere la maggiore trazione possibile nel minor tempo possibile. L’investimento in capitale è solo uno degli strumenti che vengono messi a disposizione.

Giovani startupper al lavoro

Esistono diversi fondi simili a Startup Labs, e di molti di questi abbiamo già parlato in questa sezione. Sono certo che tutti voi conoscete YCombinator e TechStars. Le differenze principali rispetto per esempio a questi due progetti sono:

– si tratta di un fondo davvero globale con la copertura di oltre 67 paesi nel mondo;
– non si tratta di un programma come gli altri due progetti citati e dunque non c’è una data entro la quale va inviata la richiesta di valutazione della propria startup;
non è richiesto di trasferirsi negli Stati Uniti
– viene sfruttato al massimo il network internazionale di contatti per favorire lo scambio reciproco di opportunità tra persone provenienti da paesi diversi. Se uno startupper decide di aprirsi ad un particolare mercato viene messo in contatto con persone di grande esperienza operanti in quello specifico paese.
– se il progetto è valido l’investimento viene fatto “right away” senza (a quanto pare) troppi tempi di attesa.

Bè devo dire che questo progetto sembra molto interessante. Per chi volesse saperne di più o volesse presentare la propria startup consiglio di visitare il sito web di Startup Labs!

Kodak Playsport Zx5: in vacanza con Ninja Marketing

Estate 2011, con me una Kodak Playsport ed il mare (in Puglia): una bella scoperta e tanto divertimento. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per tutti, in qualunque situazione. L’ho provata con il mare calmo, con le onde, mentre facevo snorkeling: per chi non è abituato a fare foto e/o riprese in queste modalità la sorpresa è tanta, soprattutto quando si vanno a rivedere immagini e video.

La Playsport è una videocamera dal design essenziale, molto maneggevole, con bei colori e tanti accessori (acquistabili sul sito). Registra in HD in tre modalità e scatta foto a 5 megapixel.

Poi ha il pulsante “Share“, esclusiva che Kodak sta implementando nella sua gamma di fotocamere e videocamere: grazie a questo pulsante in 3 semplici passaggi condividerete foto e video sui vostri social network preferiti e via mail.

E’ notizia di qualche giorno fa che di Kodak Playsport ne sono state vendute oltre 1 milione, un bel risultato no?

Prima di illustrarvi le caratteristiche complete (presenti anche sulla pagina ufficiale della Playsport) provo a dare qualche “pro e contro” da utilizzatore, per chi volesse regalarsi questo prodotto:

– Pro: leggerezza e maneggevolezza
– Pro: facilità d’uso (passaggio da video a foto, impostazioni, share)
– Pro: rapporto qualità-prezzo

– Contro: la fotocamera da 5 Mpx non è il massimo (anche le foto escono comunque bene), vista la registrazione in HD
– Contro: le aperture laterali (usb e SD) potrebbero essere meno scorrevoli dopo molti utilizzi in acqua. Usate uno spray o qualche goccia di liquido (dopo averle usate in acqua) per farle rimanere scorrevoli senza problemi

Ecco le caratteristiche principali:

La tecnologia ad alta definizione Full 1080p vi consente di catturare tutte le vostre avventure con dettagli sorprendenti.

1080p: l’ideale per la riproduzione sul televisore HDTV

720p a 60 fps: per azioni rapide e riproduzione al rallentatore

720p a 30 fps: l’ideale per scopi di registrazione generica in alta definizione

WVGA: perfetta per conservare spazio sulla scheda di memoria o file di dimensioni ridotte per l’uso sul Web

Impermeabile (fino a 3 metri), antipolvere e antiurto.

Il pulsante “Share” di Kodak rende la condivisione di foto e video più semplice che mai.

Fase 1: premere “Share” in modalità di riesame
Fase 2: scegliere la destinazione di condivisione preferita, l’indirizzo e-mail o il display KODAK PULSE
Fase 3: collegare la videocamera al computer o inserire la scheda di memoria per far caricare foto o video automaticamente nelle rispettive destinazioni

Volete vedere qualche ricordo di questa estate con la Playsport? Eccovi subito accontentati!



Bump: l'app che condivide 10 milioni d'utenti [INFOGRAFICA]

L’applicazione Bump è stata la prima applicazione che ha permesso la condivisione d’informazioni tra utenti mobile, questo, quando non era possibile farlo o almeno non era scontato. La Bump technologies ha permesso di condividere con la sua app sempe più informazioni, foto, numeri di telefono … fino alla cosa più economicamente significativa e importante: il denaro!

Bump ha inventato il giusto mix tra la gesture d’attivazione e la geolocalizzazione: il bumping tra smartphone (lo squotere nello stesso momento lo smartphone quasi a toccarli).

 

Per voi guerrieri mobile che ci seguite con assiduità, non vi sarà sfuggito che Bump era stato già catturato come fenomeno dal nostro Micael Barilaro nel post: Apps Revolutions farà scomparire i contanti!. Post da recuperare, perché ancora molto attuale sulle soluzioni del Mobile Payment.

 

L’app Bump è la settima applicazione più scaricata di sempre per iOS negli Stati Uniti, mentre in Giappone è al terzo posto. Dopo aver superato i 50 milioni di download totali e avere 10 milioni di utenti attivi, Bump Technologies ha prodotto questa infografica che dettaglia le informazioni sui bumping (le azioni) e sui bumpers (gli utenti).

David Lieb CEO di Bump ci rivela che le informazioni che si condividono di più con Bump sono le foto (con 1.500.000 condivisioni giornaliere), seguono le apps, la musica e infine i contatti. Quali le prossime evoluzioni? (Bump ha ricevuto da poco 16 milioni di dollari di finanziamento da investitori del calibro di Andreessen Horowitz e Sequoia Capital).

INFOGRAFICA APP BUMP

iPhone ad impatto zero: 5 nuovi usi per il vostro vecchio device!

Quanti modi riuscireste ad immaginare di riutilizzare il vostro vecchio iPhone, iPod, o iPad, quando e se passeranno a miglior vita? Sarebbero soluzioni interessanti per allungargli la vita e strizzare un occhio all’eco-sostenibilità. La rete è piena suggerimenti e idee davvero molto interessanti da cui prendere spunto per riutilizzare in modo funzionale un device che prima o poi farà il suo tempo. Ecco alcune delle migliori.

Da Mobile a Fisso

Una soluzione pratica, forse vintage, ma di sicuro effetto in un’abitazione dal carattere aperto alla modernità, arriva direttamente dalla Corea del Sud. Disponibile su KEE Store, il Desk Phone Dock trasforma il vostro vecchio iPhone in un vero e proprio telefono fisso, limitando la funzionalità dell’iPhone all’utilizzo del tastierino numerico presente sul touchscreen e poco altro. Basterà poi installare un’app come iDial, che vi permette di cambiare il tastierino numerico nella classica “rotella” a mano, ed ecco servito un telefono fisso di sicuro apprezzato dai nostalgici degli anni ’80.

Remote Control per il tuo Mac

Grazie ad applicazioni come Rowmote, come gli utenti più geek affezionati ai prodotti di casa Apple già sapranno, è possibile controllare praticamente qualsiasi software o applicazione sul proprio Mac direttamente dall’iPhone. Può essere utilizzato come mouse, come tastiera, aprire o chiudere qualsiasi programma, gestire le playlist in iTunes, spegnere il Mac restando comodamente seduti a letto. Ma con L5Remote  invece è possibile spingersi oltre, riuscendo a controllare direttamente la tv. Il costo è di circa 60$ ed unitamente all’applicazione coordinata, da scaricare gratuitamente dall’App Store, avrete tra le mani un vero e proprio universal remote controle. Fonte Tomsguide.

iScan

Soluzione altrettanto creativa, è quella pensato da uno studente statunitense della University of Cincinnati’s school of Design, Art, Architecture and Planning, Kyle A Koch: utilizzare il proprio iPhone come scanner dedicato, con tanto di installazione in legno (o cartone) a garantirne stabilità e precisione durante la “copia” di un documento. Scaricando Scanner&Fax avrete in pratica tutto quello che vi serve per la digitalizzazione e l’invio di documenti sempre pronto e a portata di mano.

Che ora fa il tuo iPhone?

Una soluzione che c’è da scommettere sarà davvero vintage tra una decina di anni, prevede di utilizzare il proprio iPhone come sveglia. Così come le sveglie a molla e quelle a forma di vecchie radio, non è difficile immaginare un giorno anche questo device come pezzo di antiquariato, storia dei primi anni del nuovo millennio, da tenere sott’occhio sul vostro comodino e da utilizzare abbinata ad app come iHandy per svegliarvi sempre con la vostra musica preferita. Oppure potreste scaricare FlipTime un orologio stile aeroporto, o ancora  Alarm Clock Radio che con 25.000 stazioni radio da tutto il mondo probabilmente quella che abbina meglio layout e funzionalità.

Un semplice e pratico hard disk da 32gb

Con una capacità di questo tipo, e svuotato di tutte quelle applicazioni spesso inutili con cui siamo soliti rimpizzare i nostri iPhone fino a scoppiare,  i 32 gb messi a disposizione dal melafonino possono risultare davvero molto utili per trasportare documenti, file importanti, intere discografie o quant’altro possa servire. Grazie alla praticità di trasporto e alla capacità, unita a software come DiskAid, o ad un’app come Discover, sarà possibile utilizzare anche quest’ultima potenzialità, altrimenti inespressa, dell’iPhone.

Quali soluzioni propongono i nostri lettori per riutilizzare uno qualsiasi dei device di casa Apple?

L’evoluzione del Web Design [INFOGRAFICA]

Sapete quando è stato creato il primo sito web? Nel 1991, esattamente 20 anni fa da Tim Berners-Lee, il quale ha coniato il nome di WWW, ha scritto il primo server per il World Wide Web, httpd, e il primo programma client (un browser e un editor) nell’ottobre del 1990. Ha scritto inoltre la prima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamenti ipertestuali conosciuto come HTML. Le sue specifiche iniziali per URL, HTTP e HTML sono state in seguito perfezionate e discusse da una vasta comunità di utenti e programmatori.

Per arrivare al mondo del web come lo conosciamo oggi, il web design ha attraversato diverse fasi di cambiamento che l’hanno portato ad evolversi continuamente, e questo processo si trova appena alla sua fase iniziale. Voi cosa vi aspettate dal web tra altri 20 anni?

Intanto vi mostriamo questa interessante infografica che percorre tutta la storia del webdesign. Via KissMetrics.

 

Fifa 12 sta arrivando. Pronti a divertirvi?

L’attesissimo titolo calcistico è ormai al rush finale e dopo mesi e mesi di lavorazione come di consueto, sarà tra le nostre mani!

Il nuovo gioco della EA Sports promette di sorprenderci con il nuovo motore in grado di gestire e calcolare in tempo reale gli impatti tra i giocatori: Impact Engine è stato pensato e progettato per cambiare il modo in cui i giocatori interagiscono tra loro in campo, generando un’infinita varietà di collisioni naturali.

Dunque non più animazioni prestabilite ma scontri e duelli molto più avvincenti, specialmente nei replay come ci promette Aaron McHardy, Lead Gameplay Producer di FIFA12.

La resa dell’immagine sarà spettacolare, i piegamenti e le torsioni degli arti saranno riprodotti fedelmente così come accade davanti ad una TV.

Official trailer:

Altra novità è la Tactical Defending: gli sviluppatori in questo caso hanno voluto che le situazioni 1vs1 vengano percepite come vere e proprie “battaglie individuali” facendo si che l’utente abbia pieno controllo della fase difensiva in modo da creare un’esperienza tattica realistica, non più come nei vecchi Fifa dove la tattica difensiva veniva per lo più gestita dal sistema.

State già fremendo? E’ possibile prenotare il gioco per la data di uscita: 30 Settembre 2011

Ordinalo qui!

Enjoy it!

My Car 2 Live – La sfida di Marco Oggian

Marco Oggian - My Car 2 LiveUna BMW serie 1,  20 giorni per girare l’Italia ed un’unica sfida: non scendere mai dall’auto facendosi riprendere 24 ore su 24. Questi sono gli ingredienti principali di My Car 2 Live, l’impresa del giovane creativo Marco Oggian, graphic designer.

Marco è partito il 27 Agosto da Milano ed è passato per Lombardia, Triveneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana. La sua pagina Facebook conta più di 2100 fan che hanno svolto  un ruolo centrale per la buona riuscita dell’impresa: Marco non può mettere nemmeno un piede fuori dall’auto ed ha bisogno dell’appoggio dei suoi amici anche solo per comprare il pranzo (da consumare sul tettuccio apribile). E’ per questo che, nell’essenziale dotazione di Marco è compreso un Tablet con connessione ad Internet Mobile.

 

BMW ha deciso di aiutare Marco nella sua impresa fornendogli in anteprima la nuovissima BMW serie 1 (Ci piace chi ha carattere, afferma BMW Italia dalla sua fan page ufficiale). La vettura è un modello speciale: all’interno dell’abitacolo sono montati quattro smartphone Samsung che trasmettono continuamente lo streaming sul blog di My Car 2 Live.

Marco pranza insieme ad una sua fan

L’avventura di Marco è appena terminata: ha avuto l’opportunità di girare le principali città del centro/nord italia, facendo tappa a Bologna, Roma, Torino, Monza e  molte altre. Come per tutti i progetti on the road, il percorso di My Car 2 Live ha subito alcune variazioni, ma è proprio questo che rende un viaggio magico: l’imprevisto!

Marco al mare

Noi Ninja siamo rimasti molto colpiti da questa impresa a metà tra un reality show ed un’azione di personal marketing, e curiosi di sapere cosa ne pensa lo stesso Marco Oggian: cosa rappresenta per lui quest’impresa? dove pensa che lo porterà questo viaggio? E’ per questo che il 10 Settembre l’abbiamo accompagnato da Roma a Firenze, per prendere parte, almeno per qualche chilometro, alla sua visione del mondo.

Vi riportiamo di seguito un estratto dell’innovativa “intervista on the road” che gli abbiamo fatto; alla fine dell’articolo troverete l’intero making of: 27 chilometri di domande autostradali!

Marco Oggian - My Car 2 Life

Con un’automobile, la strada infinita davanti a sè e l’appoggio dei suoi fan di Facebook Marco ha deciso di trascorrere 20 giorni a stretto contatto con la sua vettura, nel senso che lui non scende mai dall’abitacolo.

Caro Marco, perchè hai intrapreso questa impresa?
In realtà è nato tutto per fare qualcosa di innovativo, che non era mai stato fatto prima, perchè volevo ricevere lo stimolo per proseguire qualsiasi cosa verrà dopo con più spirito. Tutto ciò ha richiesto un mesetto per preparare il fattore tecnico: queste telecamere rimangono accese per 20 giorni e l’unico momento in cui sono “spente” è quando non si riesce a trovare campo. Si tratta di un progetto molto innovativo.

Sei al tuo 15° giorno della sfida: tra poco potrai finalmente tornare a casa! Cosa ti aspetti al traguardo?
I miei amici! Per il resto in realtà non lo so e non gli dò molto peso. Non voglio che sia una cosa in pompa magna: non mi interessa. Sicuramente voglio rivedere le persone a cui voglio bene

Per sopravvivere, visto che non puoi scendere all’abitacolo, devi fare totale affidamento sui passanti e sui fan …
In realtà non parlerei di sopravvivenza: mi sento in potere di fare quello che voglio. D’altra parte, non potendo scendere, devo cogliere l’occasione per poter andare dove voglio spiegando il motivo per cui non posso scendere di persona

Per testimoniare la tua sfida, sulla BMW sono collegati 4 smartphone che trasmettono live sul tuo sito. Da creativo quale sei, hai mai utilizzato lo smartphone così ampiamente come ora? Se si per cosa?
Utilizzo lo smartphone da gennaio, quindi non ho ancora avuto modo di utilizzarlo così ampiamente (anche per ragioni economiche). Lo utilizzo per le cose che tutti noi facciamo con uno smartphone: scaricare giochi, guardare Facebook etc. Nessuno utilizza lo smartphone per guardare le mail: ne guardi una la prima settimana che ce l’hai. Avere uno smartphone è super comodo, ma d’altra parte crea un’elevata dipendenza: i primi giorni che hai lo smartphone non ne puoi fare a meno.

L’automobile ed i mobile devices viaggiano molto bene insieme, come possiamo vedere anche dalla tua esperienza. Entrambi amplificano il nostro movimento, la velocità e le connessioni verso luoghi lontani. Come ti immagini il futuro dell’automobile ed il futuro degli smartphone?
Adesso mi trovo un po’ in difficoltà perchè non sto guardando dall’esterno la mia esperienza: forse è una bella domanda che potresti porre ai miei fan. Ad esempio, in questo momento il senso della velocità non posso vederlo: lo vivo. Però mi piacerebbe che in futuro le auto non avessero più le ruote e ci permettessero di volare.

Un viaggio ha tre fasi: la partenza, l’arrivo e tutto ciò che intercorre tra la partenza e l’arrivo. In un viaggio qual è la tua parte preferita?
Sicuramente il viaggio in sè, anche perchè la partenza, specie per questo viaggio, è stata un po’ traumatica: ero veramente teso prima di salire in macchina, perchè comunque guardavo la macchine e pensavo: “devo rimanere seduto per 20 giorni e chissà cosa mi aspetta”. Appena sono entrato in macchina sono riuscito ad integrarmi con la macchina stessa. Durante il viaggio stesso impari un sacco di cose: devi relazionarti in un mondo tuo in maniera differente. Ad esempio io non posso scendere dall’auto, quindi è come se avessi “un nuovo corpo”: gli smartphone sono la mia voce e la macchina sono le mie gambe, un po’ più in grande.

Durante il viaggio hai conosciuto tantissime storie e tantissime persone intrecciate tra loro. Non ti dispiace, una volta tornato a casa, poter rivedere queste persone principalmente solo sui social network?
In realtà posso prendere qualsiasi altro mezzo per andarli a trovare. Non è una cosa impossibile, ed avrei voglia un domani (fra un mese, un anno, o di più) per poterci raccontare le nostre storie e continuare la nostra unica grande storia.

Quale era il tuo rapporto con l’automobile prima di questa iniziativa e qual è adesso?
Prima non mi è mai piaciuto guidare: se posso farne a meno ne faccio a meno ben volentieri. Adesso per necessità devo guidare, altrimenti non posso spostarmi. Di certo non riesco a rispondere a questa domanda adesso: di sicuro alla fine, quando mi guarderò indietro potrò vedere se mi sarà piaciuto di più o di meno.

Che cosa ti comunica l’asfalto in questo momento?
Adesso ho un rapporto abbastanza stretto con l’asfalto. Forse, quando non mi relaziono con altra gente, è la parte che più mi piace: viaggiare da una città all’altra (in autostrada o sulla statale), quindi ho un buon legame con l’asfalto. Lo sento bene. D’altra parte io non sto facendo un viaggio per conoscere i luoghi, ma per farmeli raccontare dalle persone. Un posto non è fatto solo di case e paesaggi, ma soprattutto di persone.

Da creativo, come vedi il futuro?
Bene, sebbene io abbia una pessima visione del mondo in cui viviamo. Sono abbastanza polemico su quello che stiamo vivendo, ed è per quello che voglio vedere bene ed in maniera positiva il futuro. Perchè altrimenti ci chiudiamo in noi stessi e  ci convinciamo che tutto vada male, non facendo più nulla di buono. Io non dico che la mia sfida sia qualcosa di buono o di cattivo, ma almeno c’è di mezzo il fare. Non so se me ne farò vanto nel futuro. E’ senz’altro un’esperienza.

E tu invece come ti vedi tra qualche anno?
Di sogni ne ho tanti. Desideri no, perchè è stupido avere un desiderio; altrimenti ti siedi pensando “io un giorno riuscirò a fare quella cosa” e poi non fai niente. Di sogni invece ne ho tanti, sia in ambito lavorativo che umano. Il sogno di diventare qualcuno cel’hanno tutti. Diventare qualcuno, ma non un cosiddetto “VIP”: diventare qualcuno per qualcosa che si è fatto, o comunque per qualcosa che abbia portato al cambiamento. La fama invece mi fa abbastanza paura, perchè dopo sei chiuso in determinati schemi. Secondo me mette un ansia ed uno stress allucinante, e faresti fatica a relazionarti con le persone che ti vogliono bene.

Caro Marco, l’intervista è finita. Dopo 25 minuti e circa 40 chilometri autostradali, ti salutiamo e lasciamo chiudere a te quest’intervista! Come la vuoi chiudere?
Seguitemi sullo streaming e sulla fanpage perchè ogni tanto accadono degli episodi interessanti: persone che magari non c’entrano direttamente col marketing ma che rendono interessante quest’esperienza. Il resto del tempo dormo (dice scherzando).

Va bene. Allora noi di Ninja Marketing ti diamo un caloroso saluto. Alla prossima! (faccio finta di scendere con l’auto in corsa)
Grazie a voi, a presto ragazzi!

Di seguito trovate il making of dell’intervista on the Road, meticolosamente fatto all’insegna dell’imprevisto (con uno smartphone)

Be Ninja!

Reoose, il marketplace del baratto 2.0

Reoose, archetipo della startup sostenibile, è la prima business idea ad introdurre il concetto di baratto asincrono. Un concetto che si ispira alla filosofia delle 3r, riduzione dei rifiuti, risparmio e riciclo che diventa un marketplace in cui scambiarsi oggetti, annullando, attraverso l’utilizzo di crediti come sistema monetario, il limite dello scambio bilaterale in cui si devono incontrare due soggetti, ciascuno interessato all’oggetto dell’altro. Questa nuova logica di Baratto 2.0 tende a ridurre lo spreco derivante dall’acquisto e successivo inutilizzo di oggetti, destinati magari a diventare rifiuti, ri-conferendo agli stessi utilità e conseguente valore.

La genesi della Business Idea

La business idea ha origine, come spiegato nel video introduttivo, durante una passeggiata per le vie di Amsterdam, in cui i fondatori sono i primi utenti potenziali del servizio che vanno a creare. Influenza notevole, che conferisce al progetto Reoose un mood di ecosostenibilità e la percezione che sia realmente un punto di svolta in termini di innovazione sociale, è data dalla personale storia dei due founder, che come ci spiega lo stesso Luca:

“Tutte le esperienze professionali mie e di Irina sono state fondamentali per la genesi della startup, ma la svolta è arrivata quando un giorno meraviglioso siamo diventati genitori. Da quel momento credo che scatti una molla nella testa che ti obbliga a guardare le cose da un’altra angolazione muovendo i neuroni su percorsi differenti più semplici e immediati.
E allora, vivendo e lavorando con il web,guardi i social network e ti accorgi che potrebbero essere molto più utili per la vita di tutti i giorni. Ti rendi conto che “sprechiamo” molto tempo su tecnologie che di tempo dovrebbero farcelo risparmiare…
E proprio in quel periodo (2009), per una problematica oggettiva (sbarazzarci di un grande ma ancora utilizzabile Materasso) durante una bellissima giornata di sole per le vie di Amsterdam è nata l’idea di Reoose.”

Team building e Business Model

La logica di funzionamento prevede l’assegnazione, secondo una lista di categorie, di un numero di crediti per ogni singolo oggetto che determinano il valore di scambio dello stesso. Ogni venditore che metterà in “vendita” il proprio bene, riceverà i crediti previsti per il valore del bene ed ogni acquirente cederà i propri in cambio. Il business model prevede un sistema di revenues basato, allo stato attuale, sull’advertising da una parte e sulla vendita di crediti, per chi non avesse modo di vendere i propri oggetti per recuperarne, dall’altra.

Nei prossimi mesi sarà inoltre introdotto un nuovo concetto di business model innovativo del quale per ora non conosciamo i dettagli. A livello finanziario i fondatori sono anche finanziatori della business idea, ma sono aperti ad eventuali investitori, a patto che vengano rispettati i valori del brand Reoose.
Il team conta i due fondatori, Luca ed Irina, che si incontrano in Buongiorno Vitaminic s.p.a. E successivamente si dividono le carriere in, rispettivamente, co-fondatore di Show Reel e del progetto Ninjalab, e consulente marketing.

Attualmente il progetto è online e funzionante, il mercato di sbocco potrebbe comprendere buona parte degli utenti ebay con la capacità di fornire la sensazione di rendere il mondo un posto migliore utilizzando questo marketplace, aumentando l’attrattività del servizio poiché non è necessario un impiego finanziario (seppur minimo), inoltre è anche possibile impiegare i propri crediti donandoli ad una Onlus convenzionata. L’obbiettivo? Riuscire a far scambiare un milione di kg di oggetti in 12/18 mesi! Una startup in completa simbiosi con la filosofia Ninja, great!

Panadol, un ambient esperienziale contro il mal di testa

I classici annunci degli antidolorifici tendono a seguire un formato piuttosto convenzionale: gente che soffre per le dolorose emicranie e in un batter d’occhio tutto passa con una semplice pillola!

Panadol ha deciso di rompere le convenzioni con una brillante campagna pubblicitaria in Indonesia e molta creatività: all’azienda farmaceutica sono bastati un grande billboard, un sacchetto di mangime per uccelli e tanti colombi per attirare in un modo così fantasioso l’attenzione del consumatore!

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Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

 

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

American beauty

Sono apparse alla spicciolata sul blog  Sketchesnatched, a partire da gennaio di quest’anno, le opere di Massimo Carnevale, illustratore e fumettista, conosciuto dal grande pubblico per le splendide copertine realizzate per le serie più famose delle case editrici italiane e statunitensi come Eura Editoriale, Sergio Bonelli editore, Edizioni BD, DC Comics (Vertigo) e Dark Horse.

Una lunga serie di immagini, oltre settanta, che giocano con le icone di Hollywood ed il cinema d’autore, creando rivisitazioni originali, omaggi personali e fuori dal comune di tantissime pellicole cinematografiche. Ci sono i grandi classici come Ritorno al futuro, I Goonies, Blade Runner, La febbre del sabato sera, Pulp Fiction, solo per citarne alcuni, ma anche film in uscita nelle sale in questi giorni, come L’ultimo terrestre di Gipi.

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

 L’ultimo terrestre 

Chiedo a Massimo Carnevale:

Come è nata la scelta dei film a cui ispirarti? E’ una selezione dei tuoi titoli preferiti?

Spesso l’ispirazione nasce da un momento, una scena evocativa o da un singola immagine con un gusto particolare per la composizione, insomma, le muse c’entrano poco o niente. Poi ci sono i miei film preferiti (moltissimi), che ho avuto la fretta di inserire. Non tutti quelli che ho rappresentato sul mio blog sono film, diciamo, del cuore, ma spesso anche quelli minori nascondono piccole scene preziose che vale la pena di sketchare. Vanno dai classici a quelli più commerciali e di tanto in tanto si possono trovare quelli più di nicchia, che poche persone hanno avuto la fortuna di vedere, e che spero incuriosiscano fino al punto di andarseli a cercare.

 

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

La febbre del sabato sera

La produzione di queste opere si tradurrà anche alla tua mostra Schetches Snatched – Il cinema strappato di Massimo Carnevale, che si terrà a Lucca dal 7 ottobre al 1 novembre. Puoi dirci qualcosa in più su questo progetto?

Sketchesnatched è partito senza nessun obbiettivo preciso se non quello di esercitarmi con la tavoletta grafica. Per me è la stanza dei giochi, una personale valvola di sfogo, dove mi lascio andare alla creatività senza nessun impedimento.

Poi sperimentare la pittura digitale è molto appassionante e provare nuove forme espressive credo sia la linfa vitale di qualsiasi artista.
Quello che invece non sospettavo è che avesse un tale riscontro sul web. Il blog è seguito da tantissime persone, sia estimatori del disegno, che amanti del cinema, alcuni dei quali addetti ai lavori, come critici, registi e attori. Per questa ragione gli organizzatori di Lucca Film Festival mi hanno chiesto se questa cosa si potesse in qualche modo concretizzare al livello ‘fisico’ proponendomi una mostra personale.

Inizialmente ero contrario, perché in effetti non sono originali, ma avrebbero dovuto stamparli. Invece a loro è piaciuto proprio il discorso del progetto sketchesnatched e come, dall’elaborazione di un’ immagine cinematografica, si possa ricreare qualcosa di originale e personale. La mostra, dove per l’occasione ci saranno anche degli inediti, si inaugura il 7 ottobre e si protrarrà sino alla fine di Lucca Comics.

 

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

 Il corvo

Ecco ancora alcune delle eccezionali illustrazioni scelte per voi, ma vi segnalo una chicca: sul blog, oltre a guardare tutte le opere, se non ricordate un film potete cliccare sul titolo e andare a consultarne la scheda tecnica. Ma sopratutto mentre guardate le immagini del vostro film preferito potete ascoltarne la colonna sonora! Un’emozione unica. 🙂

 

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale
I Goonies

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale
 Ritorno al futuro

Cinema cult: le immagini di Massimo Carnevale

Blade Runner