Oggi abbiamo avuto la fortuna di conoscere più da vicino i fondatori di Gowar, un'applicazione per iPhone nata da poco, ma che sta riscutendo un discreto successo sia in Italia che nel mondo. Per chi ancora non la conoscesse si tratta di una rivisitazione del classico gioco del Risiko a cui tutti noi abbiamo giocato almeno una volta nella vita. In particolare vedremo come funziona, le fasi di sviluppo della startup, come è composto il teamdi sviluppo, la loro esperienza nell'accelleratore di H-farm e infine i loro piani di conquista del mercato dei giochi geolocalizzati. Non aggiungo altro e vi auguro buona lettura!
Che cos'è Gowar e come funziona
Gowar è un gioco geolocalizzato per iPhone (e a breve anche su Android fra poco) che si basa sui Facebook Places. Puoi vedere in una mappa tutti i vari luoghi intorno a te e attaccarli con i carrarmatini virtuali che ti vengono forniti all'inizio del gioco. Più "places" conquisti più guadagni “gold” con i quali puoi acquistare altri carrarmatini e continuare così le tue conquiste. Questa è la dinamica base di Gowar, ma all'interno del gioco ci sono delle funzioni aggiuntive come obiettivi da raggiungere (come per esempio conquistare tutti i "places" di un'area o conquistare tre places in un'ora.. e ne inventeremo sempre di nuovi), ovvero delle missioni speciali con le quali conquisti dei badge e delle nuove armi.
Ogni luogo su Facebook ha dei like e dei check in come qualunque altro elemento all'interno del social network. A seconda di quanti check e like ha ogni luogo su Facebook, Gowar assegna dei valori in "fame" e "gold", ovvero gli indicatori che servono ad attribuire la popolarità di un posto. I "fame" sono dei punti che vengono assegnati ai conquistatori dei vari luoghi e servono a scalare la classifica. I "gold" vengono assegnati sempre ai conquistatori dei posti, ma possono essere scambiati per rifornire di truppi i propri territori e difendere i propri possedimenti.
Se non riesci a resistere scarica Gowar sul tuo iPhone oppure continua con la lettura...
Come è composto il team di Gowar
Nicola è uno degli sviluppatori, ma ultimamente si occupa anche della parte di business e management e coordina tutte le figure che contribuiscono allo sviluppo di Gowar.
Francesco invece è la persona che si occupa dello sviluppo dell'applicazione per iPhone, in particolare della grafica, dell'usabilità e di tutti gli aspetti del client.
Matteo si occupa della parte server, in particolare della gestione del web service a cui si appoggia Gowar, sia dal punto di vista dell'implementazione che della produzione lato server.
Dino è l'ultimo arrivato nel team, è in stage in Gowar fino a dicembre e si occupa in modo particolare della grafica e della user experience.
Le fasi di sviluppo di Gowar dalla genesi ad oggi
L'idea è nata durante uno StartupWeekend, evento organizzato da una società di Seattle che permette a delle persone con un'idea di presentarla e partecipare ad un contest che dura un weekend che mette in palio dei soldi utili per partire con lo sviluppo. Gowar vince l'edizione di Venezia che si è tenuta nel maggio 2010. Da lì un team di 6/7 persone ha iniziato a sviluppare la bozza dell'idea, delle regole e del flusso di gioco.
La prima vera milestone del progetto è stata la creazione di una vera e propria demo da presentare agli investitori per dimostrare cos'era in grado di realizzare il team verso settembre 2010.
Il progetto è partito seriamente con un primo round di finanziamento avvenuto a gennaio 2011 in seguito al quale il team (con l'ingresso di Matteo) si è iniziato a strutturare meglio ed è uscito con la prima beta chiusa ad una sessantina di utenti nel marzo 2011. L'applicazione è sull'Apple Store ormai da un paio di mesi. Ora i ragazzi stanno continuando a seguire la loro community sui vari social network (facebook, twitter,…) per continuare a rilasciare nuove release .
I momenti critici e i momenti di gloria di Gowar
A quanto ci racconta Francesco, uno dei momenti più difficili all'inizio è stato decidere quale piattaforma utilizzare per lo sviluppo. L'idea iniziale prevedeva l'utilizzo delle API di Gowalla. Successiamente il team ha ritenuto che fosse meglio utilizzare Facebook sia per la grandezza della base utenti, sia perchè attraverso essa è possibile accedere agli indicatori di "gold2 e di "fame" che servono all'interno delle strategie di gioco per implementare così una sorta di economia di gioco.
Un altro punto di critico è stato definire delle regole che fossero compatibili con la struttura di gioco in modo da permettere ai nuovi utenti che entrano nel gioco di essere competitivi e non scontrarsi contro un muro di utenti già troppo forti. Infine non meno complicato è stato implementare degli algoritmi di difesa e di attacco che fossero realistici e che avessero una componente randomica, così da non rendere scontato l'esito di un attacco. La definizione di questi elementi è stata un po' problematica ed è in continua evoluzione anche seguendo i feedback della base di utenti che utilizza l'applicazione.
I momenti positivi sono stati sicuramente il rilascio della beta e delle versioni successive e il fatto che molti utenti hanno iniziato di loro spontanea volontà a lasciare commenti di apprezzamento sulla pagina Facebook e a sferrare attacchi con Gowar a qualunque ora del giorno e della notte. Questi segnali hanno sicuramente permesso al team di credere al progetto e avere un feedback sul fatto che si trattasse di un gioco alla portata di tutti e a cui tutti si possono appassionare.
L'esperienza diretta in H-farm
A quanto racconta Nicola, l'esperienza in H-farm è stata ed è tuttora molto positiva, soprattutto per l'esposizione “mediatica” a cui viene sottoposta ogni startup che cresce nell'accelleratore di Ca' Tron, a cui il team non era assolutamente abituato. Inoltre è stato molto positivo il fatto di entrare in contatto con l’ecosistema italiano che si occupa di innovazione e startup, a cui probabilmente Gowar non avrebbe avuto accesso in maniera così veloce e diretta se fosse partita in un garage tra amici.
Un altro punto positivo è stato il fatto di essere circondato da altre persone che fanno startup e anche nei momenti informali come il pranzo è possibile confrontarsi con loro su varie problematiche che possono emergere durante lo sviluppo.
In termini pratici i ragazzi di Gowar hanno potuto usufruire di spazi in cui lavorare e un supporto notevole per quanto riguarda lo sviluppo del business plan, capacità che nessuno aveva mai sviluppato a pieno.
Il futuro di Gowar e le prossime tappe di sviluppo
L'obiettivo principale oggi è al momento quello di scalare con il numero di utenti e che permetta a Gowar di ingaggiare battaglie sempre più globali all'interno del loro gioco virtuale. Per fare ciò Francesco ci racconta che a breve implementeranno dei meccanismi di alleanze e di battaglie con missioni "chiuse" appoggiandosi alla propria cerchia di amici e sfidando altri gruppi di amici. Ci saranno inoltre maggiori possibilità di crescita all'interno del gioco fin dal primo momento in cui si inizia a utilizzare l'applicazione.
Per quanto riguarda il modello di business l'applicazione rimarrà sempre gratuita su Apple Store e le revenues provengono dalla vendita di beni virtuali che permette all'utente di migliorare la propria esperienza di gioco o avere delle armi speciali e più potenti con cui sfidare i propri amici. Questi beni virtuali possono essere acquistati attraverso il sistema dell'Apple Purchase e in futuro sull'Android Market.
Ora Gowar è anche in lizza per il contest “The best startup in Europe”.. se vi piace la loro applicazione e volete dargli un mano cliccate su http://bit.ly/pofO73 e votate!!! In bocca al lupo ragazzi!
Vi lascio infine con un piccolo video di un giocatore di Gowar che ho incontrato sul treno. Guardate un po' come è preso nella sua conquista del mondo…