Difendiamo Wikipedia! La Rete contro il Bavaglio

Che la legge sulle intercettazioni in discussione in questi giorni in Parlamento fosse argomento inviso alla rete, era noto. Grandi quotidiani come Repubblica hanno lanciato simboliche manifestazioni on line e gli utenti della social sfera hanno più volte manifestato il loro dissenso per quella che da più parti è considerata una legge che colpisce, oltre che la sicurezza dei cittadini, anche la libertà d’essere informati.

In un comma del decreto legge, il numero 29, è anche contenuto il cosiddetto articolo “ammazzablog“, il quale rende obbligatoria la rettifica di un contenuto pubblicato su un qualunque sito laddove un cittadino ritenga d’esser stato danneggiato o diffamato.

Inutile specificare che, in caso la rettifica non fosse pubblicata entro i termini di legge, l’autore del contenuto sarebbe punito con ammende molto alte, fino all’oscuramento totale del sito stesso.

Un problema per portali come Wikipedia, che ospitano contenuti realizzati in opensource e per questo, non riconducibili facilmente a un autore in particolare.

Ieri sera, l’enciclopedia on line più famosa del mondo ha pubblicato un comunicato che annuncia la preventiva chiusura dell’edizione italiana, proprio per protestare contro il ddl.

Il testo ha fatto rapidamente il giro del web, mobilitando gli utenti in un sussulto d’indignazione.

Su Facebook la pagina Rivogliamo Wikipedia – No alla legge bavaglio (la prima ad essere aperta dalla pubblicazione del comunicato) conta già 150.000 fan, in rapida crescita. Non si contano invece il numero di condivisioni sui profili personali del comunicato apparso in home page.

Ci si torna a indignare anche su Twitter, dopo il caso #Nonciclopedia che ha portato l’hashtag #vascomerda addirittura fra i trending topic mondiali: il topic #wikipedia è già in cima alla classifica e cresce di minuto in minuto, tanto che è prevedibile entro qualche ora un approdo fra le “tendenze” mondiali.

Mentre scriviamo, anche i media tradizionali hanno cominciato ad occuparsi del caso: un segnale  della gravità del momento, non solo per il web ma forse anche per la libertà di tutto il nostro paese.

Ci auguriamo, da utenti di Wikipedia e del web, che la politica recepisca tutto questo  come una spia di un malessere diffuso, e possa andare in una direzione diversa da quella che sembra aver intrapreso.

IPhone 4s: ecco le news in anteprima da Cupertino!

Avvisiamo i lettori che questo articolo verrà aggiornato nel corso del keynote della Apple che si tiene oggi a Cupertino. Pertanto il contenuto sarà ampliato nel corso della serata. Immagini by Engadget.

19.00 il Keynote inizia più puntuale che mai. Sarà il primo keynote a vedere Tim Cook come presentatore

19.19 I siti internet impazzano: ci sono un sacco di accessi alla rete per scoprire il nuovo nato di casa Apple

19.21 Tim Cook ci dà i numeri della Apple: dall’uscita, le vendite di iPhone hanno avuto un andamento costande del 125% anno dopo anno! Il 50% degli acquisti su iTunes provengono da iPhone.

19.24 Sale anche Scott Forstall sul palco: l’atmosfera si scalda!

19.26 Oggi è uscita l’app Cards, che permette di inviare cartoline con le foto scattate dal cellulare. 2.99 dollari in USA, 5 dollari per tutto il mondo

19.30 noi di Ninja Marketing siamo in trepidante attesa di conoscere specifiche tecniche del nuovo device, ma si continua a parlare d’altro: analisi di mercato dei prodotti Apple, in particolare Tim Cook ci dice che a differenza delle macchine basate su altri sistemi operativi, mac ha una crescita annuale nelle vendite del 23%.

19.40 Si passa alle novità apportate sul browser Safari: la “reader function” ad esempio, che ci racchiude una pagina web in una pagina di testo.

19.41 iOs 5 sarà compatibile anche con iPhone 3gs e la terza generazione di iPod touch

19.42 sale Eddy Cue sul palco per approfontire la questione dell’iCloud

19.43 la funzione Cloud sarà presente a partire dal 12 Novembre

19.44 Aspetti sulla privacy della Cloud: saranno possibili le limitazioni, ma non è meglio specificato come

19.48 viene presentato un nuovo progetto chiamato iTunes Match (in abbonamento a 35 dollari l’anno). Permette di tenere la propria discografia su ogni device Apple (presumibilmente tramite iCloud), per ora è un servizio disponibile solo negli USA

19.49 Phil Shiller sale sul palco insieme agli altri per presentare le novità riguardo all’iPod nano di seconda generazione

19.50 “Questo gadget (l’iPod nano) ha rinnovato ed incrementato la fitness experience”

19.53 si passa all’analisi di un altro iPod: il Touch. questo, per il suo aspetto simile all’iPhone e per la mancanza del modulo telefonico, rappresenta “la consolle di gioco di casa Apple”. Avrà il nuovo processore A5!

19.56 è ufficiale: oggi verrà presentato l’iPhone 4s

Ha il display retina ed il vetro sul posteriore, ma dentro è tutto nuovo

E’ due volte più veloce di prima e può emulare la “dual core graphics”, sette volte più veloce dle precedente iPhone.

19.57 come potete vedere, le forme sono molto simili all’iPhone 4

Anche l’iPhone 4s, come l’iPod, avrà il processore A5

19.58 Una veloce demo del gioco “infinity Blade 2” per mostrare la grafica

20.00 si possono fare 8 ore di conversazione su rete 3G.

20.01 Uno scheletro nell’armadio di iPhone 4: risolto il problema di scarsa ricezione del segnale!

20.07 Parliamo di fotocamera: è migliorata da 5Mpx a 8 Mpx.

“Il successo di questo device su Flickr parla chiaro”.

20.08 Il sensore è retroilluminato, e dunque sensibile anche alle condizioni di scarsa luminosità

20.08 parliamo di specifiche tecniche dell’obiettivo: Filtro a infrarossi ibrido, lente a 5 elementi con f/2.3

Inoltre per quanto riguarda la batteria: 40 ore in riproduzione musicale, 10 ore in video, 9 ore in browsing ed 8 in chiamata. Mica male!

20.14 Parliamo di Photo shooting: il device può filmare in full HD;

20.15 sono necessari solo 1.1 secondi per lanciare l’app per le foto e scattare il primo fotogramma. Una chicca per riprendere gli attimi fuggenti più importanti

“Per molti clienti questa è ancora la migliore fotocamera e videocamera che essi abbiano mai posseduto” (Schiller)

20.17 una preview di Siri, il nuovo assistente vocale!

Dimostrazione: Schiller chiede a Siri le previsioni del tempo, e l’assistente vocale risponde con successo.

L’assistente vocale sembra funzionare estrapolando dal linguaggio naturale le informazioni essenziali per il settaggio ed i comandi che devono essere impartiti all’iPhone. Sembra davvero notevole! ma funzionerà per le lingue diverse dall’inglese?

20.20 inizia una vera e propria conversazione con l’iPhone 4s: Scott inizia a richiedere vari servizi come “ricerca dell’indice NASDAQ”, “radiosveglia” e varie; poi gli ha chiesto “Trovami un ristorante Greco in Palo Alto”. iPhone 4s gliene ha trovati 14.

Molto interessante la funzione “dettato” che aiuterebbe gli automobilisti ed i non vedenti a comporre appunti e messaggi di testo!

 Ed ecco le cifre:

L’iPhone 4s esce il 14 ottobre, in preorder già da venerdì!

In Italia il device sarà disponibile a partire dal 28 Ottobre, e ci sarà anche la versione da 64 GB

20.39 Purtroppo, oggi non verrà presentato l’iPhone 5

20.41 Dopo i rituali del caso, si conclude anche questo Keynote. L’iPhone 5 che ci aspettavamo non è ancora uscito, ma questo nuovo device ha delle caratteristiche interessantissime, ed un prezzo ancora più abbordabile!

A noi di Ninja Marketing non ci resta che vedere quanto costerà l’iPhone 4s senza piano tariffario, anche per capire come si comporteranno i competitor, e aspettare di vederlo sugli scaffali!

Grazie per averci seguito, presto approfondimenti! 🙂

Termoventilatori Dyson: la stanza è hot, il design è cool

Le stufette classiche scaldano l’ambiente, ma hanno un design agghiacciante. Per risolvere la contraddizione, sir James Dyson ha disegnato una linea di fan heater bella ed efficiente, e l’ha chiamata Hot™, tanto per non sbagliare.

La prima cosa che ha fatto è stata quella di togliere le pale al ventilatore, “così si pulisce meglio” (così dichiara sul sito).

L’aria viene accelerata attraverso la feritoia che caratterizza il corpo della macchina: in questo modo il getto di aria calda passa attraverso un profilo a forma di rampa, e l’aria calda viene sparata nel flusso di aria fredda e amplificata fino a 6 volte.

Altra differenza rispetto ai termoventilatori tradizionali è che quelli della Dyson Hot™ si possono orientare, attraverso un sistema basculante che non altera per niente il baricentro della struttura.

Comunque, tanto per stare sicuri, hanno inserito un sistema che spegne l’aggeggio nel caso dovesse cadere per terra: nei paesi anglosassoni le case di legno sono la regola e gli incendi sono un incubo.
C’è anche un telecomando per gestire l’oscillazione, l’intensità del getto e la temperatura in maniera esatta.

Alla Dyson hanno capito che portare il design dove non c’era è sempre il modo migliore per trovare un posizionamento favorevole, permettendo di osare anche qualcosa in più sul prezzo [che basso non è: 499 dollari!].
L’inverno si avvicina, è ora di cambiare aria. Giusto?

Spot censurati, quello che avresti potuto vedere in tv ma che non hai mai visto

L’ultima è stata Gisele.

No, non fraintendete. Stiamo solo parlando di spot.
Più precisamente di video pubblicitari che non hanno mai avuto la possibilità di essere trasmessi verso le grandi masse attraverso i canali mainstream per cui erano stati creati. Spot banditi, per i più svariati motivi, ma che attraverso la rete riescono tuttavia a vivere i propri 15 minuti di popolarità.

L’ultima è stata Gisele, dicevamo.
Il caso è quello di una serie di brevi video pubblicitari commissionati da Hope, noto brand di lingerie che può vantare una testimonial d’eccezione come Gisele Bundchen, che hanno fatto discutere il Brasile. Nella pubblicità la modella dimostra alle altre donne qual è il modo migliore per comunicare una pessima notizia al proprio compagno di vita..

Oggetto della discussione è l’utilizzo del corpo femminile come mero strumento sessuale a disposizione dell’uomo.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=porQgzXL1r0′]

E a proposito di spot banditi, Articlecube ne ha recentemente stilato una classifica raccogliendo i più divertenti degli ultimi anni.

Vediamone una selezione:

LEVI’S

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=CSG807d3P-U&feature=player_embedded’]

Questo spot Levi’s, che risale a diversi anni fa, pare non sia mai stato trasmesso in UK.
Sexually explicit o politicamente scorretto? Probabilmente entrambe le cose..

ASHLEY MADISON

Il Super Bowl non è solo l’appuntamento più atteso per tutti gli appassionati della NFL ma è in assoluto il principale evento mediatico del mondo dello sport. Basti pensare che, solo negli Stati Uniti, il pubblico televisivo che segue abitualmente l’evento in diretta oscilla tra gli 80 e i 90 milioni.

Di conseguenza la diretta televisiva del Super Bowl è diventata la principale vetrina per il lancio di nuove campagne pubblicitarie. Campagne che spesso hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell’advertising come, per esempio, quella del lancio del Machintosh trasmessa in diretta durante il Super Bowl del 1984.

Altre campagne, invece, questo segno non hanno potuto tracciarlo perché mai trasmesse. E’ il caso della Ashley Madison, la più importante agenzia al mondo di incontri tra persone sposate e per avventure discrete (questo, per lo meno, è ciò che recita il claim sul sito).

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Troppo scandaloso per la diretta nazionale?

SONY

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=gVhGC_rqryU’]

In questo caso l’ironia non è stata apprezzata e i contenuti questo spot, piuttosto vintage, prodotto per la Sony vennero etichettati come razzisti.
Mai e poi mai dire a un caucasico che è alto, ok?

MASTERCARD

Alzi la mano chi non ricorda almeno uno degli spot della serie Per tutto il resto c’è Mastercard

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=T4jn6NWqjlk&feature=player_embedded’]

In questo caso la scelta “infelice” di questo spot per Mastercard non credo stia tanto nei presunti contenuti violenti, quanto sull’essersi basati su una storia tristemente vera.

MERCEDES

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Questo video si prende gioco di una ragazza (bionda) evidentemente convinta di trovarsi in un fast food e non in una libreria, e la Mercedes (tedesca) alla fine decise di non utilizzarlo.
Ma va?

ARMANI UNDERWEAR & JEANS

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=xCPql3O55NE&feature=player_embedded’]

C’è chi sostiene che Megan Fox in questa campagna per Armani sia troppo esplicita.
A Londra, per esempio, con il fine di proteggere i bambini ci fu chi propose la rimozione di tutte le affissioni, di questa ed altre campagne simili, installate sugli autobus.

L’UTILIZZO DEL CORPO FEMMINILE NELLA PUBBLICITA’

Lo si nota in questa piccola selezione di video, così come nella Top 20 proposta da Articlecube.
E lo si nota ancor di più accendendo la nostra televisione su un qualsiasi canale e a qualsiasi ora.
E’ inutile sottolineare quanto il corpo femminile venga usato nella pubblicità. Per non parlare del come.

Il rapporto tra donna e pubblicità è un tema negli ultimi anni ampiamente dibattuto, probabilmente destinato a rimanere irrisolto ancora per un bel pezzo.  Non tanto per incapacità o per mancanza di volontà da parte di pubblicitari, media, e compagnia bella.
Più semplicemente perché ripetere sempre gli stessi stereotipi alla “massa” è più semplice e decisamente più economico della ricerca di un’idea, un concetto o una storia originale. Ma egualmente efficace. La comunicazione pubblicitaria fonda la sua forza sulla nostra capacità di attribuire significati ai segni che ci propone. E questo semplice meccanismo, sul corpo femminile, è ormai ben rodato.

Ma uscire da questo circolo vizioso non è impossibile, anche se la rincorsa che serve è piuttosto lunga.
Ok, ma come? Una bella risposta a questa domanda si può leggere in un articolo di Giovanna Cosenza, docente di semiotica all’Università di Bologna, scritto per SapereCoop: educare bambini e bambine, già dai primi passi del lungo percorso scolastico, ai media e alle relazioni tra i generi.

Un altro interessante punto di vista sul tema ci arriva da questa recente intervista di Adele Savarese a Biagio Vanacore, Presidente dell’Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti.

CloudCamp 2011: a Napoli il Cloud Computing diventa BarCamp [EVENTO]

Cloud Computing follower e interessati il 9 novembre siete tutti invitati, presso il nuovissimo Conference Center Bagnoli HUB a Napoli, alla seconda edizione del “CloudCamp”!

Torna, dopo i grandi risultati dell’anno scorso (trovate il link all’evento passato qui) il CloudCamp; l’iniziativa istigata da Reuven Cohen, sviluppata da Dave Nielsen e organizzata a Napoli da vmengine, con il format di BarCamp.

Questo il format scelto per l’evento, proprio perchè non vuole essere una delle tante conferenze gessate sulle nuove tecnologie, bensì una non-conferenza in cui condividere idee ed esperienze e discutere liberamente.
Non per questo, però, si tratterà di un appuntamento “casalingo”, infatti il CloudCamp si terrà internamente ed interamente durante la TechnologyBIZ 2011: l’ iniziativa euromediterranea dedicata all’ICT e all’Innovazione e riservata al mondo business internazionale.

 

Allora, cosa cambierà in questa edizione? Bè, il programma è ancora in fase di sviluppo, ma al momento la prima bozza è questa (troverete a breve quello definitivo qui):

– Benvenuto di Fabio Cecaro – CEO VMengine – BoD Member EuroCloud – AWSUserGroup Leader
– EuroCloud Italia – Francesco Mondora – Presidente EuroCloud IT
– Open G-Cloud: cloud computing nella Pubblica Amministrazione, opportunità e rischi – Flavia Marzano Strategic consultant for Public Administration
(Bozza) – Indigeni Digitali – Fabio Lalli
(Bozza) – Case-Study : Cloudify Ninja, la migrazione invisibile (ebbene sì, si tratta proprio della nostra migrazione: se non ricordate andate qui)
(Bozza) – Qube-OS
(Bozza) – Dal webhosting al cloud, senza sbagliare strada – Stefano Bellasio – Hosting Talks
– Tavola Rotonda : PaaS, sviluppiamo dentro la nuvola
– Open Space Technology

Per partecipare? Bè, partecipare è facile, l’evento è gratuito, quindi dovete solo registrarvi… e portare con voi la voglia di fare e, soprattutto, la vostra curiosità!

Vorreste “aiutare un po’ di più la causa”?! Bè, allora… proponete, proponete, proponete! Quelli del CloudCamp sono sempre aperti a nuovi topic!

Mi raccomando allora, il 9 novembre a Bagnoli, presso il Conference Center Bagnoli HUB, tutti ad ammirare la Napoli più “nuvolosa” che abbiate mai visto!

David Hasselhoff per il nuovo spot di "Burnout Crash" [VIDEO]

Cosa c’è di più virale che vedere un sex symbol come David Hasselhoff vestito da cheerleader?
Lo sapevano bene l’Electronic Arts e Criterion, quando hanno scelto di pubblicizzare con una serie di video divertenti, l’uscita di Burnout Crash per Xbox 360 e PlayStation Network, ingaggiando la star televisiva di punta degli anni a cavallo tra 80 e 90.

Chi non ricorda il baywatcher muscoloso e bronzeo, che campeggiava sulle torrette d’avvistamento delle bianche spiagge hawaiane? Tutti!!
Il connubio, anche se un pò kitsch, è divertente, e contrariamente a quanto viene da pensare, ha un senso: quelle da “cheerleader” sono infatti tra le mosse che i giocatori possono utilizzare per giocare.

Tutto qui? Ovviamente no, anche i polli hanno le loro armi segrete. E “The Hoff” ci mostra anche queste…

Trova casa con un'app!

Qualche mese fa vi abbiamo dato dei suggerimenti su come trovare l’anima gemella con un’app, ma anche l’abito perfetto per il matrimonio perfetto… ed infine abbiamo azzardato qualche dritta su come concepire (o meno) un bambino.

Ma, a conti fatti, manca ancora all’appello qualche elemento fondamentale perché il vostro dispositivo mobile si possa definire un vero compagno fedele, presente e partecipe dei momenti più importanti della vita.
Come trascurare, per esempio, l’importanza di un tetto sulla testa e della scelta di quello più adeguato alle proprie esigenze?

Se cercate una casa in affitto o da acquistare e non avete altro tempo da dedicare alla ricerca, se non quello risicato della pausa pranzo, a cui aggiungere al massimo qualche ritaglio tra una riunione di lavoro e l’altra, sappiate che il vostro dispositivo mobile può trasformarsi in un efficiente agente immobiliare!

Alcune tra le più famose agenzie nonché i siti di annunci immobiliari privati hanno pensato di creare un’app per aiutare gli utenti a caccia dell’appartamento giusto.
Annunci geolocalizzati, divisi per tipologia, destinazione d’uso e prezzo, sono alla base dell’architettura di tutte le app a tema immobiliare.
Abbiamo selezionato dall’App Store, per proporvele in carrellata, le proposte italiane più conosciute.

Solo Affitti

Il marchio “Solo Affitti”  è stato il primo in Italia a comparire su iTunes con un’app dedicata a chi cerca una casa (o un altro tipo di immobile) unicamente in affitto. Tra le particolarità dell’applicazione segnaliamo l’aggiornamento e la ricerca periodica delle offerte più vicine alle esigenze dell’utente che, avvenendo in maniera automatica, segnalano le novità interessanti nonappena vengono proposte sul mercato.

Immobiliare.it

Anche l’app di Immobiliare.it  permette di geolocalizzare tramite GPS le offerte di case e locali in vendita o in affitto, offre la possibilità di visualizzare le immagini descrittive degli annunci a tutto schermo in HD  ma, soprattutto, permette di sincronizzare con il proprio dispositivo mobile, l’account registrato sul sito internet che consente il salvataggio di  preferenze  in termini di parametri per effettuare le ricerche e di lista di annunci preferiti.

Tecnocasa

L’applicazione mobile del Franchisor immobiliare e creditizio internazionale  mostra, nella sua versione italiana, gli annunci disponibili in Italia e Spagna per chi cerca una soluzione abitativa, un locale commerciale, o immobili con altre destinazioni d’uso, classificandoli in ordine di attinenza rispetto alle preferenze espresse dall’utente.

 Idealista.it

Il sito di origini spagnole che si propone come uno dei più importanti bacini di offerte immobiliari private, ha la sua versione per iPhone e iPad anche in Italia che permette, tra le altre cose, di localizzare gli annunci immobiliari più vicini al posto in cui ci si trova nel momento in cui si effettua la ricerca. Se quindi vi capita di passeggiare in un quartiere che vi colpisce particolarmente, e dove vi piacerebbe abitare, attivando la geolocalizzazione degli annunci, potete scoprire se qualcuno ha un’offerta immobiliare adatta alle vostre esigenze, nel raggio di 4 km dal punto in cui vi trovate.

Easy Stanza

Se invece cercate solo una stanza ma, soprattutto, il coinquilino ideale, Easy Stanza vi da la possibilità di filtrare i profili dei possibili candidati. Gli utenti registrati sono infatti “schedati” in base a caratteristiche precise e alle proprie esigenze in termini di zona abitativa, budget fissato per le bollette, canone massimo di affitto…
Gli annunci degli immobili sono generalmente corredati da un vasto album fotografico visualizzabile a schermo intero sul dispositivo mobile.
Una volta individuato il possibile co-abitante o la stanza giusta è possibile accedere ad un servizio di messaggistica privata dedicato appunto alle “trattative” e allo scambio di informazioni in merito all’immobile da condividere.

 

Qualunque sia il vostro obiettivo dal semplice “tetto sulla testa”, alla base operativa dei vostri affari,passando per la casa vacanze dei sogni o il coinquilino perfetto, anche stavolta la soluzione mobile nonostante l’apparente “distanza semantica”, potrebbe tornare utile per una soluzione…immobile! 😉

YOUTOOL: un laboratorio on-line che mette in relazione aziende e designer.

YOUTOOL è una società composta da 7 professionisti specializzati in product e industrial design, comunicazione, grafica, web design e multimedia.
La sinergia tra le diverse competenze è confluita nella creazione della piattaforma YOUTOOL, un laboratorio on-line che mette in relazione aziende e designer attraverso workshop tematici. Ogni workshop è realizzato con video formativi e sezioni di interattività sviluppate sul sito. Per gli iscritti è prevista l’assistenza di tutor che accompagnano il progettista nella ideazione di progetti studiati ad hoc per l’azienda partner del workshop.

YOUTOOL rappresenta un nuovo strumento on-line per la promozione e ricerca di nuove idee. L’obiettivo del workshop on-line è sviluppare conoscenze pratiche per la realizzazione di progetti inediti, mirando all’ottimizzazione dei processi produttivi. La didattica di ogni workshop prevede 4 fasi formative esplicitate attraverso due video, il sito interattivo e i relativi contenuti scaricabili. Il primo video briefing e il secondo learning completano le fasi di preparazione e formazione del workshop, mentre l’interattività con i tutor sviluppa le successive fasi dal processo progettuale fino alla fase conclusiva di confezionamento e presentazione del progetto da sottoporre all’azienda.

YOUTOOL in collaborazione con Sound Corporation Group presenta il primo workshop on-line “Design Your Sound”. Il workshop è gratuito e si rivolge a creativi, designer, grafici, professionisti e studenti. Attraverso i 2 video e l’interazione offerta dai tutor sarai in grado di inviare la tua idea per il restyling di due diffusori acustici, Classic Line e Nuova Double Array.

Se volete partecipare ai vari workshop tenetevi sempre aggiornati sulle infinite possibilità che YouTool vi offre   🙂

Vasco vs Nonciclopedia: tutta colpa di Alfredo! [DIRITTI DIGITALI]

Nessuna celebrazione pubblica, questa volta, nè alcuna utilità dalla laurea ‘honoris causa’ in Scienze della Comunicazione. Possiamo solo  immaginare quale giornata campale deve essere stata la giornata di ieri in quel di Zocca in seguito alla diffusione delle notizie che hanno visto coinvolto il cantante ed il sito Nonciclopedia.

Breve riassunto per coloro (pochi) che non ne fossero ancora a conoscenza: Nonciclopedia – enciclopedia online nata come parodia di Wikipedia –  ha deciso di sospendere il proprio servizio a tempo indeterminato.

Tutto, sembrerebbe, per colpa di Vasco Rossi, almeno a sentire gli amministratori del sito ed a leggere l’ironico comunicato che da ieri mattina fa mostra di sè nella home page del sito:

Attenzione: questo non è uno scherzo!
Nonciclopedia sciopera a tempo indeterminato per colpa di quelle persone che si prendono troppo sul serio.
Un sentito ringraziamento a VASCO ROSSI e il suoi avvolt… avvocati.

Cosa è accaduto è presto detto: come raccontato, nella tipica scrittura dell’enciclopedia satirica, dagli amministratori del sito in una pagina interna, Vasco Rossi, per il tramite del suo legale, avrebbe sporto querela per diffamazione nei confronti del sito Nonciclopedia. La querela seguirebbe una richiesta di rimozione della pagina  – ritenuta appunto diffamatoria – dedicata al cantante e presente sul sito. Richiesta che sarebbe stata riscontrata dagli amministratori, con conseguente offerta di rimozione dei contenuti, ma, inspiegabilmente, ignorata dal legale di Vasco, che avrebbe deciso di proseguire nell’azione intrapresa.

La successiva attività di indagine da parte dalla Polizia Postale, che a più riprese avrebbe contattato e convocato gli amministratori del sito per chiarimenti sul suo funzionamento, ha fatto il resto: il timore di possibili conseguenze giudiziarie ha convinto gli amministratori a sospendere il servizio. Senza sponsor e finanziamenti, come dagli stessi spiegato, la scelta era quasi obbligata.

Il quasi è d’obbligo, dal momento che la reazione – sospensione dell’intero servizio – appare forse eccessiva rispetto ad una singola richiesta di rimozione.

Come ormai accade ogni volta che si entra nel perimetro della libertà di espressione, il web si è scatenato, in una vera e propria rivolta conto il cantante. Obbligatorio, pertanto, fare un po’ di chierezza:  nel pomeriggio di ieri sono stati diffusi due comunicati, uno a firma di Tania Sachs, prima; quindi, un successivo comunicato del legale di Vasco Rossi, contenente precisazioni sulla vicenda, dove, tra l’altro, si legge che

L’Artista ha sempre richiesto alla Community non l’intera rimozione del sito, bensì esclusivamente la rimozione della pagina a lui dedicata, e non per via del contenuto satirico (del tutto assente) ma per la presenza di contenuti offensivi, diffamatori e non veritieri. Tuttora si grida allo scandalo per il fatto che l’Artista avrebbe provocato la chiusura di Nonciclopedia ma Vasco non ne ha responsabilità essendosi limitato a chiedere la cancellazione della sola pagina a lui dedicata.

La vicenda è in sè paradigmatica del controverso – e mai totalmente definito – rapporto tra libertà di espressione/di cronaca/di satira, da una parte, e reato di diffamazione, dall’altra. Può la satira spingersi al punto da essere confusa con la diffamazione? quali i limiti/confini dell’una e dell’altra?

Da giurista, non posso che osservare come un confine astrattamente univoco non sia tracciabile: la definizione di ciò che rientra in una fattispecie, piuttosto che nell’altra, di ciò che è satira – e quindi protetto come libera manifestazione del pensiero dall’art. 21 della Costituzione, tale da far venire meno quella che si chiama ‘antigiuridicità della condotta’ – e di ciò che, invece, costituisce reato di diffamazione – previsto dagli artt. 595 e ss. del codice penale – è comunque rimesso alla valutazione del Giudice adito, effettuata caso per caso e tenendo conto la della specificità delle questioni sottopostegli. Il bene giuridico tutelato dalla norma – ossia l’oggetto della sua tutela, il bene che non deve essere leso – è dato dalla reputazione nell’ambiente sociale,  dall’opinione che altri hanno del nostro onore e del nostro decoro.

Sui diritti che rinvengono dall’art. 21 della Costituzione – tra i quali, appunto, il diritto di satira, quale diretta specificazione del diritto di critica – c’è una giurisprudenza infinita, che sarebbe inopportuno citare in questo contesto. Mi limito a precisare che, secondo la più recente giurisprudenza di merito, il diritto di satira può ritenersi superato quando chi agisce lo fa con attacchi personali, senza alcuna finalità di pubblico interesse (senza pertinenza), e con uso di espressioni scorrette o volgari (senza continenza).

Con particolare attenzione a quest’ultimo requisito, giacchè il carattere proprio della satira non può consentire di utilizzare l’ordinario metro di valutazione di ciò che può essere ‘espressione  scorretta’, ma prende comunque in considerazione l’eventuale gratuità delle espressioni utilizzate.

Le parole di chiusura del comunicato del legale di Vasco, che si chiede:

Voi come reagireste a chi vi offende? Offendere è forse diritto di libertà?
La libertà è un diritto ma ha un limite nella libertà e nel rispetto degli altri!

ci aiutano, forse, a comprendere meglio una questione che non ha solo risvolti giuridici – lecito vs illecito. – ma che tocca le corde più profonde della nostra sensibilità e soggettività.

Non me la sento di stigmatizzare questo atteggiamento; nello stesso tempo, non me la sento di condannare gli autori della pagina incriminata, di certo volgare, ma, forse, non necessariamente diffamatoria. Valutazione, comunque,di competenza di altri e più qualificati soggetti.

Mi soffermo, invece, sulla reazione veemente, a volte anche esagerata, della gente comune attraverso i social media. Ci riflettevo oggi, mentre, in auto per andare al lavoro, ascoltavo come ogni mattina la rassegna stampa di Luca Bottura su Capital, e sono stata illuminata : la gente reagisce perchè lo spiegamento di mezzi è iniquo, ancora una volta. Davide contro Golia, ma con un Davide che non vince.

Al di là, ripeto, di qualsiasi valutazione giuridica, la mia riflessione verteva sulle motivazioni di tanto accanimento – che ha avuto, tra l’altro, un fortissimo effetto boomerang, non preventivato, a danno dell’artista.

La Rete si muove, e dietro la rete tutti coloro che stanno imparando, tramite essa, a far sentire la propria voce, giusta o sbagliata che sia. Se è questo l’insegnamento da trarne, se è questa la ragione dietro questa ed analoghe vicende, allora, forse, stiamo davvero imparando qualcosa. 

E magari prima o poi potremo anche perdonare Alfredo.

P.S. stamattina un nuovo comunicato sul sito di Vasco si chiude con un benaugurante

meditate o meglio: fate quel che vi pare!!!

Social Media: ecco come possono supportare il brand

È risaputo ormai che gestire la brand reputation on line è diventato ormai un lavoro da equilibristi, basta poco per compromettere risultati ottenuti in anni di lavoro.

Gli epic fails hanno un’ampia cassa di risonanza e così una svista o un momento di impulsività si tramutano in casi di crisis management (vedi le critiche all’eccessiva magrezza della modella di Patrizia Pepe e la chiusura della bacheca di Facebook di Versace in seguito a proteste a favore dei diritti dei lavoratori).
Gestire la propria brand reputation in maniera ottimale è quindi cruciale per ogni azienda, e per questo motivo sono nati strumenti per monitorarla, come ad esempio Cream.

Oggi vogliamo raccontarvi un esempio positivo di come un’azienda ha saputo sfruttare i social media per supportare il proprio brand.

Altoids è una marca americana di mentine di proprietà della Wrigley. La percezione del marchio Altoids è sempre stato associato ad un carattere forte e l’azienda ha deciso di modificare la percezione che i clienti avevano del marchio, avvicinandosi di più ai giovani e facendoli identificare con il brand. Non per ultimi vi erano anche gli obiettivi di aumentare il numero di visitatori del proprio sito e incrementare le vendite.
È stata così ideata la campagna Curiously Strong Awards che ha interessato Facebook e YouTube.

La campagna è stata progettata per identificare su Facebook le tipologia di caratteri forti, senzi i quali vivremmo in un mondo noioso.
I fan di Altoids sono stati invitati ad attribuire ai propri amici una tipologia di “carattere forte” individuati in 12 archetipi:

  • the jet setter: l’amico che è sempre in giro per il mondo e che tiene tutti costantemente aggiornati sui propri spostamenti in luoghi esclusivi e in compagnia di celebrità;
  • the friend tycoon: l’amico che si preoccupa solamente di aumentare il proprio numero di amici sui social network;
  • the lyric lover: l’amico che esprime i propri stati d’animo postando testi di canzoni;
  • the oversharer: l’amico che ci aggiorna su ogni dettaglio della propria vita;
  • the holdout: l’amico che rifiuta di iscriversi a Facebook;
  • the past blaster: l’amico che scansiona le vecchie foto di scuola per poterle postare su Facebook;
  • the food-o-grapher: l’amico che fotografa ogni cosa che mangia;
  • the advice addict: l’amico che per qualsiasi decisione consulta sempre i propri amici postando domanda su Facebook;
  • the like-a-lot: l’amico a cui “like” tutto quello che pubblicate;
  • the princess snapshot: l’amico vanitoso che pubblica solo foto di sé;
  • the hipst-o-grapher: l’amico che per qualsiasi foto utilizza sempre filtri retrò;
  • the lurker: l’amico “invisibile” he non commenta mai i tuoi post ma sa sempre tutto quello che hai fatto.

Il Curiously Strong Awards è iniziato con un accattivante video musicale su YouTube – di cui vi avevamo parlato già qualche tempo fa – indirizzando gli spettatori ad un’applicazione su Facebook attraverso la quale premiare i propri amici in una delle 12 categorie.

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I destinatari di un Altoids Curiously Strong Award ricevono una latta d’oro con un video caratterizzante le varie categorie e un invito esclusivo ad essere immortalato nella Altoids.com Curiously Strong Gallery.

I risultati di questa campagna curiosa?

In appena due settimane sono stati inviati su Facebook oltre 1.200 Altoids Curiously Strong Award, il video di Youtube ha ottenuto un successo virale raccogliendo oltre 400.000 viste, e nel giro di due settimane i fan di Altoids sono aumentati di ben 9.400 persone.

Divertimento uguale chiave di successo per i brand sui social network? Voi cosa ne pensate?