Gli autori dei successi virali Benvenuti a Lampedusa e Inception Berlusconi si confessano [INTERVISTA]

Se vi siete chiesti come mai ancora non avevamo pubblicato il viral video “Benvenuti a Lampedusa” sappiate che è perché avevamo in serbo per voi una chicca.

In occasione del loro ultimo successo viral Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi ci hanno concesso in esclusiva una loro video intervista .
Dopo Inception Berlusconi e Il processo Ruby-Berlusconi un altro video che racconta in chiave ironica le vicende politiche del nostro paese.

Il talento dei due ragazzi lucani continua a far notizia ed attirare l’attenzione soprattutto la nostra che avevamo già parlato di loro in “IL PROCESSO RUBY BERLUSCONI” è nato un viral! Non possiamo che augurarvi buona visione!

In basso un piccolo sunto dell’intervista .

Per cominciare ci spieghereste brevemente chi siete e di cosa vi occupate ?

“Siamo gli autori di alcuni video che hanno spopolato sul web […] Giuseppe Stasi è sceneggiatore, ideatore e co-regista – mentre – Giancarlo Fontano è montatore, visual design e co-regista dei prodotti che ogni tanto mandiamo in rete e che riscuotono tanto successo […] Siamo due ragazzi di Matera e abbiamo studiato a Roma tutto ciò che riguarda la cinematografia, lo spettacolo, l’audiovisivo e la comunicazione visiva in generale”.

Alcuni vostri video sono diventati in breve tempo dei successi Viral. Secondo voi, quali sono le ragioni?

“Crediamo che il successo di questi video sia legato al fatto che gli italiani sono un pubblico molto attento ai fatti di cronaca e di politica nazionale che vengono seguiti con molta partecipazione aspettandosi anche fenomeni di satira e parodia.
C’è una grande ricerca e domanda di questi video satirici liberi da censura […] soprattutto dopo i massicci interventi per limitare la satira in TV che hanno creato fenomeni – virali- come i nostri che danno più spazio alla libertà e alla ricercatezza stilistica.
La tematica è senza dubbio importante per la viralità dei nostri video e credo che siamo riusciti a combinare il tema – dei nostri video- con uno stile ricercato ed elaborato che crediamo piaccia e si avvicini al linguaggio ed i gusti del popolo di internet”.

Inception Berlusconi, Il caso Ruby-Berlusconi, Benvenuti a Lampedusa hanno spopolato: cosa vi ha ispirato e in base a cosa scegliete i temi da trattare?

Giancarlo e Giuseppe ridono alla nostra domanda un po’ provocatoria ” Cosa ci ha ispirato? è una domanda difficile […] è tutta fantasia, sono invenzioni nostre […]. A dir la verità […] basta andare su un sito di informazione ANSA, aprire un giornale e si trovano gli spunti per la realizzazione di questi video che sono ne più ne meno che la rappresentazione della realtà […] la nostra fantasia è spesso superata dalla realtà […]”

Qual’è il prossimo lavoro a cui vi state dedicando?

“Sicuramente faremo altri lavori, non subito ma la notte dormiamo tranquilli sapendo che il giorno dopo aprendo corriere.it o repubblica.it troviamo la sceneggiatura già bella pronta. In questo momento ci stiamo occupando di altro, ma realizzando video virali ci siamo messi in mostra anche perché noi non facciamo video politici e gli unici -realizzati- sono i tre che abbiamo citato -Inception Berlusconi, Il processo Ruby-Berlusconi e Benvenuti a Lampedusa -.

Abbiamo fatto tantissimi altri video che non si occupano di politica […]Capita spesso che la gente ci fermi per strada per chiederci se abbiamo girato qualcosa su nuovi fatti di cronaca ma girare richiede molte forze ed impegno e non possiamo occuparci di tutto”

Che consiglio dareste a chi vuole intraprendere la vostra stessa strada?

[…] Non abbiamo l’età per dare consigli […]per chi fosse davvero interessato a fare il filmmaker o a lavorare in questo settore deve tralasciare l’approssimazione e non dare mai nulla per scontato, che si tratti di un inquadratura, di un taglio di montaggio, di una frase detta bene, perché il nostro lavoro è anche puntare sul perfezionamento tecnico, delle storie, delle idee, certo bisogna anche buttarsi ma prestando attenzione a dei dettagli che alla fine rendono particolare quel video su cui si è deciso di puntare, qualsiasi sia il tema […]

Ringraziamo Giuseppe e Giancarlo per la gentilezza, disponibilità e simpatia che ci hanno dimostrato. Aspettando il prossimo lavoro vi auguriamo un grosso in bocca al lupo per la vostra carriera!

McLuhan e la nascita dell'uomo elettronico

L’interconnessione globale, divenuta condizione “di fatto” per milioni di netizen, è una consapevolezza che arriva da lontano.

Ma quanto questa “coscienza dell’essere connessi” coinvolge direttamente la nostra dimensione fisica e i nostri corpi? Quanto, in sintesi, riusciamo a “percepirlo”?

A cento anni dalla nascita di McLuhan, “L’Uomo Elettronico” è una dedica al pensiero di questo grande massmediologo e del suo erede intellettuale Derrick de Kerckhove, e indaga questo territorio. Una performance globale nata per sperimentare la creazione di “una mente e un corpo connettivo” e di un vero e proprio “senso aggiunto” esternalizzato sui nostri device tecnologici.

In cosa consiste questa dedica/opera di arte digitale? La performance avverrà a Roma domani 31 Maggio, durante la celebrazione del centenario della nascita di Marshall McLuhan, e coinvolgerà tutti, in ogni luogo del pianeta.
Come fare per partecipare? E’ semplice e veloce:

– Scarica il PDF a questo indirizzo: http://electronicman.artisopensource.net/electronic-man-qrcode-stickers-a4.pdf

– Stampalo, contiene gli adesivi che permettono alle persone di unirsi all’Uomo Elettronico!

– Ritaglia gli adesivi e incollali da qualche parte nella tua città, nel tuo ufficio, nel tuo bar preferito, nella tua scuola, dovunque tu voglia!

– Fai una foto all’adesivo e inviala a info@artisopensource.net

Se vuoi puoi includere il tuo nome, il link al tuo sito web e una breve biografia: esporremo queste immagini e informazioni durante il grande evento a Roma per le celebrazioni del centenario della nascita di McLuhan, e sul sito dell’Uomo Elettronico.

Se vuoi puoi usare il tuo smartphone per leggere il QRCode sullo sticker: ti porterà direttamente all’Uomo Elettronico e anche tu potrai unirti al suo corpo ubiquo (oppure, se non sai come leggere un QRCode, puoi andare direttamente a questo indirizzo: http://electronicman.artisopensource.net/index.php?i=1).

Tra pochi giorni sarà disponibile anche l’app per iPhone: in pratica, a chi ha scaricato la app vibra il cellulare ogni volta che qualcuno si connette al corpo dell’EM donandogli un’emozione (quindi c’è un vero senso esternalizzato sul device tecnologico che ti pemette di “sentire” la connessione).

Intanto, in diverse parti del mondo, c’è già chi ha iniziato lo stickeraggio urbano!

The Electronic Man: http://electronicman.artisopensource.net/

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Saatchi & Saatchi, la più premiata all’Art Directors Club Italiano 2011

Saatchi & Saatchi si è aggiudicata il maggior numero di premi alla 26esima edizione dell’Art Directors Club Italiano.

Un Oro per il progetto interattivo ideato per la Conferenza Episcopale Italiana (www.chiediloaloro.it); il premio Best Use of Media per il progetto integrato ideato per la Settimana della Cultura del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali); e ancora 4 Argenti e 7 Bronzi tutti nella categoria Cyber/Digital, a conferma del talento di Saatchi & Saatchi.

Giuseppe Caiazza, AD di Saatchi & Saatchi, ha dichiarato:

“Sono molto fiero che ancora una volta Saatchi & Saatchi si confermi all’avanguardia della creatività italiana con una serie di idee innovative e sempre più mirate a perseguire l’eccellenza e l’uso intelligente dei new media. Sono sicuro che il fatto di essere sul gradino più alto del podio dell’ADCI sarà motivo di orgoglio per le nostre persone e per i nostri clienti, che ci hanno sempre confermato la loro fiducia negli anni e che ci stanno accompagnando in questa nuova fase di crescita”.

L'abbraccio di mamma gatto [VIRAL VIDEO]

Un video che per visualizzazioni farebbe invidia a qualsiasi pubblicitario alle prese con la realizzazione di un video virale; stiamo parlando di un viral video che negli ultimi giorni ha spopolato in rete Cat mom hugs baby kitten“.

Con 12000000 visualizzazioni in meno di una settimana per 1:01 minuti di riprese non potevamo non segnalarvelo. La dimostrazione che riusciamo sempre ad apprezzare la tenerezza di un caloroso abbraccio materno, anche se è quello di un gatto.

I casi di successo nell'Enterprise 2.0 presenti al Social Business Forum

I casi di successo nell'Enterprise 2.0 presenti al Social Business Forum

I casi di successo nell'Enterprise 2.0 presenti al Social Business ForumManca ormai pochissimo al Social Business Forum (senza dubbio uno degli eventi più importanti in Europa per chi si occupa di come i social media possano integrarsi nei processi di un’azienda), di cui abbiamo già accennato qualcosina la scorsa settimana.

Siamo certi che molti di voi scalpitano sulla linea di partenza, ma noi Ninja vogliamo fornire a chi è ancora indeciso un motivo in più per partecipare a quest’evento internazionale.
A questo scopo oggi vi parlerò di alcuni casi di successo che verranno ampiamente presentati durante l’evento e che potrete toccare con mano conoscendo i protagonisti di ognuno di essi.

Attenzione!

Quelli che che seguono sono solo una piccola parte rispetto a ciò che potrete scoprire l’8 giugno 2011 presso l’Hotel Marriott di Milano. Pronti?

GiffGaff

Logo GiffGaffPer chi non la conoscesse si tratta della compagnia di telefonia mobile più innovativa del mondo. Solo 15 dipendenti portano avanti un business in continua crescita in un settore iper competitivo come quello della telefonia mobile! Come? Grazie ai suoi clienti e all’utilizzo dei social media!

La società ha ricevuto negli ultimi anni due prestigiosi premi che vengono solitamente dati alle imprese più innovative del mondo: il Forrester Groundswell Award e il Community Award al Social CRM Customer Excellence Awards.

Il nome GiffGaff esprime in pieno la mission dell’azienda perché è la traduzione dal gaelico dell’espressione “‘mutual living“. I principi su cui si basa questa bellissima azienda sono espressi nel GiffGaff Manifesto, di cui estraggo una frase a mio parere molto significativa:

We’re giffgaff, a David amongst Goliaths in Mobile-land. We may be sort-of-small but we’re big on that caring, sharing thing. We believe in community; in people; In the person but specifically, that the power should rest with them.

Quando?

Alle ore 11.30 nella sezione dedicata al Customer Engagement!

Dell

Logo DellDell, produttore americano di personal computer, che tramite le community online è riuscito a generare idee per nuovi prodotti, abbattere i costi di customer service e vendere pc via Twitter per più di 7 milioni di dollari. I ninja avevano già parlato di quest’azienda come un caso di successo dell’utilizzo dei social media. Vediamo qualche dato sui risultati ottenuti da quest’azienda:

1 milione di follower sul canale Twitter @DellOUtlet, uno spazio in cui rimanere aggiornati sulle offerte dell’azienda e la vendita di computer di seconda mano;
3 milioni di fatturato grazie all’utilizzo dei social media in poco più di 2 anni;
350 idee effettivamente realizzate grazie alla collaborazione degli utenti della community IdeaStorm, creata ad hoc per ascoltare le esigenze e le idee dei clienti.
40 le persone impegnate a rispondere tutti i giorni ai dubbi e alle curiosità dei clienti. Queste persone collaborano in stretto contatto con l’ufficio stampa e PR dell’azienda e sono diventate particolarmente attive dopo una lunga fase di ascolto e apprendimento.

Non ci sono trucchi dietro al successo della loro strategia, se non una piena integrazione con i processi aziendali e un reale investimento sui social media.

Quando?

Bill Johnston, Director of Global Community Dell terrà un keynote speech dal titolo “Paving the way to Social Business” alle ore 10, ma potrete approfondire quest caso nel Padiglione dedicato all’esposizione di tutti i casi di successo presenti al Social Business Forum.

Webank

Il progetto Wepad sul sito viene presentato così:

Un web-reality e una gara contro il tempo. Un social network e un esperimento di creatività collettiva. Un team di esperti impegnati in una missione impossibile: inventare la App per iPad più utile di sempre, che faccia risparmiare tempo e denaro. Per trovare l”idea giusta hanno a disposizione solo sei incontri e hanno bisogno del tuo aiuto.

Logo WebankSi tratta di un esempio molto interessante di come gli strumenti 2.0 possano essere utilizzati per aumentare la partecipazione ed il coinvolgimento delle persone.

Quando

Carlo Panella, Banking Commercial Director presso WeBank, banca del gruppo Bipiemme, racconterà alle ore 12 l’esperienza del progetto Wepad.

UniCredit Banca

Logo Unicredit BancaL’esperienze di Unicredit Banca si differenzia dagli altri casi illustrati fin ora per gli obiettivi che persegue. Negli ultimi anni Unicredit, sicuramente tra gli istituti bancari leader in Europa, ha lanciato più di 50 community interne per connettere un gruppo di 16000 colleghi, mettere a fattor comune le competenze, facilitare la collaborazione attraverso paesi e culture differenti.

Quando

Anche in questo caso potrete toccare con mano e conoscere meglio tutti i progetti portati avanti da Unicredit Banca nel padiglione dedicato ai casi di successo.

Allora ti ho convinto?

Se sei curioso conferma immediatamente la tua partecipazione e segui il blog dell’evento per conoscere tutti gli aggiornamenti, le novità, le interviste agli speaker.

United Blogs of Benetton, un superblog per riunire esperti e appassionati di lifestyle [CASE STUDY]

Un blog aggregativo, una piattaforma che permetta di migliorare ancora il rapporto con la community di fan del brand: a questo ha probabilmente pensato il team Benetton di Digital Strategy guidato da Gabriele Lunati. Continua a leggere

Blitz anti-nucleare di Greenpeace alla finale di Coppa Italia [GUERRILLA]

Ieri sera, al trentesimo minuto di Inter – Palermo, 10 attivisti Greenpeace hanno rubato la scena alla finale di Coppa Italia. Due di loro – cerchiati in rosso nella foto e sospesi dall’anello di copertura dello stadio con delle funi – hanno accompagnato la discesa di uno striscione giallo di 200mq sopra la tribuna Tevere dell’Olimpico: “Da Milano a Palermo, fermiamo il nucleare”.

Un’operazione certamente visibile e spettacolare, che va di pari passo con la protesta dei ipazzisietevoi.org, sette ragazzi che da 17 giorni hanno deciso di vivere reclusi in un rifugio anti-radiazioni e comunicano solo attraverso il loro sito internet.

Qui la gallery fotografica completa de La Repubblica.

UPDATE di Silvia Carbone (ore 14.00)

Ecco il video che mostra l’entrata spettacolare degli attivisti di Greenpeace all’Olimpico.

Apprendiamo dai commenti all’articolo che i sette attivisti di Greenpeace che hanno esposto lo striscione allo stadio sono stati denunciati:

Sette attivisti di Greenpeace, tra cui 4 cittadini svizzeri, un tedesco e 2 italiani di età compresa tra i 23 ed i 44 anni, sono stati denunciati e colpiti da Daspo di tre anni, per il blitz messo a segno dagli ambientalisti durante la finale di Coppa Italia, domenica allo stadio Olimpico.

I sette erano stati bloccati a conclusione del match Inter-Palermo. Per uno dei due italiani, che non è residente a Roma, il questore ha adottato anche il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nella Capitale per la durata di 3 anni.

[Fonte: Corriere.it]

10 campagne ambient d'impatto

Che la pubblicità fosse invadente, sono secoli che se ne parla. Con questo articoli vi proponiamo una selezione delle migliori pubblicità invasive, fisicamente invasive!

…Un po’ sproporzionato

Per promuovere la furba soluzione di possedere un’auto piccola in una grande città, un’agenzia Americana ha adottato un approccio letterale alla pubblicità: la Smart Fortwo con le serrature enormi. Sull’auto piccola c’è la serratura buona  😉

Ops! E’ colato tutto giù per il grattacielo

Ma non si tratta certo di una campagna di vernici per ambienti, parliamo di Nationwide (Banca Americana) e il messaggio è davvero geniale: “si può essere pronti per qualsiasi cosa la vita abbia in serbo”

Toccare la cultura con piede

Per trovare un modo per generare entrate per vendite di beneficenza, nel South Carolina, un’ agenzia locale ha ottenuto il diritto di inserire annunci su scale in un edificio della città… Il tutto gratuitamente! Costi irrisori dal profitto enorme.

Attacco frontale ai monumenti

Una campagna per l’inquinamento da plastica, per riflettere senza innestare senso di colpa ne ‘ tantomeno banalizzarne il contenuto. E’ stata un’ agenzia pubblicitaria di Vancouver ad apporre manufatti in plastica sulle sculture più importanti in giro per la città.

Le tue dita ne fanno di passi

Una ormai famosa idea di Phil Jones, direttore creativo della campagna “Get Stretchy”. La sua idea era quella di creare qualcosa di divertente e piacevole da mostrare agli amici senza perdere mai d’occhio il “prodotto Yoga-fitness”. Un volantino niente male considerando che il costo è nettamente inferiore rispetto a quello tradizionale.

Ripensare i manichini

Spariscono i manichini e la loro funzione d’uso si arricchisce di tecnologia low cost. Display composti di “mattoni” laser, creati dalla società Californiana “Prisma”. Ogni blocco è di 25 pollici di diametro, possono essere personalizzati facilmente e sono molto più convincenti degli espositori in cartone tradizionale o dei manichini in plastica.

Potenza fuori dagli sche(r)mi

Idea vincente per sfruttare lo spazio aperto in Ford Field, casa dei Detroit Lions. Anche se i mattoni non sono tutti veri, non è certo quello che fa’ la differenza. Sospeso a 10 piedi dal pavimento i passanti non possono fare a meno di alzare lo sguardo.

 

Un invito a tuffarti

Masterminds, una agenzia pubblicitaria del New Jersey ha inserito un annuncio sul nastro porta-bagagli. Le immagini della piscina del resort ruotano intorno alla pista, simulando una vera e propria nuotata . I costi di produzione e di installazione ammontano solo a poche migliaia di dollari, ma l’effetto è davvero suggestivo.

 

Richiamo allo spreco

E’ stato Denver Water ad abbracciare una causa etica per la realizzazione di questa campagna pubblicitaria. L’iniziativa vuole coinvolgere un target di circa 1,3 milioni di persone in Colorado, servite da servizi finanziati con fondi privati. I barili rappresentano l’acqua sprecata dai servizi igienici e l’auto “grezza” rappresenta la parte realmente funzionale della vettura. Il tutto vuole comunicare quanto l’utilizzo dei prodotti possa ridursi al minimo evitando gli sprechi.

Wine Tourism Marketing! Ninja Marketing intervista Donatella Cinelli Colombini

Domenica 29 Maggio 2011 ritorna “Cantine Aperte”, la giornata che in pochi anni dalla sua nascita ha portato al successo l’Enoturismo in Italia.


Un business con un giro d’affari in Italia di 2,5 miliardi di euro che spinge a viaggiare ogni anno milioni di turisti (il vino è la 3° attrattiva per i turisti stranieri) per scoprire nei territori rurali di campagna le aziende vitivinicole d’eccellenza, facendo il pieno di cultura enologica all’aria aperta nei vigneti e degustando “con moderazione“, tra botti di legno di rovere e tini d’acciaio.

E in occasione dell’inizio di un interessante corso di enoturismo, rivolto ad operatori, guide e produttori, abbiamo avuto il piacere di stringere la mano ed intervistare una docente fuori dal comune: Donatella Cinelli Colombini.

  • Fondatrice nel 1993 del “Movimento del Turismo del Vino” (di cui è stata presidente per 9 anni) e sempre nel 1993 ideatrice di “Cantine Aperte”.
  • Ha insegnato fino all’anno scorso a organizzare, promuovere e gestire le cantine sotto il profilo turistico nei Master post laurea di 5 università (Venezia, Firenze, Bologna, Trieste e Malta).
  • Dopo un’esperienza di 14 anni nella fattoria di famiglia a Montalcino, nel 1998 ha creato la sua azienda ristrutturando 2 proprietà di famiglia: la Fattoria del Colle a Trequanda risalente al 1592 (dove si producono il Chianti Superiore DOCG, l’Orcia DOC, due tipi di IGT Toscana Rosso e il Vinsanto del Chianti DOC) e il Casato Prime Donne a Montalcino (dove si producono il Rosso di Montalcino DOC e il Brunello di Montalcino DOCG).
  • Nel 2003 ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano assegnato dalla guida AIS Bibenda, e ha pubblicato il “Manuale del Turismo del Vino” seguito, nel 2007 dal libro “Il Marketing del Turismo del Vino”.
  • Dal 2001 al 2011 è stata Assessore del turismo del Comune di Siena (incarico conclusosi un paio di settimane fa) inventando una nuova tipologia di turismo sportivo: il “trekking urbano”, un nuovo modo di fare turismo fuori dagli itinerari più conosciuti e insieme di tonificare il fisico. Esportato da Siena in altri 34 capoluoghi italiani.

Donatella Cinelli Colombini è oggi inoltre vice presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino e vice presidente dell’Enoteca Italiana.

Salve Donatella, è un vero piacere conoscerti!
Salve ragazzi, è un vero piacere anche per me.

Secondo le ultime ricerche quali sono le motivazioni che nel nostro Paese spingono i turisti italiani a visitare una cantina? E da quali nazioni provengono per di più i turisti stranieri?
I turisti del vino italiani secondo le ultime ricerche sono stimolati a viaggiare per conoscere le aziende vitivinicole sparse lungo il territorio nazionale soprattutto per voler vivere una “nuova esperienza turistica”, sono attirati anche dalla notorietà dei luoghi e dalla qualità dei prodotti. E desiderano fare qualcosa di tendenza, senza dimenticare d’assaporare l’enogastronomia tipica. In questo modo riescono a soddisfare dei bisogni importanti come il divertimento unito all’apprendimento, rendendosi protagonisti appunto di un’esperienza innovativa caratterizzata anche dalle tante possibilità di socializzazione che ne possono scaturire e dal bisogno di esaudire nel migliore dei modi quel senso di scoperta e di curiosità che alberga dentro ognuno di Noi.
I turisti del vino stranieri provengono per di più dalla Germania (il 33%), Austria (12%) e Nord America (11%), a seguire Svizzera, Gran Bretagna, Francia e Giappone. I tedeschi sono conosciuti per essere molto attenti ai prezzi. Invece gli americani, in particolare modo quelli sopra i 30 anni, sono i turisti più apprezzati dagli operatori perché orientati sui vini di alta qualità più costosi semplificando il processo di acquisto concentrandosi su marche e denominazioni (i Californiani hanno la maggiore cultura enologica). Mentre i russi usano il prezzo come indice di qualità.

La strategia di marketing nella politica dell’accoglienza enoturistica in che modo può adattarsi quindi alle differenti esigenze ed aspettative dei Wine Lovers?
I visitatori che giungono nelle aziende vitivinicole non sono tutti uguali sia per cultura che per budget.
Ci sono innanzitutto i cosiddetti “enoturisti per caso” che desiderano trovare servizi d’intrattenimento e ristorazione di cucina tipica, oltre a comprare vini economici e sfusi cercano di fare anche uno shopping d’oggettistica. La durata della loro visita deve essere breve e in gruppo con spiegazioni semplici, rimangono molto affascinati dagli elementi tradizionali all’interno della cantina e dalla bellezza dei panorami vitati.

Poi ci sono i veri e propri “turisti del vino” che comprano altresì vini di pregio, desiderano effettuare la visita con esperti , incontrare il titolare e l’enologo, sono attirati principalmente dalla fama e dal prestigio della cantina e dimostrano di avere anche una certa cultura enologica richiedendo l’assaggio. La durata della loro visita deve essere media e possibilmente individuale.
E inoltre esistono gli “opinion leader” e “amanti del lusso” che sono sensibili alla viticoltura e all’enologia innovativa, comprano solo vini costosi e rari, desiderano vedere e capire un’enologia diversa, gradiscono molto incontrare l’enologo e richiedono d’assaggiare vini in anteprima. La durata della loro visita deve essere però lunga e individuale.

Le Strade del Vino sono dei percorsi riconosciuti dalle regioni italiane che permettono, seguendo un’apposita segnaletica stradale, di esplorare il mondo vitivinicolo di una determinata zona con le sue cantine aperte al pubblico, non tralasciando i luoghi di sosta di interesse. Quante sono in Italia? E quali sono le Strade del Vino più trafficate?
Esistono più di 150 Strade del Vino ma purtroppo bisogna subito dire che se ne contano meno di 20 come davvero funzionanti, tra cui: Franciacorta, Strada Astesana, Vino Nobile di Montepulciano, Soave, Barolo, Costa degli Etruschi, Chianti Colli Fiorentini, Dal Roero alle Langhe, Oltrepò Pavese, Colli di Maremma, Vini Bresciani del Garda, Moscato e Barbaresco.

Son effettivamente fin troppe le Strade del Vino italiane che risultano spesso essere solo dei semplici atti amministrativi, non avendo alcuna traccia di cartelli stradali ed in certi casi con la quasi totale assenza di cantine lungo il proprio percorso. Una situazione infelice e dannosa per l’immagine delle zone vitivinicole di qualità meno conosciute.
Mentre se diamo un’occhiata all’efficienza delle Strade del Vino estere, i nostri diretti competitors, ci accorgeremo subito della differenza nel numero dei percorsi enoturistici offerti a vantaggio della qualità: 14 Strade in Francia con 7,5 milioni di enoturisti, 21 Strade in Spagna, 13 Strade in Portogallo, 11 Strade in Grecia, 15 Strade in Sud Africa , 9 Strade in Nuova Zelanda, 8 Strade in Cile. Mentre in America (soprattutto negli stati della California, Texas, Michigan, Pennsylvania e Nord Carolina) i percorsi enoturistici attirano ben 27 milioni di visitatori con 162 miliardi di dollari come giro d’affari e 49.000 addetti ai lavori.
E’ necessario quindi investire in un’adeguata politica di marketing territoriale che sappia cogliere l’enormi potenzialità che tutt’oggi il mercato enoturistico nazionale offre, sapendo gestire in primis adeguati uffici informazioni.

Il Turismo sul web racchiude una nuova frontiera di guadagno e rappresenta una nuova forma d’intrattenimento ampiamente consolidata: produttori, cantine e consorzi come possono approfittarne?
Sicuramente incominciare e/o continuare a curare la propria presenza online. Per il proprio sito consiglio di affidarsi quanto prima alle agenzie web specializzate in attività di SEO (NdR: Search Engine Optimization) per essere indicizzati al meglio sui motori di ricerca, risultando più facilmente visibili ai tutti i wine lovers del web 2.0.
I turisti sono degli “amanti infedeli” sempre attratti dal nuovo ed è molto importante oggi saper utilizzare i social media come Facebook, Twitter , Youtube, Flickr e Skype.
Ormai l’enoturista programma il viaggio su Expedia e poi posta i feedback sulla community di TripAdvisor.
L’enoturismo deve sapere essere uno sport di squadra, che può e deve generare networks virtuosi. Il passaparola sul web sta accelerando costantemente la percezione dei consumatori sui prodotti e servizi offerti dagli operatori. Noi per esempio in famiglia, stiamo lavorando moltissimo dai contatti che riceviamo quotidianamente tramite le decine e decine di migliaia di visite mensili al nostro blog.

Cara Donatella, la nostra intervista è giunta al termine: ti ringraziamo a nome di tutti lettori di Ninja Marketing. Prima di salutarci vogliamo chiederti infine se potresti rivolgere un breve appello ai giovani che si avvicinano al mondo del vino. Cosa gli consiglieresti?
La cultura del vino parte in cantina e da una corretta educazione alimentare. Possiamo adottare giorno per giorno il seguente slogan: “Bevi poco per bere bene”. Approfittando per ricordarvi dell’esistenza del progetto “Vino e Giovani” del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con le regioni, affidato per l’esecuzione all’Enoteca Italiana. In cui già sono stati coinvolti 20.000 ragazzi under 30 di 15 università italiane, tra convegni e momenti di intrattenimento arricchiti da istruttive degustazioni sia libere che guidate.

La nostra intervista è finita! 🙂

E se voi Ninja desiderate incrementare la propria mobile experience in merito a 1.000 selezionate cantine italiane divise per regioni con tutti i dettagli per conoscerne al meglio: il profilo; la storia; tramite GPS la localizzazione geografica (mappa della cantina); i vitigni coltivati; l’enologo della cantina; la zona vitata; le etichette commercializzate; l’accoglienza riservata in termini di orari; lingue parlate; possibilità di visita dei vigneti; degustazione; opportunità di acquisto; ristorazione ed accessibilità.. Segnaliamo la seguente applicazione ufficiale del Movimento del Turismo del Vino su App Store (chiamata MTVINO), nella versione 1.1 da 2.0 MB per iPhone, iPad e iPod touch (pubblicato il 16 maggio 2011). Disponibile a 3.99 euro.

Qui di seguito l’icona con link incluso all’app:

Costi di Sviluppo Applicazioni iPhone e iPad [CASE STUDY]

Scaricate almeno una nuova App a settimana, utilizzate le vostre Apps preferite più di una volta durante la giornata, ogni tanto cercate nell’ Appstore le ultime novità per provare le Apps più innovative… E alla fine ve lo chiedete, e se producessi un’ App per la mia azienda?

Tra questa domanda e la successiva tuttavia non passerà molto tempo e vi chiederete: quanto costa produrre una App ?

A questa domanda ci sono diverse risposte. Innanzitutto bisogna premettere che la mobile App è un software percepito dagli utenti come un prodotto da tasca, di marketing e design. Secondo una ricerca di mercato pubblicata nel 2010 da America On Line, il legame che si sviluppa tra utenti e applicazioni comprende più fattori, che non si basano unicamente sulla “pulizia” del codice e su cosa l’app fa, ma su altre componenti relative alle aree di marketing e design.

Per sviluppare un’ App di qualità, che dia valore al nostro brand non è quindi semplice trovare l’agenzia giusta con cui dialogare, la maggior parte degli sviluppatori di apps sono infatti software house, e sono pochi i team e le agenzie specializzate in marketing design, ingegneria del software e User Interface design in grado di creare progetti per App di successo.
E’ quindi il caso di valutare l’esperienza dei team di sviluppo e di partire da un progetto inizialmente semplice, su cui ragionare in seguito in termini di complessità e nuove funzionalità.

Una volta scelti i developers iniziamo a distinguere che tipologia di App vogliamo sviluppare. Attualmente nel settore mobile le tipologie sono due: Apps che si integrano nella comunicazione di impresa o Apps intese come veri e propri prodotti che possono portare direttamente delle revenue.

L’ App realizzata da Pizzahut di fronte ad un investimento di alcune decine di migliaia di dollari per la sua realizzazione nel 2009 ha portato entrate per un totale di 1.000.000 di dollari a soli tre mesi dal lancio nel 2009, con 100.000 downloads unicamente dallo store americano.

Color, un App dedicata alla fotografia e ai social media, ha ricevuto recentemente investimenti di 41 milioni di dollari da venture capitals come Sequoia e Brain Capital pianificando nel progetto di sviluppo un rientro di investimento nella rivendita dei dati di utilizzo ad aziende partner nel medio periodo.

In questa direzione si sono mossi i grandi editori, anche televisivi, come Sky, la cui App offre agli utenti un mese gratuito di utilizzo mentre per i successivi richiede la sottoscrizione di un abbonamento a pagamento.

In questi case studies, la domanda va posta quindi in modo differente, più che quanto costa una App c’è da chiedersi: quanto costa un’industria?

Tornando ai costi effettivi di sviluppo senza farci spaventare da queste cifre, la linea guida da seguire per lavorare con iPhone / iPad / Android generalmente è questa: creare qualcosa di semplice su mobile è facile, renderla professionale e funzionale in tutte le sue particolarità richiede invece molto più tempo.
Per realizzare alcune App infatti i tempi sono brevi, e in poche settimane è possibile trovare il proprio progetto direttamente su Appstore. Per le più complesse invece i tempi si allungano e sono richiesti diversi mesi di lavoro, che possono arrivare, come nel caso di Mastercard Priceless Picks a 12 mesi di sviluppo.

In un’analisi di costo, ci sono diversi fattori da prendere in considerazione. La valutazione di ore/lavoro , che per uno sviluppatore iPhone si mantiene mediamente sui 150$ l’ora, ma che su piattaforme per professionisti come Guru.com parte dai 50$, che va poi naturalmente moltiplicata per il numero di programmatori / progettisti software.
A questi costi va aggiunto il lavoro di grafica e comunicazione, caratteristica fondamentale nelle App di successo, a maggior ragione se parliamo di schermi HD, in grado di dare massimo risalto alle immagini.
In questo caso una valutazione media si assesta sempre intorno ai 50$ l’ora, ma che naturalmente aumenta in caso di professionisti dell’ User Interface Design.

Alcuni esempi di App di successo e i loro budget.

Tirando le somme, il mercato dei developer tra il 2010 e il 2011 si è assestato su budget intorno ai 5000$ per lavorare ad App con semplici funzioni di base per salire a cifre intorno alle decine di migliaia di dollari per App più complesse con obiettivi di vendita e di download pianificati nel tempo . La creazione di siti in grado di sviluppare App in pieno stile DIY (Do it yourself) ha permesso di rendere ancora più accessibile questo mercato per chi vuole essere presente su App store in breve tempo senza curare un progetto di sviluppo.

La direzione da prendere per un’azienda che si voglia inserire nel mercato mobile è quindi personalizzata a seconda dei casi.
Ad oggi su Appstore (fonte: Apple) le App scaricabili sono più di 500.000, la concorrenza è tanta e far scaricare la propria App da un sostanzioso numero di utenti è il primo obiettivo di qualsiasi brand.
Una giusta valutazione per le aziende che si affacciano adesso a questo settore può essere aspettare e valutare il mercato, ma muoversi con decisione verso applicazioni che possano creare attorno a loro interesse e valore, con un occhio all’interattività e ad una comunicazione visiva creativa coerente con il proprio marchio o progetto.
Non a caso Apps Blockbuster come Angry Birds non devono il loro successo a motori grafici tridimensionali ma a uno studio approfondito di mercato e ad un efficace progetto creativo e di prodotto.