Sony PlayStation 4: la nuova console ibriderà Kinect [RUMORS]

L’attuale generazione di console pare voglia passare alla storia per essere una delle più longeve, almeno stando a Sony e Microsoft che anche al recente E3 hanno confermato di volere ulteriormente spremere il proprio hardware  palesando una certa (immotivata?) fiducia nei propri device (che molti publisher giudicano superati) in un periodo sottotono per offerte e performance – IMHO, ma neanche tanto.

Da tempo abbiamo imparato che ogni dichiarazione ufficiale vuol dire esattamente il contrario (Nintendo docet) e se prendiamo per buona la news rilanciata dal sito Digitimes, la regola è confermata. Stando a quanto riportato, i produttori taiwanesi Foxconn e Pegatron Technology, già incaricati da Sony di assemblare PS3, pare siano a lavoro su – udite, udite – PS4.

La console pare sarà pronta ad approdare sul mercato in un non meglio imprecisato 2012 con ben 20 milioni di esemplari. Sbalorditivo? Trattenete lo stupore almeno fino a quando non leggerete questo: continuando la tradizione del “copiamo a man bassa senza ritegno – tanto all’innovazione ci pensano gli atri” (scusate la prolissità), la nuovissima PlayStation 4 dovrebbe addirittura integrare una tecnologia simil-Kinect.

Cari ninja, cominciate a ristritturare il salotto di casa… o la vostra stanza: vi servirà parecchio spazio!

Gli spot più amati e condivisi sul Tennis

Il torneo di Wimbledon 2011 è appena terminato decretando la vittoria di Novak Djokovic (nella foto in alto) nel maschile e di Petra Kvitova nel femminile e come ogni anno si conferma tra gli eventi sportivi più appetibili per un investimento pubblicitario.

Ma facciamo un passo indietro e analizziamo in particolare quelli che secondo la lista di Unruly Media sono gli spot pubblicitari, della categoria Tennis, maggiormente condivisi dagli utenti dei social network.

Tra i gli spot selezionati primeggia come testimonial il campione Roger Federer (presente in ben 5 spot). Gli adv degli altri campioni come Nadal, Murray e Djokovic risultano meno “condivisi” dagli utenti rispetto a quelli del campione svizzero.  Sopresa poi per quanto riguarda le donne: solo 4 dei 20 spot della lista hanno come protagoniste le tenniste (tre di questi tratti dall’ultima straordinaria campagna della WTA).

Inoltre risulta debole la componente “sesso” nella creatività pubblicitaria sul Tennis. Escludendo infatti lo spot di Nadal per Armani e i tre della WTA (Women’s Tennis Association) risultano molto più apprezzati gli spot umoristici e ironici.

Ecco gli spot proposti da Mashable:

Il dietro le quinte di Gillette & Federer

http://www.youtube.com/watch?v=cTl3U6aSd2w&feature=player_embedded#at=58

Federer tira nella Mercedes

http://www.youtube.com/watch?v=mUCobDz7aec&feature=player_embedded

Rafael Nadal per Emporio Armani Underwear e Armani Jeans

Vizzavi – Animated Ad

Urban Tennis: Andy Murray per Head Tennis

Novak Djokovic gioca su un aeroplano – Head Tennis

Djokovic ha il tempo per tutto – Head Tennis

http://www.youtube.com/watch?v=BuyYri0lCwQ&feature=player_embedded#at=22

Sugar & Spice – Women’s Tennis Association

Supporta Andy Murray e diventa fan di Head Tennis

Attacco domestico: Nike & Federer

“I feel pretty” Maria Sharapova per Nike

http://www.youtube.com/watch?v=mqM-MLvYuuE&feature=related

Roddick contro Pong – American Express

Li Na: Strong is Beautiful – Women’s Tennis Association

Ana: Strong is Beautiful – Women’s Tennis Association

Wimbledon come non l’avete mai vista – Sony 3D

http://www.youtube.com/watch?v=znreR0ShdGc&feature=player_embedded

Australian Open Tennis 2011

Roger Federer Netjets commercial

Roger Federer e il Test Drive per la 2012 SLS AMG Roadster

http://www.youtube.com/watch?v=xag7oXYcRBY&feature=player_embedded

La corsa di cavalli in giostra di Improv Everywhere [VIRAL VIDEO]

Era un tranquillo pomeriggio al Bryant Park di New York, i bambini sorridevano allegri a cavalcioni sui quieti destrieri della giostra…quando sono arrivati quelli di Improv Everywhere e hanno trasformato il carosello in una corsa di cavalli! Un fantino, due commentatori al tavolo della stampa, una folla di scommettitori, un trombettista, e la gara ha avuto inizio!

Ecco dunque un’altra missione compiuta da parte dell’originale collettivo americano: creare situazioni divertenti e improvvise coinvolgendo i passanti è il loro obiettivo, e non falliscono davvero mai. Tant’è che noi ninja ci troviamo spesso (e volentieri) a parlare di questo gruppo, delle sue missioni e della vitalità delle idee messe in scena.

Qui potete leggere la genesi della storia e i retroscena. E vi consiglio di rimanere sintonizzati, perchè a quanto pare ci sarà anche una seconda parte!

Social Media Revolution 3 [VIRAL VIDEO]

Erik Qualman, autore di “Socialnomics: how Social Media transforms the way we live and do business” (best seller n° 1 in materia di Social Media), ci dimostra come questi si siano insinuati nelle nostre vite sconvolgendole in modi su cui, forse, non abbiamo ben riflettuto. Basti pensare alla Primavera Araba  per rendersi conto degli innumerevoli risvolti sociali e storici.

La grande diffusione e fortuna si basa su una serie di considerazioni, prima fra tutte che i Social Media hanno a che fare con le relazioni e, quindi, con le persone.

 

Ecco alcuni degli aspetti più interessanti mostrati nel seguente animated infographic:

  • Oltre il 50% della popolazione mondiale è sotto i 30 anni e tra 10 anni più del 40% di chi si trova oggi nelle liste dei Fortune 500 non ci sarà più.
  • I Social Media hanno surclassato la pornografia divenendo l’attività più praticata sul Web.
  • Negli USA Facebook supera Google in quantità di traffico settimanale.

Ma l’impatto dei Social Media riguarda anche la nostra vita offline:

  • 1 coppia su 5 si incontra online.
  • 3 coppie gay su 5 si incontrano online.
  • 1 divorzio su 5 è causato da  Facebook
  • Oggi quello che accade a Las Vegas rimane … su Youtube, Flickr, Twitter, Facebook, ecc…!
  • Il 69% dei genitori sono “amici” dei propri figli sui Social Media

E riflettendo sui numeri e, quindi, sulle opportunità di business:

  • Se Facebook fosse una nazione, sarebbe la terza in ordine di grandezza, con una popolazione pari a due volte gli Stati Uniti.
  • L’80% delle aziende usano i Social Media per ricerca del personale e il 95% di queste si affida a  LinkedIn.
  • Il 34% dei blogger posta commenti su prodotti e brand.
  • Il 90% dei consumatori ha fiducia nei consigli peer to peer, solo il 14% crede negli annunci pubblicitari e Il 93% di chi fa marketing usa i Social Media.

Tanti spunti di riflessione per arrivare ad un’unica conclusione:

“We don’t have a choice on

whether we Do social media,

the question is

how well we Do it

-Erik Qualman-

Game of Thrones: la sigla in versione 8 bit

La fine della prima stagione di Game of Thrones, acclamata serie fantasy firmata HBO e tratta dalla penna di George R. R. Martin, via ha lasciato un vuoto incolmabile? Per quanti, come il sottoscritto, hanno giurato fedeltà alla casa degli Stark (ma potreste benissimo averla giurata ai Lannisters, anche se non ne vedo il motivo), eccovi la rivisitazione in chiave 8bit di A Song of Ice and Fire, la sigla della serie.

“Winter is coming”… buon ascolto!

Cosa desidera un investitore? La Startup Perfetta! [HOW TO]

Sparso sul web c’è tantissimo materiale riguardante i pitch, i rapporti con gli investitori, gli how to per presentare la propria startup ad un investitore, sarebbe quindi risultato anacronistico scrivere un ennesimo how to riguardo il pitch. Abbiamo deciso di analizzare il processo decisionale di un investitore, capire quello che un investitore desidera, e quali siano i punti vincenti dal suo punto di vista. Per indagare in questo senso, i Ninja hanno intervistato tre attori di spicco della scena startup italiana: Gianluca Dettori, Robin Good e Marco Magnocavallo. Ho scelto tre profili eterogenei, un Venture Capitalist, un esperto di Online Business Model, ed un Investitore-Startupper, al fine di ottenere una pluralità di parametri su cui riflettere.

L’obiettivo è quello di valutare la propria startup sulla base di una Startup Perfetta, quella desiderata da un investitore, e di capire quanto la nostra startup differisce dal prototipo di investimento perfetto. Dall’analisi degli scostamenti potremo generare considerazioni sullo stato attuale della nostra startup e/o del nostro progetto. L’idea di sperimentare un analisi di questo tipo è scaturita prendendo a modello, in maniera startupper-frienly, il “Pensiero Laterale” di Edward de Bono, che successivamente ha avuto applicazione anche in campo economico, attraverso vari testi tra cui anche “Marketing Laterale” di Philip Kotler.

Il processo attraverso il quale analizzare il nostro modello di impresa consiste nel partire dalla “Startup Perfetta”, prendere in considerazione gli aspetti di questa ed utilizzarli come “dislocazioni laterali” tendenti alla perfezione. Il passo successivo, secondo de Bono, consiste nell’indagine dello scostamento che divide un determinato aspetto della nostra startup dall’analogo aspetto della “Startup Perfetta”, e nel cercare di colmare questo gap attraverso modifiche al nostro progetto originario. Buona lettura 😉

Gianluca Dettori

>Secondo Gianluca Dettori di dPixel, la startup perfetta è la startup con una solida base tecnologica, con un team di tre o quattro elementi in grado di gestire questa base tecnologica, senza dimenticare che, dal punto di vista della squadra, è necessario un team di circa tre o quattro persone, con specifiche skill nel campo operativo della startup, in cui si amalgamino competenze tecniche e non-tecniche al fine di colmare il “fabbisogno di skill” della startup.

Dal punto di vista macroeconomico e finanziario, secondo Dettori, è necessario che una startup operi in un mercato in forte crescita o con una prospettiva di sviluppo elevata, con notevoli tendenze di internazionalizzazione. L’inserimento in un macro-mercato di questo tipo, comporta per una startup un’altrettanto potenziale di successo in quel tipo di ambiente, potenziale che ha ragione di esistere solamente nel momento in cui la startup sia basata su di un Business Model che sia in grado di cambiare le regole del gioco, di stravolgere in modo innovativo le dinamiche di mercato, facendo leva su tecnologie innovative, o sull’utilizzo di queste in maniera nuova, e su di una forte scalabilità.

Robin Good

Quando ho intervistato Robin, chiedendogli quale fosse per lui il Business Perfetto su cui investire, mi ha elenca tutte quelle caratteristiche, secondo lui, necessarie per far si che una Startup risultasse economicamente sostenibile.

1-Sostenibilità del bisogno
Una startup non deve partire ed inventarsi un bisogno da 0, piuttosto è necessario che una startup si occupi di intercettare un bisogno già presente nel mercato, un bisogno che sia sentito dagli utenti o dalle aziende, a seconda che si parli di B2C o B2B, e che sia in grado di interpretare questo in maniera innovativa e soddisfacente per l’utente. Al più può essere necessario reinterpretare una soluzione già presente, ma, per esempio, poco implementata per una specifica nicchia di mercato.

2-Proof of Concept
Una startup deve essere in grado di costruire, secondo il parere di Robin, un prototipo di ciò che ha intenzione di inserire in un mercato. Mettere su carta un’idea, un Business Plan, non basta, non è sufficiente se si è in assenza di una rappresentazione pratica di come possa funzionare una determinata tecnologia o un determinato servizio. Sia questo PoC un mockup interattivo, o alcune schermate che spieghino come una soluzione si rapporti al proprio utente, è comunque necessario dimostrare quanto e come può efficientemente soddisfare un cliente.

3-Skilled Team
E’ necessario che oltre l’idea, ci sia, all’interno di un team, la presenza di quelle competenze tecniche che possano dar realmente vita alla startup, che siano in grado di gestirne una determinata base tecnica e tecnologica.

4-Startupper vincente è lo startupper che ascolta
Il feedback è il principale strumento di crescita per uno startupper, il team di una startup di successo deve essere in grado di ascoltare, recepire, ed imparare dai feedback, sopratutto i feedback negativi, che mettono in discussione il progetto, e cercare di imparare e di ripensare quelli che sono gli aspetti negativi della propria iniziativa. Il mondo esterno con cui ci si confronta, quando esprime pareri, dubbi, mette a disposizione di un team una ricchezza incommensurabile di informazioni cui attingere.

5-Essere ambiziosi ma con semplicità
Spesso si cerca di reinterpretare modelli di business già esistenti nel mercato, si cerca di migliorarli, di rendere i servizi migliori. Il percorso di per se non è negativo, ma è preferibile una startup che ha messo tra se e la propria implementazione sul mercato il percorso più rapido, non il più difficile ed ambizioso, spesso l’innovazione risiede in soluzioni semplici ed efficaci.

6-Nessun Intermediario
Un progetto di impresa che sia realmente innovativa deve puntare alla presenza nel mercato direttamente, senza doversi affidare a partner e/o intemediari che si occupino di penetrare il mercato per conto della startup, ma deve poter essere sul mercato in modo autonomo.

7-Mission e Vision dell’azienda
Aspetto caratteristico del modus operandi di una startup, nell’ottica di Robin, è avere una missione che prescinda dal far soldi o che, quantomeno, non abbia l’utile come unico obiettivo, ma che sia in grado di offrire un servizio in grado di migliorare in qualche modo il mercato, che sia attraverso la semplificazione di un problema o attraverso l’applicazione di un certo tipo di tecnologia, l’obiettivo dovrebbe essere quello di cambiare, in bene, un certo tipo di mercato, bisogno, necessità.

Marco Magnocavallo

La startup “perfetta”
Partiamo dall’idea, un concetto sopravvalutato da molti. Secondo Marco l’idea deve essere un’idea semplice, pulita, senza troppi fronzoli.

Devo poterla capire in non più di un minuto e in massimo 140 caratteri (che fa anche figo da dire ai tempi di Twitter).

Qualche esempio di pitch in 140 caratteri (alcuni inventanti, altri reali):
– “file sharing made simple – dropbox”
– “twitter inside your company – yammer”
– “a beatiful and simple photosharing app for iPhone – instagr.am”
– “the app store of APIs – Mashape”
– “Heroku for WordPress – WPEngine”

Passiamo poi all’esecuzione, il punto critico di ogni startup. Deve essere possibile poter vedere uno scheletro (alpha) di prodotto: capire come il team lavora sulla UX/UI, scoprire che tipo di competenze tecniche ha. 

Il Team
Sono preferibili di gran lunga team con fondatori tecnici. Il massimo è trovare persone che se la cavano egregiamente nel design/UX e anche nella programmazione.
Devono aver fatto qualcosa di significativo nella loro vita. Che sia l’aver organizzato un torneo di freccette in assenza di gravità oppure essere andati in giro per il mondo con 20 euro. Non importa cosa, l’importante è che non siano stati in tv a guardare la loro vita scorrere ma in qualche modo l’abbiano guidata.

Il mercato
Marco adora le startup che partono con le idee chiare sui ricavi dal giorno 1. Un servizio di nicchia nel Saas va benissimo mentre pensare di realizzare il Twitter del 2011 oppure Facebook de noartri non va bene. Il business deve poter scalare in rapporto inversamente proporzionale all’aggiunta di risorse. 5 persone = 1 ml di ricavi, 50 persone = 20 milioni di ricavi (o meglio 50).

Business Plan

Li odio da sempre. Non li guardo perchè nel settore internet/mobile è molto difficile che un business plan senza ancora alcuna metrica reale possa rivelarsi azzeccato. Preferisco un buon piano di spesa per il primo periodo che permetta di sapere quanti mesi di vita ha davanti la startup.

Affittasi villa costruita in diagonale, 2000 dollari a settimana!

Dal titolo potrebbe sembrare un annuncio immobiliare, ma vorrei segnalarvi questa abitazione dal design particolarissimo e molto stravagante se vogliamo, ma comunque pieno di eleganza. Prima di tutto, non è stato il fotografo a scattare inclinando la macchina, e non è la vista che vi inganna, questa casa è proprio costruita in discesa!

E da questo fatto ha preso il nome di Sliding House. La residenza, che si affaccia sulle coste del Canada, è stata inaugurata nel 2008, progettata dall’architetto Brian Mackay-Lyons e commissionata dai direttori creativi David Peters e Rhonda Rubenstein.

A parte l’ovvia particolarità dell’essere in diagonale (l’inclinazione è di 8 gradi), la parte esterna è coperta con lamine di alluminio industriale. La parete rivolta a nord, molto spessa per proteggerla dai venti freddi invernali, ospita una scala, i servizi igienici, la cucina e il ripostiglio.

L’interno invece, completamente in legno di pioppo, è decorato in modo impeccabile da mobili molto sofisticati, soluzioni di illuminazione moderne e finiture di alto livello. Può ospitare fino a quattro persone con la grande camera da letto e la zona loft, in più ha il camino, il maxischermo con DVD e la connessione ad Internet a banda larga.

Certo, all’inizio bisognerà un po’ fare l’abitudine all’avere il corridoio in discesa o in salita, ma a parte questo piccolissimo dettaglio è un gioiellino. Per di più, nelle immediate vicinanze è possibile praticare attività come whale-watching, equitazione, barca a vela, golf e pesca. E’ disponibile in affitto settimanale alla modica cifra di 1.800 dollari in bassa stagione o 2.250 nel mese di agosto.

PS: Le foto sono state concesse da Jean-Luc Laloux, la MLS Architects e Sliding House.ca.

La notte della Rete: tutti nella piazza virtuale per difendere Internet! [EVENTO]

La notte della Rete: tutti nella piazza virtuale per difendere Internet!

È tutto lento in Italia: treni, burocrazia, giustizia,… tutto; ma c’è una cosa, una sola cosa, che nel Bel Paese sembra aver preso uno slancio senza eguali e che ci sta catapultando alla velocità della luce indietro nel tempo, al palo del tempo che passa: Internet.

C’hanno provato con l’informazione, e ora tocca al mezzo libero per antonomasia: la Rete!
Eh si… ora tocca difendere anche questo ultimo spazio di espressione!

La piazza aperta a tutti e fruibile da chiunque in ogni momento, quella che permetta di condividere un’idea, dove trovare tutto ciò di interessante, specchio di una società che cambia, fatta di spessore e anche di tanta, tanta leggerezza.

Bene dicevamo, nel Paese dove la diffusione delle nuove tecnologie incontra ostacoli, dove lo sviluppo si scontra spesso con la burocratizzazione più estrema, in quello stesso Paese si sta velocemente cercando di ridimensionare la liberta degli internauti. In che modo?
Ebbene, il 6 Luglio prossimo sarà sottoposto a definitiva approvazione il Decreto “ammazza- internet”.

Noi diciamo no! E lo facciamo domani, 5 luglio, alla “Notte della rete” che si terrà a Roma nella Domus Talenti – Via delle quattro fontane, 113.

Con l’approvazione del decreto, secondo la delibera AGCOM, “se il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo dovesse riscontrare una violazione di copyright su un qualunque sito (senza distinzione tra portali, banche dati, siti privati, blog, a scopo di lucro o meno) può chiederne la rimozione al gestore.

«Se la richiesta apparisse fondata», il gestore avrebbe 48 ore di tempo dalla ricezione per adempiere e cinque giorni per il contraddittorio. Se ciò non dovesse avvenire, il richiedente potrebbe, secondo la delibera ancora in bozza, rivolgersi all’Authority che «effettuerebbe una breve verifica in contraddittorio con le parti da concludere entro cinque giorni», comunicandone l’avvio al gestore del sito o del servizio di hosting. E in caso di esito negativo, l’Agcom potrebbe disporre la rimozione dei contenuti.

Tutto chiaro??
Si, esattamente come la mamma che cambiava canale nelle scene di effusioni amorose quando eravamo bambini…
Non guarderemo e rimarremo innocenti o (per meglio dire) DISINFORMATI? Scegliete voi…

Per chiunque si senta abbastanza adulto per scegliere, per chi non ha voglia di smettere di esprimersi anche solo picchiando sui tasti di un pc, per chi si riscalda con la luce fredda dello schermo, l’invito è quello di partecipare a “La notte della rete”: il 5 Luglio si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.

L’evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.
Per info e partecipazione: nocensura@agoradigitale.org
http://www.agoradigitale.org/nocensura
http://www.agoradigitale.org/lanottedellarete

L’hashtag twitter: #notterete

Obamadead, l'Independence Day di Twitter

Il 4 luglio è il giorno della Festa d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

Un gruppo di hacker ha trovato un modo molto originale per “festeggiare” questa ricorrenza molto sentita dal popolo americano: postare abusivamente sul canale di FoxNewsPolitics (seguito da più di 30000 followers) alcuni messaggi farlocchi sulla presunta morte del Presidente Obama.

Circa un’ora fa, compare il primo tweet: in pochi minuti, vengono pubblicati 5 messaggi con altrettante notizie, dove si comunica il passaggio dei poteri a Joe Biden (opportunamente menzionato il suo canale Twitter, così come quello del Presidente Obama)vicepresidente attuale dell’amministrazione americana e secondo la Costituzione USA comandante in capo in caso di decesso del Presidente.

 

Prima di partire con postare tweet fasulli, gli hacker hanno anche segnalato che la pagina di FoxNewsPolitics era tornata sotto il controllo degli amministratori, con tanto di auguri di buon 4 luglio.

Nei Tweet è stato postato anche un Hashtag, #obamadead, che su Twitter è citato sempre più, amplificando così la notizia fasulla:

La Rete ovviamente sta al gioco, anche se forse in questo momento il Presidente Obama non sarà tanto felice di questo strano modo di festeggiare l’Indipendence Day!

Crea il tuo e-shop personalizzato, con Byoutique

Dopo il caso di Business in Fashion, un altro bel progetto mostra come il settore della moda 2.0 sia attivissimo e destinato a crescere ancora.

Stiamo parlando di Byoutique, una piattaforma web che permette di creare il vostro sito di e-commerce in modo semplice e veloce.

Se pensate che il problema non sia tanto l’apertura dell’e-shop ma piuttosto una sua presenza efficace online, le rassicurazioni ci vengono date direttamente dai fondatori del progetto:

penseremo noi a software, indirizzo internet e indicizzazione sui motori di ricerca; tu dovrai solo caricare i tuoi prodotti e cominciare a vendere!”

Dopo esservi registrati e aver scelto il nome per il proprio e-shop, è possibile selezionare la grafica del sito tra quelle esistenti, oppure personalizzarla con l’aiuto dei platinum designers. Questa operazione non è definitiva: se non siete sicuri dell’aspetto grafico, potete sempre modificare l’interfaccia!

Da questo momento in poi potrete gestire la vostra attività inserendo prodotti, dettagli etc. Sarete voi a scegliere cosa scrivere, come farlo e, soprattutto, le modalità di promozione dell’offerta!

Un lato molto interessante del progetto consiste poi nella “co-creazione della clientela” da parte di tutti i venditori. I clienti iscritti a Byoutique sono infatti comuni a tutti gli e-shop, in modo da sfruttare pienamente la forza del network.

Vi abbiamo incuriosito? Ecco allora il video di presentazione! Altre informazioni sono disponibili anche sulla pagina Facebook.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=0S3T5GO0zcg’]