Non è il primo social network che nasce con l’ambizioso proposito di diventare un’alternativa a Facebook (vedi Diaspora o lo stesso Google+), ma forse il primo a dichiararlo apertamente nei Patti (Deed) che stabilisce con i propri user. Se Facebook “has established a social media cyber-monopoly that tramples on our rights and limits our freedoms” e la sua è una storia di “arrogance and repeated exploitation of the people”, Unthink si presenta come una “Community with a Shared Way of Thinking”, la cui missione è di “emancipate social media and unleash people’s extraordinary potential” in quella che è “the New Age of Thinking”.
Online dal 25 ottobre e realizzato da una startup di base a Tampa (Florida), lontano dunque dalla Silicon Valley, Unthink si propone come un vero e proprio anti-Facebook, la cui campagna di marketing si basa su una nuova concezione del rapporto con i membri della community. Gli Unthinker non sono semplici utenti, ma proprietari dei loro dati e dello spazio da loro gestito sulla piattaforma, chiamato “Suite”. Una particolare attenzione è data alla privacy, impostata per default su “privata” per i profili personali (“pubblica” invece per quelli aziendali).
L’aspetto più interessante riguarda però il rapporto con i brand. I dati degli Unthinker non sono messi a disposizione degli advertiser, ma i membri della community possono scegliere un marchio da cui far sponsorizzare il proprio profilo, che comparirà in una sezione chiamata “iEndorse”. E’ in questa sezione che i brand possono comunicare con i propri sostenitori: gli Unthinker possono decidere quali tipi di messaggi ricevere e con quale frequenza, mentre il loro coinvolgimento viene premiato con punti che permettono di usufruire di offerte e sconti. Se invece, si preferisce non scegliere alcun brand, l’utilizzo della piattaforma è possibile dietro il pagamento di 2$ all’anno.
Unthink è per ora disponibile in versione beta con accesso limitato. E’ possibile però richiedere un invite code al momento della registrazione. Questa è una preview delle pagine personali (Suite):
questa una preview delle pagine aziendali (Stage):
Al momento dell’iscrizione, un’applicazione permette di esportare le foto e i video presenti sul proprio profilo Facebook.
Che Unthink possa davvero prendere il posto del gigante di Palo Alto appare poco probabile. Ciò che colpisce (e forse proprio questo è l’obiettivo) è sicuramente l’ambizione del progetto.
E voi guerrieri, cosa aspettate a procurarvi un invito?