A questo indirizzo potete trovare un articolo di Francesca Casadei, “LAFRA” per il web, fondamentale per capire come le notizie e le informazioni in rete possono, potrebbero, dovrebbero essere filtrate per avere almeno un briciolo di senso per le nostre memorie fisiche e semantiche.
Francesca ci mette di fronte ad una verità che non vogliamo accettare: siamo sommersi di notizie a cui noi stessi apriamo le porte attraverso i feed rss. Tutto quello che ci piace, ITC, pesca sportiva, canottaggio, letteratura araba, omeopatia, architettura modernista, nuove tendenze della moda, fisica quantistica, hockey sul prato, noi lo archiviamo quotidianamente attraverso il nostro aggregatore. Ma di tutto questo ben di Dio di notizie, ultime e commenti sagaci quanto ne assorbiamo, ovvero quanto ne vagliamo semanticamente in una giornata piena zeppa di cose e casi?
Ed a questo punto è chiaro che un filtro informativo è necessario per non andare in overload.
Francesca ne indica tre: editoriale, sociale e tecnologico.
Io sarei propenso per il filtro sociale, rispetto agli altri due che sono più “freddi” e per l’appunto tecnologici (anche quello editoriale si muove su keywords riconosciute da macchine). Il filtro sociale si muove sull’aggregazione delle scelte e delle segnalazioni del nostro network sociale di riferimento che fa emergere le novità e gli interventi più interessanti. È una sorta di democrazia dello sharing informativo a muovere questo filtro più umano.
Beh, in base all’articolo di Francesca, questo è il mio pensiero, ma ognuno potrebbe vederla diversamente. Proprio per questo, vi consiglio di leggere l’articolo e poi magari ne discutiamo insieme.