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Produttività

Allontana queste 9 cattive abitudini e sarai felice (anche al lavoro)

Rispondere subito alle mail e altri imperdonabili errori che intossicano la tua vita e il tuo lavoro. I consigli per eliminarle, aumentando la tua produttività e non facendoti sprecare tempo prezioso

Livia Liberatore 

Giornalista professionista

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Le cattive abitudini compromettono la produttività in modo lento ma insidioso finché non ti accorgi che stai sprecando tanto tempo e non sai neanche in cosa. La lista dei lavori da fare si riempie, la soddisfazione personale e professionale crolla. La creatività è bloccata e cresce l’imprecisione. Oltre ad aumentare il rendimento, un maggiore autocontrollo su queste abitudini sbagliate migliora anche l’umore, come dimostrato dal recente studio di alcuni ricercatori dell’Università del Minnesota “Too much of a good thing? Exploring the inverted-U relationship between self-control and happiness”.

Travis Bradberry, autore del libro "Emotional Intelligence 2.0" e fondatore del portale di test e corsi sull’intelligenza emotiva TalentSmart, ha individuato alcune abitudini che sarebbe meglio perdere.

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#1. Stare su Internet quando non serve

Ci vogliono quindici minuti consecutivi di concentrazione per entrare appieno in un’attività. Superato il primo quarto d’ora, si passa a uno stato di produttività euforica chiamato flow. Quando ti distrai per leggere le notizie, controllare Facebook o il punteggio di una gara sportiva, il flusso si interrompe. E bisogna di nuovo superare i 15 minuti iniziali. Se ti connetti a Internet in continuazione potresti non entrare mai nella fase di flow nel corso di una giornata.

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#2. Perfezionismo

Quando dobbiamo iniziare un lavoro, tendiamo a bloccarci perché le idee che abbiamo non ci sembrano mai perfette. È quello che capita a uno scrittore quando trascorre ore e ore a definire la trama o il carattere dei personaggi di un romanzo senza buttare giù nulla sul foglio. Se non cominciamo, non produrremo mai nulla. Come dice la scrittrice statunitense Jodi Picoult, “puoi correggere una pagina scritta male ma non una pagina bianca”.

Credits: Adobe Stock #90931660

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#3. Partecipare a riunioni

Le persone super produttive evitano sempre i meeting. Ma non è sempre possibile e talvolta neanche ottimale per un’attività lavorativa. Meglio presentarsi a ogni incontro specificando che si resterà solo se verrà rispettata la scaletta. Questo motiva i partecipanti a restare focalizzati e a essere efficienti.

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#4. Rispondere subito alle email

Quando si è impegnati su un compito e le email continuano ad arrivare sullo smartphone, sul computer o sul tablet, ci si distrae con facilità. Rispondere alle comunicazioni appena ricevute significa avere interruzioni costanti. Il consiglio di Bradberry è di mettere degli alert per i clienti e i colleghi più importanti e di occuparsi in un secondo momento degli altri messaggi.

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#5. Rimandare la sveglia

Una tentazione per tutti. Durante il sonno il cervello si muove secondo una serie di cicli, l’ultimo dei quali ci porta a essere preparati per il momento della sveglia. Ecco perché a volte capita di alzarsi proprio al momento in cui dovrebbe suonare l’allarme: il cervello sa che è tempo di farlo ed è pronto. Rimettersi a dormire fa perdere questa prontezza, con il risultato che ti sveglierai più tardi e sarai anche stanco e stordito.

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#6. Il Multitasking

Su questo punto c’è dibattito. C’è chi dice che in realtà alcuni tipi di multitasking siano positivi. Per esempio Paula Rizzo, maestra delle to do list e fondatrice del sito Listproducer, sostiene che lo stress può spingere a diventare più produttivi. Rispondere alle email e parlare al telefono non è un’accoppiata vincente perché è difficile dividere il cervello fra due doveri del genere. Ma camminare e ascoltare un podcast o un notiziario può essere un multitasking utile. Non secondo Bradberry che cita una serie di ricerche dell’università di Stanford secondo cui i multitasker mostrano performance inferiori di chi fa una cosa per volta.

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#7. Rimandare le cose più difficili

Anche qui i guru della produttività sono divisi. Certo è che la nostra energia mentale è limitata e si consuma in breve tempo. Conviene lavorare subito al compito più complesso e sfruttare il momento migliore. D’altra parte questa attività potrebbe occupare talmente tante ore da rendere impossibile fare altro. Secondo la già citata Paula Rizzo, meglio cominciare con i piccoli passi più facili per acquistare fiducia in vista del dovere più impegnativo.

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#8. Usare cellulare, pc e tablet a letto

Ormai si lavora dappertutto e i nomadi digitali lo fanno anche da una spiaggia o in cima a una montagna. Ma usare gli apparecchi elettronici prima di andare a dormire rovina il sonno. Diversi studi, in particolare una ricerca condotta nel 2014 da Cristopher Barnes dell’Università di Washington, hanno dimostrato che la luce blu emessa dal cellulare inibisce la produzione dell’ormone del sonno, la melatonina. Una notte insonne ha effetti disastrosi sulla produttività.

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#9. Assumere troppo (o troppo poco) zucchero

La quantità giusta sta nel mezzo. Il glucosio funziona come benzina per l’energia del cervello. Se è troppo poco, ci si sente stanchi, se è troppo rende nervosi e incapaci di concentrarsi.

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