Manca ancora qualche mese alla fine di questo 2017, nel quale, oltre al tanto discusso ingresso in Borsa di Snap Inc., ci si attende quello di Spotify.
Spotify: il lungo percorso verso la Borsa
È ormai da diverso tempo che il leader della musica in streaming programma il suo ingresso nel mercato azionario: il percorso è iniziato nel 2016, quando la società ha raccolto un miliardo di dollari in debito convertibile.
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Le condizioni di tale prestito prevedevano che, in caso di offerta pubblica entro i 12 mesi, gli investitori potessero convertire il debito in azioni valutate il 20% in meno del prezzo di vendita, mentre in caso contrario, questo costerà il 5% di interessi annui con un aumento di un punto percentuale ogni sei mesi.
Più l’ingresso verrà ritardato, cioè, più la società andrà incontro a costi elevati.
Come preannunciato, a differenza della maggior parte delle aziende tech, Spotify probabilmente non procederà con una IPO ma prediligerà il direct listing: in tal modo, le azioni verranno vendute direttamente agli azionisti, senza ricorrere ad intermediari.
Un sistema se non nuovo, sicuramente raro tra le aziende di questa portata.
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Gli accordi con Sony, Universal e Warner
Dopo aver siglato il rinnovo degli accordi di licenza - ultimo quello con Warner - Spotify è ora pronta definitivamente ad entrare in Borsa.
I termini di questi accordi con le major discografiche, seppur con qualche ovvia discrepanza, dovrebbero essere molto simili tra loro e hanno lo scopo di ridurre le percentuali dovute alle label musicali, riducendo dunque i costi per la società.
Accordi essenziali per un consolidamento della posizione dell'azienda prima dell'approdo in Borsa.
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In generale, le tre major si accontenteranno di una percentuale inferiore delle entrate ed in cambio Spotify permetterà agli artisti di offrire parte della loro musica in esclusiva, per un tempo limitato, solo ai clienti con abbonamento Premium.
In qualche modo un win-win, che porta Spotify a presentarsi con maggiore sicurezza come azienda quotata. Quando? Per questo restiamo ancora in attesa.